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Autore: Kim NaNa    18/06/2014    5 recensioni
Confinata sul suo pianeta, Sailor Saturn medita sul suo destino di Senshi e sull'enorme potere che grava su se stessa.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hotaru/Ottavia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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 sailor saturn icon photo: Sailor Saturn 105-1.png
 
 
L'angelo del silenzio.
 
Sotto un cielo plumbeo e ostile passeggio muta e silenziosa. Tra tuoni dirompenti e lampi accecanti si agitano pensieri eterei e incerti.
Sono i pensieri di colei che non ha età, colei che muta e cresce senza tempo e senza freno.
Io, Sailor Saturn, l’Outer Senshi della distruzione, mi lascio andare ad un insolito e, quasi impercettibile, momento di sconforto.
Arenata in questo mio grande, silenzioso e solitario pianeta osservo, in lontananza, il bagliore rassicurante emanato dalla Terra, il pianeta della fanciulla che, tempo addietro, mi fece dono del più nobile e prezioso dei valori: l'amicizia.
Senza remore mi lascio andare ad un languido ricordo, ma la coscienza mi scuote da tale gradevole pensiero.
Non posso concedermi simili distrazioni.
Insieme alle altre Senshi ho una missione da compiere: proteggere la nostra amata Principessa e assicurare la pace nell'intero universo.
Mi sento al sicuro al fianco delle Outer.
Siamo un gruppo solido e unito e ci battiamo per i medesimi ideali. Non siamo solite parlare molto tra noi. Siamo taciturne, introverse, riflessive e solitarie, proprio come i nostri rispettivi pianeti. Siamo distanti le une dalle altre, ma è sufficiente lo scambio reciproco di sguardi saccenti per comprendere le intenzioni di ognuna.
Tra noi vi è una sorta di simbiosi, mossa a cuore dalla nostra ferrea e prorompente forza di volontà. Noi, guardiane del sistema solare esterno, siamo le più potenti delle Senshi solo perché è la solitudine la nostra unica compagna.
Ulula il vento freddo ed impetuoso, ma non smuove il mio corpo che gareggia contro la sua inaudita forza.
Io sono l'Angelo del silenzio. In me alberga l'anelito di morte che scruta la mia coscienza folgorando il mio cuore.
Dedita e costante, veglio l'oblio dell'universo preservandone il decoro e la quiete.
Morte e rinascita, questa sono io. Con me il vecchio muore, il nuovo nasce.
Io sono la guardiana della distruzione. Sono la fine e al contempo l'inizio. Sono il frangente intermedio. Sono
l'attimo in grado di cancellare un pianeta contaminato dal male e di rigenerarlo, poco dopo, a nuova vita.
Sono colei che non ha tempo. Colei che non ha né passato né futuro. Io sono il mentre. Sono il nulla e, simultaneamente, sono il tutto.
Il mio intervento implica la mia stessa fine, ma non ho paura della morte perché io sono la morte.
Io sono la fine, la disfatta, e insieme alla più terribile delle desolazioni, con me porto il trionfo, la grazia, l'unica, estrema, fonte di salvezza.
   
 
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