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Autore: Savedme    14/06/2014    4 recensioni
Lotto ogni giorno, tra vita e morte.
Spero di essere liberata da questo demone.
Dicono che l'amore sia il rimedio ad ogni malattia.
E io ci credevo, ma evidentemente esisteva una malattia che il cuore non poteva guarire:
il cancro.
E io quel dolore l'ho provato sulla mia pelle, nelle mie vene. È più forte dell'eroina.
Più forte di uno strappo muscolare, di un crampo al piede, più forte del mal di denti.
Più forte di tutti i dolori fisici. È più forte delle farfalle nello stomaco.
Più forte del ricordo di un cuore spezzato.
Così forte che mi fa male solo a parlarne. Mi fa male tutto.
Ma io ci credevo, credevo che l'amore poteva salvarci. Solo grazie a lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo passato tanto tempo insieme, ma non ho avuto il tempo di dirti l'ultimo ti amo. Quel "ti amo" che fa capire veramente l'amore che provavo.
Con il mio ultimo respiro ci stavo provando. Volevo dirtelo.
Prima che i miei occhi si chiudessero, prima che diventassi un unico essere con il cielo, ci stavo provando. Volevo dirtelo.
Volevo dirtelo da tanto tempo, volevo ricordartelo, perché sapevi che ti amavo.
Ma non avevo abbastanza ossigeno nei polmoni.
Mi sentivo in colpa, e tu stavi lì, che mi stringevi la mano, e pregavi Dio che tutto questo non stesse accadendo ora proprio a noi, non eri pronto, nessuno era pronto.
 
Mi manchi, mi manchi da morire, il tuo sorriso, la tua risata, i tuoi abbracci.
Riuscivo a vedere il mare pure nei tuoi occhi, che erano castani.
E ti ricordo esattamente così, perfetto.
Magari non perfetto per gli altri, ma perfetto per me.
 
Ti ricordi quando, per la prima volta mi hai preso la mano?
Ti ricordi quando con un sassolino hai rotto la finestra della mia camera, per farmi affacciare?
Ti ricordi il nostro primo bacio?
E quando mi hai portato fuori a cena?
Quando ballammo per ore e ore sotto la pioggia estiva?
Ti ricordi quando per la prima volta dissi "Ti amo"?
Quando facemmo l'amore?
Quando ti lamentavi del sapore di fumo, dopo un bacio.
E quel succhiotto sul collo che non riuscivo a nascondere, te lo ricordi?
Quando ti sei presentato ai miei genitori?
Ti ricordi quando avevi appena preso la patente?
Ti ricordi quel testa-coda sull'autostrada?
Il nostro primo litigio, te lo ricordi?
E quando mio fratello ti disse "Non farla soffrire, perché altrimenti sono guai"?
Quando mi dicesti "Non è mai troppo tardi per noi. Per tornare a vivere."
Quando in spiaggia, mentre mi rincorrevi, mi slogai la caviglia, te lo ricordi?
Quando guardavamo i film su divano, e finivo sempre per addormentarmi?
Ti ricordi quando il dottore ti disse che avevo il cancro?
 
Amavo quando mi baciavi la fronte e mi accarezzavi la schiena quando piangevo.
Quando ci baciavamo e poi mi dicevi che avevo sapore di cortisone liquido.
Quando mi accarezzavi la testa, ormai priva di capelli.
Quando mi riempivi di attenzioni, ovunque.
Quando mi compravi le caramelle gommose, e la liquirizia, di nascosto dei dottori.
Quando l'ultimo anno di scuola prima di essere ricoverata, mi gridavano di continuo  "testa lucida" e tu ti incazzavi e andavi a minacciarli di morte, eri geloso.
Quando io piangevo per le prese in giro, e tu mi abbracciavi dicendomi che ero bellissima, o quando mi chiudevo in camera e tu stavi fuori dalla porta a suonare con la chitarra tutte le mie canzoni preferite della iPod playlist.
Quando stavo in ospedale e tu appena uscito dalla scuola, prendevi la prima metropolitana e arrivavi subito da me, per farmi recuperare le lezioni, per non lasciarmi da sola.
Quando anzi che andare al ballo di fine anno, ci siamo stretti sul lettino dell'ospedale, con una ciotola di pop-corn a guardare il film più strappalacrime della storia.
Che ricordi che ho di te.
Quando riuscimmo a ottenere un permesso d'uscita, per il giorno del diploma, e tu trascinavi la mia carrozzella ovunque.
Quando tu dicesti al dottore, che volevi donarmi il tuo cuore, nonostante il mio disaccordo. Fortunatamente non eravamo compatibili.
Amavo quando durante le visite, mi stringevi forte la mano, come hai sempre fatto, e mi dicevi che un giorno saremmo stati liberi.
 
-"Non andare via, ti prego." Chiesi io, straziata in lacrime, lui era la mia ancora, l'unica ragione che mi faceva lottare per restare in vita.
-"Io senza di te, non vado da nessuna parte." Sorrise, tra gli occhi rossi, lucidi e gonfi.
Quella fu una promessa, che mantenne fino all'ultimo giorno.
 
-"Calum ascoltami." Disse mia madre tra un respiro forte e l'altro.
Dei dottori provavano a farmi la rianimazione. Li sentivo, sentivo le urla.
Un infermiere e mia madre spingevano via Calum dalla stanza.
E lui piangeva rumorosamente, era disperato.
Lei voleva solo che la lasciasse parlare, ma questo era un suo brutto vizio, interrompere le persone quando era agitato, a mia madre dava fastidio, a me no.
-"No, non ce la faccio. Non posso lasciarla, così."
Lui non riusciva a sopportare questo dolore, è troppo pesante.
L'assistente e mia madre continuavano a trascinarlo fuori.
-"Aspettami fuori, ed entra solo quando ti chiamo." Disse mia madre, fatica.
Lui non voleva stare fuori, non voleva lasciarmi.
E neanche io volevo lasciarlo. Non volevo che se ne andasse.
-"Elie, lotta. Fallo per me, non lasciarmi." Urlò, prima che la porta si chiudesse. Sentivo i dottori parlare a voce alta, nella sala operatoria in cui ero stata portata.
Li sentivo parlare ma non sentivo il mio corpo. Non riuscivo a reagire.
Una brevissima pausa, tra il solito bip e l'altro, un rumore elettrico, come quello del defibrillatore, infine un fischio continuo.
Un rumore assordante. Più assordante del silenzio di una stanza chiusa, senza finestre e porte.
 
 
Perdonami Calum, ti prego.
Io non volevo, non lo sapevo, ti chiedo scusa.
Non ero pronta neanche io, non riuscivo a lottare.
Scusami. Lascia che sia io ad asciugare le tue lacrime.



 

----------> HOLAAAAA!
Si, sto pubblicando OS a catena ahahha
Lo so che sono banale quando scrivo, sono solo 856 parole poi. In questo periodo però mi sento molto libera e creativa. AHAHAHAHAHA
Poi avevo voglia di scrivere qualcosa con un tema forte, e dato che questa esperienza l'ho vissuta, mi andava di scriverci qualcosina su. 
Magari non è il massimo, ma provare non costa niente.
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, anche se non ho messo tutto l'impegno che avevo, diciamo che ho fatto un po' alla cazzo.
(Tutti gli errori sono voluti, non lamentatevi ahhahahahaah)
Ora vado a prepararmi per uscire, e stasera Italia-Inghilterra.
#Salut xx:)
#Joey

  
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