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Autore: AliceNecessitavaSognare    17/06/2014    2 recensioni
Si perchè era così che lei vedeva i suoi occhi, li vedeva come la linea dell'orizzonte che fa incontrare il cielo e il mare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che mi sta succedendo?

Questo era ciò che Lali pensava mentre aspettava sua sorella per andare al ballo studentesco, stava seduta tutto il giorno davanti ad una tazza di sentimenti a chiederselo, erano ormai settimane che andava avanti così, non riusciva a decifrarsi, le sarebbe servita la Laliciclopedia.

Sentiva le farfalle nello stomaco, le gambe molli, un groppo in gola e si sentiva insicura più di quanto già non lo fosse, odiava questa cosa ma non scompariva anche se tirava testate contro il muro. Il problema è che non sapeva a cosa era dovuta, si sentiva frustrata, succedeva qualcosa dentro di lei ma lei non sapeva cosa.

“DRIIIIIIIIN”.

Il campanello la riportò al mondo reale, si alzò e andò ad aprire, un ragazzo biondo con gli occhi azzurro cielomare (si perchè era così che lei vedeva i suoi occhi, li vedeva come la linea dell'orizzonte che fa incontrare il cielo e il mare) le si parò davanti con un sorrisino dolce e timido e un mazzo di rose rosse, il suo cuore perse un battito, “ecco cos'era” pensò. Già perchè in quel momento capì che cosa le stava succedendo, ma non poteva essere vero, e invece sì, si era innamorata del ragazzo di sua sorella che in quel momento scese le scale, era bellissima i capelli biondi raccolti in una treccia ordinata, gli occhi verdi messi in risalto da del trucco rosa perlato, lo stesso colore del suo vestito e delle ballerine lucide. Lali si guardò pensando che delle 2 gemelle Primavera era sicuramente la più bella, cos'era lei, con i suoi occhi neri resi ancora più scuri da uno smokey eyes nero carbone, i capelli castani chiaro raccolti in uno chignon che disordinato è dir poco, la camicia a scacchi neri e rossi lunga fino a metà coscia che le faceva da vestito abbinata a degli scarponcini neri anch'essi, in confronto a quella meraviglia di sua sorella? Nulla.

Era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse di essere arrivata a scuola e di essersi seduta sulla prima sedia che le era capitata sotto mano.

Rimase lì in quella posizione ancora per un po' fino a quando qualcuno non la prese per mano trascinandola nel cortile, lei non si ribellò, era lui e aveva le guance rigate di lacrime.

“Tu lo sapevi?” domandò dopo essersi fermato e posizionato davanti a Lali.

“Che cosa?”.

“Non fare la finta tonta”.

“Non so di cosa tu stia parlando”.

“Tua sorella...” disse singhiozzando.

“Mia sorella cosa Luke?”.

“L'ho vista che stava baciando qualcuno, ed ero certo di non essere io, così le ho chiesto perchè e lei mi ha detto che andava avanti da un po', ti rendi conto!? Mi tradiva e io non me ne sono neanche accorto, stupido!stupido, stupido, stupido!!!!”.

“Oh...Luke, no tu non sei stupido è mia sorella che è un po' rincoglionita, anzi parecchio”.

Uno sbuffo divertito uscì dal naso del ragazzo.

“Che ne dici se adesso io e te ce ne andiamo a prende un gelato, e non provare a dire ma il ballo perchè il ballo niente, non vedevo l'ora di andarmene”.

“Ok” disse il ragazzo sorridendo un poco.

Quella fu una serata fantastica per entrambi, ognuno di loro comprese a fondo i propri sentimenti.

E tutto il resto è storia....”. Si alzano le risate di tutti, Calum è sempre stato bravo a raccontare le storie, il problema è che le storpia alla fine dicendo la frase più cretina che gli passa per la testa.

“Mamma, papà, questa non ce l'avevate raccontata!!”. Gridano felici le mie piccoline seguite dalla risata dell'adolescente di casa che ormai ride per tutto, secondo me è colpa degli ormoni.

“Già papà non voleva...”.

È Lali a parlare, nonché mia moglie, proprio così ci siamo sposati e ora abbiamo una famiglia, lei è la persona migliore che io abbia mai conosciuto, mi ha aiutato a superare un momento difficile facendomi innamorare di lei lentamente, è un tornado di allegria, tranne per il vestire, in questo caso è gioiosa come un film horror.

“Ah...io non volevo è?.....”.

“SSHH!!!! Non iniziate a bisticciare su una cavolata del genere tanto ci ha pensato zio Calum a raccontarlo ai bambini!” dice Calum con un sorrisone che va da qui a Roma.

“Allora è con te che dobbiamo arrabbiarci?” diciamo io e Lali nello stesso istante prima di buttarci addosso a Cal per fargli il solletico.

E il pomeriggio trascorre così, tra finti litigi e risate a non finire.

  
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