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Autore: LaTuM    11/08/2008    2 recensioni
- Ti ricordi cosa ho fatto quando follemente e perdutamente innamorata di Billy Hauser? -
- Ti sei resa ridicola! -
- Mi sono iscritta ad ogni corso che frequentava, sono andata a fare nuoto, mi sono fatta invitare a tutte le feste dove sapevo che sarebbe andato... Mi trovava ovunque, non poteva evitarmi... -

Justin decide che è arrivato il momento di riprendersi Brian e, saggiamente, non può fare altro che seguire consiglio di Daphne.
[ambientata durante la puntata 3x08]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '3x08'
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Still Standing - Capitolo 1
Disclaimer: I personaggi di Queer as Folk non mi appartengono, benché meno lo sceneggiato. Da questa storia non ci ricavo assolutamente nulla ù_ù
Still Standing
.

 
1.
Who’s that guy?

 
 
- E quello chi era? - gli domandò la voce squillante di Cynthia alle spalle.
 
Brian si voltò verso la donna uno sguardo che la intimava vivamente a farsi gli affari propri. Uno sguardo che di norma avrebbe messo a disagio la maggior parte della gente che aveva a fare con lui: ma non Cynthia.
 
Lavoravano insieme da abbastanza anni per conoscersi e - sebbene agli inizi la donna aveva avuto dei problemi nell'accettare di fare d'assistente ad una persona arrogante e pretenziosa come Brian - le era bastato poco per riuscire a diventare quella che l'uomo talvolta s'azzardava anche a definire amica.
 
Brian era una delle persone più sincere che Cynthia aveva mai conosciuto e, soprattutto, benché fosse difficile crederlo, era anche molto rispettoso.
 
Poteva minacciare di tagliare gli stipendi, di licenziare qualcuno seduta stante, ma se ti meritavi la sua stima e gli dimostravi di avere la stoffa per lavorare con lui, il suo rispetto l'avresti perso solo nel momento in cui l'avresti deluso. E in tutti quegli anni Cynthia era sempre stata all'altezza delle richieste di Brian Kinney.
 
***
 
Era passata una settimana da quando aveva iniziato a lavorare per lui ed erano nel bel mezzo della scelta dei modelli per una campagna pubblicitaria per un nuovo modello di orologio unisex della Fossil.
 
Cynthia era convinta che Brian avesse chiesto il suo parere in quanto donna, appunto per scegliere un modello che attirasse un pubblico femminile, così si erano messi a sfogliare decine e decine di book fotografici alla ricerca di qualcuno che facesse al caso loro.
 
- Questo non è male. - aveva proposto lei mostrandogli la foto di un ragazzo dai capelli castano chiaro, occhi verdi e una muscolatura ben sviluppata... Forse un po' troppo.
 
- E’ un concentrato di steroidi. - l'aveva liquidata Brian con un rapido sguardo. - Questo però va già meglio...- mormorò poi indicando la foto di un altro modello poche pagine dopo.
 
- Carino... - mormorò lei - ma... Non mi convince. - aveva sentenziato lei soffermando forse un po' troppo a lungo lo sguardo sul rigonfiamento dei boxer.
 
- Un'intenditrice... - aveva mormorato Brian appoggiandosi svogliatamente allo schienale e guardandola con interesse.
 
- Solo una donna con buon gusto. - gli aveva risposto lei per le rime. Non accettava che un uomo si permettesse di giudicarla ancor prima di conoscerla.
 
Brian aveva fatto una smorfia compiaciuta e aveva ripreso a sfogliare i book.
 
- Sono tutti dei cessi... - aveva sbuffato l'uomo dopo un po', lanciando sulla scrivania quello che aveva in mano.
 
- Questo? Jeremy Roberts... - aveva proposto Cynthia - Alto, biondo, muscoloso ma non troppo e anche ben dotato. –
 
- Scordatelo, i pettorali sono di plastica e quello che ha nelle mutande assomiglia ad una matita #3 appena temperata. -
 
Cynthia lo guardo non comprendendo le ragioni del paragone.
 
- Lui. - disse dopo una decina di minuti la donna - Thomas Fisher: un metro e ottantotto, ottanta chili, capelli neri, occhi marroni... Sguardo un po' assassino ma questo lo rende sexy... -
 
Brian sorrise compiaciuto.
 
- Arrapante... - non si trattenne dal commentare - Credo di essermelo anche scopato.- aveva aggiunto a seguito di una più attenta osservazione.
 
Cynthia lo aveva guardato e, con un sospiro affranto, aveva esalato un malinconico "Beato te...".
 
Ad essere onesto Brian si era aspettato una reazione, non tanto uno sguardo schifato - anche se adorava provocare la gente che aveva pregiudizi nei confronti di qualcuno per le sue preferenze sessuali - ma almeno un po' d'imbarazzo da parte della donna. Invece nulla.
 
Solo invidia e una grande complicità in ambito lavorativo tant'è che, nel corso degli anni, Cynthia aveva imparato che Brian, oltre all'ottimo lavoro che comunque avrebbe fatto in ogni caso, aveva anche i suoi personalissimi metodi per "catturare il cliente" .
 
Ma ancor meglio era stato scoprire di come Cynthia in realtà altro non fosse che la versione femminile ed etero di Brian Kinney - anche se con attitudini leggermente diverse -... Forse era stato proprio questo a permettere a Brian di aprirsi con una persona che non aveva nulla a che fare col suo mondo o con i suoi amici.
 
Il lato etero della medaglia che non lo giudicava ed era sempre pronta a dargli corda, in qualunque situazione.
Soprattutto quando doveva isolarsi nei bagni per rimorchiare qualcuno e - perché no? - concedersi anche una scopata post-riunione.
 
***
 
- Nessuno. Solo il nuovo stagista del dipartimento artistico. - aveva risposto Brian dirigendosi verso i distributori automatici con Cynthia appresso.
 
- Tutto qua? E' molto carino...- lo provocò lei.
 
- E con ciò? Per quanto tu mi conosca, e ti assicuro che mi conosci abbastanza bene, non tutte le persone con cui ho a che fare sono gay come possono sembrare. –
 
- Il tuo gay radar - aveva detto la donna virgolettando con le dita quel sesto senso di cui tanto Brian era solito vantarsi - che ne dice? -
 
Brian sbuffò ed inserì la chiavetta pre-pagata nell'apposita fessura e poi digitare il numero 006 coi comandi digitali.
 
- Non è così infallibile come sembra... –
 
- Per ora non hai mai sbagliato. - gli ricordò la donna portando le braccia dietro la schiena e guardandolo con un sorriso furbo e impertinente che ben pochi potevano riservargli.
 
L'uomo estrasse la chiavetta e si chinò a raccogliere la bottiglietta d'acqua naturale caduta malamente nel vano di metallo.
 
- Ok, gay! - rispose lui sbuffando e aprendo con un gesto secco il tappo.
 
Cynthia sorrise compiaciuta come se la sapesse molto più lunga di quello che dava a vedere.
 
- Allora, che hai intenzione di fare? - gli domandò continuando a seguirlo mentre tornava verso il suo ufficio.
 
- Dovrei fare qualcosa? –
 
- Beh, sei tu Brian Kinney, non io. –
 
- Non è il mio tipo.- aveva risposto lui lapidario. –
 
- E da quando in qua un ragazzo giovane e bello non è il tipo di Brian Kinney? –
 
- E' troppo giovane! - la tagliò corto lui - Ha solo diciannove anni! - precisò guardandola come se gli avesse proposto di scopare con una lesbica in età da menopausa.
 
- Gliene avrei dato qualcuno in più... –
 
- Tipico. - bofonchiò lui. Non era la prima volta che Justin apparisse agli sconosciuti più grande di quanto in realtà non fosse.
 
- Che vuoi dire? –
 
- Che spesso voi donne, appena vedete carne fresca, cercate di motivare la vostra morbosa attrazione con frasi d'effetto come quella del "sembra più grande". - concluse lui con un tono canzonatorio.
 
- E da quando tu saresti un esperto di donne? –
 
- Da quando scopo con i froci.- rispose lui guardandola con un sorrisetto strafottente.
 
- Ti è andata di traverso la colazione? So come sei fatto e da qualche mese a questa parte sei peggio di prima, ma oggi non ti si regge! - lo rimproverò lei. - Ad ogni modo, ero venuta solo a confermati la riunione di oggi pomeriggio e dirti che è stata posticipata di mezz'ora. - gli comunicò lei fermandosi sulla porta dell'ufficio di Brian che avevano raggiunto nel frattempo.
 
- Grazie. – mormorò prima di chiudersi la porta alle spalle e sedersi scompostamente alla scrivania appoggiando poi la fronte al palmo della mano.
 
"E chi ha detto che abbiamo mai avuto una relazione?!" gli aveva fatto notare acidamente.
 
In fondo era vero, la loro era più una non-relazione.
 
Brian odiava le etichette, il conformismo e qualunque tentativo da parte dei froci di emulare la vita degli eterosessuali ma, per quanto ci girassero intorno dandogli tutti i nomi più o meno ambigui che volevano, in fondo la verità era che comunque era una relazione quella che avuto con Justin.
 
Ciò non toglieva il fatto che sarebbe stato pronto a negarlo fino alla morte.
 
Le relazioni erano un qualcosa che si basavano sull'amore, sulle parole, sulla... - quasi gli venivano i brividi solo a pensarlo - monogamia. Ma questo non era Brian Kinney.
 
Lui non credeva nell'amore proprio perché era solo una parola e il più delle volte le parole erano menzogne.
 
Quante volte una persona, in tutta la sua vita, diceva ti amo?
E quante volte era indirizzato sempre alla stessa persona?
 
Probabilmente, proprio per questo, Brian poteva definirsi una delle persone più romantiche che potessero esistere: le sue dimostrazioni erano fatte di gesti e sguardi.
 
Quella volta che Justin era tornato da lui dopo che Brian gli aveva domandato perché fosse ancora lì quando lui non voleva dargli quello che il ragazzo desiderava... L'aveva accolto nel suo letto e - no - non per scoparselo, ma per sentirlo.
Per la prima volta in vita sua Brian aveva fatto quello che l'occhio comune avrebbe identificato come coccole.
Dal canto suo l'uomo sapeva che in fondo quel gesto era solo un disperato tentativo di tenere Justin con sé. E non perché avesse un particolare interesse a scoparselo - in fondo, poteva sempre rimorchiare chi voleva, era pur sempre Brian Kinney, lui - ma perché aveva ragione Debbie.
 
Quel ragazzino dolcissimo a cocciuto - che non aveva mai smesso di stargli addosso - era riuscito a fare breccia nella sua armatura.
 
Debbie aveva insistito, aveva cercato di spronarlo a dire quello che non era mai stato capace di dire a Michael ma... Non poteva.
 
Non poteva di punto in bianco smettere di essere Brian Kinney, quello che Ben (e molto probabilmente non era affatto l'unico) aveva gentilmente definito la più grande puttana di Pittsburgh e iniziare a fare la parte della checca innamorata.
 
Sarebbe andato al di là delle sue capacità e non era certo di essere in grado di gestire un qualcosa di cui era stato assolutamente immune fino a quel momento.
 
Fino al momento in cui Justin non era riuscito a fare quello che nessuno era riuscito a fare e contro ogni aspettativa.
 
Ma a quel punto, se Justin voleva lui, doveva sottostare a ciò che lui era e se non gli fosse andato bene... Che cercasse altrove la sua felicità.
 
E il ragazzo non aveva tardato ad imparare la lezione.
 
Aveva voluto le parole e le aveva avute.
 
Aveva voluto le promesse d’ amore eterno e avuto anche quelle.
 
Perché - a questo punto - doveva continuare a far parte, in un modo o nell'altro, della sua vita quando era stato il primo a volerne uscire?
 
Aveva voluto il romantico violista tortura gatti? Bene, che se lo tenesse e la smettesse di tormentarlo.
Ci erano volute settimane per accusare il colpo dell'essere - per la prima volta - scaricato , che gli lasciasse per lo meno conservare un minimo di dignità.
 
La telefonata da parte della segretaria di Stockwell riuscì a distrarlo a sufficienza dandogli un ultimatum di dal tempo ristretto per elaborare una geniale e brillante idea per il nuovo spot televisivo della campagna elettorale. Stando a quello che Jim gli aveva detto voleva qualcosa che ricreasse l'ambiente e il calore familiare.
 
Brian interruppe la chiamata e afferrò il blocco su cui si era fatto indicare hobby, interessi e passioni del suo cliente al fine di trovare quello che l'avrebbe reso più popolare e fatto sentire più vicino ai suoi possibili e futuri elettori.
 
Costruire modellini... E chi non lo aveva fatto da piccolo?!
 
¤
 
Cynthia sapeva perfettamente che quando Brian Kinney s'intestardiva su qualcosa, non saresti riuscito ad estorcergli una parola neanche sotto tortura, così decise di fare sa sé.
Non voleva dirle nulla sul nuovo stagista? Bene, l'avrebbe scoperto da sé.
In fondo era una donna ed era intelligente. Riuscire ad aggirare la cocciutaggine degli uomini era un po' il suo punto di forza.
All'ora di pranzo, gettando un veloce sguardo all'interno del dipartimento artistico vide quel ragazzino intento a disegnare o scribacchiare svogliatamente qualcosa su un blocco. Molto probabilmente non aveva pranzato e stava approfittando dell'assenza dei suoi colleghi per fare quello che gli pareva com'era in fondo anche giusto che fosse.
 
- Ehi! - disse dopo aver picchiettato sullo stipite della porta per annunciare il suo arrivo - Ti disturbo? -
 
- No, sta cercando qualcuno? - si premurò di domandare il ragazzo posando la matita.
 
- Si, proprio te. -
 
Il biondino la guardò perplesso.
 
- Sono Cynthia. - si presentò lei porgendogli la mano.
 
- Justin. - rispose lui ricambiando la stretta.
 
- Ti ho visto uscire questa mattina dall'ufficio di Brian e, visto che lavoro per lui, mi sembrava scortese non presentarmi. -
 
- Brian? - domandò lui guardandola incredulo.
 
- Si, il signor Kinney. -rispose lei non riuscendo a capire cosa ci fosse nel tono di quella domanda - Quell'uomo abbastanza alto, e anche piuttosto affascinante, con cui hai parlato stamattina, per formalizzare l'internato, suppongo. -
 
- Si, ce l'ho presente. - o sentì mormorare quasi fosse... affranto.
 
- Ti ha già trattato male? - domandò Cynthia già sul piede di guerra, pronta a fare una ramanzina all'uomo su come non dovesse spaventare gli stagisti.
 
- Non è la prima volta che lo fa... Qualcuno intendo! - si affrettò a precisare con un sorriso avendo notato un improvviso cambiamento d'espressione sul volto della donna.
 
- Brian può essere un po' rude il più delle volte, ma non è così male come sembra. - disse Cynthia per rassicurarlo.Quel ragazzino aveva un'aria così tenera e un sorriso così dolce che si chiese come possibile non essere gentili con lui. - Anche se da qualche mese è spesso di cattivo umore... -
 
- La sua donna l'ha scaricato? - domandò innocentemente.
 
- Impossibile. Brian non ha mai avuto una storia. Benché meno con una donna... E' gay. - ci tenne a precisare ottenendo come risposta uno sguardo quasi rammaricato.
 
- Ah, e lo sanno tutti? -
 
- No, ma non ne ha mai fatto un mistero. -
 
- Buono a sapersi... - aveva mormorato
 
- Anche tu? -
 
Lui alzò le spalle e sorrise come dire "e allora?".
 
- Lo sapevo che Brian non poteva sbagliarsi! - disse lei entusiasta.
 
- Come? -
 
- Quando l'ho visto gli ho chiesto cosa ne pensava di te e lui ha ipotizzato che lo fossi... C'è da dire che difficilmente Brian sbaglia... - constatò lei, colpita dal pressoché inesistente margine di errore che avevano le intuizione dell'uomo.
 
Justin sorrise nervosamente.
Non che gli importasse cosa Brian avesse detto di lui, era stato proprio l'uomo ad insegnargli ad essere orgoglioso del suo essere omossessuale.
A dire il vero non se ne stupì più di tanto: per quanto non avessero mai parlato del suo lavoro così approfonditamente da metterlo a conoscenza di chi fossero le persone che lavoravano per lui, Justin non si stupì di vedere come fosse una delle persone che probabilmente ricopriva un ruolo importante nel suo lavoro.
Quella donna, in qualche modo, aveva un atteggiamento che un po' gli ricordava quello di Brian: sfrontato ma senza essere irrispettoso, deciso e professionale.
 
- Hai già mangiato? - gli chiese lei.
 
- No. -
 
- Mi fai compagnia? - propose sventolandogli davanti al naso delle schifezze fritte e strapiene di grassi saturi a cui nessun diciannovenne sarebbe riuscito a resistere.
 
 
Note dell'autrice:
E ce la fece XD
Quando scrissi Use it Well – flashfic post 3x08 – avevo sentito la mancanza di non aver dedicato qualcosa al prima.
Così, quando mi sono ritrovata con un po’ di idee da parte, nel giro di pochi giorni, Still Standing è stata plottata, progettata e scritta.
E’ la prima longfic su Queer as Folk su cui metto le mani ed essendo un riempi-buchi della puntata 3x08 mi sono limitata ad aggiungere quello che la Showtime non ci ha fatto vedere. Oltretutto volevo che Justin e Cynthia si conoscessero in questa occasione.
Non so come appaia agli occhi altrui questa storia ma, personalmente, ne sono parecchio soddisfatta X3
Spero che il primo capitolo sia stato di vostro gradimento, a me scriverlo è piaciuto davvero molto <3

   
 
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