Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Ribbon Hopes    16/06/2014    0 recensioni
In una giornata come le altre, i due coniugi si avviano in un discorso come tanti, prima di affrontare una nuova sorta di nuova "avventura" a loro completamente sconosciuta. Inesperti nel campo, la loro unica fonte di salvezza e pilastro portante dei loro giorni, è il loro amore.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ero in salone quando decisi di allontanarmi dal tavolo, dove la cena era appena stata consumata. Mentre mi dirigevo nel retrò della casa, vidi la mia ragazza che infilava i piatti nella lavastoviglie, mi avvicinai, le passai gli ultimi due piatti e le diedi un bacio. L’avrei aiutata molto volentieri nel fare tutte le faccende quando ci sono gli ospiti, ma del resto essendo una ragazza molto ordinata e precisa nei dettagli, non mi chiese neanche aiuto nell’ordinare la cucina, sporca ancora di condimenti e salse varie. L’afferrai dolcemente dal polso, la voltai e baciai le sue labbra, inumidite dalla sua lingua che sentii subito dopo al contatto con la mia.
Il suo nome è Clara. Una ragazza di media statura, magra, con i capelli ricci, lunghi e castani. Andai verso la terrazza dove ogni sera è mia abitudine andare per fumare una sigaretta mentre guardo il cielo stellato che avvolge la nostra casa di periferia. Clara mi raggiunge ogni tanto fuori in terrazza, non lo fa spesso perché odia l’odore del fumo. Si avvicina la sedia alla mia sdraio e inizio col dialogare. “Sembri molto stanco stasera” . Mi disse con un tono di voce debole, dato dalle fatiche delle faccende di casa. “Anche tu, dalla tua voce stanca si sente. Sai, ogni volta che abbiamo ospiti ci facciamo in mille pezzi entrambi per riuscire ad accontentare tutti, e tu più di me.” Finii la frase accarezzandole il viso, che pareva velluto al contatto con la mano.  “Sì, come al solito, capisci tutto col solo sguardo o sentendo solamente la mia voce”.
“E invece no, ti sbagli. Tutto ciò che capisco con lo sguardo o con la voce, avviene solo attraverso te. Solo il tuo sguardo può farmi capire ciò che pensi, solo la tua voce può avere questi toni che variano di giorno in giorno. Lo sai che ormai, sei l’unica persona la quale riesco a leggere lo sguardo e a capirne il tono di voce, ma soprattutto l’unica che io voglio intendere. Non mi soffermo sugli altri, sei tu il punto dove tutto viene sorretto nella mia vita.” Finito il discorso, feci un tiro di sigaretta e buttai fuori il fumo, che risaliva nell’aria come se fosse calore. Diedi uno sguardo al cielo e intravidi tantissime costellazioni. La fortuna di vivere in periferia, aggiungerei..
“Vieni qui, abbracciami”. Disse lei, aprendosi un varco tra le mie braccia nella sdraio e coricandosi sul mio petto.  Allo stesso tempo, spensi la sigaretta nel posacenere e l’abbracciai con tutte e due le braccia.
“Ti ricordi? Di quando eravamo più giovani e la vita girava solo attorno a noi e a ciò che volevamo fare? Nessuno poteva intaccare ciò che volevamo fare, nessuno ci diceva cosa fare e dove andare, ma eravamo noi a condurre il nostro destino.” La voce di Clara si faceva sempre più lieve e meno sofferente parlando appoggiata al mio corpo. “Sì, me lo ricordo amore mio, ma se ci pensi, dopo tutte l’esperienze che abbiamo passato assieme, il nostro presente non si è fermato a degli inviti a cena con degli amici o semi-sconosciuti, bensì è andato più avanti di quanto noi potessimo immaginare. Io, finché ci sei tu al mio fianco, non mi lamento neanche di avere quattro mocciosi a cena che blaterano di politica come se fosse il loro unico scopo nella vita.” Feci scivolare il corpo di Clara nella sdraio e io mi alzai lentamente, stanco della serata volevo finalmente dormire.
“Siamo fatti pure un po’ vecchiotti da quando abbiamo fatto le ultime pazzie, saranno passati circa dieci anni? Forse di più?” Clara si accorse del mio movimento e si girò fissandomi con lo sguardo ansiosa di capire cosa volessi fare. “Si, saranno passati anche decenni, ma io dico che ne faremo di altre in futuro”. Afferrai Clara e la presi in braccio, nello stesso istante lei esclamò “Ma che stai facendo??”.
“Sei molto stanca e non dobbiamo affaticare nessuno dei due, chiaro? Del resto, finché ne ho le forze, perché non sfruttarmi per darti dei passaggi in camera? In questi mesi dovremmo andare avanti così anche se tu continui a sgobbare come una domestica, e sai che non ce n'è bisogno.”
Andai verso la camera da letto, Clara mise le braccia attorno al mio collo, per avere una presa più sicura e non aver paura di cadere. Si stringeva a me il più forte possibile.
Arrivati in camera da letto, appoggiai Clara lentamente nel letto come se fosse fatta di cristallo, ovviamente, lei aveva un valore inestimabile per me. Si sistemò sotto le coperte e si girò verso di me dicendomi “Ti preoccupi fin troppo dico io, non c’è bisogno di prendere queste precauzioni”.
“Diciamo che, io non mi sto preoccupando -troppo- per entrambi, voglio solo che tu non ti affatichi troppo.  Tutto qui” Nel mezzo della frase accarezzai la pancia di Clara.
“Non dovrebbe mancare molto.. Forse qualche settimana” Clara disse con un tono di voce chiaro e felice.
“Siamo arrivati fin qui assieme, ora ci sarà da affrontare tutta questa storia in tre. Tu ti senti pronta?” Mi rivolsi a Clara dopo che mi infilai sotto le coperte anch’io.
“Sinceramente finché siamo assieme sì, ma tu mi prometti di stare al mio fianco?” Clara si mise nella sua classica posizione, di fianco. Non fiatai, finché non mi avvicinai a lei e l’avvolsi con le mie braccia e la portai al mio corpo. Eravamo abbracciati sotto le coperte, stretti l’uno a l’altra. Amandoci e provando il vero sentimento dell’amore che avevamo per entrambi, e soprattutto per il quasi “nuovo” arrivato. Mi avvicinai al suo orecchio, tanto da sentire l’odore inebriante che emanava i suoi capelli, e le dissi “Certo che ci sarò sempre al tuo fianco, sei l’unica ragione che ho per andare avanti, ti voglio con me”.
“Riesci sempre a farmi innamorare di te, ogni giorno con una nuova parola o uno sguardo”. Clara portò le mie braccia al suo seno e le strinse forte come se non mi volesse far scappare via.
“Ti amo”.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ribbon Hopes