Finché un figlio non ci separi- 5° mese(Baby
Shopping)
Marzo.
Con tutto quel rumore per i lavori in casa,
nemmeno la tiepida e timida aria d’inizio primavera si può godere fino in
fondo.
Yamato si stiracchia su un fianco.
È domenica.
Ma quegli indiavolati di operai
sono comunque lì.
Ad occhi chiusi, cerca Sora nel grande letto matrimoniale.
Troppo grande per chi è solo come lui, ora.
*******
“Yamato, ti sei alzato finalmente!”
Con un’espressione d’intelligenza pari ad un orso
appena uscito dal letargo, il biondo Ishida scruta la situazione.
Sora, come ben immaginava, era a congetturare con
il suo architetto preferito.
“Oh, lascialo fare...E’ terribilmente sexy in
pigiama!”tuba Tsuyoshi, adorante.
“Siamo qui per la stanza.”sibila Sora,
anteponendosi a Yamato.
“Sbaglio o siamo un po’ gelosette?”sussurra
quest’ultimo all’indirizzo di un fascio di nervi umano.
“Aggiungerei anche nervosette, i lavori procedono
a rilento.”
“Oh no” bela Sota, intromettendosi. “Si può dire tutto tranne questo! Dobbiamo
solo sistemare poche cose...Diciamo che si protrarranno per un altro mesetto?”
Yamato strabuzza gli occhi.
“Dev’essere un incubo.
Torno a dormire.”
Sora lo pizzica gentilmente.
“E dai amore!Fa almeno
finta d’interessarti!”
“Sora...E’ mattina, domenica
mattina!Come...Come faccio a mostrare qualcosa che non sia sonno?”
Lei sbuffa sonoramente, poi cerca di capire la
differenza reale tra quella sfumatura di giallo ocra e
quella di giallo aranciato tendente al senape, per dei cuscini decorativi.
“Cuscini decorativi?”
“Tsu dice che sono in!”si
giustifica sua moglie con un sorriso.
“Ma certo, chére!”
“TSU??”
“Yamato, non sarai geloso tu adesso?”
Lui resta a bocca aperta, non capacitandosi
dell’assurdità della situazione.
“Forse è davvero meglio se vai a dormire, Yama.”
Sora gli da un bacio leggero a fior di labbra.
“Sicuro...Amore, un’ultima cosa...Ti ricordi che
questo pomeriggio c’è l’armata dei quasi nonni che pretende di fare con te
shopping per il bambino?”
********
Figurarsi se Yamato poteva prendersi un giorno di
ferie e soprattutto la briga di stare con lei.
Sora ricontrolla per l’ennesima volta l’orologio,
quando un macinino sgangherato versione famiglia accosta.
Sua madre e Natsuko.
Sora si avvicina per baciarle entrambe sulla
guancia, quando osserva sua suocera controllare istericamente il polso.
“Dove-diavolo-è-Hiroaki?”sillaba
furiosamente.
“Calmati, tesoro, starà arrivando.”
Ecco. Sua madre era diventata “Cara” e sua suocera
“Tesoro”. Hiroaki, suo suocero, era sempre stato alla
stregua di un innominato.
“Pensavo fosse solo una cosa per donne.”fa
confusa Sora.
“Oh no.
Non quando c’è di mezzo un nonno che si vuole far perdonare di non aver fatto
il genitore. Stiamo combattendo per la culla, al momento.”
“Ti fai troppi problemi, tesoro. Lasciala pagare a lui, no?”
“E fargli credere che
così ha scontato quasi trent’anni di mancanze? No,
grazie, cara!”
“Pensavo si fossero riavvicinati...”sussurra Sora alla
madre.
“Oh, era così, finché non è uscita fuori questa
cosa assurda della culla. A quanto pare, ne hanno vista una
-la stessa, tra l’altro, modello unico, incantevole- e la volevano comprare entrambi. Solo che Hiroaki, bè, voleva pagare da solo, tesoro pure...”
“E adesso tocca sorbire a me la faida familiare Ishida-Takaishi.”mormora Sora
funerea.
“Scusate il ritardo!!”
Hiroaki
boccheggia.
È un po’ invecchiato, e a prima vista non sembrerebbe il padre del suo Yamato.
Ma
è anche a lui che deve quel carattere difficile in cui ha saputo costruirsi un
varco.
Forse è anche a lui che deve quest’insofferenza
alla responsabilità.
“Se dovessero fare un
esame su quanto sei stato bravo a fare il genitore ti darebbero 0 spaccato.
Vedi di non fare lo stesso per quanto riguarda tuo nipote.”afferma acidamente Natsuko.
“Sempre la solita dolce e gentile donna che ho
sposato, eh?”
“Possiamo per favore soprassedere a queste
sciocchezze e comprare qualcosa per mio figlio?”
*********
Ora sì che sembrano ragionare.
Sora e l’allegra- al vetriolo- combriccola di
quasi nonni si trovano nel più grande centro
commerciale a Tokyo per la primissima infanzia.
Praticamente
il paradiso per chi è incinta.
Sora si trova estasiata di fronte a cuscini
adattabili alla crescita del piccolo, a meravigliose tutine azzurre e di altri mille colore, a giochino minuscoli e cappellini
adorabili.
“Oh Kami...Quante cose...”
Improvvisamente scoppia a piangere.
È troppo, troppo vero.
Sta facendo shopping per suo figlio.
Non ha niente a che vedere con le frenetiche
sedute di shopping del passato, quando con Mimi cercava mise per piacere a
Yamato.
Questo è...altruista.
È per qualcun altro.
Per il suo piccolo qualcun altro.
“Ma cos’ha?Non si sente
bene?”
“Hiroaki, è normale che
le donne incinta siano ipersensibili. Anch’io ero così...”
E sulla guancia di Natsuko scorre un piccolo
diamante.
“Oh, tesoro, anch’io!!”
Hiroaki
Ishida osserva stralunato il trio.
“Una incinta e due in
menopausa, c’è da chiedersi su chi sia più suscettibile...”borbotta, prima di
dirigersi allo stand di quella stramaledettissima culla.
**********
“Ti ho detto che la pagherò
io!”
Nessuna traccia della madre comprensiva di poco fa.
Quella che sta di fronte a Hiroaki
e ad una splendida culla bianca supertecnologica, è una iena aggressiva.
“IO!Voglio rendermi utile per questo bambino!!”
Ora la strapperanno quasi, e un commesso già li fissa allarmati.
“Sentite, adesso basta.
Dividetevi il pagamento a metà.”
I due si fissano, dubbiosi, con le braccia
ancorate ai due estremi del lettino da neonato.
“Non ci avevo pensato.”
“Nemmeno io.”deglutisce a fatica Natsuko, mantenendo
la presa.
“Lascia, starò ai patti.”
“Sarebbe la prima volta.”
“Adesso basta, Natsu.”
Hiroaki le porge una mano grande e callosa, che lei
stringe a fatica. Quasi avesse paura di cambiare troppo idea nei confronti del
suo ex grande amore.
“Visto, tesoro?Tutto è bene quel che finisce
bene!”
“Sì, cara, ma i guantini li compro io.”
***********
“Che ne dici di questo biberon con gli
orsacchiotti gialli?”
“E guarda questo passeggino estivo...E’ un amore!!”
“Ehi, e se regalassimo al pupo uno di questi giocattoli da vero macho?”
“Vero macho?Nemmeno nato?Hiroaki,
ma che hai in quella testa?!”
Sora si è momentaneamente isolata.
Sente le voci dei suoi tre accompagnatori
lontane.
Non ha praticamente
comprato nulla da sé. Tutti regali, regali, regali.
Ovviamente scelti da loro.
Per carità, carini
e tutto il resto.
Ma
il bambino avrà davvero bisogno di tutte quelle tutine da sci?
Si strofina gli occhi, stanca.
Sarebbe tanto meglio se il discreto Yamato fosse
lì con lei.
“Ora sciò, siamo all’abbigliamento pre-maman!”
*********
“Secondo me, qualche completino intimo non
guasterebbe, sappiamo tutte come gli uomini si sentano esclusi durante questi
nove mesi...”
“Mamma!!”
Per questo compito, meglio Mimi.
Sua madre...Che da consigli su come sedurre
Yamato, è surreale.
“Non solo loro, cara”sussurra la dolce signora
francese, abbassando gli occhi.
Sora si sente solidale con lei, ma c’è quel
completino viola che la stuzzica tanto e...
“Cosa ne pensi di questo di pizzo rosso?”
“Mica è capodanno!No, stavolta scelgo io!!”ride Sora,
afferrando dei campioni, mentre Hiroaki fischietta
fuori dal reparto.
**********
Grazie al cielo la cavalleria non s’è estinta del tutto.
Hiroaki
l’ha aiutata con le tremila buste e gli innumerevoli pacchetti comprati.
Dove entrerà tutta questa roba?!
“Ecco...l’ultimo...”
“Grazie mille, signor Ishida.”
“Questo ed altro per la mia nuora preferita.
Ma non lo dire ad Hikari.”le fa l’occhiolino lui.
“Credo che Yamato stia
dormendo...Era stanco, oggi.”mormora, imbarazzata.
“Sora...Voglio dirti solo una cosa...Conosco quel
testardo di mio figlio, so che non è affatto bravo ad esprimere i suoi
sentimenti-tutto suo padre, in questo,ma so anche
che...che ti ama davvero.”
Prende un respiro profondo prima di continuare.
“Lui non...non ama gli
sconvolgimenti in famiglia, sai com’è. Ti chiedo di avere solo un po’ di
pazienza. Lui...non è così testardo e cocciuto come sembra.”
“Lo so bene.”sussurra Sora con dolcezza.
“Grazie di stare a sentire un
vecchio solo, piccola.”
Hiroaki
le scompiglia i capelli amorosamente.
“Non fate mai lo stesso errore di me e Natsuko. Non sarà mai abbastanza ripetere quanto vi amate
l’un l’altra. Non sprecate questa
fortuna...L’amore...Che bella cosa, poter dire di amare
qualcuno...Rende coraggiosi...Folli...E fa semplicemente vivere. Vivi per
Yamato, Sora. E’ tutto quel che ti chiedo.”
“Io sono di Yamato dal primo momento in cui l’ho visto, signore. Ma mi sembra di capire che...Signor Hiroaki...Ha
mai detto a sua moglie che l’ama ancora?”
La domanda sembra cogliere di sprovvista l’unico
membro castano della famiglia Ishida.
“Amare ancora?”
Sora sorride.
“Corra da lei. Mia madre, con la sua amicizia,
non potrà lenire molte cose.”
“Bambina, ormai per noi è tardi.”
“Forse no.”
Hiroaki
le rivolge un sorriso grato.
“Quella gran testa dura di mio figlio è proprio
fortunato.”
“E’ quello che gli ripeto ogni giorno.”scherza Sora. “Buonanotte.”
“Buonanotte, Sora.”
Sora entra piano in casa.
Sente la pancia ancora più gonfia. Sarà che sua
madre le ha organizzato un buffet a sorpresa per il quale
è tornata più tardi stasera.
Poi sente una piccola scossa interna.
Un calcio.
Il
suo bambino si muove in lei.
Dall’emozione, scoppia in lacrime, irrompe in
camera da letto.
Ma
Yamato dorme come un angelo.
Incurante di avere ancora addosso
i vestiti, Sora si sdraia accanto a lui.
Gli prende una mano con delicatezza per non
svegliarlo.
“Questo è il tuo papà, bambino. Il tuo splendido
papà.”
La conversazione con Hiroaki le ha riempito
il cuore di gioia.
Poi si avvede di un piccolo biglietto sul
comodino.
“Forse
quando tornerai sarà tardi e sarò crollato.
Volevo
dirti che ho riferito a Jyou che non ti sentivi abbastanza bene per uscire per festeggiarne il compleanno.
Mi
ha incaricato di mandarti i suoi migliori auguri e la sua
amicizia.
Ti
amo,
Yamato”
Il compleanno di Jyou, cazzo.
Il suo piccolo ha completamente
oscurato il ricordo che quel 18 marzo un suo grande amico compiva gli
anni.
Sora accarezza la guancia di suo marito,
trovatosi lì per lì ad inventare una scusa.
L’indomani chiamerà Jyou per scusarsi.
Ma
quei pugnetti del bambino non placano l’orrenda sensazione
di aver iniziato a dimenticare tutto ciò che non fa parte dell’universo della
prima infanzia.
“Ti amo anch’io”sussurra al suo angelo
addormentato, quasi potesse sentirla. “Prometto che
sarò più presente nella vita di tutti i giorni...E forse avremo un lieto evento
da festeggiare...Chissà se dopo più di vent’anni i
tuoi...Tuo padre è simpatico. Tua madre, forse, un po’
provata, ma...Sto parlando ad un addormentato,che
stupida.”
Si asciuga delle piccole lacrime nascenti, cullandosi nella sensazione che ha
il suo bambino in grembo e il suo grande amore al suo fianco.
“Ti amo. Sono io la fortunata
ad avere te.”sussurra ancora, prima di addormentarsi esausta.
Oooook XD Vi rendete conto che ho aggiornato dopo nemmeno solo un
mese?*_* XD
WOW!!C’è
da dire che questo è un cap corto e fa anche abbastanza schifo, ma insomma...^^
Era in realtà per il mitico 7 settembre, ma l’ho finito quasi un mese prima,
quindi per quella fantastica data spero di postare il 6^^ Che dire, spero che
un po’ vi piaccia!
Besos
HikariKannaJ