“Mamma sono pronta, dove sei ?”
“Sono in cucina” *Oh, sono già stufa di questa situazione*
Mi reco in cucina, eccola!
“Alexis, per favore aiutami a portare quest’ultimo scatolone in macchina, grazie” Afferro lo scatolone e lo posiziono nel bagagliaio dell’auto, prima di chiuderlo.
“Ahh, okay tesoro, è ora di salutare la nostra ex-casa” mi dice guardandomi, cercando di capire le mie emozioni e i miei pensieri. Impossibile farlo, non li capivo nemmeno io.
“Già..” La guardo sospirando per poi voltare il mio sguardo alla casa. *Non posso dire che mi mancherai.*
Mi incammino verso la portiera al lato del passeggero e aprendola mi ci siedo. Mia madre segue il mio esempio sedendosi però al lato del guidatore.
“Quanto ci vorrà ?” le chiedo mantenendo il mio sguardo in avanti, perso nel vuoto. Lei lo volta su di me.
“5 o 6 ore, farai meglio a riposare” dice per poi mettere in moto la macchina.
*                                                        *                                               *
“Tesoro, ehy, svegliati” apro gli occhi e mi ritrovo mia madre che mi guarda, mi stiracchio per poi voltare lo sguardo verso il finestrino trovandomi una casa a due piani, con un giardino ed una piscina. Le altre case erano simili. Bellissime se viste allineate. Guardo mia madre e lei mi sorride.
“Bella vero ?!” dice guardandomi
“Molto” le rispondo sorridendo per la prima volta in quel giorno
Apro la portiera uscendo dall’auto e lo stesso fa lei.
“Per colpa del traffico abbiamo fatto un po’ tardi, ma sono solo le 16.00” sorride, il sole è alto nel cielo.
“Mi piacerebbe andare a scoprire un po’ il posto” Commento a voce alta.
“Vai non preoccuparti, io porto gli scatoloni dentro e possiamo sistemarli più tardi”
“Okay” Mi incammino verso le varie strade, dopo cinque minuti sono abbastanza lontana da casa.
E’ incredibile qui nel New Jersey, a quest’ora poche macchine passano veloci e poche persone passeggiano spensierate.
Cammino avvolta dai miei pensieri quando ad un certo punto mi scontro con qualcuno e mi ritrovo a terra.
“Guarda dove cammini, stupida!” sento dirmi. *Ma come si permette ?*
“Ah, guarda che sei stato tu a venirmi addosso” dico alzando lo sguardo. Mi ritrovo un ragazzo che mi guarda dall’alto, si bagna le labbra con la lingua (segno di indecisione) e si passa una mano tra i capelli (segno di nervosismo). Mi offre una mano per aiutarmi ad alzarmi per poi squadrarmi dalla testa ai piedi.
“Sei nuova (?), non ti ho mai vista da queste parti” dice con sguardo indagatorio.
“Si beh, mi sono appena trasferita e stavo facendo un giro” dico spiegando.
“Capito.. Scusa per prima, non volevo essere scortese” annuisco
“Allora.. Hai detto che sei appena arrivata e stavi facendo un giro.. quindi significa che ti serve una guida, magari uno che conosce bene il posto..” dice sorridendo e restando sul vago. Sorrido.
“Beh, forse..” dico guardandolo. Devo ammettere che è proprio carino.
“Mmhhh, allora uno come me!” dice indicandosi.
“Solo se conosci bene il posto” dico prendendolo in giro.
“Dubiti ?” mi chiede sempre sorridendo ma con un tono di sfida.
“Non so, dovrei ?” Chiedo assottigliando lo sguardo
“No” dice schietto.
“Allora dimostramelo” dico sorridendo.  Mi prende a braccetto e mi porta con sé.
*                                               *                                              *
“Oh, dimmi che la città è finita” dico fiondandomi sulla prima sedia libera dello starbucks.
“Ahahaha, certo che no” dice ridendo.
“Ohh, non ridere della mia stanchezza, camminiamo da quattro ore” dico con gli occhi sgranati.
“Ma se sono trascorse solo due ore” Mi dice controllando il suo orologio.
Ho scoperto che si chiama Justin, che ha 19 anni e che va alla scuola dove dovrò andare anch’io.
Un cameriere venne al nostro tavolo.
“Buon pomeriggio, cosa posso portarvi” chiede con uno di quei sorrisi tanto cordiali quanto finti.
“Per me un caffè freddo” dico sorridendo a mia volta.
“Anche per me” dice Justin.
Dopo un paio di minuti arrivarono le nostre ordinazioni.
Trascorremmo un’altra mezz’ora lì, a parlare del più e del meno.
Guardai l’orologio che segnava le 18.30.
“Scusami ma ora devo proprio andare” dico alzandomi. Si alza a sua volta.
“Dai ti accompagno, non vorrei che ti perdi” dice prendendomi ancora in giro, ma come si fa a resistere al suo sorriso ?!
Dopo 15 minuti circa arrivammo alla mia nuova casa.
“Allora.. grazie per la visita turistica” dico sorridendogli.
“E’ stato un piacere.. Spero di rivederti al più presto” dice
“Già, Buonanotte” dico,* buonanotte, niente di meglio da dire?!*
“Buonanotte” Sorride e se ne va.


SPAZIO A MEE!
Ehy, questa è una mia nuova storia, l'spirazione mi è venuta... beh ad essere sincera mi è venuta stando sul divano quindi..
Vabbè, qesto è il primo capitolo. Gli altri saranno di certo più lunghi.
Solo un favore, se c'è qualcuno che sa fare quelle immagini da mettere ad inizio capitolo (ho dimenticato il nome) potrebbe contattarmi ? Ricambio il favore con tutto ;)
Beh allora, grazie per aver letto, alla prossima, spero..
Un bacio <3