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Autore: Kotoko_chan    15/06/2014    9 recensioni
Ciao a tutti! Junjou revolution ripercorrerà un pò la storia originale ma con un importante cambiamento. Ci sarà un Misaki ribelle con altri sogni e obiettivi. Sarà in grado Usagi-san di gestire questa personalità così forte? E Misaki riuscirà a raggiungere la felicità?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Keiichi Sumi, Misaki Takahashi, Shinnosuke Tōdō, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Bondage
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Reunion
 
“Mahiro! Vieni da papà! Vieni tesoruccio mio!”
“Ah, sa gattonare”.
“Si, ha iniziato da poco! Cucciolotto di papà!!”
Il piccolo Mahiro con difficoltà raggiunse suo padre rendendolo l’uomo più felice del mondo.
“Chi è il bambino più bello? Chi è? Tu!” esclamò Takahiro facendogli il solletico.
Mahiro iniziò a ridere, una risata gioiosa che coinvolse tutti i presenti.
“Wow! Non vedo l’ora di avere un figlio tutto nostro, giusto Aki-chan?” chiese una dolce ragazza dai lunghi capelli neri e occhi scuri.
“Si Kotoko” rispose Akihiko sorridente.
Erano in casa Usami intenti a stabilire gli ultimi dettagli per il battesimo di Mahiro e il matrimonio di Akihiko e Kotoko. Avevano deciso che Akihiko sarebbe stato il padrino del bambino mentre Takahiro il loro testimone di nozze. Il battesimo era previsto per il 31 maggio mentre il matrimonio per il 22 giugno.
Il sensei aveva conosciuto Kotoko durante un viaggio per promuovere il suo ultimo best seller. Lei era una sua grandissima fan e lo aveva rincorso finché lui non si era rassegnato. Stavano insieme da otto mesi e nonostante non vivessero nella stessa casa, lei andava nell’appartamento di Usami al termine del suo lavoro per tornare la sera tardi. Spesso il sensei la prendeva in giro chiamandola “stalker” ma lei imperterrita continuava a stargli vicino.
Mancava una settimana al battesimo ed erano in fibrillazione.
“Kotoko, guarda. Questo è il completo che ho deciso di mettermi, cosa ne pensi?” chiese Megumi mostrandole una foto sul cellulare.
“Carino! Vieni a vedere il mio. L’ho comprato oggi prima di venire qui” rispose lei alzandosi.
Megumi la seguì entusiasta continuando a parlare allegramente.
“Santa pazienza, come sono rumorose le donne” sospirò Akihiko versandosi del tè.
“E’ vero” concordò Takahiro “tra uomini si sta meglio. Giusto Mahiro?” chiese al bambino che per tutta risposta iniziò ad allungarsi verso il tavolino.
Akihiko intercettò il suo sguardo e gli consegnò un orsetto di peluche. Contento il bambino iniziò a mordicchiarlo.
“Ti dovrai abituare come ho fatto io. Prima eravamo solo in due in casa. Misaki stava sempre per i fatti suoi e io al lavoro. Quando tornavo spesso non c’era oppure sentivo solo la sua musica. Quel ribelle. Chissà che sta facendo…” aggiunse tristemente.
“Non vi sentite spesso?” chiese il sensei distrattamente.
“Si, appena può mi chiama. Ha fatto moltissimi progressi il mio caro fratellino! Però sento molto la sua mancanza ed inoltre non sarà presente al battesimo. La sua permanenza durerà per altri sei mesi. Ordini dall’alto” sospirò rassegnato.
“Ah, capisco…” commentò lui incupito.
“Scusami Akihiko. Mi ero ripromesso di non parlarti di lui per evitarti spiacevoli ricordi” disse frettolosamente Takahiro.
“Non ti preoccupare, noi siamo amici. Potrai sempre parlarmi di tutto, e poi con Misaki è finita da tantissimo tempo ed ora sto per sposarmi!” esclamò con un sorriso.
“Già! Non riesco ad immaginarti vestito da sposo!!!” esclamò Takahiro divertito.
Mentre ridevano le due donne tornarono.
“Andiamo Takahiro? E’ quasi l’ora della pappa per Mahiro” disse Megumi dolcemente.
“Certo!” scattò in piedi e dopo aver salutato i suoi amici andò via.
“Aki-chan c’è qualcosa che non va?” chiese Kotoko osservando il suo futuro sposo versarsi del whiskey.
“No, perché?” chiese distrattamente.
Lei rimase ad osservarlo mentre con un sorso si scolava il contenuto del bicchiere.
“Ti vedo un po’… triste” disse avvicinandosi cautamente.
Lui la guardò notando l’espressione ansiosa. Era così bella, minuta, dolce… indossava una camicia bianca e una gonna lunga fino al ginocchio. Quella ragazza era stata la sua ancora di salvezza in quei mesi e continuava ad avere quel ruolo. Non avrebbe mai potuto immaginare che il suo cuore avrebbe ripreso a battere e non per un uomo, ma per una donna.
“Niente” disse lui con un sorriso rassicurante.
Si avvicinò a lei e la baciò lentamente cancellandole quell’espressione.
“Va tutto bene” disse stringendola forte.
Si, andava tutto bene.
 
***
 
Ristorante. 31 maggio. La cerimonia era finita da un pezzo e tutti si stavano godendo gli aperitivi in giardino. La giornata era stupenda e particolarmente calda quindi accolsero con gioia le bevande fresche. Il giardino era in stile classico, con molte statue e angoli deliziosi in cui si poteva trovare un minimo di intimità.
Takahiro stava facendo impazzire il fotografo iniziando a spostare il bambino ovunque per fargli fare delle belle foto mentre Megumi stava chiacchierando allegramente con Kotoko. Akihiko, poco distante, stava parlando con dei vecchi conoscenti guardato con ammirazione da uomini e donne, incluso il personale.
“E’ Usami sensei?”
“Si! E’ proprio lui!”
“Wow è ancora più bello dal vivo! Quasi quasi mi faccio fare un autografo!”
“Non disturbarlo Risa!”
Le cameriere stavano parlottando vicino a Megumi e Kotoko. Quest’ultima, invece di essere contrariata, sorrideva allegramente.
“Megumi! Hai sentito? Il mio Aki-chan è così ammirato e amato! Come sono fortunata!” stava dicendo eccitata.
“Si. Scusami ma vado a salvare il fotografo. Tra un po’ sparerà a mio marito!” esclamò lei.
“Ahahah ok. Corri da lui”.
Sorridente si avvicino al suo fidanzato che la prese per mano.
“Eccola qui. Lei è la mia promessa sposa, Kotoko” disse presentandola ai suoi interlocutori.
Mentre chiacchieravano tranquilli all’improvviso notarono le cameriere molto più eccitate di prima.
“Cosa succede?” chiese Kotoko curiosa.
Nessuno rispose e si concentrarono sul nuovo arrivato che aveva da poco varcato la soglia della porta del giardino. Era un ragazzo alto, con capelli corti neri e un paio di Ray-Ban calcati sugli occhi. Indossava una maglietta bianca e una giacca di jeans. Il jeans era attillato e le sue Converse erano scure. Un orecchino brillava al lobo dell’orecchio destro e una collana era adagiata sul suo petto, una chitarra in miniatura.
“Non… non è possibile…” mormorò Akihiko incredulo.
“Lo conosci? Mi sembra familiare…” disse Kotoko sempre più curiosa.
Takahiro si accorse che era calato il silenzio e si voltò verso la porta. Rimase talmente sconvolto da rischiare di far cadere la preziosa macchina fotografica del fotografo. Il poveretto riuscì a prenderla al volo bestemmiando ma il suo interlocutore era corso in avanti verso il nuovo arrivato. Si fermò a pochi metri per scrutarlo incerto. Possibile che fosse suo fratello? Era più alto, i capelli in ordine, niente anfibi e giacca di pelle, e poi sembrava più maturo.
“Misaki?” chiese incerto.
“What?” rispose il ragazzo.
Takahiro si zittì perplesso.
Il ragazzo fece un sorriso sghembo.
“Ehi Takahiro, non riconosci più tuo fratello da quando sei diventato papà?” chiese divertito.
“Mi… MISAKI!!!” urlò abbracciandolo.
Stava piangendo come un bambino mentre Misaki continuava a sorridere stringendolo forte. Megumi si avvicinò riuscendo ad allontanare suo marito per salutarlo. Sempre con le lacrime agli occhi, Takahiro prese in braccio suo figlio.
“Ma… Mahiro! T-ti presento tuo zio Misaki” disse trattenendo i singhiozzi.
Misaki si tolse gli occhiali da sole per osservare meglio suo nipote. I loro occhi verdi si incrociarono rimanendo in silenzio a scrutarsi.
“Com’è diffidente!” esclamò Megumi divertita.
“Siamo zio e nipote dopotutto” disse sorridendo.
Mahiro di fronte a quell’espressione amichevole allungò le braccia per farsi prendere in braccio da Misaki che lo accolse con gioia.
“Ciao piccoletto” disse abbracciandolo.
Il piccolo tentò di dire qualcosa cercando di farsi capire da suo zio che lo rispondeva dolcemente. Mahiro soddisfatto, iniziò a toccargli il viso curioso suscitando l’ilarità dei presenti.
“Ma tu non dovevi restare in America ancora per sei mesi?” chiese Takahiro cercando di asciugarsi le lacrime.
“No, volevo farti una sorpresa” disse sorridendo.
Mahiro iniziò a giocherellare con la sua collana iniziandola a tirare con forza. Takahiro liberò suo fratello dalla piccola peste per accompagnarlo al tavolo in modo da prendere qualcosa da bere.
“Facciamo gli auguri al piccolo Mahiro e al ritorno di Misaki!” esclamò alzando i calici al cielo.
Tutti i presenti lo imitarono bevendo di gusto per poi assalire letteralmente i due.
“Aki-chan! Non mi avevi mai detto che Misaki, il fratellino di Takahiro, fosse quel Misaki!!” esclamò Kotoko contrariata.
“Quale Misaki?” chiese ansioso.
“Ma come quale?? Il famoso Misaki degli Shake! Sono una loro fan!!! Ti prego tesoro, presentamelo!” chiese supplichevole con occhi da cerbiatta.
“Ok…” rispose.
Si avvicinò con Kotoko alle calcagna che era talmente eccitata da non accorgersi dell’incertezza del suo futuro sposo. Dopotutto l’ultima volta che si erano visti Misaki si era dichiarato dicendo che sarebbe tornato con l’intenzione di farlo innamorare di nuovo di lui.
Arrivati vicini Misaki distolse lo sguardo da una delle cameriere che con mano tremante gli stava servendo da bere per voltarsi verso il sensei.
“… sono cresciuto però credo che raggiungere la tua altezza per me è impossibile Usagi-san!” esclamò divertito.
Il sensei rimase sorpreso e non rispose. Si sarebbe aspettato di tutto tranne un saluto del genere.
“Usagi-san, ci sei?” chiese Misaki sventolandogli una mano davanti agli occhi con molta naturalezza.
Lui si riscosse.
“Ne devi fare di strada chibi-tan per essere alto come me. Però dai, hai quasi raggiunto l’altezza delle mie spalle” rispose cercando di acquistare la sua solita sicurezza.
Misaki si avvicinò posizionandosi di fronte a lui che si irrigidì.
“Uffa hai ragione!” esclamò corrucciato tornando indietro.
Lui lo guardò incredulo.
Una presa alla sua mano destra lo fece voltare notando così una Kotoko eccitata.
“Ah… si. Misaki, ti presento Kotoko Hayashi, mia fidanzata e tra qualche giorno mia moglie” disse lanciando la notizia bomba tutt’assieme.
Trattenne il respiro curioso della sua reazione ma nuovamente Misaki lo sorprese.
“Wow che bella ragazza! Piacere Hayashi-san, non so come ci sei riuscita ma finalmente qualcuno ha domato il grande Usami sensei! Complimenti! Di solito solo Isaka-san ci riesce” disse sorridendo  inchinandosi di fronte alla ragazza.
“Per me è un grandissimo piacere conoscerti Misaki-kun! Sono una tua grandissima fan! E non sapevo che fossi il fratello del nostro caro Takahiro! Aki-chan non mi ha mai detto nulla” rispose lei inchinandosi a sua volta.
“Siamo famosi entrambi quindi non diamo peso a queste cose. Conosco tantissima gente famosa però per me sono solo delle persone normali” disse Misaki con diplomazia.
“Siete su un altro livello, non c’è che dire” disse lei sorpresa “Aki-chan visto che è qui in Giappone e che è anche un tuo amico invitiamolo al nostro matrimonio!” aggiunse eccitata guardando Akihiko.
“Ah… ecco… per me non ci sono problemi… forse però Misaki…” era la prima volta che si sentiva così insicuro e non in grado di dare una risposta da persona matura.
“Grazie per l’invito, però purtroppo sarò impegnato a sponsorizzare il nostro nuovo album e a fine giugno ritornerò in America”.
“Come sarebbe?” chiese Akihiko sorpreso “Per quanto tempo?”
“Per sempre” rispose.
“MISAKI!!! Vieni a farti una foto con Mahiro!!” urlò Takahiro.
Lui ridacchiò e inchinandosi si congedò dalla coppia.
“E’ così… carino!!! Ho appena incontrato il mio idolo!!! Non posso crederci!”
Akihiko calò un po’ il capo per potergli dare un bacio sulla tempia.
“Sono contento per te. Vengo subito, ho bisogno del bagno” disse allontanandosi.
Lei annuì contenta e corse verso il luogo in cui Misaki stava facendo le foto con suo nipote. In realtà stava semplicemente giocando sull’erba con lui e Takahiro però il fotografo, che credeva di dover fare solo foto noiose per un battesimo, colse l’occasione per poter immortalare un personaggio famoso.
Akihiko andò in bagno dirigendosi verso il lavandino per potersi lavare il viso con dell’acqua fredda. Non poteva crederci. Misaki non era più Misaki e non aveva battuto ciglio alla notizia del suo matrimonio. Inoltre sarebbe tornato in America e questa volta per sempre.
“Mi ha mentito! Di nuovo!” esclamò sferrando un pugno sul bordo del lavandino.
“Avevi detto che saresti tornato per riconquistarmi, di non aspettarti per non essere egoista ma lo sei stato lo stesso e mi hai mentito. Non sei venuto per restare e anche se ti avessi aspettato per noi non ci sarebbe stato un futuro. Non ci sarebbe stato un noi”.
Si asciugò il viso con rabbia ma quando scostò l’asciugamano sorrise alla sua immagine riflessa sullo specchio. Grazie a questo avvenimento ora finalmente era libero.
 
***
 
“SIGNORE E SIGNORI, SONO LIETO DI PRESENTARVI IL GRUPPO CHE VI HA FATTO EMOZIONARE, IL GRUPPO CHE HA SCONVOLTO LE VOSTRE VITE! ECCO A VOI GLI SHAKE!!!”.
Una folla urlante li accolse con un boato mentre loro camminavano con sicurezza sul palco. Si accomodarono sui divani salutando con un inchino il presentatore.
“Ragazze siete contente di poter rivedere i vostri idoli???” chiese il presentatore.
Per tutta risposta il pubblico urlò ancora più forte.
“Wow quanta energia! Bene è giunto il momento di intervistare il nostro trio. E guardate un po’ come sono cambiati dall’ultima volta!”
Il maxi schermo alle loro spalle si illuminò mostrando una foto di loro più di un anno prima.
“Wow! Eravamo così?” chiese Shinno.
Le ragazze urlarono eccitate al suono della sua voce.
“Sembrerebbe di si” rispose Sumi sorridente.
“Presidente avevi un pessimo stile” aggiunse Misaki.
La folla impazzì.
“Wow calma calma! Iniziamo con le domande. Allora com’è stata la vostra vita in America. Siamo riusciti nel corso dell’anno solo a trovare qualche foto sporadica ma nulla di interessante…”
“Ovvio, dopotutto siamo stati a New York per studiare e non per far baldoria. E’ stato un periodo di intenso lavoro e preparazione che ha cambiato le nostre vite. Il risultato? Un nuovo album e un nuovo stile, direi decisamente americano. Ci siamo fatti molto influenzare dalla moda di quel paese” disse Sumi.
In effetti i suoi capelli erano molto più lunghi raccolti in una coda, e l’abbigliamento era cambiato. Infatti tutti e tre indossavano camicie nere e cravatte colorate, pantaloni aderenti e le Converse. Sumi e Misaki indossavano una giacca, Shinno un gilet. Anche i capelli di quest’ultimo erano cambiati, tornando al loro colore naturale, neri.
“Vedo e devo dire che questo stile vi sta d’incanto” commentò il presentatore “cosa ne dite?” chiese rivolto al pubblico.
“SIETE BELLISSIMIIIIII!!!!”
Il trio sorrise affabile al pubblico.
“Ragazzi però come mai avete deciso di andare in America? E poi non abbiamo mai capito cosa fosse successo… prima della partenza, Misaki ha avuto dei problemi…” disse lanciandogli uno sguardo penetrante.
“Ah quello? Niente di così grave. Il successo mi aveva dato alla testa facendomi perdere la realtà, quindi disintossicarmi da tutto questo in America è stato un bene” rispose lui diplomaticamente.
“Ma l’incidente? Si mormora tutt’ora che fossi in stato di ebrezza” insisté il conduttore.
“No, nulla del genere! Semplicemente sono stato disattento alla guida a causa del cellulare. Mi raccomando, mai usare il telefono alla guida” aggiunse con un dolce sorriso.
“Tutto qui? Nessuna storia scandalosa?” chiese deluso.
“Storia scandalosa? No no” rispose ridacchiando.
“Bene allora, mistero risolto! Ragazzi domani uscirà il vostro nuovo album ma già da qualche giorno il vostro primo singolo ha decisamente conquistato il Giappone. Volete cantarcelo per noi qui in diretta?”
“Certamente!” risposero in coro i ragazzi.
La folla esultò iniziando a incitarli urlando a intervalli regolari i loro nomi.
Il gruppo si posizionò prendendo gli strumenti musicali iniziando ad esibirsi nuovamente dal vivo dopo tantissimo tempo. Si sentivano vivi, come se fossero tornati a respirare e non riuscivano a trattenere i sorrisi nonostante la canzone (*).
Al termine dell’esecuzione salutarono il pubblico letteralmente impazzito e corsero fuori per poter tornare a casa.
“Misaki perché non hai voluto annunciare oggi che presto ritorneremo in America?” chiese Shinno una volta tornati a casa.
“Lo farò più avanti… ora non me la sento” rispose lui prendendo una bottiglietta d’acqua.
“Non ne vuoi parlare con noi? Hai fatto tutto questo per lui ed ora ti arrendi?” incalzò Sumi.
“Presidente, ha trovato la sua felicità. Chi sono io per distruggerla?” detto questo salì di sopra nella sua stanza infilandosi direttamente in bagno per farsi una doccia.
“Già… chi sono io per rovinare la sua felicità?” si chiese nuovamente mentre l’acqua scorreva veloce.
Takahiro gli aveva comunicato in anticipo delle intenzioni di Usagi preparandolo così all’incontro. Era riuscito a gestirlo bene mostrandosi gentile e affabile. Vederlo lo aveva distrutto però preferiva soffrire lui invece di rovinargli questa sua felicità conquistata.
Uscì fuori dalla doccia asciugandosi accuratamente ripensando al giorno in cui aveva raccontato tutto a Takahiro.
“Ma cosa posso fare? Usagi-san non vuole più vedermi e ho paura che torni Kyo e di cadere di nuovo…”.
“Di Ijuuin sensei me ne occuperò io. Però con Akihiko non potrò aiutarti… solo tu puoi risolvere la situazione”.
“Come? E poi lui non mi vuole!”
“Misaki ascoltami. C’è solo una cosa che puoi fare, anzi… E’ una cosa che solo tu puoi fare”

Con quella frase aveva capito che l’unica cosa che poteva fare per ritornare insieme con il sensei era utilizzare la musica, il suo unico strumento che nel corso della sua breve vita lo aveva aiutato ad esprimersi in ogni situazione. Così in America era cambiato e inoltre era nato il loro nuovo album, “Reunion”. Ogni singolo brano era dedicato a lui e i ragazzi avevano apprezzato questo progetto pronti ad aiutarlo. Però, quando ormai avevano ultimato gli ultimi dettagli, Takahiro gli aveva comunicato la notizia del matrimonio.
Il suo piano iniziale era quello di dargli il cd per farglielo ascoltare però dopo quella notizia aveva deciso di non rovinare la sua vita e di tornare in America per sempre. Shinno e Sumi avevano deciso di seguirlo per non abbandonarlo.
Trattenendo le lacrime scese al piano di sotto. I suoi due amici erano già andati a dormire e lui raggiunse la sala registrazione dove era posto un pianoforte. Iniziò a suonare cantando una delle canzoni presenti nel loro nuovo album (**).
 
“A te che mi hai trovato 
All’ angolo coi pugni chiusi 
Con le mie spalle contro il muro 
Pronto a difendermi 
Con gli occhi bassi 
Stavo in fila 
Con i disillusi 
Tu mi hai raccolto come un gatto 
E mi hai portato con te”
 
Chiuse il pianoforte incapace di continuare a suonare.
“Addio Usagi-san”.
 
 
 
Angolo della follia
Ciao a tutti! Ecco il penultimo capitolo di Junjou revolution! Troviamo qui un Misaki più maturo e meno egoista che per il bene di Usagi ha deciso di lasciarlo libero nonostante i suoi sforzi per riconquistarlo con la sua musica… ha cambiato stile, modi di fare spiazzando il sensei… cosa accadrà nel prossimo capitolo, quello finale??? A domenica 22, data che coincide con il matrimonio di Usami sensei.... muahahahahahhah!!!! =D
 
P.s. ringrazio vivienne_90 per avermi aiutato a scegliere i brani per l’album “Reunion”. Nel prossimo capitolo vi indicherò tutte le canzoni ;) ho messo gli asterischi nel testo per poi riportarvi qui il titolo della canzone a cui si riferisce:
(*) “Leave out all the rest" dei Linkin Park (scelta da vivienne_90);
(**) “A te” di Jovanotti (scelta da me).
Ovviamente anche se gli Shake sono dei rocker le canzoni, come “A te” o altre che metterò, le potremmo immaginare più nel loro stile ;) Facciamo volare la fantasia.
   
 
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