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Autore: The Lady of His Heart 23    13/06/2014    1 recensioni
Tutti l’hanno sempre vista come la cattiva della situazione, come la capitolina crudele e assetata di potere e lusso che non si preoccupava di nulla e nessuno, e invece ecco la vera vita della bambolina rosa che ha sconvolto tutti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si aggiustava una ciocca di capelli rosa con dei ferretti a forma di farfalla.
Si truccava il viso per apparire diversa.
Si vestiva eccentrica per nascondere la sua timidezza.
I suoi genitori avevano lavorato per anni, cercando di uscire fuori dallo stato di povertà in cui vivevano . Effie Trinket era una normalissima ragazza del distretto 12 un tempo. Suo fratello Dylan venne estratto per i giochi durante un edizione e vinse cercando di nascondersi fino a quando tutti non morirono. Sia a lui che a tutta la sua famiglia vennero riconosciuti i meriti per la vittoria e tutti si trasferirono in un lussuoso appartamento di Capitol City. Ma agli strateghi non piaceva affatto il modo in cui il ragazzo aveva vinto, perché quell’edizione fu così noiosa da attirare pochissimi spettatori. Fu per questo che una sera il fratello di Effie sparì misteriosamente, per poi ritrovare il suo corpo privo di vita qualche giorno dopo. La famiglia del vincitore continuò nonostante ciò a vivere nella lussuosa città ma, come tutti, avrebbero dovuto dare il loro contributo nella società e dovevano dimostrare di essersi adattati a quel mondo. La giovane ragazzina venne dunque a contatto con il mondo del lusso e dello sfarzo.
Dopo circa sei anni in lista per un posto di lavoro, gli venne affidato il compito di presentatrice per i giochi. Effie era infatti cambiata a tal punto che gli strateghi la trovarono la persona più adatta ad attirare spettatori. La ragazza dalla morte del fratello, non aveva più assistito ad una sola edizione dei giochi, non sapeva infatti quanti dei suoi amici erano stati estratti e chi di loro fosse ancora vivo. Quando era solo una bambina conobbe un ragazzo il suo primo giorno di scuola. Divennero inseparabili, subito migliori amici. Spesso Effie si domandava che fine avesse fatto, ma ripensare a quella gente la faceva soffrire e lei sapeva che non poteva permettersi di provare certi sentimenti. Ormai la sua vita era li, tra quella gente.
Finì di sistemarsi al meglio infilano un abitino attillato rosa e salì sull’aereo.
Dopo aver annunciato tutti i “fortunati” estratti per ogni distretto, giunse a quello che un tempo era la sua casa, al suo tanto amato e mai dimenticato distretto 12.Tra la folla di ragazzi e ragazze non distinse i suoi amici e annunciò l’edizione dei giochi. Dopo aver visto per l’ennesima volta il video di presentazione si diresse presso l’enorme boccia di vetro con dentro tutti i nomi delle ragazze. Infilò la mano ed estrasse il fogliettino. A passi lenti si diresse vicino al microfono e aprì il foglietto e annunciò il nome della ragazza, una piccola bambina di dodici anni. Successivamente si diresse verso la successiva ampolla con dentro tutti i nomi dei ragazzi del distretto. Estrasse il foglietto e quando l’afferrò avvertì come una forte scarica. Si diresse ugualmente al centro del palco e aprì il fogliettino. Quando vide il nome che vi era impresso si sentì mancare e subito si ricordò di lui. Con un tremore nella voce pronunciò il nome del ragazzo.
“Haymitch Abernathy” disse e un ragazzo biondo si fece largo tra la folla salendo sul palco. Aveva uno sguardo duro, per niente spaventato. Allora era vivo, il suo caro amico d’infanzia era ancora vivo.A fine annuncio i tributi vennero riaccompagnati sul treno che li avrebbe portati a Capitol City. Effie era molto silenziosa durante il viaggio e si chiuse nella sua stanza incapace di parlare e di rincontrare quel ragazzo.
Il diciassettenne non la riconobbe nemmeno sotto tutto quel trucco e la chiamò anche signora più volte durante il viaggio, senza sapere che lei aveva solo 16 anni ed era più piccola di lui. Una sera prima di andare a dormire, Effie si struccò e tolse l’enorme parrucca viola, lasciando scorrere dei morbidi boccoli dorati sulla sua schiena. Non si accorse che la porta era semi aperta e in quel momento passò il ragazzo che era stato estratto. Rimase davanti la porta per qualche istante cercando di ricordare dove avesse già visto quel viso tanto familiare. Effie alzò lo sguardo e vide una figura riflessa nel vetro e si voltò di scatto spaventata. Il ragazzo allora entrò nella stanza e si fermò ad osservarla con stupore.
“Effie? Ma che … che ci fai tu … credevo te ne fossi andata via per sempre, perché non sei tornata”provò a dirle.
“La mia vita è a Capitol City ormai”disse lei chinando lo sguardo.
“Come puoi dire una cosa del genere, qui ci sono un sacco di persone che ti amano e ti vogliono bene, come puoi voltargli le spalle in quel modo.”disse il ragazzo con rabbia.
“Non l’ho scelto io, è successo e basta”disse.
“E’ successo e basta!”disse il ragazzo sempre più infuriato “Potevi almeno scrivermi”disse .
“Non mi era permesso, pensi che se avessi potuto non l’avessi fatto?”domandò.
“Tutti questi anni Effie e neanche uno straccio di lettera niente, sei sparita”disse lui.
“Lo so, ma non potevo tornare, loro non me lo permettevano”disse alzandosi dal letto e andandogli incontro. Provò a prendergli le mani ma lui le ritrasse fredde. “Ti prego Haymitch, avrei dato qualsiasi cosa pur di non andarmene devi credermi, ma …”
“Cosa?”la interruppe brusco il ragazzo “Lo sfarzo di Capitol City era qualcosa di troppo ambito e bello da rinunciare?”domandò.
“Non si tratta dello sfarzo”
“A no? A guardarti non si direbbe” disse e si voltò per andarsene
“Hanno ucciso Dylan”disse la ragazza. Il giovane si fermò ad un passo dalla porta e si voltò di scatto.
“Che cosa?”domandò. “Avrebbero fatto lo stesso con noi se non ci saremmo adattati”spiegò la ragazza col volto in lacrime mentre il ragazzo fissava il pavimento silenzioso. “Ecco ora lo sai”continuò lei.
“Non credere che questo cambi le cose”disse aprendo la porta con uno scatto e andandosene. Effie rimase sola nella sua stanza a piangere. Quella fu praticamente la loro ultima conversazione. Quando i giochi iniziarono Effie era seduta su una sedia in velluto viola con le gambe tremanti e le mani intrecciate. La tv era accesa e trasmetteva l’edizione dei giochi, ma lei era incapace di alzare lo sguardo. Lo alzò soltanto quando sentì annunciare i nomi dei sfortunati ragazzi che erano morti nel massacro iniziale della cornucopia. La ragazzina del distretto 12 non ce l’aveva fatta, ma il ragazzo era ancora vivo per fortuna. Effie durante l’allenamento era sempre rimasta in disparte ad osservare il ragazzo allenarsi con rabbia e grinta.
Magari poteva farcela davvero, ma aveva bisogno di un piccolo aiuto. Non c’era un minuto da perdere. Effie si alzò e corse fuori di corsa. Entrò in un piccolo after party per l’inaugurazione dei giochi. Dentro era popolato di strateghi e sponsor. Effie si fece spazio tra la fila e si diresse al bancone centrale. Ordinò un drink e si mise a sedere mostrando le gambe con disinvoltura. Neanche qualche secondo dopo, le si avvicinò uno stratega insieme a degli sponsor che le offrono un secondo drink. Parlarono un po’ e a fine conversazione Effie riuscì a convincerli affinché inviassero più materiali per il ragazzo del 12. Effie aveva cominciato mettendo in mostra le migliori qualità del giovane e dicendo che sarebbe stata una novità se per la prima volta avesse vinto qualcuno dei distretti più poveri, avrebbe fatto scalpore e attirato più spettatori.
A giochi finiti Haymitch era il vincitore. La sera stessa della premiazione si ritrovò sul terrazzo del palazzo a osservare le stelle e Effie lo raggiunse silenziosa nascondendosi dietro un pilastro.
“Tanto lo so che ci sei” le aveva detto il ragazzo.
“Scusa, immagino che volevi restare solo”disse la ragazza uscendo fuori.
“Infatti è così”disse lui. La ragazza fece un piccolo cenno col capo e si voltò per andarsene.
“Effie?”la chiamò il ragazzo e lei si voltò di scatto per sentire cosa avesse da dirle. Il giovane si avvicinò a lei. “Grazie”le sussurrò.
“Per cosa?”chiese la ragazza fingendo di essere confusa.
“Lo sai per cosa, non sarei qui senza di te”le disse e lei chinò il capo arrossendo. Il ragazzo allora le afferrò il mento e lo sollevò per guardarla negli occhi e con passino e dolcezza la baciò. La gamba destra di Effie si sollevò proprio come succede nei film. Il cielo e le stelle li illuminavano.
“Non devono saperlo”disse Effie con un sussurro staccandosi da lui “Se … se lo sapessero potrebbero …”provò a dire ma lui la mise a tacere con un altro bacio veloce.
“Non lo sapranno mai, ti odio ricordi”disse facendole l’occhiolino. Lei sorrise e abbassò lo sguardo. Lui riprese a baciarla e infine le sussurrò all’orecchio.
“Ti amo … bambolina rosa”
   
 
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