Un
Amore Immenso
Nulla
potest mulier tantum se dicere amatam
vere,
quantum a me Lesbia amata mea est.
Nulla
fides ullo fuit umquam foedere tanta,
quanta
in amore tuo ex parte reperta mea est.
Catullo
***
Dove sei in questo momento? Cosa stai
facendo?
Sai, mi sembra quasi di vederti,
lì, tra gli spalti, mentre incroci le dita e preghi per me. Ma poi, come in un
sogno, tutto svanisce e si ritorna inesorabilmente alla realtà. E tu, non ci
sei. Al tuo posto, bambine ancora troppo piccole che tifano, invocano a
squarciagola il nostro nome e urlano di amarci. Menzogne. Nessuna di loro ci
ama, il loro è solo un amore platonico. Il tuo, invece, era un amore vero, che
mai mi hai confessato per paura, forse, o semplicemente per timidezza. E io,
ancora un bambino troppo cresciuto, ancora troppo stolto per capire cosa mi
stavi offrendo.
Hai sofferto, non è vero?
In questi due anni sono
cresciuto molto, sai? Adesso so cosa significa la tua vicinanza, la tua sola
presenza per me. E il fatto che adesso non posso più averla, mi manca. E mi
distrugge. Mi toglie quasi il respiro, perché tu, sai, sei vitale per me. Quante
volte ho dato per scontato i tuoi sorrisi, le tue cure, le tue attenzioni?
Tante, troppe volte. Sono stato uno stupido, lo so. Per me contava solo il
pallone, e non ho mai guardato oltre. Non ti ho mai ringraziata per quello che
facevi per me, per come ti prendevi cura di me quando mi infortunavo, per come
mi sorridevi... Il tuo sorriso...che sciocco sono stato a non accorgermi prima
dell’effetto che esso aveva su di me. Perché per me era energia pura, che mi
ricaricava dopo una lunga ed estenuante partita. Ma non l’ho capito, non te l’ho
mai detto; e adesso sono qui, da solo, a ricordare quel periodo, a soffrire
della tua assenza.
La senti…, senti la distanza che ci
divide?
L’oceano ci divide, amore mio.
Io qui, da solo su un campo da calcio; tu lì, magari sistemando i
palloni.
Questo maledetto oceano ci è
nemico, tesoro, lo sai.
La lontananza, è il nostro
tallone di Achille.
E io la sento, sento la distanza
che ci divide...che mi separa da te. Scruto tra gli spalti, ma tu, non ci sei.
Dove sei? Perché i tuoi occhi non sono posati su di me? Perché non riesco più a
vedere i tuoi sorrisi?
Mi manchi, sai? Vorrei che tu
fossi qui, adesso, a sostenermi, incoraggiarmi, a sorridermi semplicemente. Ma
non ci sei. Ed io sto soffrendo tanto per questa forzata
lontananza.
Oh, che sia maledetta questa
distanza, questo oceano che mi separa da te!
Ti senti sola, giusto?
Il mio cuore è straziato, amore
mio. E la causa è questo maledetto sentimento che mi opprime e mi soffoca. La
verità, piccola mia, è che mi sento solo. Tutto il mio mondo eri tu, ma adesso
che non ci sei, adesso che non posso più godere della tua presenza, mi sento
solo. E sto male.
Ho realizzato il mio sogno, ma a
cosa è servito se adesso mi sento così?
Tu non sei qui, ora, a gioire
delle mie vittorie, a dolere delle mie sconfitte; e allora a che servono se non
ho nessuno con cui condividerle?
Credevo di essere felice, ma la
mia era solo una stupida utopia. Fingevo di stare bene, ma nel mio cuore:
l’inverno.
Adesso non fingo più, sono
troppo stanco per farlo. La verità è che voglio te, amore mio, solamente te.
Perché tu sei l’unica cosa che mi fa stare bene. I tuoi sorrisi, sono per me
l’unica vera fonte di gioia. Le tue lacrime, sono per me l’unica vera fonte di
dolore. Ma tu non ci sei, non ci sei, non ci sei, non ci sei e...non ci sei. E
io, mi sento solo.
Hai paura, amore mio?
Parole, parole e ancora parola.
Dalla mia bocca non escono che parole. Ma sono tutte futili. Il mio è solo un
inutile farneticare, ormai.
Ho paura,
tesoro.
Perché?, tu forse mi
chiedi?
Perché tu non sei qui, con me;
ti rispondo.
Hai trovato un altro che ti
sappia amare come realmente meriti? Che ti sappia dare quello che non ho saputo
fare io?, questo continuo a chiedermi. Ti prego, dimmi che mi sbaglio, che non è
così, o altrimenti potrei anche morirne.
E tu hai paura, amore mio? Io
si, tanta. Non voglio perderti, il solo pensiero basta a far fremere il mio
cuore.
Ma forse l’ho già fatto? Non ti
ho forse già persa?
Ti prego, fa che non sia così,
non resisterei.
Lo so, ho sbagliato in passato,
ma non punirmi in questo modo, sarebbe il più atroce che potresti trovare per
farmela pagare.
Ti ho delusa, non è vero?
Quanto a lungo ho taciuto? Sono
rimasto in silenzio per anni. Mai una parola di ringraziamento, mai un gesto
affettuoso, mai un sorriso che potesse lasciarti intuire i miei sentimenti.
D’altronde, come avrei potuto se ero io il primo a non
capire?
Sciocco e infantile sono
stato.
Tutte quelle volte che avrei
potuto parlare, dirti qualcosa...quante di quelle volte sono rimasto in
silenzio? Così tante volte da non poterle più elencare
ormai.
Che fonte di malinconia sono
stata per te!
Quante volte ti ho delusa?
Troppe.
Quante volte il tuo cuore ha
sanguinato a causa mia? Molte.
Quante lacrime hanno versato i
tuoi luminosi occhi per me? Tante.
Ma il mio cuore da bambino non
ha mai capito. Sono stato cieco, è questa la verità. Per me contava solo il
pallone, per te solo la mia felicità. Quale abisso c’era tra
noi...
Io: un
egoista.
Tu:
un’altruista.
Credevo di essere grande, ma mi
sbagliavo. La verità è che tra noi il più maturo sei sempre stata tu, amore mio.
La più profonda...non c’erano dubbi in proposito. Io ero un semplice bambino
dedito solo al calcio e al suo grande sogno. E non ho mai capito. Almeno fino ad
adesso. È stata forse la lontananza a scuotermi dal lungo torpore in cui mi ero
inabissato. Il dolore per la tua assenza, la constatazione della tua
mancanza...tutto ciò mi ha fatto crescere, sai? Adesso sono più maturo. Adesso
so cosa voglio:...te.
Ma tu? Cosa vuoi
tu?
Non te l’ho mai chiesto,
giusto?
Ti ho delusa, non è
vero?
Mi odi adesso?
Domani c’è una partita
importante, sai? Cosa non darei per rivederti lì tra gli spalti, mentre fai il
tifo per me, prima come un uragano che si porta dietro tutto con sé; poi come
una calma e lieve brezza, che ti accarezza dolcemente il volto e ti fa sentire
teneramente protetto.
Ma tu non ci
sei.
Ero preoccupato...sono
preoccupato.
Non per la partita, no, per
quella no. Gli avversari non mi spaventano, le sfide non mi intimoriscono. Non
l’hanno mai fatto. Non lo faranno mai. Piuttosto sono preoccupato per te,
piccola mia.
Tu adesso mi odi, non è
vero?
Dio come mi preoccupa questo
pensiero! Eppure, per quanto mi sforzi, non posso fare a meno di
pensarci.
Quante volte sono stato sul
punto di partire e ritornare lì, da te, ma poi mi è sempre mancato il coraggio.
La verità, tesoro mio, è che ho troppa paura di leggere astio nei tuoi occhi. In
quei bellissimi occhi che tante volte mi hanno
incoraggiato.
Non riuscirei mai a sopportare
una cosa del genere, lo so. Per questo me ne sto qui, da solo, a disperare. Non
voglio chiamare gli altri e avere poi la certezza che tu mi odi, che tu adesso
abbia un altro con il quale ti sei fatta una nuova vita. Potrei
morirne.
Sono un vigliacco, lo
so.
Ma tu potrai mai perdonarmi,
amore mio?
Oh Dio, ti prego, fa che mi
perdoni! Come potrei sopravvivere altrimenti?!
Ho bisogno di te, come dell’aria
che respiro. Senza di te, io muoio.
Vuoi davvero che io
muoia?
Fa un solo cenno e io
morirò...o...mi salverò.
Sei riuscita a rialzarti, piccola
mia?
Ce l’hai fatta a rialzarti,
amore? Ce la fai?
So che hai sofferto, e non potrò
mai odiarmi abbastanza per essere io la colpa di ciò. Però, ti scongiuro, non
punirmi anche tu, ci sta pensando già la lontananza. E ti assicuro che me l’ha
fatta pagare anche abbastanza.
Non credevo che si potesse
soffrire davvero così. Ma ancora una volta mi sono
sbagliato.
Ti prego, ti supplico,
perdonami.
Ero in uno stato di torpore, ma
adesso ne sono uscito, non vedi?
Sei stata tu a farmi uscirne, lo
sai? Ancora una volta devo ringraziarti, tesoro, perché senza di te non ce
l’avrei fatta. Tu mi hai scosso con la tua dolcezza. Quella tua lettera così
breve ma così carica di malinconia e amore...si, è stata quella a
scuotermi.
Ma adesso dove
sei?
È passato così tanto tempo da
quando ci siamo sentiti l’ultima volta...non ricordo neppure se si tratta di
giorni, mesi o anni addirittura. So solo che mi manchi, e che tu, amore, non sei
qui con me.
Anch’io sono caduto, sai? Ma poi
mi sono rialzato...grazie a te. Non posso, non posso assolutamente lasciarmi
andare. Almeno non prima di averti rivista un’ultima volta. Non prima di godere
nuovamente di un tuo sorriso.
Si, io mi sono rialzato, tesoro
mio, per te.
Non lasciarmi, ti
prego.
Perdonami, ti
supplico.
Potrai mai perdonarmi? Potrai mai amarmi nuovamente,
Patricia?
Ti ho fatto del male, lo so, ma
ho pagato. Il mio cuore ha patito per essere stato duro in passato; per quanto
ancora deve farlo? Non ce la faccio più, amore, ma se questo significa
riportarmi da te, allora sono pronto anche a patire le pene dell’inferno. Niente
mi spaventa più che perderti.
Ti ho delusa, lo
so.
Ti ho fatta soffrire, mi
dispiace.
Ma adesso invoco il tuo perdono,
potrai mai darmelo, Patricia?
Ti prego Dio, fa che la sua sia
una risposta positiva, o altrimenti io morirei.
C’è posto lassù per me? O forse
mi merito più andare lì giù, tra i peccatori?
Qualunque sia la risposta, non
mi spaventa, perché so che niente mi preoccupa più del perder te. Sono disposto
a tutto, non mi spaventa nulla. Eccetto che perderti, amore mio. Non posso
sopravvivere senza te, lo sai.
Metti da parte il passato
allora, ti scongiuro. Dimentica le delusioni, le notti insonni passate a
piangere, la sofferenza che ti ho arrecato seppur involontariamente, e accogli
dunque la mia supplica.
Perdonami,
amore.
Tu che hai un cuore grande e
buono; tu che sei sempre pronta a donare un sorriso; tu che mi dai la forza; tu,
amore mio...perdonami, ti prego.
Perdonami, perché io ti amo,
Patty.
Non te l’ho mai detto, non è
vero? Sono stato ancora una volta uno stupido.
Però ora te l’ho detto.
Dimentica il passato ti prego, fallo per me, per noi, per il mio
amore.
TI AMO, mi hai sentito? È giunta
la mia voce lì, all’altro lato dell’oceano, sin alle tue
orecchie?
E se è arrivata, allora quello
che ti chiedo è: potrai mai amarmi di nuovo, amore?
So che un tempo lo hai fatto. Un
tempo molto lungo in cui io ero troppo cieco, o sciocco, per accorgermene. Ma
non volermi male per questo, te ne prego. Dimmi che potrai riamarmi, ti
scongiuro. Non posso vivere senza di te, senza il tuo amore, lo
sai.
Io...ti amo, Patricia
Gatsby.
Oliver
Hutton
Ciao a tutti!
Allora come va? Vi è piaciuta la mia breve
fanfic?
Sapete, l’ispirazione mi è venuta quasi per caso, mentre
ascoltavo per l’ennesima volta l’ultima canzone di Tiziano Ferro. All’inizio
volevo scrivere una storia sui pensieri di un ragazzo (da decidere) alla fine di
una storia sentimentale importante, ma poi alla fine la mia mente mi ha portata
a tutt’altra parte. Comunque ciò non toglie che potrei anche scriverne un’altra!
^__-
Ho scritto questa fanfiction di getto, senza quasi
nemmeno pensarci. Mi è venuta fuori da sola. Spero che vi
piaccia.
Il titolo “Un Amore Immenso” l’ho preso da un carme di
Catullo che ho riportato all’inizio e che mi ha colpita
particolarmente.
Beh, voi che ne pensate? Vi è piaciuta la mia
idea?
Vi prego, commentate!!! ^^
Ok, mi sembra di aver detto tutto…no, un momento,
dimenticavo i disclaimer!
Allora:
Tutti i personaggi di Captain Tsubasa (in questo caso
solo Oliver Hutton e Patricia Gatsby) appartengono e sono proprietà di Yoichi
Takahashi e della sua casa editrice e per questo non mi appartengono
assolutamente. Inoltre non sono stati da me utilizzati a scopi di
lucro.
Bene, adesso che ho finito con i disclaimer, mi sembra di
aver detto davvero tutto…ah, COMMENTATE!!! ^__^
Un bacione grandissimo a tutti (in particolare alla
mitica Fedechan che ha gentilmente pubblicato la mia
fanfic!!)
A presto ( spero!!)
Memi J