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Autore: Kira950    18/06/2014    4 recensioni
Vi siete mai chiesti se esista davvero un punto di non ritorno superato il quale non si possa più tornare indietro? E se esiste quale sarebbe stato quello di Light? Leggete numerosi e fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Ryuuk
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una persona sola



Dodici nomi, dodici volti, dodici morti. Avrebbe potuto provvedere solo alla terza voce, delle altre si sarebbe occupato lo stesso Raye Penber. Era soddisfatto della trovata che aveva così minuziosamente elaborato per sviare i sospetti da un agente in particolare i cui ultimi contatti avrebbero di certo ricondotto a Kira.
Un pensiero tra tutti si era però insinuato nella sua mente, un pensiero con cui, fino a quel momento,non aveva dovuto fare i conti. Per la prima volta non sarebbe stato lui a decretare la morte di qualcuno attraverso le proprietà del Death Note, per la prima volta le vittime non sarebbero state criminali senza scrupoli. Inserì delicatamente i fogli nella busta per poi leccare la linguetta e chiuderla perchè rimanesse sigillata. Affidare a Raye Penber il compito di uccidere gli agenti dell'FBI era diventata un'azione quasi obbligata dal momento che Elle nutriva dei sospetti nei suoi confronti e che sembrava il modo più sicuro per non lasciare tracce. Inoltre avrebbe creato maggiore pressione dimostrando di non provare alcuna esitazione nell'uccidere chiunque si fosse messo sulla sua strada.
Quest'ultima questione però non era semplice da risolvere. Il suo piano era perfetto, logico, acuto, difficilmente decifrabile eppure era convinto che dopo la morte dei dodici agenti dell'FBI qualcosa sarebbe cambiato irrimediabilmente.
"Ci stai ripensando Light?" la voce di Ryuk interruppe il filo dei suoi pensieri.
"No, perchè dovrei?" Ostentò volutamente un tono indifferente, come se fosse concentrato in qualcos'altro.
"Non hai mai ucciso tanti innocenti, pensavo che la cosa ti avrebbe scosso" addentò la mela succosa che aveva tenuto in mano fino a quel momento godendosi a pieno quell'assaggio.
"Bhè in effetti avrei preferito evitarlo, ma dal momento che questa è l'unica soluzione non vedo perchè farsi prendere da inutili paranoie" si alzó dalla sedia per poi sistemare la busta insieme al resto del materiale che avrebbe utilizzato l'indomani.
Dopo essersi preparato spense la luce e si sdraiò per dormire.
Fino a che punto si sarebbe spinto per proteggere Kira? E ammettendo pure che ci fosse un limite alle azioni che avrebbe potuto compiere,cosa avrebbe distinto le sue da quelle dei comuni assassini? Cercò di respirare profondamente in modo da non tradire alcuna emozione. Improvvisamente un pensiero lo costrinse ad aprire gli occhi. Il piano che aveva elaborato era efficace, ma se ci fosse stato un altro motivo? Analizzando attentamente la situazione, non avrebbe potuto riscontrare nell'immediato la morte di tutti e dodici gli agenti, se per proteggere gli altri, Penber avesse deciso di trascrivere i nomi tenendo a mente solo il suo volto e non quello dei colleghi -in modo da limitare i danni dell'attentato di Kira- il piano sarebbe sfumato senza che potesse neppure accorgersene. Anche se minacciato Penber rimaneva un uomo addestrato, un agente scelto quindi abituato a certe pressioni e a riflettere in poco tempo.Si trattava peró di un'ipotesi piuttosto improbabile, considerando che nessuno conosceva le proprietà del Death Note,ma il fatto di averla presa anche solo in considerazione, non faceva che rafforzare il suo dubbio. Quel piano era stato ideato perchè non fosse lui ad uccidere materialmente dodici innocenti. Degli altri undici non avrebbe mai dovuto conoscerne neppure il volto. Che fosse tutto un modo per alleggerirsi la coscienza? Forse una parte del suo subconscio lo aveva portato a prendere certe decisioni con il solo scopo di preservarlo da tutto ciò. Si voltò rinnegando a sè stesso quei pensieri. Tanti dubbi non erano certi degni di un dio, del fautore di un nuovo mondo. Avrebbe fatto ciò che era necessario, avrebbe deciso chi sacrificare allo scopo di edificare quella che prima del Death Note poteva essere solo l'utopia di uno studente. Avrebbe soffocato quello che da sempre era stato il suo senso di giustizia, gli ideali con cui era cresciuto e che lo avevano sempre ispirato; ormai il nome di Kira lo aveva marchiato a fuoco sulla pelle.
Sorrise e i suoi occhi risplendettero scarlatti nell'ombra, da quel momento non avrebbe più pensato ai dodici innocenti, da quel momento in avanti, tutto ciò che lo avrebbe avvantaggiato rispetto ad Elle lo avrebbe considerato inevitabile, da quel momento Light e Kira divennero realmente la stessa persona.




Note:
Salve a tutti! Sono nuova ed é la prima cosa che pubblico quindi sono aperta ad ogni critica e consiglio. Ho immaginato che fosse questo il momento in cui Light abbandona davvero la sua vita precedente e si lascia ammaliare dal potere del Death Note. Secondo voi invece? Grazie in anticipo a chi leggerà e condividerà con me le sue idee!
   
 
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