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Autore: auroraldr_    11/06/2014    0 recensioni
Un amore che va oltre il tempo e le scelte,giuste o sbagliate che siano.
E' questo che Elisabetta insegnerà alla sua giovane nipote durante una calda sera estiva.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“ Erano passati anni da quando io e Stefano ci eravamo conosciuti. Era successo tutto per caso. Una chat in più e l’amore avvolse entrambi. Lui viveva in un paesino in provincia di Cuneo,mentre io abitavo qui,nella calda Sicilia. Ma quello,me lo sentivo,era il nostro anno. Era la volta buona. Avrei preso quell’aereo e lo avrei raggiunto. Sì. E così feci. Cosa avevo da perdere? 
C’era qualcosa in ogni cosa che vedevo che mi ricordava lui e come avrei potuto continuare a vivere senza averlo vicino? ‘Almeno una volta’ mi continuai a ripetere per una serie di giorni fin quando non arrivò il fatidico giorno in cui afferrai quell’aereo e arrivata a Cuneo,lo trovai lì ad aspettarmi. Mi baciò. Mi baciò ed io dentro mi sentii quasi morire. Era tutto come avevo immaginato,anzi ancora meglio quando mi portò a casa sua dopo immensi giri nella città e nonostante la stanchezza facemmo l’amore. Sì. Quello era l’amore. Le sue parole erano l’amore. I suoi baci erano l’amore.  Le sue carezze erano l’amore. Lui era l’amore. Il mio amore.”
Elisabetta parlava a sua nipote,sedute in giardino mentre il sole calava e si sentiva già qualche grillo nell’erbetta fresca appena tagliata.
“E poi? Cosa successe?”
“E poi io quella sera me ne dovetti andare. Lo ricordo benissimo. Eravamo all’aeroporto e lui mi promise che sarebbe venuto a trovarmi e salii su quell’aereo sprizzante di gioia.”
“Ed è mai venuto a trovarti?”
“No,mai.” La donna guardò la giovane con gli occhi sereni circondati dalle rughe che ne segnavano l’età. “C’è un vecchio detto che afferma che noi siamo legati fin dalla nascita con un filo trasparente alla nostra anima gemella e qualunque cosa accada,qualunque siano le nostre scelte,saremo sempre destinati a stare insieme.”
Il clacson suonò in lontananza mentre Federico,il marito dell’anziana donna, rientrava dal lavoro,attraversò il cancello che dava sul giardino e una volta parcheggiata l’auto,ne scese guardando le due donne sedute lì vicino. Elisabetta appoggiò la mano su quella della nipote e sorridendo disse: “Era lui il mio destino.”
   
 
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