Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: AliveTwenty    10/06/2014    2 recensioni
"Innamorarsi è stupendo" dicevano tutti
"Innamorarsi e uno sbaglio, un errore, una colpa" pensavo io.
"Una colpa incontrollabile, indefinibile, insostenibile e crudele"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                            
My sister’s boyfrend                                                                                                          

 
 
 
                                                                                                                                              Alla mia Jess che si sentirà
                                                                                                                                              probabilmente
                                                                                                                                              la Jess della storia,
                                                                                                                                              goditi tutto e
                                                                                                                                              fantastica fin che puoi.
 
Se potete ascoltate You're the reason acoustic di Victoria Justice,
se non è sufficente per favore replay: (https://www.youtube.com/watch?v=2kltwYSwtXQ)
 
 
 
 
 
Lo vidi entrare sorridente, cercai di nascondermi il più possibile dietro la porta però anche di vedere il più possibile quello che succedeva.
Abbracciava mia sorella come se fosse l’ultima volta che l’avrebbe vista, la stringeva a se e poco dopo la baciò.
Il suo piercing scivolava sulle labbra di Jess che sembrava essere davvero felice.
Non notavo altro, quando lo vedevo parlare, quando sorrideva, ma oltre al piercing che scintillava all’estremità del suo labbro sfoggiava sempre anche delle meravigliose fossette.
Lo vidi sorridere tra le braccia di mia sorella.
Poco dopo le prese la mano e la portò al divano al quale si appoggiarono semplicemente mentre lui continuava a baciarla, faceva scivolare le sue mani lungo i fianchi della ragazza che sorrideva ancora.
Feci un fracasso inciampando nella coperta che avevo attorcigliata al corpo così decisi di alzarmi di fretta e fingere di starmi dirigendo alla cucina.
-Oh Luke! Ciao!- feci il più indifferente possibile.
-Alex!- esclamò lui avvicinandosi a me abbracciandomi come per salutarmi.
Dio le sue braccia.
Le sue braccia racchiudevano il mio corpo fragile e piccolo confronto al suo che dimostrava la differenza d’età di ben tre anni.
Continuavo ad aspirare il suo profumo forte ma delicato, uno di quei profumi da uomo che io tanto amavo.
-C..com’è andato il tour?- cercavo di essere disinvolta ma era così tremendamente difficile.
-Bene, la scuola?- domandò di ricambio.
-Abbastanza bene- sorrisi.
-Ora vi lascio- dissi rivolgendo un ghigno complice a mia sorella che era rimasta dov’era sorridente a guardare la scena.
Ero così brava a fingere.
Scivolai fuori dalla stanza mentre loro si accomodavano sul divano.
Arrivai in cucina e presi un bicchiere di aranciata per far passare il tempo, poi decisi di portare della coca cola anche a loro, e quando finii di riempire i due bicchieri li portai nel salone a li poggiai nel tavolino di fronte a loro.
-Grazie- sussurrò Luke, la sua voce era così mascolina e profonda, sexy e rassicurante.
Sorrisi accennando un prego e mi riallontanai dirigendomi alla mia stanza.
-Alex!- mia sorella.
-Si?- mi voltai.
-Rimani..- disse picchiettando nel divano accanto a lei.
-Arrivo subito- dissi salendo velocemente le scale per andare nella mia stanza.
Presi velocemente un libro dalla mia borsa e scesi nuovamente le scale.
Jess picchiettò nuovamente nel posto accanto a lei sul divano io invece mi sedetti nel divano accanto.
Mi guardò per qualche secondo con uno sguardo sorpreso poi si decise a rivolgere nuovamente lo sguardo alla TV.
Lui la guardava sorridente era pazzamente innamorato di lei.
In effetti avevo molto da invidiarle, i suoi riflessi rossi che le facevano brillare ogni tanto i capelli alla luce del sole che entrava da qualche spiraglio della finestra, i suoi occhi scuri come la notte che, forse sarà strano, ma a me e probabilmente anche a lui piacevano, le labbra fini e screpolate sempre ricoperte dalla matita rossa, le Vans nere con la fantasia a fiori rosa che non toglieva mai, le unghie lunghe ricoperte da uno smalto rosso acceso che stava sparendo, i braccialetti fini che abbracciavano i suoi polsi, tutti con un significato preciso, e infine il suo sorriso sempre lì, quello era la cosa che a me mancava davvero troppo, quella luce negli occhi che emanava una speranza costante, qualcosa che io avevo abbandonato da tempo.
Distolsi lo sguardo da loro due ancora accoccolati e chinai il viso verso il libro aperto a dove avevo lasciato il segno, le mie ciocche di capelli castano chiaro facevano da ostacolo ai miei occhi che ogni tanto cercavano di vedere la coppietta felice.
Fissavo le parole a caso, che forse proprio a caso non erano.
“Amore, impossibili, non, ricambiai” parole che dette così non avevano senso ma la mia mente impiegava pochissimo tempo a ragionare.
-Amore impossibile, non ricambiato- sussurrai.
Alzai in fretta il viso per vedere se mi avevano sentita mente poggiavo velocemente una mano sulle labbra.
Notai subito le sue iridi trasparenti osservarmi attentamente con un espressione interrogativa.
Abbassai nuovamente lo sguardo per non osservarlo e cercai di leggere.
 
“Si può chiamare amore qualcosa che pone ostacoli impossibili?
 Qualcosa di così difficile e non comprensibile..
 
Continuavo a fissarlo silenziosa alla fine mi arresi e ricambiai il gesto porgendogli la mano”
 
Chiusi di scatto il libro e mi alzai per andare alla mia stanza, avevo paura che mi fermassero perché sapevo che i miei occhi sarebbero stati evidentemente rossi per evitare il tutto con una scusa come “No, ti sbagli..” anche perché la mia voce sarebbe stata  rotta dal pianto e incomprensibile.
Sospirai quando vidi che Jess era addormentata, poco prima di allontanarmi del tutto qualcuno mi afferrò per il polso.
Sapevo chi era, mi voltai tirando su con il naso e sorridendo.
-Tutto ok?- domandò abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi, li chiusi non solo per far scendere una lacrima in modo “più silenzioso” ma anche per non incrociare il suo sguardo fatale.
-S..si si- dissi voltandomi di scatto e scivolando via dalla sua presa.
Era così poco credibile.
Salii veloce le scale andando al bagno, mi misi davanti allo specchio guardandomi disgustata, sciacquai più volte il viso per  cancellare le lacrime che si erano seccate sul volto e mi lasciai scivolare a terra.
La vita sembrava così bella, il ragazzo di mia sorella era un cantante famoso, mi conoscevano tutti, qualcuno mi fermava addirittura per fare una foto per strada, eppure dietro quel sorriso costante c’era qualcos’altro.
Un sorriso costante perché se lo interrompevo per un secondo avevo paura di perderlo per sempre.
Guardai i miei polsi ormai ricoperti totalmente di tagli che, per mia sorella, avevo promesso di far sparire.
Se solo ci fossero stati i nostri genitori in quel momento, sarei ancora la ragazza allegra di prima, Jess aveva trovato un appoggio, ma così facendo aveva distrutto un’altra parte di me perché mi ero follemente innamorata di quel ragazzo.
Quel ragazzo che non poteva essere il mio.
Pochi secondi dopo sentii bussare alla porta, eccola, in tutto il suo splendore e chissà per quale motivo, sempre in mio soccorso.
Si accasciò a terra vicino a me e sussurrò qualche parola rassicurante.
-Ricorda.. Avevi promesso- continuò.
-Se solo capissi..- sussurrai.
-Cosa significa?- alzò leggermente il tono di voce.
-Niente- sussurrai.
-Come niente?- lo sentivo stava per urlare.
-Shh, per favore Jess- cercai di farla tranquillizzare.
-No, tanto quello che posso spere io lo può sapere anche Luke- aggiunse, questa volta gridando.
Mi alzai da terra e le andai in contro.
-Jess ti prego- questa volte Luke era con noi, non lo avevo visto entrare.
-Tutto ok?- domandò mettendosi tra noi.
-Si, Alex ti prego, ti voglio bene, dimmi qual è il problema..- avanzò verso di me ma io indietreggiai.
Era così strano siamo sempre state due calamite e ora..
-Sicura che è tutto apposto?- domandò Luke guardando mia sorella negli occhi.
-Lo devi chiedere a lei Luke, io sto bene- sussurrò Jess in preda al panico e sull’orlo del pianto, ecco, era sempre colpa mia.
 
Quando io e Jess ci abbracciammo in piedi tra i nostri letti e rimanemmo per un minuto intero ferme una tra le braccia dell’altra, ci capivamo e promisi a me stessa che mi sarei dimenticata quel ragazzo, per lei.
 
Invece in quel momento quando mi si parò di fronte non potei evitare di morire sotto il suo sguardo serio, era successo tante volte che fosse stato lui a chiedermi come andava, ad abbracciarmi e consolarmi, forse per questo mi ero pazzamente innamorata, ma mia sorella era più importante, mia sorella era sempre li, pronta rinunciare a tutto per me.
Prese i miei polsi e li porto al di sopra del mio viso, li mantenne sospesi per aria sopra la mia testa mentre mi fissava negli occhi e con uno sguardo triste, per la pena che facevo mi chiese.
-Alexis qual è il problema?- sapeva che odiavo chi mi chiamava per intero, ma non sapeva che adoravo se lo faceva lui, o forse si.
-N.. non posso- sussurrai.
Questa situazione mi si era posta davanti tante di quelle volte, e loro ogni singola volta rinunciavano al loro tempo per aiutare me.
Scivolai via dalla sua stretta ed uscii dalla stanza lasciandoli immobili, uscii di casa e mi misi a correre, correvo più veloce del vento, più veloce dei pensieri perché se solo mi avessero raggiunta sarei svenuta sotto il peso delle lacrime.
Un faro, troppo accecante, e una botta, un dolore forte allo stomaco ma non fa tanto male quanto i pensieri che mi hanno raggiunta.
-NO!ALEX!- è Jess, la sento, sta piangendo.
-Dio mio, Alex! Alex di qualcosa!- Luke.
-T.. Ti- parole troppo forti da dire adesso che non posso recuperare se risulta tutto un errore, pensai.
-Vi voglio bene..- sussurrai.
Di a Jess che è stata tutto, che le voglio bene da morire, che non deve piangere perché tutte le persone che le sono vicine in vita, quando hanno finito la loro vita le saranno vicinissime, perlomeno io lo sarò.
Dille di amarti alla follia come ha sempre fatto, perché amando te farà un favore enorme anche a me.
Non farle dire “Perché proprio a me?” altrimenti si sentirà tutti contro e non è così, semplicemente come dice sempre lei, c’è chi capisce chi no, tu la capisci..
Baciala fino a sentire il suo sorriso sulle tue labbra e non farle fare errori di cui si pentirebbe Luke.
Tu Luke Hemmings e lei Jessica Smith siete me, e chi vorrebbe mai morire in ogni sua sfumatura? Chi vorrebbe che anche il proprio ricordo sparisca?
Io no di certo quindi salvala come fosse ossigeno di cui hai bisogno, salvala come stessi salvando tutto perché per me voi siete tutto.
 
Le parole morirono in bocca e non fui capace di dire nulla, Luke la amava, la amava alla follia e l’avrebbe salvata a tutti i costi, ma non amava me e infatti non mia salvata, ma..
Forse..  è meglio così
 
Spazio Autrice:
Questa OS mi è saltata (se si può dire), un paio d’ore fa, infatti ci sarà qualcosa di indecifrabile e incomprensibile ma avevo una folle voglia di pubblicare una OS e quella che è in corso.. è appunto in corso ho deciso di fare questa con il consiglio di KleinejAlien  che mi ha dato davvero una grande mano, che dire, recensite se vi è piaciuta, se vi è indifferente ma non siate crudeli.
                                                                                                                        By your AliveTwenty
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: AliveTwenty