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Autore: alaskha    17/06/2014    3 recensioni
“Noi potremmo darvi un passaggio” disse Bradley.
“Ma che..?”intervenne James, basito.
Bradley non lo guardò neanche, ed Ashton prese in mano le redini.
“Dove state andando?”
“Di preciso, da nessuna parte” lo informò il riccio, mentre occhi azzurri si massaggiava teatralmente la fronte, scocciato.
“Perfetto, allora - si strinse nelle spalle Ash – tu che ne dici, Luke?”
“Non so, chi ci assicura che siano gente per bene? Insomma, quanti anni avranno.. 15, al massimo?” buttò lì Luke.
“Sono comunque più alto di te, assassino di furgoni” ribattè offeso James.
“È un pick – up” si difese Luke.
“Ti correggo, era un pick – up” gli tenne testa James, con un sorrisino beffardo.
“Smettetela” suggerii loro, mettendomi tra i due.
“Tu che ne dici, Cecilia?” mi mise in mezzo Bradley.
“Già, che ne pensi, Cece? - Ash mi si avvicinò – che abbiamo da perdere?”
Già, che avevamo da perdere?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James McVey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5.

Once again 
 
 
La strada ci era sembrata più corta, mentre camminavamo mano nella mano verso Santa Isabel. James non sembrava preoccupato, i suoi occhi erano sereni ed io mi stavo lasciando trasportare dal suo buonumore.
Fino a che non arrivammo a destinazione, ovviamente.
“Ah, eccoli”
Riconobbi la voce di Brad, già in piedi, fuori da quello che doveva essere un locale, e parcheggiato davanti ad esso, c’era il nostro minivan.
Dopodiché vidi Connor correre fuori dal locale, allarmato.
“Con, è successo qualcosa?” gli chiese subito James, improvvisamente preoccupato, vedendo il suo migliore amico in quello stato.
“No, ma succederà presto se non te ne vai da qui” gli disse Connor, a denti stretti, vicino al viso.
“Non capisco - ribattè James – perché dovrei andarmene?”
Connor non fece in tempo a rispondere né io a dire nulla, che dal locale provennero delle strane urla.
“Lasciami Tris! So badare a me stesso!”  urlava Luke, e finalmente lo vidi.
Uscì dal locale freneticamente, con gli occhi arrabbiati e le mani di Tristan ed Ashton a tenergli le braccia, con forza.
“Luke, diavolo, torna in te!” gli urlò di rimando Ash.
“Mollami anche tu Ash, o giuro che te ne faccio pentire”
Non si era mai incattivito così tanto con il suo migliore amico, Luke. Ashton, arreso, mollò la presa dal suo braccio, guardando poi gli occhi di Tristan, dall’altro lato.
“Tris, lascialo perdere, ha ragione lui, non ha bisogno di noi, che faccia quello che gli pare” disse.
Ma poi, quando anche Tristan lo lasciò, Ash si sporse più vicino a Luke, per non farsi sentire dagli altri.
“Quando capirai che quello che stai per fare ti rovinerà, non venire a piangere da me, intesi?”
Luke lo guardò negli occhi, per poi scuotere la testa.
“Fidati di me, Ash”
Si guardarono ancora per qualche secondo, dopodiché Ashton annuì, e lì iniziarono i guai. Vidi Luke camminare velocemente verso di noi, così lasciai d’istinto la mano di James. I suoi occhi azzurri si alzarono nei miei, senza capire, ma io non gli seppi dare una spiegazione.
“Cece, va’ via da qui” disse Luke, rivolto a me, ma guardando gli occhi di James.
“Luke..”
Spostò lo sguardo fulmineo finalmente nei miei, di occhi.
“Cecilia, ascoltami una buona volta e vattene – mi ordinò nuovamente – va’ da Ash ed andate nel minivan, non voglio che tu assista, questa è una questione tra me e McVey”
Tornò a guardare lui, così James sorrise, beffardamente.
“Che cosa pensi di fare, Hemmings?”
“Io? Io cosa penso di fare? – ripetè, retorico – a questa domanda dovresti darmi tu una risposta, James” calcò sul suo nome, come se fosse un insulto.
“Luke..” ritentai, io.
“Cece, ti prego, vattene”
“Sì Cece, ascolta il tuo paparino e va’ via da qui – si mise in mezzo James – tanto questo qui non fa altro che darti ordini e prendere decisioni al posto tuo”
“Non sai di cosa parli” replicò Luke.
“So benissimo di cosa parlo, invece – sostenne convinto James, mentre io assistevo preoccupata allo scontro – dì un po’, Luke, è stata tua la decisione di mandare Cecilia con me su un’isola qui vicino, per tutta la notte?”
Vidi una luce farsi violenta negli occhi di Luke, in reazione alle parole di James, che mi avevano anche vagamente offesa.
“Brutto bastardo, ti faccio rimangiare quello che hai detto..”
Luke partì a passo di carica per tirare un pugno in faccia a James, così agii di conseguenza, gettandogli le braccia al collo e stampandogli un bacio sulle labbra, mentre le sue mani mi cingevano i fianchi.
“Luke, ti prego – supplicai, fronte a fronte con la sua – non farlo, sono qui con te, adesso”
Così lui annuì e lasciò la presa sui miei fianchi, intrecciando le sue dita alle mie, guardando per un’ultima volta James.
“Non avvicinarti mai più a lei” lo minacciò.
James scosse la testa, arreso, guardando verso il basso, ed io mi sentii terribilmente in colpa, così corsi verso di lui.
“Cece -  mi attirò a sé Luke -  dove vai?”
“Vado a dirgli che tra noi non c’è mai stato nulla – finsi, sorridendogli – torno subito, tu va’ dentro”
Non volevo mentire a Luke, ma dovevo una spiegazione a James, e lui non mi avrebbe mai lasciata andare, se gli avessi detto una cosa del genere.
“Che vuoi, Cece?” fece James.
“Mi dispiace che tu abbia dovuto guardare, ma dovevo farlo”
“Ah sì? Dovevi? Questa mi è nuova”
“Dovevo James, sì – ribadii – se non lo avessi fatto, adesso lo sai dove sarei?”
“Probabilmente insieme a me, senza inganni”
Rimasi in silenzio per qualche secondo, colpita dalla sua risposta.
“No  - dissi poi, raccogliendo le forze – sarei a litigare con Luke per averti spaccato la faccia, e poi sarei venuta da te, a sistemartela”
Lui scosse la testa, ridendo amaramente.
“Scommetto che domani te lo ricorderai, quel bacio”
Fui io a scuotere la testa, quella volta.
“Non hai capito niente, James”
“Invece sì Cece, ho capito anche troppo bene come funzionano le cose tra voi due, tra te e Luke”
“Non finchè non sarò io a raccontarti questa storia”
“Avanti allora – disse, allargando le braccia ed alzando un po’ la voce – raccontamela questa meravigliosa storia d’amore, non vedo l’ora di sentirla, potrei anche scriverci una canzone, che dici?”
“James! Dannazione! Smettila! - urlai, disperata – vuoi capirlo che è difficile anche per me?”
Si avvicinò a me, cingendomi i fianchi e stringendomi in un abbraccio. Socchiusi gli occhi e respirai il profumo del momento, fino a che non posò le sue labbra sul mio orecchio.
“Non urlare, o lui correrà fuori e tenterà di spaccarmi la faccia, un’altra volta – sussurrò – e tu dovrai andartene, un’altra volta”
Non dissi niente, mi limitai a guardarlo negli occhi. Adagiò la sua mano sul mio viso, per permettere al suo pollice di accarezzarmi il labbro inferiore. Sorrisi impercettibilmente, fino a che quella magia non finì.
“James, torna dentro”
James sbuffò, e si allontanò da me, allargando le braccia davanti a Brad.
“Che vuoi Brad, eh? – sbottò – devo assistere anche alle tue, di scenate di gelosia? Sono stanco, okay?”
“Anche io, non voglio che tu e Luke litighiate ancora – sostenne convinto Brad – e, soprattutto, non voglio che mettiate ancora Cece in mezzo”
James ridacchiò, amaramente.
“Cosa dovrei fare? Lasciare che Hemmings mi tratti come l’ultimo dei coglioni?”
“No – replicò Brad – devi fare il bene di Cecilia, razza di egoista”
“Brad, lui ci pensa a me” dissi io, ed entrambi si girarono stupiti verso di me.
James sorrise, sorpreso.
“Lo so, piccola – mi disse Brad, accarezzandomi il viso, con un sorriso dolce sulle labbra – ma non voglio che tu soffra, quei due saranno la tua rovina”.
 
 
 
 
 
 
“Avanti Luke, per favore”
Quel pomeriggio, seduti all’ombra di una dannatissima palma, con Luke perennemente con una Marlboro stretta tra le labbra e lo sguardo vacuo, non avevo fatto altro che supplicare. Volevo a tutti i costi che lui e James chiarissero, mi stavo affezionando a tutti quei cretini e quel viaggio insieme stava iniziando a piacermi, volevo godermelo fino all’ultimo insignificante momento.
“Cece, ti ho già detto di no, piantala di pregarmi, sei ridicola”
“Vaffanculo Luke – berciai, arpionandomi al suo braccio – te lo sto chiedendo per favore”
“Ed io te lo sto dicendo con calma, no” ribadì, prendendo una boccata di fumo.
Così giocai l’ultima patetica carta: avvicinai le mie labbra al suo viso, sbattendo fortemente le ciglia, lasciando che gli solleticassero le guance.
“Fallo per me” sussurrai.
“Così non vale”
Feci oscillare il mio sguardo tra le sue labbra fini ed i suoi occhi cielo.
“Vale eccome, Hemmings”
Premetti le mie labbra sulle sue, e lui tramutò quel contatto in un vero e proprio bacio: quanto mi piaceva baciarlo, dannazione.
Pensai cosa si provasse a baciare le labbra rosse di James, e mi maledissi per non ricordarlo.
“Sei scorretta” disse poi.
“Lo sai”
Lui annuì, poco convinto.
“Starai zitta e la smetterai di rompermi così assiduamente se andrò a parlargli?”
Mi alzai di scatto, facendo sì che lo facesse anche lui.
“Guarda – gli indicai – lui è lì, affianco al minivan, mandi via Tris, gli offri una sigaretta e parlate come due persone civili, che ne dici?”
“Che? – sbottò lui, incredulo – tu sei pazza se credi che offrirò una sigaretta a quello lì, parla di te come se fossi una prostituta del Moulin Rouge”
Lo guardai stranita per qualche secondo.
“Luke, ma che diavolo dici?”
“Dai, hai capito”
Sbuffai.
“Che ti costa? Ne hai altre diciotto lì dentro!”
“Cecilia Galaxy, sei una rompi palle”
“E tu un cretino – dissi, sorridente – lo farai per me, vero?”
Mi guardò per qualche istante, dopodiché, non riuscì più a trattenere un sorriso.
“Vieni qui”
Mi baciò, e poi mosse qualche passo verso di lui.
“E se invece..” disse, tornando da me.
“Va’ da lui e smettila di fare il coglione, Luke” misi in chiaro.
Finalmente si decise, ignorai il suo sbuffo e corsi al riparo, dove Brad stava parlando al telefono con non so chi. Chiusi la sua chiamata con l’anonimo e mi arpionai alle sue spalle.
“Cece, ma sei fuori di testa? Stavo parlando con mia madre!” sbottò Brad.
“Zitto Brad, c’è qualcosa di più importante a cui assistere, adesso”
“Tipo?”
“Tipo Luke e James che chiariscono”
“Che? - urlettò lui, sorpreso -  impossibile”
Mi guardò, ed io annuii, solenne.
“Guarda tu stesso”
Vidi Luke picchiettare sulla spalla di James, il quale si girò verso di lui.
“Che si dicono?” mi domandò Brad.
“Se stai zitto, magari riesco a sentirli”
Brad sbuffò, ed io tesi l’orecchio, aggrappandomi a lui.
“McVey..” cominciò Luke.
“Hemmings” fece James.
Luke sfilò il suo pacchetto di sigarette dai jeans neri, aprendolo davanti a James. Lui accettò, comunque sorpreso da quel gesto.
“Non montarti la testa – disse poi Luke, accendendosi la Marlboro – è stata un’idea di Cece”
“Immaginavo” disse James ridacchiando, sputando un po’ di fumo.
“Lei vuole che noi andiamo d’accordo”
“Davvero?”
Luke annuì.
“Cece, mi strozzi così, fai più piano!” urlò Brad.
“Shhhh!” berciai.
“Pensi di potercela fare?” gli domandò sempre Luke.
James indugiò per qualche istante, dopodiché annuì.
“Per lei, questo ed altro”
Mi sciolsi, e sorrisi dolcemente, al che, Brad se ne accorse.
“Togliti quell’espressione da ebete, piccola” disse, divertito.
“Tregua?” fece Luke, porgendogli la mano.
“Sogno o son desto?” disse Brad.
“Hai finito di fare la telecronaca?” ribattei io.
“Tregua” rispose James, stringendogli la mano.
Tirai un sospiro di sollievo, uscendo dal riparo, insieme a Brad.
“Vittoria, eh?” scherzò lui.
“Altroché, Brad”.
 
 
 
 
 
 
“Sono così fiera di voi!”
Con un balzo, gettai le braccia al collo ad entrambi, buttandoli sui cuscini colorati di James. Trovarmi a due centimetri sia dagli occhi azzurri di James che da quelli di Luke, mi provocò un non so che cosa di molto negativo alla bocca dello stomaco. Così mi alzai, prima di combinare qualche casino.
“Calma gli spiriti, bambina – mi disse Luke, alzandosi sui gomiti – non siamo diventati migliori amici, anzi, neanche amici, conviviamo pacificamente e lo facciamo per te”
Annuii, mi bastava.
“E non è poco” disse poi James.
Gli sorrisi, riconoscente.
“Me lo merito un bacio?” mi chiese Luke.
E con quegli occhi, come potevo dire di no?
James scostò lo sguardo, mentre Luke tornava da Con, Tris, Ash e Brad, posizionati davanti al piccolo televisore del minivan.
“Sfigati – dissi io, attirando di poco la loro attenzione – c’è il maxi schermo nel locale”
Si girarono tutti quanti verso di me, colpiti dalle mie parole.
“Dimmi che non stai scherzando e ti amerò per tutta la vita” disse Ash, alzandosi da un cuscino malandato.
“Non scherzo”
Mi scoccò un bacio sulla fronte, scendendo dal minivan.
Dopodiché fu il turno di Tris, che mi scompigliò i capelli scuri al vento.
Con mi pizzicò la guancia, Brad me la baciò e Luke mi accarezzò le labbra con le dita, dolcemente.
“Dovrà mettersi in fila, comunque”
Rimanemmo solo io, James e quelle parole.
“Cosa?” chiesi, stralunata.
“Ash – spiegò – dovrà mettersi in fila per amarti per tutta la vita”
Lo guardai negli occhi, di fronte  a lui, senza il coraggio di dire nulla, le parole mi si erano fermate in gola. Fino a che le urla disperate di Tristan non arrivano alle nostre orecchie.
“Campioni del mondo!”
Ed un italiano, furibondo, gli rispose.
“Siamo solo 1 a 1, capellone”
Dopodiché arrivarono le risate degli altri e dei tintinnii di boccali, segno di un brindisi in onore dell’insulto a Tris.
“Non vai a vedere la partita? C’è Italia – Inghilterra, sono i mondiali”
“Non mi va” disse lui.
“Già, neanche a me”
“Devi spiegarmi cosa c’è tra te e Luke” insisté.
“Non stasera, no”
“Lo dici tutte le sere”
“Ho qualcosa di meglio in mente”.
 
 
 
 
“Lo sai che non possiamo vivere eternamente ad Encantada, vero?” mi chiese lui retorico, stringendomi la mano ed attirandomi a sé.
“Perché no? – dissi, con un gesto circolare delle braccia – è così bello qui”
“Lo so, stella”
“Mi piace quando mi chiami così”
“Non puoi farlo, Cece” mi riprese lui.
“Cosa?” chiesi, stranita, accarezzandogli la guancia.
“Trattarmi così quando siamo lontano da lui, io impazzisco, lo sai?”
Roteai gli occhi al cielo, sedendomi sulla sabbia fresca delle otto e mezza di sera.
“Non parliamo sempre di Luke, okay? – lo invitai a sedersi affianco a me – hai portato la chitarra, no?”
“Non la vedi?” chiese, retorico, indicandola dietro le sue spalle.
“Cretino” berciai io.
Lui si sedette, guardandomi stranito.
“Perché mi hai chiesto di portarla?”
“Suonami qualcosa”
“Cosa vuoi che ti suoni?”
“Non hai nulla di nuovo nel repertorio?”
Mi guardò, non molto convinto.
“E dai, se mi piacerà, ti darò in regalo questa – dissi, indicandomi la collana con la C di Cecilia – lo giuro”
“È troppo importante per te, Cece – disse – non posso accettare”
“Chi ti dice che la tua canzone mi piacerà?”
“Sei stronza”
“No, sono realista – tagliai corto – dai McVey suona”
“L’ho chiamata Wild Heart”
Sussultai, erano le uniche due parole che ricordavo della nostra notte.
E lui se ne accorse.
“Sì, Cece” disse poi.
Ed iniziò ad intonare una melodia, mentre io stendevo le gambe e mi tenevo sui palmi delle mani,  guardandolo incantata.
I suoi occhi erano fissi sulla sua chitarra, le dita solleticavano le corde leggere ed un vento piacevole accarezzava i miei capelli.
Era un momento perfetto.
Ma lo fu di più quando i suoi occhi guardarono i miei, e le sue labbra mi sorrisero.
“Non ho ancora le parole”
Io, in tutta risposta, slacciai la collana dal mio collo e la legai intorno al suo.
“È stupenda”
“È  merito tuo”
“Mio?”
“L’ispirazione, no?”
Annuii, lusingata.
“Tu non canti?” gli chiesi, inclinando la testa e scrutandolo.
“Qualcosa, non troppo”
“ Non fare il vago con me, James, lo sai che non ti sopporto”
“Se è per questo neanche io, noiosa, viziata ed egoista”
“Presuntuoso, altezzoso e chitarrista da togliere il fiato”
“Non è un insulto”
“Non ne trovavo altri”
Lui sorrise, mostrando una fila di denti bianchi. Ma era perfetto per caso? Dannazione.
“Senti Mr. Occhi Azzurri – intervenni – non montarti la testa, okay?”
“Vuoi stare zitta? Rovini tutti i momenti più belli, un po’ come Luke”
“E tu vuoi smetterla di parlare di Luke? Sei innamorato di lui, per caso?”
“No – dissentì – non di lui”
Come faceva a dirmi quelle cose e restare così calmo?
O meglio, come faceva a dire quelle cose e pretendere che io restassi calma?
Gli gettai le braccia al collo, sdraiandomi su di lui ed inserendomi tra le sue gambe.
“Non dire mai più una cosa del genere”
“Ma che hai capito? – disse, ridendo – io sono innamorato della musica, nessuna donna sarà mai alla sua altezza, per me”
Mi ritrassi immediatamente, imbarazzata, a disagio e, soprattutto, tanto, ma tanto arrabbiata. Così mi alzai e me ne andai, incrociando le braccia al petto come solo una bambina capricciosa sa fare.
“Cece, vieni qua”
Disse lui, alzandosi e seguendomi, tirandomi poi per il polso.
“Lasciami e, cosa più importante, non toccarmi mai più” dissi, seriamente offesa.
“Non ti crede nessuno, stella”
“ E non chiamarmi più così – dissi – rivoglio anche la mia collana, dammela”
“Per riprendertela devi girarti e guardarmi”
Ragionai, e cazzo, aveva ragione lui.
“No” sostenni, comunque.
“Non fare la bambina, Cece”
Sbuffai, senza seguire il suo consiglio e mi girai verso di lui. Non l’avessi mai fatto, mi attirò a sé e mi ritrovai quelle labbra più vicino di quanto avessi mai voluto.
“Sei un bipolare testa di cazzo”
“Hai visto che l’hai trovato un altro insulto?”
“Vaffanculo”
“Mi ci mandi troppo spesso”
“Tu fai lo stronzo troppo spesso”
Stavamo sussurrando, e tutta quella vicinanza mi stava dando alla testa. Le sue labbra parlavano sulle mie, ed il suo respiro caldo, il suo profumo misto all’odore di quelle dannatissime Marlboro, mi fecero socchiudere gli occhi dal desiderio di sentire quella bocca premuta sulla mia.
“Non sperarci, non ti bacerò”
“Allora smettila di scrivere canzoni per me”
“E perché? Sei la mia stella, non posso evitarlo”
Mi lasciai scappare un sorriso, e lui mi strinse forte tra le sue braccia.
“Dormiamo qui, stanotte”
“Qui dove?” mi chiese, stralunato come suo solito.
“Qui, ad Encantada, sulla nostra isola, sulla spiaggia”
“Che dirà Luke domani mattina?”
“Non m’importa”.








 
#highopers
ciao bimbeeee <3
allora, come prima cosa vi dico che non voglio che pensiate che Cece sia una puttana.
nel prossimo capitolo vi spiegherò un pò di cose e finalmente la nostra cara protagonista si deciderà a parlare a James di lei e Luke, forse.
muhhahahaha ho il potere.
okay basta.
delirio time.
che dire? vi amo, grazie mille dell'attenzione che date alla mia storia <3
so di non essere proprio un asso nella scrittura, ma mi piace e ci provo.
e voi siete le migliori <3
se volete seguirmi su twitter sono @venerhe, ricambio sicuramente.
alla prossima bimbe <3
  
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