Entrambe le ragazze dormivano. La più grande era sdraiata sul letto matrimoniale a pancia all’aria, i riccioli biondi che le scivolavano sul collo. Il sole le illuminava il petto nudo, coperto solo da un leggero lenzuolo. Accanto a lei Cosima dormiva tranquilla, i dreads tirati indietro come suo solito, un’espressione beata sul volto, l’eyeliner un po’ sbavato sotto l’occhio sinistro.  Emise un sospiro, aprendo leggermente l’occhio. Lanciò un’occhiata pigra alla sveglia, poi si ributtò sul cuscino. Osservò per un minuto la sua fidanzata, i capelli che risplendevano al sole del piccolo appartamento che avevano preso quello stesso mese. Si spostò leggermente, poggiando l’orecchio sul collo della donna, intrecciando le sue dita con quelle di Delphine. Quella aprì un poco gli occhi, osservando il nasino piccolo della ragazza che strisciava contro la sua giugulare.
“Buongiorno.” Disse con voce impastata. Cosima alzò la testa, allarmata.
“Oh, scusa! Non volevo svegliarti.” Fece per alzarsi sui gomiti, quando la francese sorrise. L’altra si bloccò, fissando incantata le labbra della donna, poi rise a sua volta.
“E va bene.” Assentì, riappoggiandosi sul petto della donna ed intrecciando le mani dietro la sua schiena. L’altra le accarezzò i capelli, risvegliandosi pian piano.
“Mi piacciono queste sveglie. Meglio di quelle tradizionali.” Cosima annuì contro la sua pelle. “Ma ancora non sono completamente sveglia.” Tentò, accarezzando la guancia della sua ragazza. Quella alzò lo sguardo, sorridendo maliziosa, poi lasciò un bacio sulle labbra di Delphine. E poi sui suoi capelli. E poi sul suo collo.
“Guarda che intendevo un caffè.” Concluse, osservando la smorfia che si dipingeva sul viso della ragazza. Rise. “Adorable.” La baciò sulla fronte. “Ma questa mi va bene comunque, eh?”