INTRODUZIONE.

“Lo guardavo continuamente fissando le sue profonde occhiaie.
Quella sera non era riuscito sicuramente a chiudere occhio.
Mi guardava, e io gli sorridevo e abbassavo lo sguardo.
Poi appoggiavo la testa sulla sua spalla e mi sentivo bene. Era una sensazione che provavo solo con lui.
La sua maglia profumava di un un odore simile a quello della vaniglia, un odore buono.
Lui se ne stava fermo a fissarmi mentre sprofondavo nelle sue braccia.
Quello sguardo lo avrei riconosciuto tra mille. Era lo sguardo di chi finalmente ha tra le mani ciò che ha sempre voluto, lo sguardo di chi ha lottato e di chi è felice.
Poi mi lasciava le mani e si accendeva una sigaretta.
Era così bello quando fumava.
La aspirava piano, piano come piaceva a lui e se la gustava fino all’ultimo tiro.
Ed Io ero lì a fissarlo come una stupida.
–ti amo reb- mi diceva.
Io non rispondevo, ma in quel momento chiunque avrebbe capito cosa pensavo vedendo il mio sguardo anche solo per un secondo.
Lo amavo alla follia e non lo avrei mai abbandonato. Sentivo che il mio posto era lì, tra le sue braccia.
Non importava dove fossimo, al mare, a casa, in un prato o in una foresta.
Eravamo lui, io, e il nostro amore grande, e questo ci sarebbe bastato per il resto dei nostri giorni.”