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Autore: Heart    18/06/2014    1 recensioni
Sono due cugine o meglio dire due amiche con gusti differenti: la parola esatta opposte. Come il caldo e il freddo. Kitty una ragazza che ama scambiare opinioni con gli altri senza paura, con un cuore martoriato da tante delusioni, ma ancora in carreggiata grazie a quella speranza che tanto sta per sparire per aspettare la sua anima gemella. Jenny una ragazza un pò chiusa, timida e estroversa, con una personalità forte ma nello stesso tempo debole, con un anima oscurata dai sensi di colpa; chiusa nel suo mondo di fantasia e di scrittura dove si può isolarsi dal dolore.
Due amiche che custodiscono un segreto.
Un segreto che li sta uccidendo.
Un segreto dove sono rinchiusi tutti i loro sogni e speranze.
E se accadesse qualcosa d'inaspettato? Riusciranno ad affrontare il tutto con la loro forza d'animo o saranno avvolte da quel sentimento che intrappola le anime?
Una nuova storia intrigante, misteriosa e passionale.
Che cosa succederà?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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Nell'attesa di averti tra le braccia

 

[ A te Kitty che hai voluto che scrivessi 
questa storia, ma la farò a modo mio. ]




Prologo:
- Li hai sognati di nuovo? - Chiese una voce annoiata. Non era né la prima né la seconda volta, che  quei sogni si ripetevano; ogni volta con qualche accenno diverso, con qualche sfumature diverse, ma in conclusione erano un vero proprio mistero della natura.
Da quanto andavano avanti così? Troppo tempo. Ci avevano creduto, sperato in un miracolo, illuse, ma poi si erano trovate sole, come sempre.
- Che succedeva sta volta? - Chiese ancora quella voce, che ormai aveva perso tutto, ma che dentro il cuore celava una piccola fiammella di speranza; continuava così la vita, con quel tram- tram dai colori bui che la circondavano.
Ma rimaneva silente, nessuno doveva scorgere quel suo lato così pestato dalla vita, che ogni giorno si sgretolava sempre più e che non trovava rimedio di fermare quella corsa imminente: il precipizio era alle porte.
-C'era la strega - Disse la ragazza di fronte a lei, si portava un dito sui capelli e li arricciava con movimenti circolatori. Infine sbuffò e diede voce ai suoi pensieri, che nella notte si calava in quelle vicende alquanto strane e ambigue.
il problema che in quegli momenti si sentiva una persona diversa dal normale, aveva tutto ciò che desiderava, una famiglia, un uomo che avrebbe fatto di tutto per starle accanto, degli amici, forse solo di una persona non le importava :la strega, nominata come tale poichè si rivolgeva alle sue nuore in modo sgarbato e altezzoso.
- Eravamo a casa sua - iniziò a spiegare, - Io e Federico guardavamo la tv e poi siete arrivati voi, la strega come al solito rompe le scatole e ci annuncia che la cena è pronta, noi sapendo come sarebbe svolta la cena iniziammo a rabbrividire, quei due tonti non muovevano nemmeno un dito all' ordine di vostra maestà e così ci andammo a sedere. Io accanto a Federico e tu accanto a Daniele. Ad un tratto ne esce fuori che non siamo degne dei suoi figli, che non abbiamo istruzioni adatte e cose del genere. Io inizio a dirle raffiche di parole, mentre tu rimani in silenzio. Ad un tratto tu ti alzi e te ne vai scocciata, quel definente del tuo ragazzo si alza per seguirti e dopo iniziamo a sentire urla, infine la strega scompare e noi ci troviamo in piazza. - Prosegue - c'era un palco in cui c'era l'occorrente per il karaoke, Federico e Daniele si recano a cantane, non sai quanto sono stonati, e poi tocca a noi. In Fine finisce così. Io non li capisco più- Spiegò ormai distrutta da quel sogno troppo bello, - sembra che ogni volta debba cambiare qualcosa, ma infine rimane tutto com'è. Vorrei non sognarli più, distruggono le nostre aspettative- Concluse.
- Loro sono le nostre speranze per una vita migliore, credo che tu li sogni per qualche motivo, non credo che da un giorno all'altro ti ritrovi con queste immagini così. Io credo che ci sia dell'altro, forse è solo sperare questo, ma la voglio mettere così. Loro ci stanno inviando un messaggio e noi ancora non abbiamo capito il senso, dovremo aspettare - disse riflessiva.
- Ma quanto Je, qua parliamo di anni o millenni, ti faccio notare che siamo degli umani e non dei vampiri - rise.
- Certo io sono Bella Swan.- iniziarono a ridere.
- Comunque dobbiamo uscire o rimaniamo a casa? Non ho così tanta voglia di fare il palo per due ore, tanto nessuno ci aspetta- rispose afflitta.
- Questa si chiama sfiga Kitty. C'è l'abbiamo scritto sulla fronte e così la fortuna devia il suo corso e sbatte in qualcun altro, lasciandoci in balia di questa aria nera. - sospirò - che vita di merda!- Puntualizzo.
- E già non ci succede mai nulla di bello. Odio questa vita- Chiusa discussione.
- Sai Ki credo che loro non esistono, ma c'è una parte di me che  ci crede che loro siano qui, ma noi non li vediamo. Vorrei tanto ... - lasciando la frase in sospeso.
Le due si guardarono per poi cercare qualcosa da fare in quella lunga notte di luna piena.













 

Primo capitolo
Nuvole all'orizzonte



⦁    Io non voglio più sognarti, voglio viverti!.- 
Si. Potrebbe andare, il mio nuovo romanzo inizierà proprio in questa maniera, non è idilliaco ma non m’importa. Ho deciso, dovrà essere questo lo spunto del mio capolavoro, si come no.
Il mio scrivere non e che sia un granché, ma da quando ho scoperto questa vena di esprimere a parole buttate su un foglio non riesco più a fermarmi, è una forza più forte di qualche altra cosa, la devi fare, non importa se su un pezzo di carta stracciata o sul tavolo, basta che scrivi.
La mia rinascita è la scrittura devo molto a lei, alla mia musa, alla mia padrona, io le sono debitrice; e non m’importa della gente che mi sfinisce con le loro chiacchiere inutili, io voglio scrivere, io lo faccio con il cuore e quando l’ispirazione mi invade non ce modo di farla tacere.
Forse è amore? Oh l’ho è?

Il cielo è azzurro, il sole brilla come una cometa nel cielo buio.
Il vento trasporta odori e m’invade la stanza, dove in questo secondo sto scrivendo. A ritmo di musica mi faccio trasportare dalla realtà, anche se devo dirla tutta, quando mi succede cerco di andare oltre i miei limiti, il mio mondo è fatto di creature magiche è valorosi. Potrebbe sembrare il mondo delle fiabe ma non lo è, qui non ci sono principesse e principi che sconfiggono draghi che sputano fuoco, ma solo il potere della speranza. A dirlo può sembrare strano questo mondo, ma venite dentro la mia mente e vi stupirete di ciò che troverete, sembra un pianeta del tutto nuovo, dove tutto può essere realizzato, certo c’è sempre un limite a tutto, ma quella è un’altra storia.
Sposto lo sguardo e guardo il cielo celeste, le note di alcune parole mi fanno vagare fuori, alla ricerca di qualcosa che mi spezza di questa routine di questa vita che non ha colore in apparenza.
Ho sempre descritto il mondo pieno di colori e vivacità, ma sappiamo tutti che non lo è. Il mondo è fatto di dolore, sofferenze e guerre.
Basta solo accendere la tv o la radio di sentirne di tutti i colori, ma alle volte è meglio non farlo e guardare tutt’altra cosa, come per esempio programmi di cucina e cose varie.
O Dio mi sto facendo travolgere da questo senso di non appartenenza che mi fa sentire vuota dentro, come ci fosse uno strato vacante tra il cuore e il cervello, ma cosa sto dicendo, credo che i circuiti sono andati al fuoco. Io un robot? No! Sono un essere umano a 100%.
Forse se lo sarei non sentirei queste emozioni che galleggiano infondo all’anima, non piangerei in silenzio quando tutto va storto, ma nella penombra della realtà tutto lo mascheriamo così perfettamente che sembra che siamo freddi ai sentimenti.
Rileggendo queste righe mi sembra che sia un inizio di un saggio della vita, ma so che non è così, voglio iniziarlo perché ho bisogno di scontrarmi con una realtà che non è stata mai affrontata, e se lo è stata fatta in modo corretto, perché io ci credo al destino e ho bisogno di una prova, forse non oggi, nemmeno domani, ma voglio che succeda qualcosa. Ho bisogno di vivere questa vita!

Chiudo gli occhi a questa riflessione e mi fanno abbindolare dalla musica che esce dalle casse, e dalle campane che rintoccano le 12 esatte.
Un suono melodioso, sincero.
La scrivania vibra, che cosa succede? Ah quanto sono fuori il telefono, accetto la chiamata e rispondo, addio mondo crudele, non faccio ridere per niente. 

⦁    Pronto! –
⦁    Jenny quando andiamo a pescare quegli scatoloni? Sai abbiamo meno di un mese al compleanno di  mio padre- disse.
⦁    Lo so, gina. Non ti sembrare che io mi sia dimenticata di una cosa del genere e che ancora mi fa male il piede e credo che non si aggiusti così facilmente – borbotto, mentre faccio avanti e indietro della mia stanza.
⦁    Si va bene, ma ci dovremo dare una smossa. Che cosa dobbiamo comprare e come iniziare. – dice.
⦁    Ah non lo so. Il progetto è finito, ma la pratica è tutta un’altra cosa, non mi ricordo come abbiamo fatto quello di pupi, nemmeno quello tuo pensa a me. – 
⦁    Jenny smuoviti non abbiamo tutta la vita, uno di questi giorni andiamo a cercare questi scatoloni e iniziamo i preparativi. Comunque oggi che fai?- dice.
⦁    Ho Fabio! – puntualizza scocciata.
⦁    Che palla. Comunque di che cosa parliamo mi sto annoiando, in tv non c’è nulla di che. – si lamenta.
⦁    Lo sai meglio di me che non c’è mai nulla, nel pensare che tu hai sky, non lo so, io cammino avanti e indietro come una pazza, se qualcuno mi osservasse mi prenderebbe per una nevrotica. Gina sai … -
⦁    Sabato che dobbiamo fare? Mi annoia a rimanere a casa, veramente mi annoia anche uscire, ma –
⦁    Lo so. Usciamo anche per poco e poi ritorniamo a casa, tanto lo sai come va a finire.
⦁    Purtroppo. Ok io ti lascio ci sentiamo su whatapp.
⦁        -  Ok.- chiude la chiamata e mi risiedo, ok mi sto annoiando a morte. Punto e basta! 

***


Chiudo gli occhi, si come se fosse una cosa facile.
Chiudo e tutti i pensieri del giorno mi avvolgono come una coperta, le preoccupazioni si fanno più forti, l’emozioni che hai represso esco fuori e ti devastano. Lo sapete che cosa vi dico? Che quando non hai un  ruolo in questo mondo non sai se c’è la fai a superare la giornata? Ogni giorno che passa mi sento sempre più vuota, come se tutto se ne andasse al diavolo.
Cerchi di prefissarti degli obbiettivi, ma non li raggiungi mai, come fare la dieta per dimagrire, inizi e poi la lasci sbattere e mangi per lo sconforto.
La vita è realmente strana, il giorno di prima ti senti al settimo cielo e poi ti ritrovi giù.
Potrebbe mai succedere qualcosa in questa mia vita buia? Ci sarà una striscia di luce che mi invaderà e mi porterà fuori da questo guscio? Forse chiedo troppo? Qualcuno mi dia una mano e mi alza, ne ho bisogno come l’aria. Vi prego voglio uscire da questo tunnel che mi sta divorando l’anima.
Si, in questo secondo sono malinconica, la sfortuna vuole che non c’è lei a consolarmi, la mia fidata Luna che adesso è oscurata dal cielo limpido.
Ma sta notte la rivedrò anche per un attimo e mi sentirò al sicuro.


***

La treccia che ho dietro la nuca ondeggia, sono in ritardo.
Maledizione a mio padre che viene sempre quando vuole lui, lo so, che ha tante cose da fare, ma che cazzo io devo uscire! Non posso rimanere per sempre chiusa in quelle quattro mura di case e non mi va sempre di fare la baby setter a mio fratello, la mia testa ha bisogno di relax.
Manca poco ormai, sto arrivando, solo qualche altro passo è arrivo, se solo i tendini dei piedi non mi farebbero male . Io dico perché questi dottori non capiscono la causa? Non la sanno fare più una diagnostica? Dottori per nome, ma di fatto cretini.
Fiu, sono arrivata alle sei spaccate e lì, c’è gina per nomignolo, ma non di fatto.
Il suo nome verrà nascosto al pubblico e io come al solito le vado incontro sicuramente tutta rossa in faccia.
⦁    Sono arrivata Ki – dico, lei non mi guarda, precisamente osserva la vetrina che c’è dietro di me.
Mi volto anch’io e squadro ciò che c’è, un vestito blu metallizzato, con uno scollo a V, un corpetto stretto alla vita e poi morbido.
⦁    Ti piace?- Domando, ma lei rimane in silenzio.
Questa qua è strana, non e che le successo qualcosa?
⦁    Gina che hai?- 
⦁    Nulla. –
⦁    Si come no, sputa il rospo!-
⦁    Ho litigato con mio padre, dice che devo mangiare di meno- dice sconfortata.
Vedete quando dice queste cose, andrei da mio caro zietto e prenderlo dalla gola solo se avrei la forza di Clack Kent e lo farei spaventare un poco, cavolo tua figlia non mangia nulla e tu chiedi di non farlo.
Ok mi calmo, non voglio la pressione a duemila.
⦁    Fregatene, non ci dare retta, ormai queste parole sono vecchie- la trascino verso il corso, vediamo di farle cambiare l’umore.
Camminiamo per una buona mezz’ora, il sole è caldo, prima fa freddo e poi tutto di scatto ci ritroviamo in estate, ci vuoi far morire tempo? Ma si sa, che ormai va tutto come gli pare, natura mia che cosa sta succedendo? Forse tra breve ci sarà la fine dl mondo? Chi lo sa. Io voglio vivere, mi voglio sentire viva!
Ci fermiamo davanti alla nostra yogurtiera preferita, ordiniamo e poi ce lo mangiamo, soliti gusti, solita monotonia non e che cambia.
Parliamo del più del meno, della vita che fa schifo che non succede mai nulla di bello, perché non possiamo nominare l’altra parte, già ci sono stati abbastanza lutti.
Ormai la sera sta arrivando il cielo è così bello vorrei essere a mare, dove il colore arancione si immischia con il blu del mare, mentre i raggi brillano per ultima volta nello specchio dell’acqua che si scurisce con l’andare del tempo.
Purtroppo sono in città, ma lo spettacolo c’è comunque ma riduttivo.
Le campane riecheggiano le otto precise, mi chiedo se ora di ritornare a casa, di chiudere quella porta che ci ha permesso per qualche ora di rilassarci e non pensare a tutto ciò che ci circonda.
Saluto Ki e mi avvio verso casa, le faccio promettere che appena arrivo a casa le mando un messaggio e le faccio capire che sto bene, lei fa altrettanto.
Inizio a prendere la strada di casa e cammino, passo dopo passo mi avvicino alla mia strada. Le macchine, le persone continuano il loro ritmo, sembra che in quel momento in cui io cammino mi trovo in un'altra parte, un mondo parallelo diciamo. I miei sogni esistono per questo, per farmi chiudere gli occhi e farmi passare la vita, ma ad un certo punto di scocci e vuoi le vere sensazione sulla tua pelle.
Ad un certo punto mi volto, ho una strana sensazione. Tutto scorre con tranquillità, allora che cos’era quel brivido? Affretto il passo e vedo la mia casa, devo camminare più veloce, non mi piace questa inquietudine che mi porto dietro, perché la mente è vuota?
Cerco disperatamente le chiavi nella borsa e finalmente li trovo, li prendo e apro la porta, un momento dopo sono dentro.
Il cuore mi batte forte, la testa scoppia, come se qualcuno avesse tentato di entrarci dentro.
Prendo un lungo respiro e poi mi rilasso, sarà stata una coincidenza, io stavo sognando ad occhi aperti, forse mi sono distratta per un secondo … ah non lo so, meglio mandarci questo messaggio.
Inviato.
Chiudo la porta della mia stanza e mi guardo in giro,  non c'è nessuno, chiudo e apro di nuovo gli occhi. Il respiro è ritornato regolare, Je è stato solo un allucinazione, forse vivere nel tuo mondo ti sta facendo perdere la lucidità del mondo reale. Si deve essere proprio così. 
Apro la porta e salgo le scale, che il mondo reale mi inghiotte.


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