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Autore: _Littles_    16/06/2014    4 recensioni
{ RakuxChitoge | ambientata tra la diciottesima e la diciannovesima puntata }
"Quella del finto fidanzamento era stata un’opportunità per Raku per conoscere meglio Chitoge. Non aveva mai pensato di odiarla sul serio, magari all’inizio sì, ma in seguito il suo odio si era affievolito sempre di più. Perché?... Infondo Chitoge non era così male, anzi, stava iniziando… a piacergli la sua compagnia."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chitoge Kirisaki, Raku Ichijou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: _Littles_ (:3)
Titolo: “She’s Blushed”
Personaggi: Raku Ichijou, Chitoge Kirisaki, Kosaki Onodera (citata).
Coppie: Chitoge/Raku (principale), accenni Onodera/Raku.
Ambientazione: tra il diciottesimo e il diciannovesimo episodio.
Lunghezza: OS(parole: 991)
 

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«Senti…se…»
Raku si girò verso di lei curioso. «Se stessimo veramente uscendo insieme, pensi che funzionerebbero le cose tra noi?»
Raku sussultò arrossendo e la guardò allarmato. Ma era veramente Chitoge?! La stessa ragazza che lo menava appena iniziava a chiamarla “scimmia”?
«Che stai dicendo così all’improvviso, uh?» balbettò lui completamente rosso in viso: «Non sembri neanche tu…» concluse distogliendo lo sguardo.
«Lascia perdere!» borbottò lei. «Rispondi e basta.»
Il ragazzo arrossì ancora di più e iniziò a domandarsi in testa: Cosa diavolo c’è che non va in lei oggi?! Non sembra se’ stessa… qualcosa deve essere successo…. Si agitò ancora di più. Aspetta, perché sono così nervoso?! Non va bene! Voglio dire, Onodera è la ragazza per me! Perché sono così nervoso quando sono con lei? Non solo questo ma…Si voltò verso di lei, lentamente. Lei fece lo stesso, rossa in viso, esattamente come lui. Chitoge… è sempre stata così?
Deglutì e si decise a parlare: «Stai…» la ragazza si fece più attenta, «Ovviamente è impossibile che le cose sarebbero andate bene!»
La brezza marina mosse i capelli di Chitoge, mentre lei sentiva il cuore lentamente andare a pezzi.
«Voglio dire, non sei il mio tipo, sai?» continuò lui. «Non sei aggraziata, sei violenta e non sei per niente dolce.»
Chitoge abbassò lo sguardo. «Continueremo a litigare ancora e ancora, come adesso! In più, dovresti essere più femminile. Ti sto dicendo che…»  
«Oh, sta zitto, va bene? Ho capito, quindi chiudi quella boccaccia!» Chitoge non poteva credere di averlo davvero urlato. Era esplosa, totalmente ferita. Voleva scoppiare a piangere e non si sapeva nemmeno spiegare il perché. Raku la guardò sorpreso. Lei si coprì la bocca con la mano per un po’, rimanendo immobile.
«Scusa.» mormorò lei prima di alzarsi e scappare via.
«Aspetta!» urlò Raku, allungando la mano come per afferrarla ma lei oramai era già lontana. E mentre lui si interrogava mentalmente, il mare sembrava meno cristallino di prima.
 

Da quel giorno, fino la fine delle vacanze estive, io e Chitoge non ci siamo più parlati.

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Mentre Raku affettava le verdure per il piatto che doveva cucinare, fuori finì di piovere, per la prima volta dopo giorni di pioggia. Erano passate esattamente due settimane da quell’avvenimento accaduto quella sera al mare e Chitoge non gli aveva rivolto la parola nemmeno per sbaglio. Non che gli interessasse, anzi, ne era super felice! Quelle due settimane erano passate in modo tranquillo, insieme ai suoi amici e insieme ad Onodera.  Sì, doveva pensare ad Onodera. Com’ era bella con quel vestito? Com’era bella quando s’inteneriva? Com’era bella quando era in imbarazzo e arrossiva? A Raku per poco non cadde il coltello di mano talmente era imbambolato a pensare ad Onodera.
Anche Chitoge era arrossita.
Disse una voce maligna nella sua testa che lo fece rinsavire.
Anche Chitoge era bella. Anche Chitoge starebbe bene con indosso un vestito.
Stupida voce maledetta. Ma come poteva pensare a Chitoge?! Il suo cuore era solo di Onodera! Solo suo! Che c’entrava Chitoge?! Perché gli tormentava i pensieri?! Perché lei era diventata assente ma nello stesso momento presente in lui? Eppure, non poteva non farsi la  domanda: che gli aveva fatto? Era una domanda che odiava farsi, perché non se la doveva fare! Quella non voleva parlargli? Bene. E chi se ne importava? Aveva altri amici.
Diede un colpo secco al pomodoro piantando il coltello nel tavolo. Ma quanta forza ci aveva messo? Era davvero così arrabbiato? Perché lo era?
Perché lei lo era, poi? Non doveva esserlo, avevano una sceneggiata da mandare avanti, alcuni gangster stavano iniziando a chiedere spiegazioni. Raku sospirò, era tutto così difficile… sarebbe stato molto più piacevole se fosse stato il padre di Onodera il leader nemico.
Oppure no?
Quella del finto fidanzamento era stata un’opportunità per Raku per conoscere meglio Chitoge. Non aveva mai pensato di odiarla sul serio, magari all’inizio sì, ma in seguito il suo odio si era affievolito sempre di più. Perché?... Infondo Chitoge non era così male, anzi, stava iniziando… a piacergli la sua compagnia.
Cosa aveva pensato?
«Eeeeeeeeh?!» urlò incredulo dei suoi stessi pensieri. La porta si spalancò ed un uomo alto e muscoloso entrò preoccupato.
«Signorino, è tutto okay? È in perocolo?!»
«No, sto bene grazie.» rispose Raku cercando di togliere il coltello dal tavolo. Merda, era proprio incastrato. L’uomo si avvicinò e lo sfilò in un secondo, rendendo Raku più che imbarazzato.
«Grazie…» mormorò innervosito del suo imbarazzo.
«Signorino, ha bisogno di gran bei muscoli! Così fa anche più colpo con la fidanzata!»
Raku sussultò e arrossì in un secondo. Muscoli?! Per Chitoge?! Ma nemmeno per un milione di yen! Semmai per Onodera. Ma purtroppo doveva dire per Chitoge.
«Naah, non ne trovo il bisogno. Ascolta, io esco un secondo, quando torno finisco di cucinare.»
Oh sì, aveva proprio bisogno di due passi, così passeggiò fino al parco. Stava impazzendo tra Onodera e Chitoge, non sapeva più a che pensare. Doveva ammettere a se stesso che un po’ ci era rimasto male dell’indifferenza di Chitoge nei suoi confronti…
No!, disse nei suoi pensieri. Posso sopravvivere anche senza di lei. Certo che poteva, ma insieme dovevano fingere di essere fidanzati, non sconosciuti. E tra tutti quei pensieri, quasi sussultò a vedere una massa bionda e rosa seduta su una panchina. Il solito fiocco rosso e la solita pelle splendente. Raku rimase immobile davanti a lei a guardarla, e quando gli occhi celesti di lei incontrarono i suoi, si rese conto che non sapeva che aspettarsi. Magari un “ciao” sarebbe stato gradito, ma non ricevette nemmeno quello, perché Chitoge si alzò pochi minuti dopo, senza aver detto nulla, e se ne andò lasciandolo lì, imbambolato come un salame. E Raku non poteva crederci, era arrossita. L’aveva vista, aveva visto quelle guance diventare rosse. Temette di essere arrossito anche lui, ma la paura poi diventò dolore, inconsapevolmente, nel vedere Chitoge andarsene via, senza avergli nemmeno detto uno “ciao”.

 
 
 
spazio autrice;
ma parliamone, su. Quanto possono essere meravigliosi quei due?! Temo di avere una cotta per questa coppia, e spero veramente che tra le cinque (si care, si sono aggiunte altre due ragazze all’appello, almeno nel manga) ragazze Raku scelga Chitoge. Sono perfetti! Non devono essere uguali, perché un puzzle non si completa con pezzi uguali o pezzi preferiti. Io amo questa coppia, ve l’ho già detto? Spero che vi sia piaciuto questa mini storietta, nata dalla mia curiosità di sapere come avevano passato quei due il periodo del completo mutismo. Spero non faccia troppo schifo, e spero di leggere molti vostri commenti! :D
alla prossima!

Lit.
 
  
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