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Autore: Holenuvolenegliocchi    13/06/2014    2 recensioni
[Maleficent]
Il finale della storia non è esattamente come lo conoscete, c'è qualcosa di più profondo sotto che tutti ignorano... Forse da un lato è meglio così, ma ecco come stanno veramente le cose...
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio regnava nel luogo. L'unico rumore che si poteva sentire era il suono dei ferrei zoccoli che battevano a terra. Quell'ininterrotto galoppare risuonava tutt'intorno.
"Corri!! Più veloce!"
Lui, colui che avrebbe dovuto spezzare l'incantesimo, era lì, disteso sul proprio, candido, cavallo.
Intanto la donna che aveva predetto la terribile sorte di quella fanciulla correva in groppa al suo destriero nero come la pece. Non si può definire esattamente che animale fosse, era come un cavallo con becco e piume, una specie di grifone... Ma no, quello non era un animale, era molto di più...
Arrivarono al cospetto dell'imponente castello di Re Stefano ma ormai era troppo tardi, il sole era calato e la principessa Aurora giaceva sul suo letto, immersa in un sonno che sarebbe durato per sempre..
"Lui è la nostra unica speranza di salvarla..."
Fece un sortilegio che le permise di far fluttuare il principe Filippo, un giovane che aveva incontrato per caso la bella Aurora nei boschi e che avrebbe dovuto essere il suo vero amore, colui che l'avrebbe baciata e avrebbe spezzato l'incantesimo. Subito dopo con un altro sortilegio trasformò il suo destriero in un giovane dai capelli corvini e gli occhi scuri come il petrolio.
"Sai che se entriamo lì dentro non ne usciremo vivi, vero?"
"Lo so, tu resta qui, non è la tua battaglia questa"
"Io non resto qui Malefica. Hai detto 'tu devi essere sempre con me Fosco. Io non faccio nulla senza te Fosco.' Non puoi lasciarmi qui fuori"
"Non è la tua battaglia"
"Qui non parliamo di te e di Re Stefano, qui parliamo di Aurora"
Nonostante il suo ordine Fosco non si fermò e la seguì all'interno del castello, fino alla stanza in cui giaceva la giovane Aurora.
Nell'abitacolo ronzavano le tre fatine che avrebbero dovuto prendersi cura della fanciulla per 16 anni e un giorno in cerca di una soluzione al problema creatosi
"Solo il bacio del vero amore" disse una pensierosa
"Dobbiamo trovare il suo vero amore!" Esclamò un'altra
"Ma non sappiamo nemmeno da dove cominciare!" Ammise tristemente la terza
Mentre le tre erano tutte preoccupate sul da farsi Malefica fece cadere il principe Filippo davanti la possente porta della camera e lo svegliò dal sonno in cui l'aveva fatto cadere. 
Preoccupate dall'intensità del rumore le tre fatine spalancarono la porta davanti alla quale trovarono io giovane e dopo averlo interrogato sulla sua identità lo spinsero verso Aurora incitandolo a baciarla per spezzare l'incantesimo. 
Intanto Malefica e Fosco erano entrati nella stanza ed osservavano in attesa che quel tanto atteso bacio potesse far destare la principessa dall'eterno sonno in cui era caduta.
Filippo esitò per qualche secondo pensando al fatto che non si erano conosciuti davvero, si erano solo incontrati una volta nel bosco per puro caso, poi la baciò. Ma nulla, l'incantesimo non si ruppe, Aurora dormiva ancora. Eppure lei era così convinta che quel ragazzo avrebbe potuto rompere l'incantesimo.
"Te l'avevo detto: il vero amore non esiste" e abbassando lo sguardo si voltò e fece per andare via. 
Le tre fatine erano ormai uscite dalla stanza e dopo aver fatto nuovamente addormentare il principe, Malefica le seguì.
Prima che potesse andar via Fosco si avvicinò al letto e si chinò sul pallido corpo della fanciulla. La fissò con i suoi occhi scuri e profondi e intanto le accarezzava i lucenti capelli biondi, facendo delicatamente passare le sue dita da ciocca a ciocca. Il suo viso era un misto di emozioni. La sua bocca sorrideva ma i suoi occhi piangevano.
"Fosco, andiamo via!" Lo richiamò la sua padrona.
Avrebbe voluto restare ma Malefica aveva ragione, dovevano andare via, o il Re li avrebbe catturati entrambi. Si concesse qualche secondo per salutare la fanciulla distesa, per ammirare e imprimere nella propria mente la sua figura, e senza pensarci due volte su la baciò, per dirle addio, consapevole che non l'avrebbe rivista mai più, poi raggiunse Malefica all'uscio con il cuore che palpitava e le lacrime che tentava di trattenere, contrariamente a Malefica che non era riuscita a contenere il suo dolore. 
Ma mentre andavano via un rumore ruppe il tombale silenzio che regnava.
Una sottile voce chiamò il nome della fata a cui furono sottratte le ali.
"Malefica..."
I due si fermarono all'istante e si voltarono verso il letto accanto al quale vi stava in piedi Aurora, finalmente sveglia. 
"Aurora!" 
La donna corse verso la ragazza con le lacrime che le rigavano il viso. Ma quelle erano lacrime di gioia, l'incantesimo si era rotto.
"Allora, l'incantesimo si è rotto. Ho trovato il mio vero amore." 
"Si, l'incantesimo si è spezzato, ora sei salva bestiolina" 
L'abbracciò forte, talmente forte che nessuno avrebbe mai potuto credere al fatto che quella stessa donna che la stava abbracciando come una madre l'aveva condannata ad un sonno eterno.
Fosco ammirava quella scena da lontano, con le lacrime agli occhi. Ma adesso erano occhi che ridevano, occhi felici. Accennò un sorriso, poi guardò verso il basso e fece per andarsene.
In quell'istante riapparvero le tre fatine che si precipitarono verso Aurora nel tentativo di liberarla dalle grinfie di quella donna, ma non fecero in tempo che lei, insieme al suo fidato aiutante, si dileguò, svanendo improvvisamente assieme al vento che era entrato poco prima dalla finestra. 
Quando si rimaterializzarono erano ormai fuori dalle mura, non troppo vicini ma neanche troppo lontani dal reame in festa. Potevano sentire la voce del Re urlare disperatamente il nome di Malefica, le grida del popolo alla notizia che la loro principessa si era risvegliata e le risa di quella stessa fanciulla che finalmente era tornata a casa.
Nessuno a parte le tre piccole fate aveva visto Malefica in quel luogo, per cui l'unica presenza certa era quella del principe Filippo, a cui naturalmente andò il merito del risveglio. 
Il Re per ringraziarlo del gesto compiuto acconsentì al matrimonio con la figlia e poi, beh, il resto lo sapete. 
La storia è un po' diversa da quella che tutti conoscono. Perché una persona che si vede una sola volta per caso in un bosco non può ritenere di amare un'altra persona. Non che io non creda nel colpo di fulmine ma per amare davvero una persona devi conoscerla a fondo, esserti preso cura di lei, averci condiviso momenti speciali e indimenticabili, e certe volte puoi ritenere di amare una persona solo se l'hai anche vista crescere, e lui l'amava, l'amava davvero...
"So come ti senti, ma è meglio che loro non sappiano, è giusto così"
Il suo sguardo restò fisso verso il suolo coperto di spighe di grano dorato, proprio come i suoi capelli.
Tornarono nella Brughiera circondata da una barriera di spine, che Malefica avrebbe distrutto solo alla morte del padre di Aurora, Re Stefano, l'uomo che l'aveva tradita per il potere.
C'era un limpido torrente lì, puro, celeste, come i suoi occhi. Forse era stupido e forse era l'unico a farci caso ma quel torrente le ricordava davvero i suoi occhi. Ogni cosa le ricordava Aurora e nonostante fosse felice che il sortilegio fosse stato spezzato, in cuor suo era triste, perché anche se ormai era viva, sarebbe stata per sempre lontana da lui, non avrebbe più potuto giocare con lei col fango, coi fiori e con i troll. 
La sera volava via dalla Brughiera e si posava sulla finestra della sua stanza, per darle la buonanotte, continuando a prendersi cura di lei, osservandola da lontano. E passava le notti così, appollaiato sul davanzale di una finestra, senza importarsi del clima e delle stagioni.
Anche dalla Brughiera la osservava: di tanto in tanto si voltava in direzione del castello e chiudeva gli occhi, concentrandosi per cercare di sentire la sua voce o una sua risata.
"Ti manca, vero?"
"Ogni giorno di più." Il suo sguardo era fisso verso il basso
"Magari avessi incontrato io qualcuno come te, mio caro. Pensi sempre a lei, è l'unico tuo pensiero" scherzò lei
"Io non l'ho dimenticata... Non riesco a dimenticarla!" Chiuse per un secondo gli occhi rivedendo la sua figura, quella che aveva impresso nella mente prima che si risvegliasse
"Lo so... Nemmeno lei ti ha dimenticato, non sei uno che si scorda facilmente.." Sorrise
"Se solo.."
"Se solo cosa? Se solo sapesse che sei stato tu a rompere l'incantesimo? Oh, ma lei lo sa.." disse compiaciuta
"Ma come..."
"Lo sa perché anche lei ti ama Fosco"
***
"I know you, I walked with you once upon a dream. I know you, the gleam in your eyes is so familiar, a gleam.." 
"Aurora, è tardi, è ora che la piccola vada a dormire"
"Certo Filippo, hai ragione, forza ora a nanna tesoro."
"Mamma mi racconti una favola?"
"Con piacere piccola mia. Ti racconterò una storia che conosco molto bene, è la storia di una fanciulla innamorata di un corvo magico. C'era una volta..."
  
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