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Autore: A c q u a m a r i n a_    16/06/2014    5 recensioni
Istintivamente si voltò, con le lenzuola candide in mano e cercò con lo sguardo il ragazzo, finché i suoi occhi trovarono la nuca di lui e le mani la sua schiena. Emise un sospiro di sollievo e appoggiò la testa nell’incavo della sua scapola.
Assaporò il piacere che sempre provava quando dormiva insieme a lui, la libertà di accarezzargli la pelle sapendo che nessun altro aveva il diritto di farlo.
[Dedicated to Hikari and Shinji] [Enjoy!]
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucinda, Paul
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Everything that youve taken from me

La ragazza dai lunghi capelli blu aprì lentamente gli occhi e sbadigliò assonnata.
Si guardò intorno inizialmente disorientata, ma le ci vollero pochi secondi per rendersi conto dove fosse: quella camera -con le pareti bianche, le tende blu, i vestiti riposti ordinatamente sulla sedia- non poteva che essere di Paul. Nella sua mente confusa ogni pezzo cominciò a rimettersi a posto e finalmente la blu iniziò a ricordare tutto. Di come era finita lì, di cosa aveva detto e fatto e di cosa avrebbe dovuto fare.
Istintivamente si voltò, con le lenzuola candide in mano e cercò con lo sguardo il ragazzo, finché i suoi occhi trovarono la nuca di lui e le mani la sua schiena. Emise un sospiro di sollievo e appoggiò la testa nell’incavo della sua scapola.
Assaporò il piacere che sempre provava quando dormiva insieme a lui, la libertà di accarezzargli la pelle sapendo che nessun altro aveva il diritto di farlo. Adorava pensare che quel ragazzo aveva scelto lei, proprio lei, le aveva concesso l’onore di essere suo. E lei a sua volta lo amava -oh se lo amava- e detestatava con tutta se stessa l’idea che qualche minuto più tardi avrebbe dovuto lasciarlo.
-Paul?- lo chiamò con dolcezza, infilandogli un dito tra i capelli, ma non ottenne nessuna risposta.
Allora sospirò e si distese sul letto, staccandosi da lui; prima o poi avrebbe dovuto farlo e sicuramente l’avrebbe aiutata di più non aspettare. In fondo era meglio così, lasciarsi tutto alle spalle per qualcosa che –in teoria- veniva prima di lui. Ma in realtà, cosa c’era di più importante dell’amore che provava per Paul? Se l’era sempre chiesto da quando era subentrato il dovere di abbandonarlo.
La luce della luna penetrò dalla tenda blu, illuminando i volti di entrambi, mentre i corpi venivano nascosti dalle lenzuola. Appoggiò la testa al morbido cuscino e le si strinse il cuore quando si ricordò di ciò che aveva detto qualche ora prima.

-Non ti lascerò, te lo prometto.- aveva sussurrato sulle sue labbra, prima di baciarlo intensamente, rivolgendogli un casto sorriso.
Erano nella stessa camera, l’abat-jour acceso. Lei si trovava in ginocchio sopra di lui, con le mani avvolte dietro la sua nuca e le coperte che le coprivano fino alle gambe.
-Sei libera di fare la tua scelta. Se vuoi andare, non ti impedirò di farlo.- aveva pronunciato con quel suo atteggiamento menefreghista, ma Lucinda sapeva che non lo pensava veramente, ne era certa.
Lui aveva capito perfettamente tutta la storia che lei gli aveva raccontato e -ci avrebbe giurato- se ne avesse avuto la forza l’avrebbe costretta a stare con lui. “Ma ti addormenterai prima di poter impedirmelo.” aveva pensato lei e così era successo.

Le aveva sorriso, un sorriso colmo di dolcezza e quella fu una delle poche volte che Lucinda vide Paul comportarsi in quel modo. L’aveva convinto ed era proprio questo che la faceva soffrire più di quanto avesse mai provato.
Poi l’aveva baciata con più forza, come se avesse voluto farle capire che lei apparteneva a lui e a nessun altro, mentre le sue dita accarezzavano la pelle nivea sotto il vestito di seta bianco, scivolando dalle spalle fino ai fianchi e facendola rabbrividire. Lei si era persa nei suoi baci, non desiderando nient’altro che lui, lui e solo lui, mentre il senso di colpa l’invadeva come non mai.
Poi il ragazzo, dopo averle baciato la fronte, l’aveva lasciata con delicatezza e si era girato su un fianco, troppo stanco per fare altro che non fosse dormire. Lei aveva fatto lo stesso, soffocando le lacrime, finché non si era svegliata.


Si morse un labbro per ritornare alla realtà: non era quello il momento di perdersi nei propri pensieri.
Scansò delicatamente le lenzuola e appoggiò i piedi sul tappetino nero appoggiato al pavimento di legno, mentre si toglieva la veste da notte e s’infilava un maglione bianco e un paio di jeans.
Prese dalla sedia di legno la giacca blu e la borsa rosa. Guardò la finestra e il cielo diventare di un rosa appena percettibile, mentre il sole iniziava a sorgere in lontananza, poi si diresse verso il suo ragazzo.
Si inginocchiò sul pavimento e gli accarezzò il volto niveo, scostandogli una ciocca di capelli da quest’ultimo con delicatezza perfettamente studiata. Le lacrime le invasero gli occhi del colore del mare e le ricacciò giù a fatica.
Avrebbe voluto dirgli, urlargli che era una stupida e che lui non meritava tutto questo, ma le parole si sostituirono ad un grido strozzato.
Lo osservò, continuando ad accarezzagli il volto e tutto ciò che riuscì a dire a un passo dalle sue labbra fu –Ti amo-; ed era vero, lo sentiva con tutta se stessa quel sentimento, sia quando erano lontani che quando erano così vicini da riuscire ad udire i rispettivi respiri sui propri corpi. Gli sfiorò le labbra con le sue, poi si alzò e si allontanò dal letto.
Eppure, uscendo fuori dalla camera quella ragazza nel profondo sorrise, perché se c’era qualcosa di giusto e vero era che, nonostante tutto, lei apparteneva a lui e lui a lei e questo non sarebbe mai cambiato. Mai.

My Little Space:
Salve a tutti i lettori.
Da tanto, troppo tempo non pubblicavo una storia ed è giunta l’ora di farlo, perché se non scrivo più muoio, letteralmente.
Ho deciso di scrivere un’ Ikarishipping per diversi motivi, tra cui quello di essere la mia coppia prediletta (insieme alla Contest, in realtà.)
È una One-shot un po’ malinconica, ma finalmente sono riuscita a mettere degli accenni alla diciamo… sensibilità tattile (ok, veramente sarebbe sesso, ma lasciamo perdere.)
Non penso che i personaggi siano OOC, se però mi sbaglio ditemelo grazie.
Dedico la fiction a Yume, perché nonostante tutto è sempre qui a riempirmi di autostima e perché è la mia dolcissima amica in tutto e per tutto, punto (<3). La dedico anche a Mari, che purtroppo se n’è andata dal sito -continuo a volerle bene- (<3)
Detto questo vi saluto e vi lascio alla lettura. Ringrazio chi leggerà, metterà la storia tra le preferite/ricordate/seguite e soprattutto chi recensirà.
Un Caro Saluto Alla Lavanda (che mi sa di Paul.) :)

Ludo_
  
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