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Autore: AlexysPark    13/06/2014    1 recensioni
Jason Walker è un ragazzo gay di diciotto anni che, dopo la morte del padre, prende eredità dei suoi miliardi di dollari e della sua rivista di moda "Custom", grazie alla quale incontrerà vari personaggi famosi (One Direction, Justin Bieber, Miley Cyrus, Selena Gomez ecc...). Riuscirà Jason, nonostante le sue storie occasionali, ad incontrare l'amore? (Molti dei personaggi famosi qua sopra saranno presenti più volte nel corso della storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Threesome, Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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Le lacrime scendevano debolmente sugli sguardi delle persone affrante, qualcuno imprecava, qualcun altro  ciarlava sottovoce, mentre il corpo giacente veniva chiuso nel mausoleo di famiglia.
- Era uno schifo di persona! – si sentiva sussurrare da qualche dipendente – Pace all’anima di sua moglie, che ha preferito cedere alla malattia e andarsene piuttosto che stare con un tiranno del genere! – continuavano facendo rimbombare fruscii di parole per il cimitero.
La gente non piangeva quasi del tutto, qualche persona più giovane pareva sorridere e lo mandava al diavolo, per molti se l’era meritato, altri si preoccupavano solo dello stipendio, visto che a sei mesi da quel giorno, il figlio, compiuti diciotto anni, si sarebbe dovuto occupare dell’azienda di famiglia.
Chi piangeva realmente erano solo i familiari più stetti, come il fratello di nome Walter, alcuni cugini ed lo staff di domestici che possedeva: molti di loro lo avevano servito da anni e quanto, quanto lo avevano odiato!
Bradley Walker era un eccentrico miliardario cinquantenne, possedeva una enorme villa, miliardi di dipendenti e una famiglia perfetta, che sgretolò pian piano con il suo fare severo e rude.
Egli era, secondo la rivista People, uno dei più ricchi d’America,  ma non amava particolarmente vantarsene, poiché possedeva una catena di riviste tutta sua, come la più venduta: “Custom”, un giornaletto di moda, che aveva il piacere di includere foto e servizi dei personaggi più famosi del mondo dello spettacolo.
Era un uomo all’antica, non particolarmente di larghe vedute, maniaco dell’ordine e della precisione.
Se qualcosa non gli andava a genio, provvedeva a licenziarne l’autore o a sospendergli lo stipendio, che era parecchio alto e per questo nessuno , nonostante i rimproveri ad alta voce, le umiliazioni e i ricatti, si azzardava ad andarsene.
Il destino della “Walker Enterprises” era nelle mani del figlio, ancor per poco minorenne:  Jason Charles Bartholomew Walker, che, ora del tutto orfano, rimaneva impassibile davanti alla tomba e la fissava con disdegno e si girava i pollici guardando il cielo.
Infondo non aveva mai avuto una vita poi così intensa insieme al padre, il grosso del tempo lo aveva passato in collegio e quei weekend in cui sarebbe dovuto tornare a casa li passava in feste in giro per la costa Californiana.
- Mio padre … cosa posso dire di lui?
Era una grande persona? Regalava sogni e speranze? Era un uomo degno del nome?
Beh io non sono una persona ipocrita, sappiamo tutti che era una tipo duro, sia di carattere che di testa! –
citava il ragazzo il discorso che si era scritto quella mattina al party del “dopo- funerale”, mentre una breve risata contemplava la battuta – Quel che importa è che ha dato moltissimi posti di lavoro a stagisti, ragazzi come me e, nonostante la sua testardaggine, li ha fatti rigare dritto, insegnandoli tutto ciò che c’era da sapere, con gli anni questi giovani sono maturati e possono dire di essere cresciuti dentro, tutto grazie a lui.
Non ho nient’altro da dire, spero di fare altrettanto bene. –
terminava il ragazzo mentre un applauso lo acclamava, dopodiché la gente si sparse sempre più in giro per il buffet.
- Ragazzo, domani comincerai il tuo lavoro da caporedattore, ti ho assegnato, visti i tuoi ehm … gusti … alla rivista Custom, lavorerai al fianco di Katrina Labelle … - dava, lo zio Walter, qualche informazione al ragazzo che lo interruppe nel bel mezzo del discorso.
- Chi? La strega?
E comunque non ti sembra un po’ omofoba la cosa?
Ma no, perché mai un ragazzo gay di diciotto anni dovrebbe lavorare a “Guns” o “Gardens” quando si possiede una rivista di moda, mi hai preso per una sottospecie di checca convinta?  –
- Prima di tutto non li hai ancora diciotto anni, ma a quanto mi sembra di capire preferiresti lavorare a Gardens e quindi lavorare la terra con le mani e parlare della salvaguardia dell’ambiente? –
domandò con tono sarcastico lo zio, spiazzandolo.
- D’accordo sono una checca convinta!
Come vuoi … dovrò sopportare Labelle con tutte le mie forze. –
- Questo è lo spirito giusto, ti ho fatto comprare qualche giacca e cravatta completamente da etero sobrio e per favore, cerca di non dire a nessuno dei tuoi “gusti personali”, altrimenti ci ritroveremo tutta la stampa addosso e gli scoop dovranno essere riservati solo a Custom, chiaro il concetto? –
- Ecco che continui ad essere uno stronzo omofobo, ci sono abituato, sai con Bradley … comunque sì, lo so, quattro anni e mezzo di collegio me lo hanno fatto capire che non devo rivelare la cosa a nessuno. –
sospirò il ragazzo quasi rassegnato.
- Perfetto, almeno tutti quei soldi spesi sono serviti a qualcosa, ma visto che il “vostro talento” è la moda penso che farai in ogni caso un ottimo lavoro, ti serve solo qualche conoscenza, vieni che ti presento qualche pezzo grosso. – …
  
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