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Autore: Rain e Ren    15/08/2008    5 recensioni
La mia prima fanfiction su Dragon Ball, ambientata alla fine della serie Z, e scritta su due dei miei personaggi preferiti: Videl e Gohan!
Gohan è deluso e arrabbiato per il comportamento del padre, ma ci penserà la sua cara mogliettina, dal carattere forte e coraggioso come una leonessa a fargli capire come stanno le cose, e a ricordargli cosa vale davvero nella vita.
Buona lettura e…recensite!
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una scelta per tutti



Gohan aprì la porta di casa e lasciò che sua moglie entrasse per prima con la piccola Pan in braccio; il torneo era stato lungo e duro, e la bambina, ancora piccola, si era addormentata tra le braccia della madre non appena erano entrati in macchina.
Era stata davvero brava! Tutti erano rimasti sorpresi dalle capacità della bambina che, in pochi secondi, era riuscita a mettere fuori gioco i suoi avversari arrivando persino a battere lo zio Goten. Bè, non che la cosa fosse difficile visto che, in quel lungo periodo di pace, il ragazzo aveva poltrito alla grande.
Gohan richiuse la porta alle spalle e sospirò pesantemente: non vedeva l’ora che quella giornata finisse!
Troppe emozioni e troppe scene gia viste mille e mille volte; parole affettuose e promesse sempre identiche, per poi vederlo volar via come al solito.
Videl si accorse dello sguardo triste e al contempo arrabbiato del marito.
Lo conosceva, quello sguardo. Era lo stesso che aveva visto durante la giornata negli occhi di Chichi: lo sguardo disperato per la partenza di una persona amata!
“ Gohan.” Lo chiamò con calma. “ Io vado a mettere la piccola a letto. Perché non prepari un thè o una camomilla?”
Il ragazzo la guardò sorpreso per poi annuire. “ Va bene.” e sparì in cucina.
Videl salì le scale e, dopo aver cambiato velocemente la piccola, la mise nel suo lettino; aveva deciso di rimanere alcuni minuti con lei, ma un rumore proveniente da sotto le fece cambiare idea.

CRASCH

Rumore di ceramica infranta!
Sospirò prima di baciare la figlia sulla fronte, chiudere la luce e scendere in cucina.
La trovò deserta, con la teiera sul tavolo, una tazza piena ancora fumante e un’altra per terra, ridotta in frammenti. Guardò i cocci per un paio d’istanti, prima di rendersi conto che erano come la vita di Gohan e di quelli che, come lui, avevano sempre combattuto in nome della pace sulla Terra.
Una vita al limite del possibile.
Un’esistenza perennemente sul filo del rasoio, dove una sola mossa falsa avrebbe indicato cadere in un baratro senza fine…e portarsi dietro vite innocenti. Persone che non avevano colpe se non quella di essere nate in un’epoca dove la pace non sembrava voler durare, dove per continuare a vivere qualcuno doveva sacrificarsi, dove il sangue di guerrieri coraggiosi e leali continuava a macchiare una Terra ormai al limite.
Scosse la testa amareggiata ed uscì in giardino, convinta che avrebbe trovato li il marito, ma si sbagliava.
- Vuoi vedere che…- si alzò in volo e raggiunse le montagne li vicino nell’arco di pochi secondi.
E li, a prendere a pugni un albero, c’era Gohan.
Colpi, copi e ancora colpi: quel povero albero non avrebbe resistito ancora a lungo!
“ Guarda che quell’albero non ti ha fatto nulla.” Gli fece notare toccando terra.
Lui si voltò colto di sorpreso. “ Come hai fatto a trovarmi?” le chiese avvicinandosi.
“ Oh, non è un impresa molto difficile.” Assicurò lei con un sorriso. “ Non eri né in casa né in giardino. L’unica possibilità era che fossi qui.”
Gohan la superò e si sedette sul prato a gambe incrociate senza incontrare i suoi occhi di cielo; era ancora sconvolto e, se l’avesse guardata negli occhi, sarebbe crollato senza la forza di difendersi o combattere.
Videl si mise al suo fianco per poi stendersi sull’erba fresca e guardare le stelle.
“ Guarda che splendida notte.” Disse con aria assorta.
“ L’HA FATTO DI NUOVO!” urlò Gohan d’un tratto. Lei lo guardò seria. “ L’HA LASCIATA DI NUOVO!”
“ Si che l’ha fatto.” Confermò lei.
“ DI NUOVO…DOPO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO… LEI LO AMAVA… LEI…” ma le parole gli morirono in gola, soffocate dai singhiozzi e dalle lacrime che presero a scorrere come fiumi in piena.
Videl si mise seduta e gli circondò le spalle attirandolo a se fino a fargli appoggiare la testa sul suo petto.
Lo strinse forte, e lui si aggrappò al suo piccolo corpo, a quelle spalle che tante volte aveva protetto; ma ora era lei ad avere la forza necessaria per affrontare quella storia, quel nuovo nemico ch’era il dolore che lo divorava. Lui non poteva far più nulla…era lei a dover combattere.
“ Ti stai sbagliando, Gohan.” Disse Videl all’improvviso. Il ragazzo alzò lo sguardo bagnato su di lei. “ Tua madre ama e amerà per sempre Goku, anche se dovessero passare mille anni…anche se lui non tornasse più.”
Gli accarezzò i capelli con tanta dolcezza che le lacrime si fermarono immediatamente. Si staccò con forza da lei.
“ E fa male.” Disse freddo come il ghiaccio. “ Perché continua ad amare uno che non fa altro che sparire dalla sua vita e da quella dei suoi figli?! Perché?”
“ E perché io continuo ad amare uno che, se scoppiasse una guerra, non saprei nemmeno se tornerebbe mai a casa?” chiese con dolcezza la ragazza. “ È lo stesso motivo.”
“ Io…io non ti abbandonerei mai!” disse con voce roca lui: metteva forse in dubbio il suo amore?
“ Non sto mettendo in dubbio il tuo amore.” Lo rassicurò come se gli avesse letto nel pensiero. “ Sto solo dicendo che è per quello stesso sentimento che Chichi continua ad aspettarlo sapendo che tornerà a casa.”
“ E ti sembra una buona ragione per andarsene ogni volta che si presenta l’occasione?” chiese lui con una punta d’isteria nella voce.
Videl sospirò prima di abbassare lo sguardo per poi rivolgerlo al cielo stellato sopra di lei.
“ Ho pensato molto a quanto successo oggi mentre tornavamo a casa.” Prese a raccontare assorta nei suo pensieri. “ E alla fine ho capito.”
“ Capito?” Fece Gohan sorpreso: dove stava andando a parare sua moglie?
Lei annuì decisa. “ Si, ho capito il perché del gesto di tuo padre e, ad essere sincera, mi sorprendo che tu non ci sia ancora arrivato.” Lo punzecchiò con un piccolo ghigno. “ Tu meglio di tutti dovresti capirlo.”
Lui la guardò per un momento e il suo sguardo tornò arrabbiato, furioso oserei dire.
Capire?
Ma come poteva pretendere che capisse un comportamento così meschino ed egoista?
Come poteva pensare che suo padre avesse ragione a comportarsi come si era comportato?
Si alzò di scatto e prese ad incamminarsi verso casa scalciando le pietre che gli capitavano a tiro. “ Quando sarai rinsavita rientra.” Le disse sgarbato per la prima volta.
Lui non le aveva mai parlato così.
Lui era sempre così dolce nei suoi confronti.
Non l’avrebbe mai fatto soffrire. Mai…ma…
“ Bisogna mantenere la pace su questo pianeta!” la voce spezzata ma decisa di Videl gli arrivò nelle orecchie come un fulmine a ciel sereno; si voltò terrorizzato da quel tono e quello che vide gli fermò il cuore.
Lacrime!
I suoi meravigliosi occhi di cielo inondati da lacrime che sapevano di rabbia e frustrazione!
Le vi avvicinò allarmato e cercò di accarezzarle i capelli, ma lei lo schivò bruscamente e si alzò a sua volta pronta a fronteggiarlo.

Lui non l’avrebbe mai fatto soffrire…
…ma lo stava facendo!

Gohan indietreggiò di qualche passo davanti al suo sguardo duro, uno sguardo che credeva avesse perso tanti anni prima, lo sguardo di una Videl ancora sedicenne pronta a tutto pur di difendere lei sue idee e i suoi ideali.
E la rivide!
Rivide la ragazza sedicenne che aveva conosciuto tempo prima sovrapporsi alla donna matura, alla moglie e madre di famiglia che credeva lei fosse diventata; come Chichi, che aveva messo da parte l’esuberanza giovanile per prendersi cura della famiglia che amava, con la sola differenza che sua madre non era più tornata ragazzina, anzi. Ma Videl…Videl si stava mostrando per quel che era veramente.
Una Guerriera!
Una Guerriera sempre e comunque!
Una Guerriera che sarebbe per sempre stata tale, nonostante lo scorrere del tempo e il cambiamento di ciò ch’era e di chi la circondava.
“ Hai dimenticato gli ideali per cui lottavi?” gli chiese lei sibilando. “ Hai deciso di diventare uno studioso e, facendo questo, di voltare le spalle a ciò che sei e sarai per sempre? Hai smesso di credere in quel qualcosa che ti ha portato a combattere contro tutto e tutti, a fianco di chi ammiravi e chiamavi padre, insieme a chi consideravi amico?”
Quelle domande lo smossero.
Chi era davvero lui? Chi era diventato in quegli anni di pace che erano seguiti alla sconfitta di Majin Bu?
Era davvero solo uno studioso giovane e molto dotato?
O c’era ancora qualcosa del ragazzino ch’era stato e che aveva combattuto per ideali giusti?
“ La pace non è una cosa da poco, soprattutto per l’umanità.” Continuò Videl con le lacrime che ancora sgorgavano dagli occhi stanchi ma fieri ed orgogliosi. “ Ne abbiamo viste di tutti i colori: i Sayan, Freezer, i Citiborg, Cell…non credi che sia tempo che queste guerre diventino soltanto un ricordo, e che non accada mai più ciò che c’è stato in passato? Anche tuo padre, nonostante non l’abbia dato a vedere, ha sofferto per questa scelta, non credi?”
“ Io…” Gohan non sapeva più cosa dire, le parole gli erano morte in gola molto prima di quella domanda.
Era incredibile!
Lui aveva visto quasi tutti i mali del mondo, ma era stata Videl, che non aveva mai potuto combattere al suo fianco anche se avrebbe voluto, a sbattergli in faccia la verità, a fargli capire che quelle lotte non dovevano essere vane, e che gli anni passati facendo allenamenti estenuanti non erano inutili.
Tutto sarebbe tornato a galla. Forse non il giorno dopo, ma prima o poi qualcuno avrebbe di nuovo dato il via ad un Guerra e loro, Guerrieri tra i più forti dell’Universo, avrebbero dovuto tornare sul campo di battaglia e combattere ancora una volta per il proprio pianeta e la propria gente.
“ Questa Terra ha visto troppo sangue…” disse Videl distraendolo dai suoi pensieri. “ Facciamo in modo che non debba vederne altro, eh?” e il sorriso che gli rivolse cancellò ogni dubbio o rabbia.
La strinse a se con tanta forza da soffocala quasi.
“ Scusa.” Le sussurrò all’orecchio. “ Scusa.”
” Non è a me che devi le tue scuse.” Lo rimproverò dolcemente lei.
Lui la guardò e capì. “ Hai ragione!” e alzò la testa verso il cielo. “ Scusa papà.”
Lei rise forte, tanto da ritrovarsi a terra preda di convulsioni. Anche Gohan rise, e per un momento sembrò che i due sedicenni che si erano conosciuti anni prima fossero tornati nei loro corpi, e forse fu anche così.
“ Ora dobbiamo difendere noi l’umanità.” Disse solennemente il ragazzo.
“ Giusto.” Annuì Videl con un sorriso. “ Finché Goku non tornerà sarà compito nostro.”
Si abbracciarono ancora e poi rimasero i, a rotolarsi sull’erba fresca, ridendo e scherzando dei tempi passati; ripensarono al loro incontro a scuola, a Great Sayaman, alle lezioni di volo, al torneo, il ritorno di Goku, la battaglia di Majin Bu…
Si, c’erano tantissimi ricordi in loro, belli e brutti, felici e tristi, ma erano tutti ricordi importanti. Situazioni che li avevano fatti crescere.
Rimasero li fino al mattino quando, guardando il sole sorgere all’orizzonte, si ricordarono che c’era una piccola creatura da proteggere a casa loro, e volarono così verso casa, pronti ad affrontare nuove avventure.
Comunque insieme.



Allora…che ne pensate?
Mi piaceva l’idea di questa discussione tra i due ragazzi, il vedere i volti dei sedicenni sovrapporsi a quelli di persone che, ora, dovrebbero essere genitori adulti e maturi, persone che hanno messo da parte l’esuberanza giovanile per curarsi della famiglia, proprio come, nell’anime, ha fatto Chichi.
E vedere che nonostante tutto sono sempre gli stessi che avevamo conosciuto e che ci hanno fatto emozionare con le loro storie e le loro avventure…
E poi Videl è il mio personaggio preferito proprio per quel carattere forte e deciso, ma anche dolce e fragile che mostra nell’episodio 286 quando rivede Gohan.
Me lo lasciate un commentino?
Baci, Rain!
   
 
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