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Autore: ShipIt    15/06/2014    2 recensioni
Cosa succede quando Stiles decide di farsi aiutare da Derek?
Dal testo: Stiles conosceva bene il terrore che si prova quando si è paralizzati. Soffriva di tremendi attacchi di panico, che erano decisamente aumentati da quando il suo migliore amico, Scott, si era magicamente trasformato in un lupo mannaro e, piano piano, quasi tutte le persone che conosceva erano diventate parte del mondo soprannaturale. Così aveva preso una decisione. Ci aveva pensato per settimane, e alla fine si convinse a farlo. Avrebbe chiesto aiuto a Derek Hale per farsi allenare.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La paura ti fa tremare, fa accelerare la respirazione, ti fa urlare, ti fa scappare. Ma il panico, quello ti paralizza, ti blocca il respiro in gola. Ti uccide. Stiles conosceva bene il terrore che si prova quando si è paralizzati. Soffriva di tremendi attacchi di panico, che erano decisamente aumentati da quando il suo migliore amico, Scott, si era magicamente trasformato in un lupo mannaro e, piano piano, quasi tutte le persone che conosceva erano diventate parte del mondo soprannaturale. Così aveva preso una decisione. Ci aveva pensato per settimane, e alla fine si convinse a farlo. Avrebbe chiesto aiuto a Derek Hale per farsi allenare.
 
Un pomeriggio, dopo aver dato buca a Scott che gli aveva chiesto aiuto con i compiti, Stiles andò a “casa” Hale (più che casa possiamo dire degli assi di legno tenuti assieme da una sconosciuta legge fisica). Esitò qualche minuto poi si decise ad uscire dalla Jeep. Naturalmente, appena fece un passo Derek si materializzò davanti a lui.
-“Che diavolo ci fai qui?” ringhiò il mannaro. Lui non parlava, ringhiava.
-“Io, ecco, vorreiallenarmiconte” buttò fuori l’altro.
-“Tu cosa?” domandò sbalordito Derek. Stiles poteva giurare di non aver mai visto il lupo così stupito.
-“Sì, sai per essere pronto al pericolo. Nel caso che lupi, o altre creature soprann…”
-“Ok, va bene” tagliò corto l’altro. Stiles era abbastanza deluso. Si era preparato un discorso dettagliato sul perché avesse bisogno di diventare più potente, compresi svariati esempi.
-“Oh, ok”
-“Domani alle tre” e così dicendo Derek se ne andò.
 
Il giorno successivo, allo scoccare delle tre, Stiles si trovava di fronte a casa Hale. Derek arrivò dopo qualche minuto, portando con se dei pesi. Dopo aver addestrato un branco di ragazzi lupo, era diventato abbastanza esperto nelle tecniche di allenamento.
-“Wooo, vacci piano. Quelli saranno cento chili! Come pensi che possa anche solo provare a sollevarli?” Sbottò il più giovane. Derek sembrava perplesso.
-“Ehi, non sono un lupo mannaro, amico!”
-“E io non sono un amico” ribatté Derek lasciando cadere i pesi per terra. Ne prese alcuni e così inizio l’allenamento di Stiles. Andò avanti per mesi. Il ragazzo mise su un po’ di muscoli. Iniziò a correre veloce, tanto da stare dietro al lupo. Riusciva a sollevare chili e chili senza stancarsi. E piano piano si iniziò a creare una certa complicità, possiamo dire amicizia, tra i due. Non che fossero migliori amici, ma si erano come connessi. Stiles aveva scoperto un lato di Derek che non avrebbe mai immaginato potesse esistere. Era divertente e faceva spesso battute. Il suo silenzio non era pesante ed era un bravo allenatore. Una volta aveva persino accennato un piccolo sorriso.
 
Un giorno Stiles era arrivato prima del solito e Derek non si vedeva da nessuna parte. Il giovane decise di entrare in casa Hale. La sua curiosità lo avrebbe fatto uccidere, prima o poi. Il lupo stava ancora dormendo. Steso sul letto, sembrava così sereno. Stiles gli girò attorno. Stava cercando la giusta angolazione per scattargli una fotografia. Se ci fosse riuscito avrebbe avuto la merce di scambio perfetta per un riscatto. E ce l’avrebbe di sicuro fatta se avesse posseduto un minimo di coordinazione occhio-corpo, ma la verità era che Stiles riusciva ad inciampare perfino nella polvere. E così si ritrovò steso su Derek, che si svegliò di soprassalto.
-“Che diavolo stai facendo?” urlò il lupo. Si alzò di scatto, lasciando Stiles sdraiato sul suo letto.
-”Io sono arrivato e tu… e io volevo vedere… e poi tu e…” Che diamine gli stava succedendo? Lui non balbettava mai, sapeva sempre cosa dire, in ogni circostanza. E perché stava fissando Derek, quasi completamente nudo. E perché gli piaceva farlo? Troppe domande.
Uscì di corsa dalla stanza.
 
Ritornò da Derek solo il giorno dopo per il solito allenamento. Si comportò come se non fosse successo nulla. In realtà non era poi successo quel granché. Insomma vedeva uomini nudi tutti i giorni nello spogliatoio scolastico. Eppure non poteva impedirsi di fissarlo ogni volta che era sicuro che lui non lo guardasse. Qualcosa era scattato nella sua mente. Come aveva fatto a non accorgersi prima che il lupo era così dannatamente sexy?
 
La settimane ripresero il solito corso, che fu interrotto un giovedì. Stiles ricevette una telefonata alle tre di note. Impiegò circa dieci minuti a uscire dalle coperte. Chi diamine lo stava chiamando nel mezzo alla nottata? Perché le persone non potevano dormire invece di dare noia agli altri?
-“Pronto?” biascicò nella cornetta.
-“Dov’è Scott?” domandò una voce.
-“Derek?”
-“Scott?!”
-“E’ andato in trasferta con il coach”
-“Merda! Stiles, credo di aver bisogno del tuo aiuto”
 
Dieci minuti dopo Stiles stava sfrecciando con la sua Jeep nei boschi di Bacon Hills. Vide la figura di Derek, inchiodò e scese. Era sdraiato per terra. Intorno a lui si stavano formando pozzanghere di sangue. Tutto il suo corpo era ricoperto da ferite.
-“Che cosa è successo?” il ragazzo stava inutilmente cercando un modo di bloccare la perdita di sangue.
-“Inizierò a guarire ma sono stato ferito da un alfa, quindi ci vorrà un po’. Cerca solo di tenermi in vita per qualche minuto” E così dicendo, chiuse gli occhi.
-“No, no, no. Resta sveglio. Resta con me. Derek?” Stiles utilizzò la sua camicia per cercare di tamponare le ferite dell’altro. Il sangue continuava ad uscire a fiotti. Almeno voleva dire che il cuore batteva ancora. Provò a risvegliare Derek, tirandogli qualche schiaffo, ma non successe nulla. Passarono minuti. Stiles accostò l’orecchio alla bocca del lupo per controllare il respiro. Si sentiva a malapena. Era arrivato il momento di sfruttare le lezioni del corso scolastico di primo soccorso. Iniziò a comprimergli il costato e poi accosto le sua labbra a quelle del lupo, in modo da far arrivare aria nei polmoni.
Derek aprì gli occhi. Le labbra di Stiles erano ancora sulle sue. Senza pensarci ricambiò il bacio. Stiles strabuzzò gli occhi ma non si tirò indietro. Solo dopo lunghi, interminabili secondi si ricordò che Derek era sul punto di morte e si staccò da lui. Guardandolo si accorse che finalmente le ferite stavano iniziando a rimarginarsi. Aspetto finché non fu più visibile nemmeno il più piccolo graffio. Dopo di che aiutò Derek a montare sulla Jeep e lo portò a casa. Il lupo rimase per la maggior parte del tempo addormentato, o perlomeno in quella fase del sonno in cui sei sveglio ma non riesci a controllare il tuo corpo. Stiles restò a casa Hale tutta la notte, per controllare che Derek stesse bene. La sua testa era un turbine di pensieri e di emozioni. Continuava a camminare avanti ed indietro. Sapeva di essere gay da qualche anno, ma non era sicuro che gli piacesse Derek. Certamente era bellissimo. Ma aveva cercato di non pensarci. Insomma, era pur sempre un lupo mannaro e per giunta asociale. Ma era anche vero che negli ultimi tempi stava scoprendo una parte di lui che gli piaceva. Con il passare dei minuti, Stiles si rese conto che si stava innamorando di Derek. E con questa nuova consapevolezza si addormentò.
 Fu svegliato da un rumore di pentole. Derek stava cucinando la colazione? Stiles si diresse verso la cucina. Il lupo era alle prese con dei pancakes.
-“Buongiorno”
Derek sobbalzò -“Pensavo stessi ancora dormendo”
-“Mi sono appena svegliato” mormorò il giovane sbadigliando. -“Nottata interessante”
-“Ehmm, si. Grazie, sai… per avermi salvato.
-“Di niente”
L’imbarazzo nella stanza era palpabile. Il silenzio fu finalmente interrotto da Stiles –“Insomma, cosa è successo esattamente ieri?”
-“Un branco di alfa mi ha att…”
-“No, intendevo dopo. Quando eri svenuto. Sai, il bacio…?”
-“Ah, quello. Non credo fossi completamente in me”
-“Sei proprio sicuro di non sapere cosa stavi facendo?”
-“E se anche fosse? Cosa cambierebbe? Non credo proprio che potrebbe interessarti…” il lupo sembrava abbattuto.
-“E perché mai?”
-“Perché a nessuno, n-e-s-s-u-n-o, interessa di me”
-“A me sì”
Derek lo guardò fisso negli occhi per un momento –“Stai dicendo che potrei, non so, piacerti?”
Non riuscì neanche a finire la domanda che Stiles si impossessò delle sue labbra.
-“Penso che potresti”
 
NOTE DELL’AUTRICE
Per questa storia devo ringraziare la mia beta Alice, che mi ha fatto notare gli aggettivi al femminile che mi erano sfuggiti, e la mia ormai ex compagna di banco Francesca, che mi è stata accanto, letteralmente, durante tutta la scrittura della storia e si è sorbita i miei lamenti.
Spero vi sia piaciuta. Se volete, lasciate una recensione, mi farebbe piacere.
  
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