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Autore: Stephanie86    18/06/2014    4 recensioni
[Hunter Swan | 3x21/3x22]
Emma si trova nella Foresta Incantata del passato. Mentre pensa ad un modo per tornare indietro, incontra qualcuno che credeva non avrebbe rivisto mai più...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Graham/Cacciatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Do you know him?

 

 

 

“Because I know this love seems real
But I don’t know how to feel”

 

 
 

- Swan?

La Foresta Incantata era una vera trappola. Emma l’aveva pensato fin dal primo momento in cui ci aveva messo piede.

C’erano pericoli ovunque, era riuscita a percepirli. E, sopra ogni altra cosa, c’era il pericolo di cambiare il passato. Di cambiarlo e causare disastri nel futuro.

Quindi era necessario trovare un modo per tornare indietro.

Emma stava giusto pensando a questo e, in parte, anche al fatto che sarebbe stato meglio somigliare giusto un po’ a Marty McFly di Ritorno di Futuro, quando lei e Uncino avevano udito dei rumori. Il pirata l’aveva afferrata e l’aveva spinta dietro una fitta massa di cespugli giusto un attimo prima che, in fondo al sentiero, apparisse un uomo vestito di nero, probabilmente una delle guardie di Regina, in quel periodo impegnata a cercare ovunque Biancaneve.

Era da solo ed era a piedi. Una faretra piena di frecce gli dondolava sulla schiena. Aveva un elmo calato sul capo quindi Emma non aveva visto subito il suo viso.

Ma quanto l’uomo si era seduto su un tronco caduto e si era tolto l’elmo per bere un sorso d’acqua dalla borraccia che teneva appesa alla cintura, Emma l’aveva riconosciuto. Ed era stato... Come un fulmine a ciel sereno. Come un miraggio in mezzo al deserto.

Era rimasta là. A fissarlo. Con gli occhi leggermente sgranati.

Era ancora là. A fissarlo.

- Swan?

La voce di Uncino suonava distante. Lontana. La Foresta era diventata qualcosa di approssimativo intorno a lei. Niente di concreto. Perché Emma vedeva solo il giovane seduto a pochi metri di distanza dal punto in cui era nascosta.

“Il drink di Regina... Era più forte del previsto”. Graham le aveva sorriso, divertito, mentre Emma se ne stava dietro le sbarre di una cella. Era arrivata a Storybrooke solo la sera prima.

“Non ero ubriaca. Ho sterzato perché c’era un lupo in mezzo alla strada”.

“Un lupo... Certo”.

Graham, adesso, era lì. Vivo. Nella Foresta Incantata del passato e con l’armatura dei soldati di Regina addosso. Ma era lui. Ed era vivo.

Sei vivo, pensò, sgomenta e felice al tempo stesso.

(Sì, lui qui, in questo luogo e in questo tempo è vivo. Ma non nel tuo, di tempo)

“Questo lo chiami volontariato?!”.

“Cambio... di programma. Regina, voleva che...”

“Dormissi con lei?”.

“No!”.

Sapeva anche perché Graham aveva l’armatura addosso. Sapeva perché era costretto a stare dalla parte di Regina...

Perché Regina gli aveva strappato il cuore, una volta. Regina lo controllava.

“Perché tenerlo segreto? Siete adulti. Potete fare quello che volete!”. La relazione tra Regina e Graham la contrariava. E molto anche.

“Perché io... Non volevo che tu mi giudicassi”.

“Perché ti importa del mio giudizio?”.

“Perché...”.

“Cosa?”.

L’aveva baciata.

Quella sera l’aveva baciata perché voleva provare qualcosa. Voleva provare dei sentimenti.

“Ho bisogno di provare qualcosa!”.

- Graham... – mormorò Emma.

Graham si gettò dell’acqua sul viso e tra i capelli castani per rinfrescarsi. La sua espressione era concentrata, guardinga e cupa.

“È il mio cuore, Emma. Io devo trovarlo”.

“Okay. Come... pensi di fare?”

“Devo soltanto seguire il lupo”.

“Cosa? Quale lupo?”

“Quello che appare nelle visioni. Mi aiuterà a trovare il mio cuore”.

“Scusami. Credevo... che parlassi metaforicamente. Tu credi davvero di non avere un cuore?”.

Non ce l’aveva.

Emma allora non ci credeva... Non riusciva a crederci. Non ancora. Ma Graham non aveva un cuore, perché Regina gliel’aveva sottratto. Emma aveva pensato che Graham avesse solo bisogno di riposare...

“È l’unica spiegazione sensata. L’unica che spiega perché non sento niente!”.

“Ascoltami, Graham... Tu ce l’hai un cuore. Te lo dimostro”. Si era avvicinata e gli aveva messo una mano sul petto. Ed era sicura di aver sentito il battito accelerato di un cuore. Ne era sicura, sì.

“Senti? Sta battendo. È reale”.

Ora l’unica cosa che desiderava era uscire allo scoperto e correre incontro a Graham, per dirgli che le dispiaceva. Per dirgli che le dispiaceva di non avergli creduto, di aver pensato che fosse solo stanco, che fosse solo sconvolto. Voleva corrergli incontro e abbracciarlo. E chiedergli di perdonarla, perché non era stata capace di credere. Perché non era stata capace di aiutarlo.

Perché non era riuscita a salvarlo.

Lei era la Salvatrice, ma non aveva potuto salvare Graham.

(Ho bisogno di provare qualcosa!)

Emma si sporse un poco in avanti. Uncino la trattenne.

- Cosa fai? – le chiese. - Stai giù.

Non voglio stare giù. Devo andare da lui!

Voleva andare da lui e chiedergli di seguirla. Di andare con lei. Di tornare nel futuro con lei.

Graham chiuse la borraccia e la riagganciò alla cintura.

(Ti sembro forse Marty McFly?)

“É che... Mi sono reso conto che non io sento niente, Regina. E la colpa non è mia. È tua”.

“Quindi mi stai abbandonando per lei”.

“Ti sto abbandonando per me”.

- Swan, chi è? Lo conosci? – stava domandando Uncino, perplesso.

...Ma non poteva andare da lui, ovviamente. Non poteva cambiare il passato. Non poteva nemmeno rivolgergli la parola, stringerlo a sé...

“Che c’è?”.

Aveva appena finito di medicarla. Emma si era alzata, si era avvicinata e l’aveva baciato. Per la prima volta, dopo anni, sentiva di voler provare qualcosa. Anche lei. Sentiva di potersi fidare di Graham. Sentiva che quel sentimento era buono, era bello ed era reale. Sentiva di poter riaprire il suo cuore.

Sentiva.

Era stato allora che Graham aveva ricordato tutto...

...Aveva ricordato tutto grazie al suo bacio.

“Io mi ricordo...”

“Ma di cosa parli?”. Emma aveva visto una lacrima scivolare sul viso di Graham.

“Grazie”.

Graham, che aveva cercato di baciarla di nuovo.

Ma prima di farlo era crollato.

Era caduto per terra.

Emma l’aveva chiamato. Aveva gridato il suo nome.

(GRAHAM!)

E aveva tenuto il suo corpo inerte fra le braccia.

Il suo corpo inerte.

Privo di vita.

Un attimo prima lo stava baciando. Un attimo dopo Graham era morto.

“Grazie”.

Erano state le sue ultime parole.

“Grazie”.

Poi c’era stato il vuoto. L’assenza.

Emma non trattenne la lacrima che scivolò sulla sua guancia. Scivolò, come l’ultima lacrima di Graham.

Sorrise. Come aveva sorriso a Graham, quella sera. Sorrise anche se Graham, ora, non poteva vederla.

- Sì. Lo conosco.

  

“And I wonder if you know
How it feels to let you go...”

 

 

***

 

 

Angolo autrice:

Questa one shot Hunter Swan è ispirata ad una fanart che ho trovato in un gruppo di Facebook dedicato a Once Upon a Time.

E niente. Li trovo adorabili.

La mia OTP è Swan Queen e lo sa tutto il mondo, ormai, ma Emma e Graham li shippavo troppo. Erano davvero belli insieme.

 

I versi che aprono e chiudono la storia vengono da una canzone degli Hurts, Stay. È questa: Stay

   
 
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