Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: block56    16/06/2014    1 recensioni
Raul è un ragazzino di sedici anni, innamorato da molti anni della sua migliore amica. Lui soffre molto a causa di questa situazione e cerca di seguire i consigli del suo migliore amico, Andrea: guardare altrove. Ci sono molte altre belle ragazze oltre a Valentina, e anche se sarà difficile, dovrà dimenticarla.
Non confesserà mai il suo amore a Valentina, e quando vorrà farlo, sarà ormai troppo tardi. Per entrambi
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La lezione più dura era quella di matematica, quando tu eri accasciato sul banco di legno color verde pisello, quando anche il cadavere di una mosca diventava interessante, quando la professoressa scriveva numeri sulla lavagna e parlava di attualità. Come era stressante quell'ora, piena di logica, di numeri, di cose che non avevano senso e che ti incasinavano la testa. 
Ma devo dire che adesso mi manca quel periodo. Ormai sono alle superiori e le lezioni di matematica sono molto differenti da quelle delle medie. Preferivo dormire sul banco guardando mosche morte al posto di stare attento e seguire la lezione. Accasciarsi sul banco, con questa stronza, è diventato quasi impossibile. Non puoi muoverti perché sennò ti mette due. 

"Se non state zitti vi metto DUE!" dice ogni volta che entra in classe. È diventato il suo 'buongiorno' e il suo 'seguite la lezione'. I suoi voti sono, come si può immaginare, bassissimi. Il massimo è sette alle interrogazioni, mentre alle verifiche si alza di mezzo voto. Davvero una brutta stronza. Sarebbe già dovuta andare in pensione un paio di anni fa, ma si dice che non voglia andarsene. Dice che morirà in questa scuola. E questa, è una cosa al quanto inquietante. Il preside ha già parlato molte volte con lei (su nostra richiesta) ma continua a dire:"Non andrò mai via di qui. Fin quando non muoio, ogni mio giorno lo passerò qui."
Ormai non se ne può più. Sarò costretto ad avere la media dell'otto e quarantaquattro fino all'ultimo anno per colpa di questa strega. Ora che ci penso bene e la guardo meglio sembra davvero una strega. La sua bassa statura causata dalla gobbetta sulla schiena, i suoi occhiali poggiati sulla punta del naso ricurvo verso il basso e pieno di eruzioni cutanee, la pelle rammollita e le mani raggrinzite. I suoi vestiti sono quattro volte lei e le scarpe gigantesche le impediscono di camminare in modo corretto. Struscia i piedi sul terreno come se dentro le calzature avesse del piombo. I suoi capelli sono completamente bianchi e le arrivano quasi sotto il sedere. Non oso immaginare da quanti anni non li lava. 
Riprendo la concentrazione e cerco di seguire qualcosa. 'Perché scrive quei numeri? Quale ordine hanno? Perché sta dividendo per due? Oh mio Dio non capisco niente...' queste sono le domande che mi pongo più frequentemente durante la lezione. 
Guardo Valentina, la mia migliore amica. Amica. Preferisco che fosse qualcosa di più per me, ma lei mi vede solo come un amico. Ci soffro molto per questo motivo, soprattutto perché lei continua a parlarmi di Giovanni, il ragazzo che le piace. È un tipo alto, magro, muscoloso, che veste sempre alla moda. Fin qui non c'è nulla di male, ma il suo comportamento è davvero una cosa vomitevole. Tratta tutti male, è permaloso, problematico, egocentrico, viziato. Mi sta davvero sulle palle, a partire dal fatto che piace a Valentina. 
Come è bella. I suoi riccioli rosso mogano mettono in evidenza il suo leggero viso bianco, donandole un'espressione dolce, enigmatica, che farebbe impazzire tutti i ragazzi. 
Mi ricambia lo sguardo e mi fa un sorriso. 
"Non si capisce un cazzo di quello che dice" capisco dal suo labiale. 
Le sue labbra. Qualcosa di fantastico. Quel colore rossastro quasi abbinato ai suoi capelli.
"Attenta che ti mette due!" dico ironicamente facendo un due con la mano.
"Alessandrini, vuole DUE sul registro?!" urla la Antonacci.
Valentina scoppia in una risata 'silenziosa' cercando di non farsi sentire dalla professoressa. 
"No professoressa, mi scusi"
"Alessandrini, la prossima volta è DUE!" continua la professoressa mostrandomi le sue due dita aggrinzite. 

Fuori scuola mi metto gli auricolari nelle orecchie e mi avvicino verso il motorino. 
"Già vai via?" chiede Valentina sorpresa. 
"Come, scusa?" chiedo togliendo le cuffie.
Fa una risatina "Stai già tornando a casa?" chiede ancora.
"Non mi va di perdere tempo qui"
"Chi è che ti da' fastidio?"
Faccio una pausa di silenzio.
"Ho capito" dice lei spezzando il silenzio "non ti piace la gente che c'è qui"
"Già..."
"Ti va di andare in un bar?" mi propone. 
"Certo, metti il casco e sali in moto." 
Segue le mie istruzioni e, una volta che mi ha raggiunto sulla sella, metto in moto. Ci allontaniamo lentamente dalla scuola e le sue braccia mi stringono leggermente i fianchi, facendomi provare la sensazione più bella del mondo. 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: block56