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Autore: CCDreamer    18/06/2014    2 recensioni
Lasciò cadere la rivista sulle sue ginocchia. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al sedile. Poi una mano calda scivolò sulla sua. Avvertì il metallo freddo della fede accarezzargli le dita , sorrise ad occhi chiusi portando la sua mano sinistra a coprire quel morbido intreccio. Allineò le fedi e sentì un mormorio di apprezzamento accanto a sè. Riaprì gli occhi e.....ed eccolo lì. Il suo principe.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I colori del tramonto filtravano attraverso il finestrino illuminando il viso di Kurt, assorto nella lettura dell'ultimo numero di Vogue, e accarezzando i suoi tratti delicati . Blaine lo stava ad osservare incantato: quella creatura straordinariamente perfetta era finalmente sua.
Kurt aveva rivolto tutta la sua attenzione alla sua rivista, per evitare di mettersi a saltellare sul suo sedile per la troppa eccitazione.
Non poteva crederci.
Ripensò a quando solo qualche anno prima era un giovane di Lima. Un giovane gay di Lima , Ohio. Ricordava tutte le serate passate davanti al suo specchio ad immaginarsi un futuro che, ne era certo, non avrebbe mai vissuto. E invece eccolo lì il suo futuro. Felice come non aveva mai avuto il coraggio di desiderarlo.
 Kurt Hummel ce l’aveva fatta.
 Lasciò cadere la rivista sulle sue ginocchia. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al sedile. Poi una mano calda scivolò sulla sua. Avvertì il metallo freddo della fede accarezzargli le dita , sorrise ad occhi chiusi portando la sua mano sinistra a coprire quel morbido intreccio. Allineò le fedi e sentì un mormorio di apprezzamento accanto a sè. Riaprì gli occhi e.....ed eccolo lì. Il suo principe. Blaine gli sfiorò le labbra con un bacio, poi gli indicò il finestrino. Kurt si accoccolò sulla sua spalla e si godettero insieme lo spettacolo del sole che tramontava.
Sette ore dopo l'aereo toccò suolo. Blaine svegliò Kurt,che si era teneramente addormentato stretto a lui, accarezzandogli la guancia e sussurrandogli carinerie all'orecchio. Kurt protestò, ma poi si lasciò baciare da suo marito, il quale con un sorriso intenerito lo tirò su e gli avvolse un braccio attorno alla vita mentre scendevano dall'aereo. Recuperarono le loro valige e si incamminarono mano nella mano con gli occhi ancora assonnati verso l'uscita dell'aeroporto.
Blaine caricò i bagagli sul primo taxi disponibile e diede indicazioni al tassista stando attento a non farsi sentire da Kurt. Il viaggio di nozze, infatti, era stata l'unica incognita per lui: Blaine aveva voluto occuparsene da solo perchè " Tu hai organizzato il matrimonio, io voglio regalarti un viaggio da sogno!". E così eccoli lì, seduti vicini in quell'auto che li avrebbe portati a destinazione.
 Kurt, approfittando della concentrazione dell'autista, affondò il viso nel collo di Blaine ed iniziò a lambirlo con baci e piccoli morsi.
-“ Amore” mormorò contro la sua pelle “Mi dici dove siamo?”
Sentì Blaine sorridere tra i suoi capelli ed esultò internamente. Sapeva che il suo uomo non avrebbe resistito a lungo, così si strinse maggiormente a lui e continuando con quella sua piacevolissima tortura.
-“ Allora? Me lo dici, Tesoro ?”,fece ben attenzione a sottolineare l’ultima parola, utilizzando un tono esageratamente melenso.
Blaine strinse la presa su di lui e si lasciò andare ad un mugolio di piacere. Era sicuro di averlo in pugno.
-“No!”
Kurt si immobilizzò un attimo, giusto il tempo di incassare quel… rifiuto?
-“ Blaine Devon Anderson!” lo guardò dritto negli occhi “Non vuoi dirmi dove trascorrerò il mio viaggio di nozze?”
-“ Hummel -Anderson, prego. E no, non te lo dirò. Presto lo scoprirai da solo. Non vedo l’ora di vedere la tua faccia!”
E Kurt ci provò, ci provò davvero a fingersi indignato, ma la nota di orgoglio che Blaine aveva avuto nel pronunciare i loro cognomi insieme lo spinse a cancellargli dal viso quel sorriso da vincitore…a suon di baci. Lo baciò senza senso, con una leggerezza che non gli era mai appartenuta.
-“ Sono. Molto. Arrabbiato. Con te.” , gli disse tra un bacio ed un altro. Blaine si staccò e appoggiò le loro fronti
-“Però mi ami”
-“Però ti amo”
Blaine lo baciò sulla punta del naso, e lui si accoccolò nuovamente sul suo petto, lasciandosi distrarre dal motivetto che il suo fid-…. Che suo marito, stava canticchiando.
Kurt non si rese conto che avevano lasciato l’autostrada, fino a quando non notò qualcosa con la coda dell’occhio. Si voltò e…
-“B-Blaine quella… quella è…?”
-“La Torre Eiffel? Sì amore, proprio quella”
-“Noi siamo….Tu mi hai portato…Mi hai portato a Parigi?”
Blaine si sentì stranamente nervoso, stava iniziando a preoccuparsi che forse Kurt avrebbe preferito un viaggio di nozze in qualche località esotica, magari su una piccola isola, all’insegna del relax. E se non gli fosse piaciuto quello che aveva organizzato per loro? E se lo avesse trovato troppo banale? Se non fosse stato all’altezza delle sue aspettative?
Si accorse che Kurt lo stava fissando, con l’espressione incredula
-“Io…uhm…Beh tu hai sempre sognato di poter visitare Parigi. Ho pensato….tutti i tuoi discorsi sulla moda, la cucina francese, i vecchi film d’autore. E la tua … la nostra passione per “Moulin Rouge”…..Mi sembrava una bella idea, una città romantica, ma forse tu avresti preferito altro. Oddio non ti piace, se non ti piace posso inventarmi qualcosa, posso..”
Una mano morbida frenò quella  sua piccola crisi isterica.
-“ Blaine…questo è molto più di quanto io avrei mai potuto immaginare. È bellissimo. Tesoro, solo…Grazie”, Kurt poggiò lieve le labbra sul dorso della sua mano.
-“ Allora…allora ti piace?”
-“ Amore, l’unica cosa che desideravo era passare qualche giorno io e te da soli. Qualsiasi posto mi sarebbe andato bene. Il fatto che tu abbia scelto la città dei miei sogni non fa altro che dimostrarmi quanto  tu sia perfetto per me.”
Il modo in cui Blaine sorrise, gli occhi che brillavano di piccole lacrime di gioia, resero impossibile a Kurt il resistere all’istinto di stringerlo tra le sue braccia e baciarlo ancora e ancora, fino a quando non sarebbe mancato ad entrambi il fiato.
 
Quando il taxi si fermò davanti ad uno dei più famosi e lussuosi hotel di Parigi, Kurt pensò che l’autista avesse  notato un qualche malfunzionamento dell’auto perché non era possibile che-
-“Mio principe” Blaine fece un elegante inchino, degno del miglior cavaliere , mentre gli apriva la portiera “Siamo arrivati”
-“Stai … stai scherzando?”
Blaine rimase in silenzio. Semplicemente gli offrì la sua mano in un tacito invito. Kurt l’afferrò, come aveva fatto quel giorno sulle scale della Dalton, e come avrebbe continuato a  fare tutti i giorni della loro vita .
Rimase senza parole quando suo marito lo guidò nella loro camera. Rimase immobile, a bocca aperta al centro di quella grandissima, meravigliosa suite. Davanti ai suoi occhi un elegante salotto con divani rivestiti in velluto e adorno di oggetti di lusso. Poi la sua attenzione fu catturata da quell’elegante pianoforte a coda posto proprio davanti a quella grande vetrata che dava sul terrazzo. Dietro quei vetri si vedeva la Torre Eiffel ergersi nel magnifico cielo parigino.
Kurt si voltò e trovò Blaine intento ad osservarlo. Si gettò tra le sue braccia e prese a balbettare ancora  sorpreso da tutto quello.
-“ Amore..questo è…questo è fantastico”
Blaine posò un bacio tra i suoi capelli, poi lo fece voltare tra le sue braccia fino a trovarsi posizionato dietro la sua schiena, con il mento appoggiato sulla sua spalla.
-“Aspetta, c’è un’altra cosa che devi vedere”, e così dicendo cominciò a spingerlo delicatamente.
Un grande, grandissimo letto, proprio lì, davanti ai loro occhi. Petali di rosa erano sparsi ovunque. A Kurt non sfuggì il tocco di Blaine quando vide che insieme ai petali rossi, vi erano anche alcuni gialli, e di certo non poteva non essere opera sua la scatola di cioccolatini adagiata sul cuscino sul lato sinistro del letto. Quello dove dormiva lui.
Si voltò per guardarlo negli occhi
-“Blaine, è tutto così…così perfetto. Io non ho parole. Come hai fatto?”
Blaine fece scorrere le sue dita lungo tutta la sua schiena.
-“Non ha importanza. Voglio solo regalarti un viaggio da sogno. Spero di riuscirci”
-“Tu sei pazzo Signor Hummel-Anderson. Incredibilmente pazzo”
-“Sì, probabilmente sì. Ma sai cosa vuole adesso il pazzo?”
-“Sentiamo. Cosa vuole?”
-“Sai, lui è perdutamente, follemente innamorato di questo meraviglioso uomo dagli occhi blu, e desidera tanto, tantissimo avere un bacio da lui”
E Kurt, stordito dal profumo della felicità che era così simile all’odore di suo marito, non se lo lasciò ripetere due volte. Ed erano  labbra contro labbra, lingue che tracciavano sentieri che portavano all’isola che non c’è. Erano Kurt e Blaine.
La giornata passò fin troppo in fretta, tra la colazione nella miglior pasticceria della città ,le foto e la passeggiata mano nella mano davanti alla Torre Eiffel, che era durata giusto il tempo di trovare le più rinomate boutique del mondo. Poi era stato tutto un “Blaine guarda quella camicia” e un “Amore puoi tenermi questo? Devo assolutamente provare quei pantaloni”, e allora ritornare all’hotel senza perdere nulla per strada e senza rovinare i nuovi acquisti, o rompere i souvenirs, fu un’impresa alquanto ardua. Un’impresa ricompensata da un bellissimo bagno idromassaggio, con tanto di fragole e champagne.
-“Sul serio Blaine, sembra che tu abbia ingoiato un manuale sulle arti seduttive!”
-“Ridi pure, però le fragole ti sono piaciute”
-“Ma eri così dolce mentre mi imboccavi!”
 
Ed eccolì lì, nella hall dell’hotel stretti nei loro smoking.
-“Signori, la vostra limousine è pronta
-“Cosa? Blaine…una limousine?”
-“Shh. Sta’ zitto e lascia che ti porti a cena, a lume di candela”- Così lo prese per mano, per condurlo verso l’ennesima sorpresa.
 
-“Non ho mai mangiato così bene in vita mia”
Kurt continuava ad elogiare lo chef del ristorante dove erano appena stati. Le gambe accavallate, un bicchiere di vino in mano, tranquillamente seduto nella “loro” limousine. Blainè lo stava a guardare: era talmente bello che  pensò che tutto quel lusso, quella raffinatezza, perdessero tutto il loro valore davanti a Kurt. Perché Kurt era unico. E Blaine  lo aveva tutto per sè.
La limousine si fermò e l’autista si affrettò ad aprire loro la portiera. Quando Kurt alzò lo sguardo davanti a sé, si ritrovò ad emettere alcuni suoni strozzati, che avevano tutta l’aria di essere delle espressioni di apprezzamento. Suo marito gli offrì il braccio e Kurt vi si aggrappò letteralmente. Cominciarono lentamente a salire quei gradini di marmo, mentre Blaine spiegava:
-“Abbiamo visto tantissimi film insieme, e siamo stati spesso a Broadway per i nostri musical preferiti. Ma non abbiamo mai visto  un’opera lirica…”
Seduti in galleria, Blaine osservava Kurt guardarsi attorno, memorizzare ogni più piccolo dettaglio, come a voler imprimere nella sua mente una fotografia indelebile di quel momento.
-“Prima la limousine, adesso l’Opera…cominciò a sentirmi come Julia Roberts in Pretty Woman” sussurrò lasciando scivolare la sua mano in quella del suo uomo, mentre le luci calavano.
Blaine sorrise, mentre sul palcoscenico cominciavano a portare in scena “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
 
 
Le luci della città, il bagliore della Luna alta in cielo, rendevano l'atmosfera ancora più romantica e speciale. Blaine, camminando a piedi nudi, con la camicia aperta che lasciava intravedere la sua pelle ambrata, ripensò alla serata che avevano appena trascorso. Kurt era rimasto assolutamente incantato, aveva assistito alla rappresentazione senza fiatare, applaudendo con grandissimo fervore. Blaine aveva guardato lui, per tutto il tempo. Ripensò a come il suo amore si fosse paragonato a Julia Roberts in quello che sapeva essere uno dei suoi film preferiti. E così gli venne in mente un'altra idea. Estrasse il cellulare dalla tasca della sua giacca abbandonata sullo schienale del divano, cominciò a trafficarci mentre lo collegava all’impianto stereo. Poi quella musica, lenta e dolce invase tutta la suite.
Kurt uscì dal bagno proprio in  quel momento. Indossava solo una vestaglia di seta color  blu notte, cortissima.
-“È uno spettacolo” disse semplicemente, facendo vagare lo sguardo dal meraviglioso panorama davanti al loro terrazzo a Blaine , che lo stava invitando a sedersi accanto a lui sullo sgabello del pianoforte. Kurt non esitò, e gli si avvicinò.
-“ Tu sei uno spettacolo” sussurrò Blaine.
Allungò le mani sul pianoforte, lasciando che le sue dita accarezzassero i tasti d’avorio. Chiuse gli occhi, poi cominciò a riprodurre la stessa melodia che proveniva dalle casse.
https://www.youtube.com/watch?v=L-rhxL8jYUM
Kurt abbandonò la testa sulla sua spalla, beandosi di quella sensazione di completa, assoluta serenità. Sentiva i muscoli di Blaine muoversi accanto a lui, alzò lo sguardo per vederlo assorto in quel vortice di emozioni che era soltanto loro. Loro e di nessun altro.
Fu così naturale alzarsi ed ondeggiare insieme, a tempo con i battiti dei loro cuori. Si guardarono. Occhi negli occhi. Mani che si intrecciavano a mezz’aria. Respiravano l’uno sulle labbra dell’altro. Poi fu come baciarsi di nuovo per la prima volta, con le farfalle nello stomaco e quella sensazione di poter toccare il cielo con un dito, quando le loro lingue si accarezzarono. Lentamente, con la dolcezza degli innamorati, poi con la passione degli amanti. Blaine sollevò Kurt sul pianoforte, senza  smettere di baciarlo quando lui gli sfilò la camicia. Kurt lo teneva stretto a sé, con un braccio aggrappato alle sue spalle e la mano sinistra a palmo aperto lungo tutta la sua schiena, il metallo freddo della fede a ricordare ad entrambi cosa erano diventati: una famiglia.
Blaine tracciò una scia di baci lungo la  sua mascella, per poi continuare lungo tutto il collo, dove si soffermò a prestare le sue attenzioni. Quello era il suo posto. Abbracciò stretto Kurt mentre con le dita scioglieva il nodo che teneva stretta la sua vestaglia. Fu un attimo, e la stoffa scivolò leggera lungo la spalla di suo marito, e Blaine si ritrovò a sfiorare con le labbra la sua pelle di seta, resa ancora più diafana dalla luce della luna. E a quel punto l’urgenza di sentirsi ancora più vicini, il bisogno del calore del corpo dell’altro attorno al proprio  agì per loro. Le gambe di Kurt si strinsero attorno alla vita di suo marito che lo sollevò e le mani di Blaine corsero ad accarezzare le sue cosce lasciate scoperte dalla vestaglia. Blaine li guidò fino al letto, vi adagiò Kurt  e poi si stese su di lui. Si prese il suo tempo per venerarlo, con  una mano ad incorniciargli il viso e l’altra intenta a disegnare percorsi immaginari lungo tutto il suo corpo. I loro occhi non si abbandonarono per un solo istante. Poi Kurt lo baciò con nuovo ardore e tutto il resto scomparve.
Fecero l’amore con quella dolce melodia in sottofondo. Si amarono come fosse la prima volta, in quel loro modo delicato , ma sicuro al tempo stesso, con le mani intrecciate tra le lenzuola e “Ti amo” sussurrati col fiato corto.
Più tardi, nudi sotto quella luna che era stata testimone dei loro attimi migliori, indissolubilmente stretti tra quelle coperte, Kurt appoggiò la testa sul petto di suo marito.
-“La notte più bella della mia vita”, ammise  facendo vagare pigramente le dita all’altezza del suo cuore.
-“Kurt io voglio farti vivere una favola. La nostra favola”
-“No”
Blaine rimase in silenzio. Kurt alzò lo sguardo su di lui prima di continuare:
-“ Una favola non potrebbe mai essere dolce quanto la certezza di potermi addormentare tra le tue braccia ogni notte”
Blaine allora sorrise, accarezzandogli il fianco su cui era appoggiata la sua mano.
-“ Posso sempre essere il tuo Richard Gere…”
-“ Nessun film potrebbe competere con il tuo romanticismo, tesoro. Non ho bisogno di scenari fiabeschi, né tantomeno di cliché da film per dirti che sei il mio principe. L’ho sempre saputo”
-“ E tu sei il mio” , lo baciò sulla punta del naso “Ma se la nostra storia è più dolce di una favola e più romantica di un film…allora cos’è?”
Kurt allora avvicinò il volto al suo e vi sussurrò sopra la sua risposta
-“Amore
-“Amore” ripeté Blaine prima di lasciarsi trascinare in un nuovo bacio appassionato.
 
 
Note finali: Mi scuso con tutti per questa storia così smielata, però dovevo farlo. Le immagini di Kurt e Blaine che si amano mentre in sottofondo risuona “He sleeps” non mi hanno abbandonata per mesi. Il link che ho messo è proprio quello di “He sleeps”, il tema musicale di Pretty Woman.
Spero che questa storia vi piaccia! A presto!
  
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