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Autore: Kore Flavia    12/06/2014    7 recensioni
Una notte buia e senza stelle vicino alla casa di un semplice bambino e dei suoi genitori, apparve improvvisa una luce: sul terreno, con un gran tonfo, precipitò un mini meteorite(...)
Tommaso si chiese come era mai possibile che un uovo che per lo più sembrava fatto di metallo fosse caduto dal cielo.(...)
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TORTA SPAZIALE

   

Una notte buia e senza stelle vicino alla casa di un semplice bambino e dei suoi genitori, apparve improvvisa una luce: sul terreno, con un gran tonfo, precipitò un mini meteorite, non più grande di uno schermo di un computer portatile. Il bambino di nome Tommaso uscì di corsa, ma vedendo un cratere che occupava quasi tutto il giardino rientrò subito intimorito. Poi, preso dalla curiosità e spinto dalla voglia di sapere che cosa era successo, si riavvicinò al cratere e si inclinò per vedere che cosa si trovava lì in fondo. Come potete immaginare dentro vide il meteorite, ma era diverso da quelli che aveva visto nei musei: non era bitorzoluto, aveva una forma ovale e liscia, proprio come un uovo, e un colore metallico.
Tommaso si chiese come era mai possibile che un uovo che per lo più sembrava fatto di metallo fosse caduto dal cielo. Tommaso ebbe il dubbio che potesse essere l’uovo di un animale extraterrestre. Ma come era possibile visto che gli scienziati sostenevano che gli alieni non esistevano? Ciò avrebbe potuto significare solo una cosa: che gli scienziati avevano torto.
Tommaso corse in casa ma dopo qualche minuto ecco che riapparve sulla soglia della porta con addosso un casco da hockey, un guanto da cucina e il travestimento da tartaruga ninja, mentre con la mano libera teneva il manico di un piccolo carretto di legno. Si avvicinò con cautela all’uovo, poi lo toccò con il guanto da cucina per assicurarsi che non fosse bollente e difatti non lo era, anzi era gelido quanto un ghiacciolo. Quindi prese l’uovo e lo mise dentro il carretto e, arrivato in camera sua, mise l’uovo per terra vicino al letto, poi si infilò sotto le coperte e si mise a dormire.
La mattina dopo Tommaso si svegliò e guardò per terra dove il giorno prima aveva poggiato l’uovo, ma non vide nulla. Dapprima pensò che era stato tutto un sogno e uscì per guardare il cielo e prendere la posta, ma vide di nuovo il cratere ed ebbe un momento di panico. Corse in camera sua, cercò dappertutto l’uovo e solo dopo un’ora di ricerca sentì un cinguettio e poi una frase incomprensibile. Si girò lentamente e lanciò un urlo: aveva di fronte a sé un uccello che però aveva quasi l’aspetto umano.
Tommaso chiuse gli occhi, li riaprì e li sbarrò completamente. Nel frattempo al suo urlo il padre era corso in camera per vedere cosa era successo. Quando vide l’uccello fece un salto alto circa un metro e mezzo e svenne. Tommaso si avvicinò al padre e gli diede un ceffone per vedere se si svegliava, ma niente.
Si rigirò per vedere ce l’uccello era ancora lì e infatti lì era e lì era rimasto, ma rispetto a prima che fra le mani non aveva nulla ora aveva una torta appena sfornata. Tommaso indietreggiò, l’uccello gli diede una pacca e Tommaso emise un mugolio, ma allo stesso tempo sniffò l’odorino della torta. In quel momento l’uccello disse che si chiamava Jerma e veniva da un pianeta piccolo quanto plutone ma rispetto a plutone non era ancora mai stato scoperto e quella torta era simbolo di pace fra più mondi.
Tommaso e Jerma andarono in cucina e servirono quattro fette della torta: una per il padre, una per la madre, una per Tommaso e una per Jerma. Fecero rinvenire il padre, gli spiegarono tutto e ritornata la madre spiegarono le stesse cose anche a lei. Una volta spiegato tutto mangiarono insieme la torta che era buonissima, con un gusto indimenticabile e la madre, di sua iniziativa, invitò Jerma a vivere da loro visto che gli era impossibile tornare sul suo pianeta. Il padre borbottò qualcosa ma, dato che la moglie lo fulminò con gli occhi, lui sorrise e accettò il volere di lei. Tommaso fu molto felice e fece subito amicizia con Jerma e fece salti di gioia e Jerma preparò ogni mattina la torta dividendola sempre in quattro.

Note d'autore:Come avevo antcipato nella mia long ecco la one shot!
Con questa storia ho vinto un concorso di "più libri più liberi" e quindi mi ci sono molto affezionata. Forse avrà dei termini da ragazzini o bambini, ma volevo lasciarla tale e quale a quella di due anni fa. Devo ammettere di aver avuto la tentazione di cambiare alcune cose, ma alla fine ho resistito. XD
Spero che vi piaccia, l'ho fatta due anni fa, quando ero un prima media....
vi lascio il link di facebook:clicca qui
Tanti saluti!
blackcat
   
 
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