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Autore: LightBlue97    12/06/2014    0 recensioni
Kurt e Blaine hanno appena salutato Sam, Rachel , Brittany e Mercedes e son tornati nel loro appartamento. Ma l'addio agli amici ha turbato Kurt e, per consolarlo, Blaine si ingegnerà e farà di tutto per il suo futuro sposo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Pompeii” era ancora lì, nella sua testa, che risuonava e gli riportava davanti agli occhi mille ricordi. Le litigate infantili con Rachel che si risolvevano subito con degli abbracci e con momenti di tenerezza fra migliori amici, le risate che Sam gli faceva fare quasi tutti i giorni con le sue imitazioni, quel periodo nel quale aveva voluto provarci con lui e il momento nel quale aveva fatto coming out a Mercedes, che era stata la prima persona a sapere che era gay, e tutti i bei momenti passati con lei durante gli anni. Ma non solo.
Le canzoni cantate quando faceva parte delle Nuove Direzioni, l’affetto verso suo fratello Finn, i momenti difficili che aveva superato uscendone vittorioso, gli altri amici del Glee club e il suo arrivo a New York, la Grande Mela, posto nel quale aveva riposto mille sogni e speranze.
Tutte quelle cose, tutti quegli avvenimenti che sembravano così distaccati e diversi fra di loro, in realtà, facevano parte di tutto un enorme blocco della sua vita, una parte che aveva passato coi suoi più cari amici, a cantare e a maturare…
Ma, quel pomeriggio, Kurt Hummel aveva visto andare via tutte le persone a cui voleva bene, e non se n’erano andate da sole. Oh no. Pure quel periodo della sua vita, il periodo di crescita, il periodo del Glee Club e del sogno newyorkese, era salito nei loro taxi e gli aveva detto addio, lasciando il posto per una nuova era e nuovi avvenimenti.
Certo, gli era rimasto ancora Blaine e di ciò ne era infinitamente grato: gli bastava ricordarsi la faccia del suo amato per sentirsi il cuore pieno di gioia e di conforto, l’avrebbe abbracciato senza lasciarlo andare, e mai come in quel momento i sentimenti nei suoi confronti erano stati così forti, così sicuri e così stabili. Sì, il suo fidanzato era fonte infinita di gioia per lui, ma la sua anima aveva comunque un buco.
“But if you close your eyes, does it almost feel like nothing changed at all?” canticchiò Kurt mentalmente, seduto sul divano a fissare il vuoto, coi ricordi dei cinque anni passati che gli turbinavano in testa allontanandolo dalla vita reale; si sorprese di trovarsi in quella condizione malinconica e nostalgica, proprio lui che aveva vinto molte battaglie ed era considerato la colonna portante di molti suoi amici, colui che era forte e ottimista. Eppure eccolo lì, addolorato, a rivivere il passato nella sua testa.
“Molte cose son state peggiori di questo addio, molte.” si disse “Ma … qui sta succedendo un enorme cambio. La mia vita è stata stravolta. Ok, ci rivedremo fra sei mesi, ma …”
-Kurt? – chiamò Blaine, che era appena rientrato a casa e teneva in mano due cartoni caldi di pizza –Oh mio Dio, amore, che è successo? Hai una faccia tristissima. –
Il suo fidanzato, riportato alla realtà, scosse la testa e esibì il sorriso più falso che poteva fare.
-No, tranquillo, non è nulla. Solo un po’ di sonno. – rispose – PIZZA! Sono così affamato! Incomincia a metterle in tavola, io intanto metto un nuovo episodio di Doctor Who nel lettore DVD. –
Blaine non si bevve neppure per un secondo la scusa della stanchezza, ma per non discutere fece finta di nulla e si promise di riprendere l’argomento in seguito; quindi, dopo aver sistemato il cibo, i due si misero a cenare e a guardare la televisione, provando a distrarsi. E il fatto che Kurt rimase in silenzio, ignorando l’episodio, insospettì ancora di più il suo fidanzato.
-Amore, non sono stupido, si vede chiaramente che qualcosa non va. – disse Blaine, preoccupato –Parla, per favore … -
-Ma nulla tesoro, è che mi son venuti in mente i ricordi delle pizzate con Rachel e Mercedes, tutto qui. – rispose Kurt –Non c’è da farne un dramma, sto bene. –
Il suo ragazzo capì tutto. Dallo sguardo triste, dall’espressione vuota e da quelle parole, Blaine capì che l’altro non riusciva ancora a realizzare che i suoi amici se ne erano andati e che un nuovo inizio era arrivato.
-Oh, Kurt. – allungò la mano e prese quella del suo amato, guardandolo dritto in quegli occhi lucidi sul punto di scoppiare a piangere –Ti mancano, lo so. Gli abbiamo appena detto addio, è naturale, ma … li rivedremo fra sei mesi. Sei mesi e saranno ancora qui, a New York, nel nostro appartamento, proprio come ai vecchi tempi. –
-Ma chi ti dice che torneranno? – chiese l’altro, col magone –Mercedes potrebbe essere piena di concerti, a Rachel potrebbe tornare la sua diva-mania e dimenticarci, Sam potrebbe avere troppo lavoro … e si dimenticheranno di tornare. O non potranno. –
-E allora sarà fra SETTE mesi, OTTO massimo. – ribatté Blaine, sorridendo dispiaciuto – Ma amore. Torneranno. Te lo prometto. – e fissò il suo fidanzato negli occhi.
Dopo un lungo istante silenzioso, il ragazzo abbassò lo sguardo e osservò il suo cibo, per cercare di pensare ad altro, ma Kurt lo richiamò: -No, no. Guardami, ti prego, continua a guardarmi. –  ; così, egli risollevò gli occhi e tornò a guardare il suo amato, che faceva respiri profondi e gli stringeva la mano per non cedere alle lacrime.
-Non… non avrei mai pensato di vederti così. – disse Blaine, sorridendo malinconico –Tesoro, ricordati di quante cose peggiori di questa sono successe. A quante cose brutte sei e siamo andati incontro. Sei forte, non affrontare la realtà con pessimismo, ti prego, ricordati chi sei, ricordati che sei quel ragazzo allegro, ottimista e imbattibile che mi sostiene e che aggiunge un ulteriore senso alla mia vita. Ti prego. È solo una fase. –
Kurt rise nervoso, ingoiando le lacrime e prendendo un altro respiro profondo: -Lo so, non è da me stare così, non è da me essere il ragazzo malinconico che prende la vita con pessimismo, ma … qualcosa è cambiato, CINQUE ANNI della mia vita, un periodo particolare e meraviglioso … andati via. Spariti. Mi sento vuoto, e … -
Silenzio. Guardò ancora in faccia Blaine, e fu come se il suo cuore si fosse scaldato.
-Non lo so, ho addosso un sacco di tristezza. – riprese appena si sentì un po’ meglio – Tento di tornare felice e pensare positivo ma … ahah, la mia mente mi fotte. Assurdo, lo so, ma mi tornano in mente i ricordi, e mentre mi scorrono nella testa come colonna sonora si aggiungono canzoni tristi dai film o serie tv … o il finale di Wicked … la fine di Friends … oh Dio Blaine, ricordi la canzone della povera davanti alla banca di Londra in Mary Poppins? Oh Dio … -  e rise, divertito dagli scherzi della sua mente, che non faceva altro che deprimerlo e drammatizzare la situazione.
“Conosco questa fase. La fase delle canzoni tristi e delle scene deprimenti. Cavolo. “pensò l’altro “E questa volta sembra proprio messo male…”
Kurt scoppiò a piangere.
-Oddio amore, scusa ma … così tante cose … io vado a dormire. – disse, e si diresse verso il letto, lasciando Blaine a bocca spalancata.
Ma egli non provò a chiamarlo. Non provò a consolarlo o a farlo ragionare, perché non sarebbe servito.
“Cinque anni son tanti, e non son facili da lasciare andare.” Si disse “E soprattutto per lui son stati intensi … ma no, non permetterò che i ricordi lo uccidano.  È il mio futuro sposo, lo amo da morire, e voglio rivederlo sorridere. Abbiamo molti progetti in mente e un futuro che si prospetta brillante, quindi non lascerò che Kurt marcisca in questo appartamento prigioniero dei ricordi, non finché ha ME come fidanzato. Devo riuscire a fargli capire che vedere il passato così è sbagliato, che non può soffrire per sempre, che è ora di andare avanti … e ci riuscirò, tant’è vero che mi chiamo Blaine Anderson”.
Quindi, il ragazzo spense velocemente la televisione, mise le pizze non finite nel frigo per il giorno seguente, sparecchiò e raggiunse l’altro, che si era rannicchiato sotto le coperte e non emetteva un suono.
“Devo elaborare un piano.” Pensò “E vedrai, Kurt, che riuscirò a farti stare bene. Ti amo.”
-How am I gonna be an optimist about this. - canticchiò sottovoce, mentre si infilava sotto le coperte.
   
 
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