Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Kurrin Bright    11/06/2014    2 recensioni
{Roy/Riza | Missing Moments sull'adolescenza del colonnello Mustang e della sua tenente}
«Mi piacerebbe diventare alchimista per essere d'aiuto alla gente, ma per farlo dovrò passare ancora tanti giorni a studiare come faccio adesso»
«Buona fortuna, allora» gli disse la giovane Hawkeye con un sorriso deciso e tranquillo, per poi volgere lo sguardo verso il tramonto.
«Grazie, Riza»

Buon Royai Day a tutti. ♥
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pile di libri occupavano la scrivania, illuminata da un debole raggio del crepuscolo che entrava da una minuta finestra. Roy sbuffò, dopo aver chiuso gli occhi per pochi secondi tornò a guardare uno dei tanti tomi sull'Alchimia di fuoco.

«La teoria non è semplice per un giovane come te» sospirò Hawkeye, il suo maestro; osservò un attimo il libro, per poi tornare a fissare l'allievo, perso nella massima concentrazione.

«Non ti mancano tante pagine da rivedere, quando avrai finito potremo passare a un po' di pratica e finire quello che è il primo grande capitolo dell'Alchimia di fuoco» disse.

Il ragazzo aveva ascoltato quelle parole rapidamente, per poi tornare a studiare. Anche se stava iniziando ad abituarsi a studiare sugli stessi libri dalla mattina presto fino al calar del sole, mantenere l'attenzione nelle ultime ore della giornata era sempre una grande sfida per la sua mente.

«Sei stanco, eh?» notò l'uomo. «Aspetta ancora un po', arrivo subito. Nel frattempo, continua a ripassare» disse.

Si alzò con calma, avvicinandosi alla porta che collegava lo studio a un corridoio, aprendola.

«Riza, potresti preparare del tè, per favore?» chiese a voce alta.

«Certo» rispose una voce femminile.

Roy alzò lo sguardo appena la sentì, spostando lo sguardo verso la porta con occhi interessati. Appena Hawkeye la socchiuse, ritornò alla sua sedia e al libro.

«Tra un po' mia figlia ci porterà il tè, resisti ancora un po'» annunciò l'uomo. Roy annuì.

 

 

La porta si aprì all'improvviso. Entrò una ragazza con un vassoio in mano, dai corti capelli biondi, dal viso dolcemente rotondo e dalla corporatura snella.

«Grazie, Riza» disse Hawkeye, girandosi verso di lei.

Riza appoggiò il vassoio in un angolo della scrivania, notando che il giovane alchimista la stava osservando. Gli sorrise.

«Lui è Roy Mustang, aspirante alchimista di fuoco» lo presentò il maestro, notando gli sguardi intersecati dei due giovani.

«Piacere, signor Mustang» sussurrò la ragazza, allungando la mano. Roy allungò la sua; le due mani si unirono in un'amichevole e rapida stretta.

«Desidera un po' di zucchero nel suo tè?» chiese la biondina con gentilezza.

«Sì, grazie» rispose Roy.

 

 

Appena il ragazzo uscì dalla piccola casa la brezza notturna accarezzò il suo viso e i suoi occhi stanchi si alzarono per guardare il cielo illuminato dalla luce della miriade di stelle che lo abbelliva.

«Signor Mustang?» lo chiamò la voce della giovane Hawkeye. Roy si girò, la vide vicino alla porta di ingresso con le mani dietro la schiena.

«Chiamami pure Roy» sussurrò amichevolmente.

Riza sorrise e, mettendo le braccia parallele ai fianchi, si avvicinò a lui.

«Sign… scusami… Roy; hai studiato tutto il giorno insieme a mio padre, non ti senti stanco? Non vuoi andare a dormire?» domandò.

Il giovane espirò con un sospiro sereno.

«In effetti, il sonno sta iniziando a colpirmi» disse. «Ma sai, a East City un cielo notturno così possiamo solo sognarcelo, per questo la sera esco sempre a guardalo»

«Oh, immagino» rispose la ragazza, osservando sia lui che il firmamento.

«Piuttosto, Riza, non avverti anche tu una certa stanchezza a quest'ora?» chiese Roy.

«A differenza tua, io non studio Alchimia tutto il giorno» rispose Riza con un piccolo sorriso. Lui rise.

«Sveglia come una civetta!» esclamò. La figlia del maestro annuì, sorridendo.

«Beh, per te è ora dormire; mio padre ha detto che domani ti aspetta la pratica dell'Alchimia di fuoco» disse.

«Hai ragione» rispose Roy, allontanandosi.

 

 

Roy si mise alla mano destra un guanto bianco, su cui era disegnato un cerchio alchemico rossiccio. Riza non aveva smesso di osservarlo.

«Questo guanto è fatto di un tessuto che è in grado di produrre fiamme, il cerchio alchemico permette di regolarle» spiegò.

«Ora, allontanati e stai a guardare» ordinò. Quando la ragazza corse fino a un angolo del prato di erba secca dove l'aspirante alchimista si esercitava, Roy schioccò rapidamente le dita e dalla mano uscivano scarlatte scintille incandescenti che parevano piccoli fuochi d'artificio.

«Per ora è tutto quello che riesco a fare» sospirò.

«Ma è comunque un buon inizio» commentò Riza. «Mio padre dice sempre che la pratica dell'Alchimia non è destinata a tutti, ma tu sei portato»

Roy la ringraziò del complimento con un sorriso. «Non è che sia qualcosa di così complicato, in verità»

 

 

Il cielo quella sera era coperto di nubi grigie e molto meno luminoso rispetto alla notte dove i due giovani strinsero amicizia. Ma Riza voleva stare lo stesso fuori, aspettando il momento in cui Roy sarebbe uscito dalla casa con gli stessi occhi consumati dalla stanchezza che aveva tutti i giorni. Quando il ragazzo uscì, la notò seduta con la schiena attaccata al muro.

«Non penso che questa sia la serata giusta per stare ancora sotto le stelle» commentò Roy.

«Magari domani il cielo tornerà pulito» disse Riza. Lui sorrise e si sedette di fianco a lei.

«Dimmi, a te piace guardare le stelle?» chiese.

«Sì, moltissimo» rispose lei. «Quando ero bambina le guardavo insieme a mia madre ogni notte e, anche dopo la sua morte, ho continuato a guardarle da sola» spiegò.

«Tua madre era un'appassionata?» chiese ancora Roy, avvicinandosi sempre di più alla ragazza.

«Sì, amava l'astronomia e osservare il cielo. È morta quando avevo tredici anni e, da quel momento, ho dovuto cucinare e pulire la casa al posto suo» rispose.

«E tuo padre? Non avete mai osservato il cielo insieme?» domandò lui.

«Mai» rispose con freddezza Riza. «Fin da quando sono nata, è sempre stato impegnato nello studio dell'Alchimia. Il tempo libero lo passavo con mia madre»

«Capisco» disse Roy con un triste respiro.

«Tu, invece? Ce l'hai una famiglia a East City?» chiese la figlia del maestro.

«I miei genitori sono entrambi morti quando ero molto piccolo, non ricordo neanche i loro volti» rispose il ragazzo. «Sono stato adottato e cresciuto da mia zia»

«Mi dispiace, deve essere proprio terribile crescere senza nessun ricordo dei propri genitori» disse Riza con lo sguardo mogio e gli occhi tristi che guardavano a terra. Roy le accarezzò la spalla per consolarla e far tornare il suo viso all'insù.

«La vita è così» sospirò.

 

 

Il sole scendeva lentamente sotto all'orizzonte, i suoi raggi morenti tingevano di rosso fuoco il paesaggio e di rosa le nuvole che volteggiavano pesanti nel cielo. L'erba secca danzava accompagnata dal vento che soffiava dolcemente.

Roy e Riza camminavano accompagnati dalla piacevole brezza, la quale gonfiava i loro vestiti.

«Hai finito presto, oggi» disse lei.

«Già» annuì lui. «Insieme abbiamo assistito a diversi cieli stellati in questi giorni, ma mai a un tramonto»

Non riuscivano a smettere di sorridere, la calma del paesaggio riuscì a placare la stanchezza di Roy e il batticuore che Riza provava ogni volta che era con l'alchimista. 

«Sai, oggi mentre ti stavo aspettando pensavo al futuro, a noi quando saremo adulti in carriera» mormorò la ragazza.

«Ah, sì? Che cosa vorresti fare?» domandò Roy.

«Non ho tante idee» rispose Riza. «Me la cavo molto bene con il tiro a segno e mi dicono che potrei diventare una cecchina, ma non sono sicura. E tu? Vuoi diventare un alchimista come mio padre?»

«Esatto» esclamò il giovane. «Mi piacerebbe diventare alchimista per essere d'aiuto alla gente, ma per farlo dovrò passare ancora tanti giorni a studiare come faccio adesso»

«Buona fortuna, allora» gli disse la giovane Hawkeye con un sorriso deciso e tranquillo, per poi volgere lo sguardo verso il tramonto.

«Grazie, Riza» rispose Roy. «Scommetto che diventerai un'ottima cecchina»

 

 

 

Ulteriori spiegazioni

Finalmente arrivo anche in questo fandom. Ho amato Fullmetal Alchemist (Brotherhood in particolare) e spero di scriverci molto quest'estate.

La Royai mi ha uccisa più e più volte nel corso dell'anime, inutile dire che è entrata in poco tempo tra le mie OTP assolute per il suo angst e la sua potenza. Anche se in questa storia mancano entrambe le cose.

Questa fanfiction - scritta in un giorno che non è un giorno qualunque - è stata un miscuglio, o meglio, un mix di diversi headcanon sull'adolescenza dei due. Spero che il risultato sia stato un buon frullato (che è meglio! cit.) e non uno dei miei soliti aborti.

Lo stile è un po' spoglio, lo so. Ma per questa volta ho voluto far prevalere i dialoghi e ho un po' paura di quello che è il risultato.
Spero di non essere andata OOC (maèovviochelosonoandata) e sopratutto spero di non aver combinato caos con la trama di FMA.

Detto questo, torno ai miei scleri di fangirl senza speranza. E buon Royai day a tutti voi!

Grazie per la lettura!

 

Shori

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Kurrin Bright