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Autore: Alive_Reader    11/06/2014    1 recensioni
Ed era finita così l’ennesima litigata, con urla e pianti, con botte e sangue, cominciavo a pensare che fosse questo il nostro rapporto: litigata, sesso, litigata, sesso. Tutto il giorno, tutti i giorni, era così da una fottutissimo anno. Vivevamo insieme da quasi due anni, all’inizio andava tutto a meraviglia, ma poi lui ha cominciato a rovinare tutto con la droga e i litri di alcool che scorrevano nel suo corpo come se fossero il sangue. Ero scappata di casa a diciassette anni, i nostri genitori si opponevano alla relazione, o meglio i miei si opponevano e i suoi manco lo sapevano.
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Scordarmi chi ero
Ed era finita così l’ennesima litigata, con urla e pianti, con botte e sangue, cominciavo a pensare che fosse questo il nostro rapporto: litigata, sesso, litigata, sesso. Tutto il giorno, tutti i giorni, era così da una fottutissimo anno. Vivevamo insieme da quasi due anni, all’inizio andava tutto a meraviglia, ma poi lui ha cominciato a rovinare tutto con la droga e i litri di alcool che scorrevano nel suo corpo come se fossero il sangue. Ero scappata di casa a diciassette anni, i nostri genitori si opponevano alla relazione, o meglio i miei si opponevano e i suoi manco lo sapevano. Secondo i miei era insano per me frequentare un ragazzo di diciannove anni che viveva in una casa famiglia da quando era nato, si nutriva di nicotina, faceva rap al posto di studiare e aveva più litri di alcool che di sangue in corpo; secondo i miei genitori non potevo abbassarmi ai suoi livelli, lui era troppo povero e immaturo per me, ma io la pensavo in modo diverso. Penso di non aver mai conosciuto ragazzo più maturo e consapevole di lui, un ragazzo che è cresciuto in una casa famiglia e che ha assaporato lo schifo della vita sin da quando era il culla non è di certo immaturo, ma sa più cose di quanto si possa immaginare. Ed in più per una “figlia di papà” come me, un mondo come il suo, i suoi tatuaggi, i suoi piercing.. era tutto affascinante, era tutto.. perfetto.
Ero innamorata, lui pure, adesso chi lo sa se è ancora amore? Non provo più le vertigini e altre cazzate da bambini, quando gli sto accanto, il nostro è diventato un amore da adulti, di quelli intensi, ma fragili. Sempre che sia ancora amore.. Perché ora come ora, a terra in un angolo della nostra stanza da letto, con le lacrime agli occhi e l’odore di alcool e fumo che mi circonda, non so se definirlo “amore” sia la cosa più giusta. Questa litigata è stata decisamente peggio delle altre, a questo giro non c’è stato nemmeno il sesso post-litigata, se n’è andato subito, sbattendo la porta.
I miei singhiozzi sono così forti che non lo sento nemmeno entrare e sedersi davanti a me, me ne accorgo solo quando, alzando la testa, incontro i suoi occhi marroni, freddi come il ghiaccio.

-Stavo pensando a me, sono un uomo quaggiù come tanti,
Che mi compro una moto in contanti e vivo a rate la vita degli altri,
Che se esco non faccio mai presto, perché faccio presto a far tardi,
Che ho posato a terra i bastoni, perché ho detto BASTA ai bastardi.
E stavo pensando a te, una donna quaggiù come tante,
Che vuoi essere al passo con le altre e mi riempi l’armadio di scarpe,
Che mi svuoti la testa in un’ora, ma se sbaglio diventi un sicario,
Che sai essere dolce in un bacio, anche quando c’è in bocca l’amaro.
E stavo pensando a noi, una coppia quaggiù come le altre,
Che riescono nel loro piccolo, anche se pensano in grande,
Che hanno preso la vita per gioco, cavalcando i binari di un treno,
Che si prendono a insulti per poco e si vogliono per molto meno. 
Pensavo a me, col mondo in mano, ma senza te, dov’è che vado?
Con tutta questa voglia di brillare su in cielo e di scordarmi chi ero senza di te.
Pensavo a te, col mondo in mano, ma senza un NOI, dov’è che andiamo?
Con tutta questa voglia di brillare, so che se c’è da brindare voglio farlo solamente con te.
Stavo pensando a me, e all’infanzia che la vita mi ha dato:
Non ho mai giocato coi soldatini, ma ero incazzato come un bimbo-soldato.
Io che faccio più soldi, che sogni, ma rispondo “Va tutto ok”
E mi tengo vicini i sentimenti altrui, perché vivo ad un metro dai miei.
E stavo pensando a te, una bimba dagli occhi vivaci,
Che capisco da come mi abbracci, che hai avuto più giochi che baci.
Tu che quando prevedono neve, poi ti imbamboli un’ora sui fiocchi,
Tu che guardi l’oroscopo in tele, ma non credi nemmeno ai tuoi occhi.
E stavo pensando a noi, una coppia svampita e sbandata,
Che spingiamo l’amore in salita, quando l’odio ci lascia per strada,
Che non serve che andiamo in vacanza, mentre il mondo ci guarda perplesso,
Noi viviamo in un’altra galassia, siamo al centro del nostro universo.
Pensavo a me, col mondo in mano, ma senza te, dov’è che vado?
Con tutta questa voglia di brillare su in cielo e di scordarmi chi ero senza di te.
Pensavo a te, col mondo in mano, ma senza un NOI, dov’è che andiamo?
Con tutta questa voglia di brillare, so che se c’è da brindare voglio farlo solamente con te.-

Non gli faccio nemmeno terminare la canzone:ho già capito il senso e posso immaginare il continuo. Gli stampo un bacio a fior di labbra, semplice, casto. Lui mi sorride e riprende imperterrito.

-Adesso che so chi sono davvero, vorrei svegliarmi e scordarmi che ero,
le mie paure e le tue sono niente finchè siamo in due, finchè siamo in due.
E adesso che so chi sono davvero, vorrei svegliarmi e scordarmi chi ero,
le mie paure e le tue, sono niente finchè siamo in due.
Pensavo a me, col mondo in mano, ma senza te, dov’è che vado?
Con tutta questa voglia di brillare su in cielo e di scordarmi chi ero senza di te.
Pensavo a te, col mondo in mano, ma senza un NOI, dov’è che andiamo?
Con tutta questa voglia di brillare, so che se c’è da brindare voglio farlo solamente con te.-

Quando mi accorgo che la canzone è finita lo bacio, lo bacio come forse non facevo da un anno, lo bacio come se non ci fosse un domani, perché cazzo io lo amo!
-Mi fai finire di parlare?-chiede lui tra una bacio e l’altro ridendo. Io sorrido con lui e abbandono, a malavoglia, le sue labbra.
-C’hai voglia di farmi un favore?-mi chiede sorridendo
-Sì, dimmi tutto.-rispondo sorridendo a mia volta
-Alzati.-mi ordina dolcemente
Faccio come mi dice, fruga nella tasca dei jeans e sorride ammiccante.
-Che ne dici di rendermi l’uomo più felice del mondo, diventando la Signora Killa?-mi chiede lui mostrando la fedina bianca
-Dico che accetto!-esclamo baciandolo. –Ma diventerò Killa o Giambelli?-chiedo poi
-Entrambe. Ti voglio in entrambe le parti della mia vita.-risponde lui baciandomi
*Spazio autrice*
Buon salve a tutti<3
Questa è una one shot su Emis Killa, ma siccome non c'è la sua categoria mi tocca metterla qua.
Spero che vi piaccia, è tipo la one shot più lunga che io abbia mai scritto, quindi spero non sia noiosa..
Insomma, fatemelo sapere nelle recensioni :)
Baci <3
-Marika
  
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