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Autore: Khaaleesi    11/06/2014    2 recensioni
Derek si avvicinò al cavalletto, sorpassando velocemente l’ostacolo della sedia ancora distesa a terra, e fissò il disegno.
Inarcò un sopracciglio mentre le sue iridi verdi passavano il rassegna la sua stessa immagine, disegnata accuratamente dalla mano esperta della Banshee, la quale aveva abbassato lo sguardo imbarazzata e l’aveva concentrato sulle scarpe rosse, abbinate con il vestito. Un silenzio imbarazzante piombò nella stanza. -Quando?- chiese Derek, voltandosi allora verso la ragazza la quale però non riusciva a rispondere, non riusciva proprio ad aprire bocca od a formulare una frase di senso compiuto. Faceva decisamente più bella figura rimanendo in silenzio, sperando che l’uomo si dimenticasse dell’episodio e tornasse alla sua solita vita di licantropo scontroso. -Non è finito- notò poi, alquanto deluso.
[DYDIA]
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lydia Martin si riavviò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, unendola al resto della capigliatura color rosso fragola, come tendeva sempre a precisare Stiles, ed impugnò di nuovo la matita. Il disegno era finito solo a metà, mancavano ancora gli ultimi dettagli che però la banshee non era stato in grado di vedere.
“Bah” pensò facendo scivolare veloce la sua mano sul foglio dal disegno, “Non lo vedrà nessuno” ricordò a sé stessa, evidenziando con un movimento debole un tratto del disegno. Avrebbe tranquillamente potuto strappare il foglio dal blocco, accartocciarlo o ridurlo in tanti pezzi o addirittura bruciarlo, e non pensarci più.
Ma qualcosa dentro di lei la spingeva a conservare, se non finire, quel disegno che stava occupando gran parte del suo tempo libero e che continuava a tormentarla. Persino Allison aveva notato che in quel periodo l’amica era strana, distratta. Commetteva una grande quantità di errori nei compiti scolastici, difetto che non apparteneva alla vera Lydia Martin, e spesso lasciava il suo sguardo vagare nel vuoto, costringendo l’amica a richiamarla più e più volte con voce alta e con uno schiocco delle dita. Non era più lei. Qualcosa l’aveva cambiata. O qualcuno.
La banshee si chinò leggermente sul disegno, sporgendo appena il busto, per poter concentrare l’attenzione su un tratto del viso del protagonista del suo lavoro. Evidenziò il profilo del naso con la punta delle dita, applicando poi meno forza per disegnare le varie ombre.
Nonostante tutto era davvero un bel dipinto, non c’era che dire. Il professore di arte ne sarebbe stato anche contento, se solo lei avesse lasciato che qualcuno lo vedesse. Ma no, Lydia Martin non l’avrebbe mai permesso, non avrebbe mai commesso un simile sbaglio, non si sarebbe mai rovinata in quel modo.
Tornando diritta con la schiena la ragazza ammirò la sua opera, sorridendo soddisfatta. Ma di nuovo si chiese “Cosa ne farò?”. Già, cosa poteva farne di un simile disegno? Troppo bello per gettarlo via, troppo imbarazzante e strano per mostrarlo a qualcuno. Se lo sarebbe tenuto per sé, nascosto in un angolo della sua camera? E se poi sua madre o Allison l’avessero trovato? No, non poteva correre un simile rischio.
Un’altra domanda però attanagliava la banshee, “L’avrebbe finito?”. Il disegno era rimasto a metà. Dopo tutto la Martin non era riuscita a vedere la figura interamente, solo uno scorcio d’immagine che le si era fissato in mente e che lei aveva poi modificato per trasportarlo sul foglio da disegno, come se ciò potesse aiutarla a dimenticarlo più facilmente.
Lei stava con Aiden. Tra loro c’era sesso e…qualcos’altro. Non era ancora chiaro cosa, ma c’era. Aiden tendeva a proteggerla, le gravitava attorno e la faceva sentire strana, ma in senso positivo. Strana perché non aveva mai provato niente del genere?
Ma come poteva lei fidarsi di lui? Ci sarebbe mai riuscita? Il licantropo si sforzava di fare il bravo ragazzo, si stava davvero impegnando nel suo compito, ma non era ancora riuscito a convincere Lydia e forse non l’avrebbe mai fatto.
Lydia costrinse i suoi pensieri a prendere un’altra direzione. Era sera tardi, lei era stanca e confusa dal disegno. Soffocando uno sbadiglio ripose la matita e il resto dei materiali da disegno, la gomma ed il temperino, nell’astuccio rosso che le aveva regalato Allison non appena si erano iscritte al corso d’arte. La ragazza ancora rideva nel leggere la scritta a caratteri cubitali che decorava il suo astuccio e nel vedere il disegno che l’accompagnava, “Little red riding hood”.
Lei era certamente cappuccetto rosso con quella chioma rosso fragola e i licantropi che la circondavano giorno dopo giorno e che ora erano diventati i suoi unici amici. O almeno i suoi veri amici. La domanda da porsi era: chi era il lupo? Forse Aiden?
“Dopotutto” osservò Lydia con voce bassa, “Non è così male”. Scrutò attentamente ogni dettaglio del suo disegno e sorrise soddisfatta una seconda volta. Si chiese istintivamente se fosse tutto merito della sua bravura o se il corpo del suo modello era davvero così bello come su quel foglio.
La ragazza era ancora intenta ad ammirare la sua opera, ponendosi tutte quelle domande che non l’avrebbero sicuramente lasciata dormire, quando la porta alle sue spalle si aprì con un cigolio. Pensò subito che fosse un membro dell’orchestra della scuola, che si esercitava ad un’ora così tarda, o semplicemente un bidello che veniva a controllare cosa stesse facendo lì ed era già pronta a giustificare la sua presenza. Non era invece pronta a ritrovarsi faccia a faccia con Derek Hale.
Si sentì avvampare e scattò in piedi, rovesciando la sedia su cui sedeva da ormai un’ora o più. Il licantropo la fissò stranito, -Cosa ci fai qui?- le chiese, avvicinandosi lentamente.
Lydia si parò immediatamente davanti al suo disegno e scrollò le spalle, fece la vaga, -Disegnavo, e tu?-. Contrasse la sua espressione da sconvolta ed agitata a tranquilla e rilassata, ma sapeva che l’uomo ci avrebbe messo poco, anzi, pochissimo, a capire che c’era qualcosa che non andava.
-Scott mi ha chiesto di controllare che stessi bene- rispose lui, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza, la quale fece un passo indietro. L’espressione del licantropo si fece più stranita. –Ora che hai constatato che i demoni giapponesi e i ninja hanno deciso di lasciarmi in pace puoi anche andare a riferirlo a Scott. Stavo giusto per andarmene a casa- disse Lydia, assumendo la sua aria sicura e decisa di sempre, che riusciva anche ad intimidire parecchie persone, ma non lui. Non Derek Hale. Lui rimase impassibile.
Lydia tentò inutilmente di calmare il battito del suo cuore ma fallì miseramente. Si maledisse da sola. –Sicura che vada tutto bene?- chiese Derek, avvicinandosi ulteriormente. Automaticamente la ragazza fece un passo indietro e fece scivolare le braccia lungo i suoi fianchi così da coprire interamente il disegno. Il disegno che la stava proprio per tradire.
Annuì e piegò le labbra in un sorrisino, -Sicura al cento per cento- rispose ma l’Hale non si fece abbindolare in quel modo, si avvicinò ancora di più. Ora, a separarli, c’era solo la sedia rovesciata da Lydia. Al licantropo sarebbe bastato guardare appena sopra la spalla della banshee per scorgere una capigliatura vagamente familiare. Lydia pregò che non lo facesse e che concentrasse invece la sua attenzione su di lei.
-Il tuo cuore batte in modo innaturale- fece notare lui. La ragazza scrollò le spalle, -Come dovrebbe battere quando il nogitsune è a piede libero?-.
-Ci siamo noi a proteggerti. Non perm…Scott non permetterebbe mai che il nogitsune si avvicinasse a te-, l’espressione di Derek si era addolcita mentre il suo tono si era abbassato. In qualche modo la ragazza si sentì sollevata e rassicurata da quelle parole, anche la sua espressione si addolcì.
-Lo so- si limitò a rispondere, rilassando i muscoli ed incrociando le braccia sul petto. Il movimento lasciò la possibilità al licantropo di scorgere una parte del disegno della Martin che lo incuriosì non poco. Scostandola con una mano Derek si avvicinò al cavalletto, sorpassando velocemente l’ostacolo della sedia ancora distesa a terra, e fissò il disegno.
Inarcò un sopracciglio mentre le sue iridi verdi passavano il rassegna la sua stessa immagine, disegnata accuratamente dalla mano esperta della Banshee, la quale aveva abbassato lo sguardo imbarazzata e l’aveva concentrato sulle scarpe rosse, abbinate con il vestito.
Un silenzio imbarazzante piombò nella stanza.
-Quando?- chiese Derek, voltandosi allora verso la ragazza la quale però non riusciva a rispondere, non riusciva proprio ad aprire bocca od a formulare una frase di senso compiuto. Faceva decisamente più bella figura rimanendo in silenzio, sperando che l’uomo si dimenticasse dell’episodio e tornasse alla sua solita vita di licantropo scontroso.
-Non è finito- notò poi, alquanto deluso. Lydia annuì. Ovvio che non era finito. Come poteva disegnare qualcosa che non aveva mai visto, che poteva solo immaginare e che probabilmente non avrebbe reso omaggio all’originale? Semplicemente non poteva, ecco tutto. –No- rispose, scoprendo che l’imbarazzo per l’essere stata scoperta le aveva modificato la voce. Si schiarì la gola ed alzò lo sguardo per incrociare quello del licantropo. Le sue iridi verdi si persero in quelle dello stesso colore del licantropo.
-Finiscilo, allora- disse Derek, muovendosi verso il centro della stanza. Mentre la banshee metabolizzava ciò che le era stato appena detto, Derek si era già sfilato il giubbotto e la maglietta ed aveva portato le sue mani al bottone dei jeans.
-Cosa?- chiese Lydia, risvegliandosi dallo stato di trance in cui era caduta, strabuzzando gli occhi e ritrovandosi improvvisamente con la gola secca e con il cuore che sembrava volerle uscire dal petto.
-Mi hai sentito. Finiscilo- le rispose Derek, sorpassando velocemente l’ostacolo del bottone e della zip dei suoi jeans ed abbassandoseli quindi lungo le gambe per farli volare in chissà quale parte della stanza assieme alle scarpe ed ai calzini.
Lydia piegò di lato la testa, godendosi lo spettacolo. Il fisico dell’uomo era proprio come se lo ricordava: scolpito, possente, bellissimo. La ragazza si passò involontariamente la lingua sul labbro inferiore, attirando non poco l’attenzione del licantropo su di sé.
Derek infine si decise a togliersi l’ultimo indumento rimasto, i boxer neri aderenti. Lydia fissò l’erezione del lupo con avidità, quasi fosse una sua preda e lei fosse la predatrice. Era esattamente come se l’era immaginato quando le si era presentato il problema dell’opera non terminata. Forse non esattamente, era più grande e lungo rispetto a come lo aveva immaginato, ma di poco, niente di che, giusto forse qualche centimetro. Una vocina dentro la banshee si chiese quanti centimetri fossero ma la ragazza la ignorò e chiuse la bocca, che era stato socchiusa fino a quel momento, per assumere la solita espressione impassibile che non lasciava trapelare niente se non forse una punta d’eccitazione, che lasciò Derek alquanto soddisfatto.
 
Note dell’autrice:
Okay Dydia shippers, questa è la mia prima OS perciò siate clementi con me. Tutto è nato da un’immensa voglia di scrivere, un pomeriggio d’estate particolarmente afoso, un amore malsano per i Dydia ed un set di gif trovato su tumblr. Mi sembra chiaro che ci troviamo nel bel mezzo della 3b, quando Allison ed Aiden sono ancora vivi e sono tutti più felici e non sono ancora stati tutti devastati dentro e sono tutti ancora adolescenti e quindi non adulti come lo sono invece nella quarta stagione, o almeno spero sia chiaro. Altrimenti ho sbagliato qualcosa. Btw, mi sembra di non aver altro da dire. Spero che recensiate in tanti, anche le critiche sono ben accettate per migliorarmi ma ricordo che su efp vige la regola “non leggere se non ti piace” e nessuno vi costringe a leggere niente. Poi mi sento in dovere di ringraziare
xKittyx, anche lei shippatrice accanita dei Dydia che non potevo non citare, a cui voglio un mondo di bene, a cui voglio dedicare questo capitolo perché DYDIA IS OUR OTP ed a cui invio un grande bacio ed un grandissimo abbraccio.
Detto questo posso anche dileguarmi.
Che Jeff Uccidoilgrandeamoredelprotagonistafacendocadereilfandominunatotaledepressionechedureràfinoallafinedeitempi Davis sia sempre con voi.
  
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