Tomorrow
-TOMORROW-
And I wanna believe you,
When you tell me that
it'll be ok,
Ya I try to believe you,
But I don't
Che sciocco
che sono stato… ogni volta che mi dicevi che era tutto a posto, ho cercato di
crederti. Il mio cuore ha voluto cercare di pensare che in fondo non era colpa
mia. Quando osservavo i tuoi occhi cioccolato sofferenti, in fondo non volevo
crederti. Ma ormai è troppo tardi, tu te ne sei andata via, Akane. E il mio
cure, che ha mentito a se stesso per troppo tempo, cercando di credere che
sarebbe andata in modo diverso, a credere al tuo tono troppo orgoglioso, troppo
accecato dall’ira del momento che mi urlava “E’ tutto apposto!”, si è
trasformato in un’ampia distesa arida. Perché non c’è più il tuo sorriso ad
illuminare le mie giornate senza te così vuote. E ora sto qui, poggiando i
gomiti sul davanzale della finestra aperta, lasciando che la brezza estiva mi
scompigli il codino, osservando la notte oscura illuminata da stelle brillanti.
E il mio pensiero corre rapido verso di te, come se non potesse farne a
meno.
Sono lontano da te. Miglia e miglia. E per quanto mi faccia male, so
che è stata la decisione migliore. Me lo ripeto continuamente come un tabù, ma
non riesco a crederci neppure io. Stare lontano dalla tua voglia di vivere, dal
suono meraviglioso che produce la tua risata è come… una
maledizione…
When you say that it's gonna be,
It always turns out to
be a different way,
I try to believe you,
Not today, today, today,
today, today...
Troppe volte mi hai ripetuto con un sorriso stanco,
baciandomi con dolcezza, che sarebbe andato tutto per il meglio. Ma sapevi
quanto me che non era così, ogni volta accadeva qualcosa che ci separava per un
periodo. A volte settimane, altre volte mesi. Non credo più nei nostri addii,
Akane… troppe volte me l’hai detto dopo un’assurda litigata, uscendo furibonda
da casa nostra. Ricordi? Quella casa che dopo tanti sacrifici eravamo riusciti
ad ottenere. Il nostro piccolo nido dove vivevamo assieme attimi
indimenticabili. Non potrò mai dimenticare quando ogni mattina ti porgevi verso
di me, mi baciavi la fronte avvolgendomi col tuo profumo che mi faceva
impazzire, e mi sussurravi “Buongiorno, Ranma.” Sapevo che in cucina era già
pronta la cioccolata calda, sentivo ogni mattina quel profumo che pareva
provenire dalla tua fresca pelle. Non potrò mai dimenticarlo…
Anche stavolta
mi hai lasciato con un “Andrà meglio, amore mio. Stavoltà andrà meglio..”
Ricordi? Hai sorriso, quando me l’avesti detto. Ma oggi no. Oggi io non ti
crederò.
I don't know how to feel,
tomorrow, tomorrow,
I don't
know what to say,
tomorrow, tomorrow
Is a different day
Non
sento più nulla. Ogni cosa mi scorre addosso come l’acqua gelida. Quell’acqua
che un tempo mi trasformava in una donna. Sorrido, osservandomi la mano con
gesto distratto. Un tempo, ora non più… Un tempo, le cose erano diverse, piccola
mia.
Alzo gli occhi al cielo. Non so più cosa dire. Lo scruto speranzoso,
cercando in ogni stella il tuo riflesso. Dio, come mi manchi. Come mi manca
litigare con te. Abbiamo passato una vita assieme, ogni genere di avventura. Ti
ho sempre amata, e credo, mai smetterò di sognare i tuoi occhi. Tristi,
arrabbiati, felici, innamorati…i tuoi occhi, amore mio.
Perché per
l’ennesima volta ci siamo detti addio?
Stavolta tornerai da me come sempre
sperando di riaggiustare le cose, dicendomi, magari “ Domani è un giorno
diverso.”?
E’ davvero finita?
Reprimo una lacrima e mi afferro la testa
fra le mani. Averti perso è stato come aver perso l’altra metà di me stesso. E
mi domando se ancora mi pensi.
It's always been up to you,
It's
turning around,
It's up to me,
I'm gonna do what I have to do,
just
do
Tu. Testarda, orgogliosa. Ambiziosa, generosa.. semplicemente tu.
Ogni attimo della mia vita in questi sette anni è sempre dipeso da te. Da
quando ti conosco non ho fatto altro che scontrarmi con i miei sentimenti, non
avevo mai provato sensazioni così profonde. E quando ho capito di amarti è stato
come accettare me stesso. La mia vita dipende da te. Il mio respiro, ogni mio
gesto dipendeva dalle tue decisioni.
Ora che ci penso, sono sempre stato
come un burattino nelle tue mani, incapace di scontrarmi con la tua volontà,
incapace di sovrastarla. Perché sei una donna forte, e questo di te mi fa
impazzire.
Rialzo il capo, lentamente. Ora le calde lacrime irrorano il mio
viso. Le lascio scorrere libere: ne hanno il diritto; dopotutto, hanno vinto la
battaglia contro la mia volontà.
Troppe volte ho messo da parte il mio
orgoglio, perdonandoti ogni volta che mi hai chiesto scusa, dopo mesi passati
nel dolore, nella sofferenza. Senza sentirti e non vederti, senza più vivere.
Perchè questo significa stare senza te.
Ma stavolta andrà diversamente. Ora
ogni cosa dipende da me. E non tornerò indietro.
Gimme a lil time,
Leave me alone a little while,
Maybe it's not too late,
not today,
today, today, today, today...
Ho deciso che mi sarei dato un po’ di
tempo per riflettere, che sarei stato solo. Per questo sono andato via da
Nerima. Da te, dal nostro rifugio, dalla nostra famiglia.
Osservo le luci di
Roma. Sorrido. Il mio primo vero sorriso dopo mesi passati nell’oblio. Ricordi
Akane? Desideravi tanto visitare l’Italia. Me lo dicesti una volta, quando
andammo a fare la spesa per la cena.
Quel giorno eri bellissima. Il sole
illuminava i tuoi corti capelli corvini dagli stupefacenti riflessi blu, e
indossavi il tuo vestito rosa, quello che adoravi di più. E quello che mi faceve
desiderare costantemente le tue soffrici labbra.
“Roma?!” Avevo esclamato,
osservandoti con occhi colmi di stupore. Il tuo volto si era aperto in uno
stupefacente sorriso, osservandomi con una luce maliziosa negli occhi. Avevi
tenuto con entrambe le mani il cappello in paglia che portavi al capo per
ripararti dal sole, e avevi camminato all’indietro per qualche passo, lasciando
che il vestito ti volteggiasse attorno, per poi sfiorare le tue sinuose gambe.
Dio, quanto erano perfette.
“Sì” Risposi tu, in un sussurro, “E vorrei
andarci con te.”
“Con me?”
Presi il mio viso tra le tue mani, mi sfiorasti
le labbra con fare sensuale e scoppiasti in un’allegra risata, che tradiva un
certo imbarazzo. “Come luna di miele.”
Forse non è troppo tardi per
recuperare tutto..
Scossi violentemente il capo. Lo era, lo era eccome. Non
sei più mia.. Non lo sei più, e non lo sarai per tutta la vita..
Tirai
indietro il mio codino e mi accesi una sigaretta. Aspirai il fumo. Poi lo buttai
fuori, nella traiettoria del Colosseo. Da quel piccolo appartamento dove abitavo
potevo vedere tutta la città e di notte era uno spettacolo. Avrei voluto
ammirarlo con te.
Sento un vuoto crescermi dentro. Mi divora, inesorabile.
Vivo solo di ricordi ormai.
Cambiare cielo e continente non è bastato.
Perché non è cambiato il mio cuore. Non sono cambiato io. E non è cambiata
l’immensità dell’oceano, dell’oceano… quell’oceano dove mi perdevo, ogni volta
che ti vedevo per caso al parco o nel centro città dopo mesi. Provavo un dolore
dentro il petto, se ti sentivo ridere con Kasumi o Nabiki. E i nostri sguardi si
incrociavano. Il mondo spariva e c’eravamo solo io e te. Cosa volevi dirmi con
quegli occhi così colmi di tristezza? Cosa volevi dimostrarmi mentre arrossivi
ed abbassavi lo sguardo?
Fu dopo quella notte che decisi di partire. Non ti
avrei più rivista. Stavolta mai più.
Ricordo che erano parecchie settimane
che non ti sentivo più dopo una delle nostre litigate. Avevi fatto le valige e
tra un insulto e l’altro decidesti di tornare a casa di tuo padre e delle tue
sorelle. Stavolta la litigata era stata troppo pesante. Cominciavano a nascere
incomprensioni e rancori di ferite precedenti che nessuno dei due aveva sanato
appieno.
Non so perché, ma quella notte decisi di farmi quattro passi. Casa
nostra era troppo vuota senza te. Camminai per diverse ore e ad un tratto mi
accorsi di trovarmi di fronte alla palestra Tendo. Sorrisi amaramente,
osservando la casa. Troppi ricordi con te.
Non volli fermarmi, e proseguii.
Un attimo.
Bastò quell’attimo per raggelarmi il sangue nelle vene e
rendermi incapace di muovere un solo muscolo. Sentivo il cuore battere, pulsare
di vita, finalmente, dopo settimane.
Avevo per sbaglio alzato il capo in
direzione della tua stanza. E in un attimo i miei occhi sono stati catturati dai
tuoi. Tu eri lì, affacciata alla finestra, e mi guardavi.
Seppi che era
davvero finita. Ne ebbi la certezza l’attimo stesso che mi persi per l’ultima
volta nelle tue iridi dai riflessi scarlatti.
Tu lo sai, i nostri sguardi
sono sempre stati fiumi di parole non pronunciati. Sapevo cosa volesse dire il
tuo stavolta. Udii quella parola, chiara come non l’ebbi mai udita, nella mie
mente.
“Addio Ranma.” la tua voce. Non potevo sbagliarmi.
Con un nodo
alla gola abbassai il capo e decisi. Decisi tutta la mia vita. Avrei
ricominciato daccapo, per quanto duro potesse essere, una nuova vita. Per
dimenticarti. Perché non è mai troppo tardi per ricominciare a vivere. Il domani
può cambiare..
Tomorrow it may change