"Caleb!,Caleb dov'è Tris?"Caleb è seduto accanto al muro, le braccia che gli stringono le ginocchia al petto, lo sguardo perso nel vuoto. Riesco a raggiungerlo finalmente. Il viaggio di ritorno dalla città è stato interminabile, forse perché a fianco avevo Zeke e sua madre, a cui avevo appena detto di Uriah o perché volevo cancellare la memoria di mia madre... No, quelle cose non centrano, il viaggio mi è sembrato infinito perché alla fine avrei rivisto la mia Tris. Ora sono ancora più scosso dato che lei non é qui e al suo posto c'é suo fratello Caleb. Riesco a svegliarlo dal suo "sonno"' gli chiedo nuovamente di Tris , lui alza piano il volto ma non riesce a guardarmi negli occhi, una lacrima gli riga la guancia destra. Ora capisco tutto e mi arrabbio perché avrei dovuto intuirlo prima. Tris non lascerebbe mai suo fratello morire, si sacrificherebbe lei stessa piuttosto. Caleb con una voce rotta dal pianto, cerca di spiegarmi: "mi dispiace, io non volevo...ho provato a fermarla". Ma ormai non lo ascolto più: sto già correndo verso Tris magari c'è ancora una possibilità. Lo spero tanto. * * * Sono arrivato in tempo, o almeno credo, Tris é davanti a me, mi da le spalle, vedo i suoi lunghi capelli biondi è piccola e indifesa. Chissà come è riuscita a sconfiggere il siero della morte; ma ciò non bastava, ora si trova a pochi metri da David che le punta una pistola. Da dove sono riesco a vedere la scena senza essere scoperto. Devo escogitare un piano ma sento dei passi dietro di me. È Caleb. Almeno l'intelligenza di portarsi dietro un'arma ce l'ha avuta. Osserviamo insieme ció che sta accadendo, decido di mirare David e di sparare quando sarà il momento giusto, rimaniamo lì per altri due minuti, conto i secondi ad uno ad uno. David e Tris intanto discutono, lei non sembra essersene accorta della nostra presenza tanto meno David. Scelgo di farla finita e di piantare una pallottola nello stomaco di David quando Tris si gira per portare a termine il suo obiettivo, parte uno sparo ma non dalla mia pistola che non colpisce la mia Tris ma Caleb, si è lanciato per proteggere sua sorella. Le ha restituito il favore. Tris ora é accasciata su Caleb, gli urla di resistere io corro verso di loro ma è come se ai piedi avessi legate delle catene e più corro più scivolo all'indietro. Scivolo sempre più lontano da chi volevo proteggere, urlo ma nessuno mi sente. Mi sveglio urlando il suo nome, ormai sono passati tre anni dalla sua morte e ogni notte la rivedo nei miei sogni, alcuni sono incubi come questo ma almeno riesco a rivederla, a rincontrarla, alcune volte mi sembra di sentire anche il suo profumo e poi ci sono delle mattine in cui mi sveglio con il calore delle sue labbra sulle mie. Penso di aver trovato un posto per rivivere ciò che abbiamo passato insieme di cui nessuno conoscerà mai la strada. È il nostro piccolo segreto e lo custudiró gelosamente.