Salve eccomi tornata con una nuova FF su fma (help! ndVoi) Questa nuova FF dovrebbe essere una EdxWin, ma dovrebbe esserci anche un piccolo accenno Royai

CAPITOLO 1

Macerie. Macerie ed erbacce ricoprono la città, un tempo splendida, di Central City.

Le poche persone sfuggite a quella catastrofe ormai non vivono più qui, fuggite da una terra diventata improduttiva e inutile. Fuggite, giustamente, nei luoghi dove quella catastrofe non ha colpito, dove c’è ancora speranza di vivere serenamente.

Due anni. Sono due anni che Central City si trova in questo stato pietoso, ma non è l’unica città ad aver subito quest’ignobile fine. Est City, Briggs e la stessa Resembool avevano subito la stessa sorte…

Fottuti bastardi!

 Il governo diede a noi alchimisti di stato la colpa di tutto ciò, ma come potevo io distruggere la mia città natale? Avrei mai potuto distruggere l’abitazione di mio fratello e della donna che ho sempre amato?

                                                     Due anni prima…

Era una giornata splendida d’Agosto. Ero in treno insieme al Colonnello Mustang e la sua fedele ombra Riza Hawkeye. Mi accompagnavano a Resembool. Era il compleanno di Al e voleva festeggiare alla grande. Arrivammo in stazione, ma non riuscimmo a uscire perché arrivò una scossa di terremoto e sentimmo una forte esplosione provenire proprio dalla campagna.

La paura ebbe il soppravvento su di me. Iniziai a correre verso casa Rockbell, ma quando arrivai, furono le macerie ad accogliermi. Non il bel sorriso di Winry, non la risata di mio fratello o una bella nuvola di fumo della pipa di zia Pinako. No, niente di tutto questo…mi attese la casa piegata su se stessa, la piccola insegna era stata bruciata dalle fiamme che lentamente stavano anche divorando l’abitazione…volevo correre verso la casa, per cercare di far qualcosa (si sa quando perdi tutto, diventi pazzo), ma una mano mi afferrò il braccio e il suo padrone parlò.

- Acciaio, non c’è più niente da fare-

Mi affloscia a terra e iniziai a piangere

L’abbaiare di un cane mi riportò alla realtà…dannazione quei ricordi mi facevano ancora male!

Lentamente mi affiancò un Husky che ormai era il mio unico amico, mi seguiva ovunque…forse perché ero l’unico che lo sfamava…

Facemmo qualche passo insieme e ci ritrovammo davanti ad una serie di abitazione abbandonate. A terra c’era un enorme specchio in frantumi, ma riuscì ugualmente a specchiarmici dentro.

Sembravo un po’ un barbone…i miei capelli biondi erano cresciuti, senza ritegno, oltre le spalle. I miei occhi, invece, erano sempre gli stessi. Gli stupidi occhi di un bambino cresciuto troppo in fretta. Per quanto riguarda i miei abiti avevo scelto un bel mantello di pelle nero, con pantaloni neri e anfibi rigorosamente….neri, il medesimo colore del mio cappello che somiglia tanto a quello di un cow boy…Avevo capito che ormai le persone mi evitavano solo per il colore dei miei vestiti e questo a me non dispiaceva affatto

- Andiamo bello, qui noi, non abbiamo più niente da fare