-Pronto?- la voce arrocchita dal sonno di una che
avrebbe fatto di tutto pur di rimanere a letto un’altra mezzora.
-State
ancora dormendo?!- Dall’altro capo del telefono invece sono tutti molto
svegli.
Sesshoumaru si riscuote dal dormiveglia mattutino e lancia
un’occhiata alla sveglia digitale.
-Di' a mio fratello che è usuale alle sette
di domenica mattina.-
-Di' a mio fratello che siete due morti in
piedi.-
-Digli che io sono sdraiato.-
-Ehm… InuYasha…- La legittima
proprietaria del telefono interrompe la litigata mattutina. –c’è qualcosa che ci
volevi dire?-
-Sì. Oggi avremmo in mente di fare un picnic, verso le undici
al parco. Siete dei nostri?-
Lei si appoggia la cornetta al petto e si volta
verso Sesshoumaru.
-Picnic?-
-Oggi?-
-Aha.-
-Non se ne
parla.-
Lei si riporta la cornetta alla bocca. –Alle undici hai
detto?-
-Già.-
-Dobbiamo portare qualcosa?-
Sesshoumaru guarda
implorante il cielo, poi si nasconde sotto il cuscino.
-Oh, se volete, le
solite cose.-
-Ok! Ci vediamo!- Attacca.
-Ma perché mi odi?- mormora il
povero demone.
-Suvvia… non è vero.- Gli si avvicina spostando le lenzuola
scure, si appoggia alla sua schiena con il seno nudo e lo abbraccia.
Sesshoumaru sorride suo malgrado quando la sente solleticargli la
pancia.
-Sembra che ti odi?-
Lui sbuca da sotto il cuscino e la guarda
imbronciato.
-Hai bisogno di dimostrazioni di affetto?-
Non attende
risposta e si mette a cavalcioni su di lui, mentre il lenzuolo scivolava e a
coprirla rimangono solo i lunghi capelli viola.
-Va già meglio.- le
sussurra.