Nel
pomeriggio la piccola zingara, decise di andare a lavare i suoi vestiti al lago
vicino a casa sua, come faceva sempre. Quel lago per lei era una fonte di magia
purezza e gioia che le toccava il cuore, quando era pensierosa o triste andava
sempre li a lavare i suoi panni o semplicemente passeggiare e qualche volta anche per
farsi un bagnetto …
Prese
i suoi abiti e si diresse verso il lago cominciando a canticchiare delle note a
caso, Goemon l’aveva vista passare tramite la luce della porta della sua camera
che era sparita per un attimo al suo passaggio e avendo sentito il suo timbro di
voce aveva cominciato a seguirla …
La
seguì tenendosi a diversi metri di distanza da lei, senza farsi scoprire … e
cominciò ad ascoltare la sua splendida voce che cantava con voce eterea un’Ave
Maria incantevole che lo incantò :
-Ave
Maria …
Ave
Maria … Questa terra è una terra straniera …
Ave
Maria … Io sono sola … se sei madre … e conosci … il dolore
…
Qui
c’è … la tua … bambina …
Ave
Maria … Io non ho pace … fammi dolce … e più caro … l’amaro
…
È
questa … la mia … preghiera …
Ave
Maria … parlo a te come amica … pagana …
Ave
Maria … Io amo un uomo … - a quelle parole Goemon si bloccò per un istante,
sperando anche se non credendoci molto, di essere lui l’uomo di cui parlava la
sua splendida Ave Maria gitana:
-Tu
proteggilo come … io l’amo …
Ave
Maria … -.
Il
Samurai rimase colpito sia dalle parole che dalla sua voce ma allo stesso tempo
rimase un po’ turbato dall’ultima frase, perché diceva molte cose ma anche poche
nello stesso tempo …
Sperava
in qualche modo di essere lui l’uomo di cui parlava ma non ci sperava neanche un
pochino, anche se invece non sapeva che la canzone che cantava la gitana mentre
giungeva fino al lago era proprio dedicata a lui.
Quando
furono arrivati lui rimase nascosto dietro un albero ad una decina di metri
distante da lei. Il lago era una splendida sorgente d’acqua ai piedi di una
montagna dalla punta perennemente innevata, nonostante il clima in quella zona
fosse di un fresco molto gradevole, e tutto intorno era circondato da alberi
sempre verdi e piante di bosco.
Esmeralda
se ne stava sul bordo del lago a lavare i suoi vestiti canticchiando qualche
nota, quando finì, si mise distesa sull’erba come una sirena, con i piedi a
bagno e giocherellando con l’acqua, fin che non le vennero in mente le note di
una nuova canzone che iniziò a canticchiare spensieratamente sfiorando l’acqua
con la mano come se stesse accarezzando il viso del suo Goemon, che l’ascoltava
da dietro:
-I
pray you'll be our eyes … -
Alla
prima frase Goemon indovinò subito la canzone che stava cantando, era “The
Prayer” una delle poche canzoni non giapponesi che lui adorava nel vero senso
della parola; ricordò che ad un certo punto c’erano delle parti in cui cantava
un ragazzo per cui le venne in mente un’idea che mise in pratica dopo un
po’:
-And
watch us where we go ….
And
help us to be wise …
In
times when we don't know…
Let
this be our prayer …
When
we lose our way…
Lead
us to a place …
Guide
us with your grace…
To
a place where we'll be safe… -
Goemon
decise di uscire fuori dal suo nascondiglio, e cominciò a rispondere al suo
canto, vendendo verso di lei molto lentamente.
Esmeralda,
non aspettandoselo, si voltò sorpresa, e quando vide che era lui, il suo cuore
sussultò e gli sorrise, era come se la canzone l’avesse invocato e lui fosse
intervenuto per lei come i cavalieri delle favole:
-La
luce che tu hai … -
Lei
melodiosamente continuò anche lei il suo canto con gli occhi sognanti per
lui:
-I
pray we'll find our light…-
-Nel
cuore, resterà … -
-And
hold it in our hearts…-
-Per
ricordarci che…-
-When
stars go out each night…-
-Eterna
stella sei …nella mia preghiera…-
-Let
this be our prayer…-
-Quanta
fede c'è…-
-When
shadows fill our day…-
Lui:-Lead
us to a place…-
Lei:-
Guide us with your grace…-
Insieme:-
Give us faith so we'll be safe…-
Esmeralda
si alzò da terra cominciando a camminare verso di lui, mentre Goemon faceva lo
stesso, molto lentamente. I loro occhi si guardavano come se vedessero l’uno
nell’altra il loro paradiso, intanto continuavano la loro
canzone:
Insieme:-
Sogniamo un mondo senza più violenza …
Un mondo di giustizia e di speranza…
Ognuno dia la mano al suo vicino…
Simbolo di pace, di
fraternità…-
Si
fermarono l’uno davanti all’altra senza distogliere lo sguardo,
proseguendo:
Lui:-
La forza che ci dà…-
Lei:-
We ask that life be kind…-
Lui:-
Il desiderio che…-
Lei:-
And watch us from above…-
Lui:-
Ognuno trovi amor…-
Lei:-
We hope each soul will find…-
Lui:-
Intorno e dentro sé…-
Lei:-
Another soul to love…-
Verso
il termine della canzone si presero teneramente le mani avvicinandosi un
pochino, sostenenendo sempre il loro meraviglioso sguardo che non aveva ceduto
un momento tanto era intenso:
Insieme:-
Let this be our prayer …
Just
like every child …
Needs to find a place…
Guide us with your
grace…
Give us faith so we'll be
safe…
E'
la fede che hai acceso in noi…
Sento che ci
salverà…-
I
loro volti si avvicinarono a tal punto, che chiunque fosse stato li avrebbe
detto che di li a poco si sarebbero baciati, invece, quando si resero conto di
essere vicini, entrambi abbassarono contemporaneamente gli occhi un po’
imbarazzati, rompendo quella magica armonia che si era creata fra loro e nel
loro sguardo meraviglioso che li aveva legati in qualcosa di
speciale.
Esmeralda
sorrise col volto basso e disse: -E così … sei qua … -
Lui
rispose al suo sorriso dicendole –Ho visto che eri sola … e così ho pensato di
tenerti un po’ di compagnia … -
Lei
annuì –Hai fatto bene, mi fa piacere vederti … -
Lui
rimase incantato dal suo sorriso e gli rispose distrattamente –Anche io … non
sai quanto .. –
Lei
rimase un po’ sorpresa da quella risposta ma quando lui si destò cercò di
giustificarsi arrossendo imbarazzato:
-Cioè
è che sta mattina ci siamo visti pochissimo e … - alla fine si lasciò andare – E
ho pensato tantissimo a sta notte quando ci siamo visti …
-.
Esmeralda
si intenerì, e gli passò una mano sulla guancia come quando accarezzava l’acqua
del lago
-Ci
pensavo anche io … -
Lui
chiuse gli occhi completamente inebriato da quel suo tocco
…
Lei
vedendo il samurai così preso da un gesto così semplice e delicato, inclinò la
testa intenerita continuando ad accarezzargli il viso.
Dopo
un po’ di secondi Goemon riaprì dolcemente gli occhi incrociando quelli blu di
lei:
-Esmeralda
… -
-Si?
… -
Aveva
tante cose da dirle, ma allo stesso tempo non riusciva a trovare una sola parola
da dirle, quindi la strinse a se con forza, sussurrandole –Tu non sai … quanto
bene ti voglio … -
Esmeralda
aprì gli occhi di botto, aveva avuto la sensazione di una freccia al cuore,
aveva proprio colpito nel segno, ma il semplice suono di quelle parole le aveva
dato una gioia immensa e non potè fare a meno di contraccambiare il suo
affetto.
-Anche
io Goemon ... – rispose lei passandole le braccia intorno alle sue
spalle.
Lei
chiuse gli occhi, e vide come un sogno la sua vita insieme a lui. Sarebbe stato
il suo sogno, ma si destò subito un attimo dopo quando dopo quelle scene
stupende le comparvero come in un incubo quelle in cui il fuco devastava e
uccideva il suo mondo precedente, la sua
famiglia … e il volto dal sorriso diabolico di Sean … ebbe come una
visione, e colse un brutto messaggio premonitore, cioè che tutte le sue
speranze, i suoi sogni, i suoi desideri, magari si sarebbero realizzati, ma
presto sarebbero andati distrutti … ancora una volta …
Tirò
la testa indietro riavvicinandosi poi al volto di lui che non capendo la sua
reazione, le chiese se era tutto a posto e lei scosse la testa
annuendo:
-Si
è che … per un attimo ho rivisto la mia famiglia che veniva distrutta ma … è
passato … -
-Non
accadrà più, io ti proteggerò non ti devi preoccupare di niente io ti sarò
vicino, forse è l’ansia del colpo di dopodomani ma non ti devi agitare andrà bene!-
-Si
… forse è quello, ma tu mi devi promettere che mi sosterrai davvero … io …
voglio che tu ci sia Goemon in ogni istante che vivo voglio averti a fianco, tu
riesci a farmi sentire tranquilla non voglio che tu mi abbandoni …
-
-Non
ti abbandonerò mai, questo non te lo prometto …. Te lo
giuro!-
Lui
le posò la sua mano sulla guancia di lei accarezzandole col pollice la sua pelle
diafana come una pesca …
Il
cuore di Esmeralda batteva velocemente, e anche quello di lui
...
Entrambi
avevano paura infatti si allontanarono un pochino e la gitana ne approfittò per
prendere il cesto con i suoi vestiti e avviarsi con Goemon al suo
fianco.
Un
lunghissimo tratto di strada fu percorso in silenzio, fin
che:
-ho
paura … - disse lei tutto ad un tratto.
Scosse
la testa e ripeté la frase, lui per calmarla le passò un braccio sulla
spalla.
La prima volta che avrebbe “lavorato” insieme a loro dando prova di buona volontà ed onestà e aveva paura di rovinare tutto. Ma Goemon aveva fiducia in lei e sapeva che ce l’avrebbe fatta.