Sento che non fa più male

E fa male. Tanto.

Gli Assoggettati che, con i loro colpi, infieriscono sul mio corpo, che aprono squarci rossi sulla mia pelle.

Ma fa ancora più male sapere che tu, figlia mia, mi odi.

Mi ricordo, quando, a Edimburgo, hai bussato alla mia porta, e ti ho vista per la prima volta dopo tanti anni.

Tanti, irrecuperabili anni.

Nelle tue iridi verdi mi ci sono specchiata. Mi sono rivista in te.

Sei bella, Sofia, vorrei che lo sapessi.

E fai bene ad odiarmi.

Le ho viste, le lacrime che chiedevano di uscire dai tuoi occhi quando ti ho mandata via.

L'ho vista, la tristezza che ti ha trasfigurato il volto quando ti sei voltata e sei scappata.

Ero convinta che ormai tu non facessi più parte della mia vita, che fossi un capitolo chiuso per sempre, ed ero finalmente riuscita, dopo anni, a lasciarti definitivamente andare.

Ero riuscita, con fatica, a costruirmi una nuova vita, mattone per mattone, con costanza e volontà.

E poi sei arrivata tu, che, quella sera, hai fatto crollare tutto.

Ero convinta che ormai tu non facessi più parte della mia vita, che fossi un capitolo chiuso per sempre, ma in realtà non è così: alla tua nascita, ti sei portata via un pezzo di me, che nemmeno la mia famiglia è riuscita a restituirmi.

Hai creato un vuoto che nessuno è mai riuscito a colmare.

E me lo sono trascinata dietro, questo vuoto, per quattordici anni della mia esistenza, come un compagno che non mi avrebbe mai lasciata, quasi a volermi ricordare te.

Ed è l'unica cosa a tenermi aggrappata alla vita, il pensiero di questa sfera smeraldina che pulsa di luce, avvinghiata strettamente tra le mie braccia.

Il pensiero di restituirtela.

Ed eccoti.

Sei insieme a quel ragazzo, Fabio. Quel ragazzo che mi ricorda tanto Andrea.

Tienilo stretto, Sofia.

Lui ti ama davvero.

Tienilo stretto, Sofia.

Ora è lui la tua famiglia.

Ti stai avvicinando.

E stai piangendo.

Perché piangi, Sofia?

No, ti prego, piccola mia, non piangere.

Anche se non ci crederai, io ti voglio bene. Ti voglio un bene immenso.

Tieni, Sofia, prendi il frutto, e compi la tua missione.

Ora posso finalmente accogliere la morte come un'amica, come un'ancora di salvezza da questa agonia.

Perché so che mi hai perdonata.

E, mentre dentro di me l'ultima scintilla di vita si spegne, sento che il vuoto è colmato.

Sento che non fa più male.

Nido della Fenice

Eccomi tornata con un'altra storia deprimente (*applausi*)!

La mia nuova fanfiction e' sulla fantastica saga scritta da Licia Troisi, "La Ragazza Drago".

Ho deciso di scrivere questa flashfic dopo aver riletto tutti e cinque i libri.

Il personaggio di Beatrice Guarieri mi incuriosisce molto, avrei tanto voluto sapere di piu' sulla sua storia con Andrea e sul suo rapporto con la piccola Sofia quando

erano ancora tutti e tre insieme.

Inizialmente, non mi piaceva per niente, ma, dopo aver riletto l'ultimo volume, mi sono ricreduta, e ho iniziato a fantasticare su questo personaggio.

Be', che altro dire?

Spero vivamente che questa storiella, seppur breve, vi sia piaciuta e abbia suscitato in voi le stesse emozioni che ho provato io.

Sarei davvero molto felice se recensiste, anche i lettori "fantasma" che arricchiscono il numero di visite ma non esprimono mai il loro giudizio.

Baci baci.

-Phoenix_01