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Autore: notoveryou    18/06/2014    6 recensioni
Una ricetta speciale e due persone che sarebbero perfette per condividerla.
[STEREK] [ACCENNI SCISAAC]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti! Poche note, poi vi lascio alla lettura di quest'ennesima OS: volevo innanzitutto dedicarla a Duinne_Malfoy, che mi mostra sempre il suo supporto attraverso tanti complimenti e questo mi sembrava il minimo per ringraziarla! I tuoi messaggi mi rendono felice, sul serio. In secondo luogo... Beh, ho notato che, nonostante le numerose visualizzazioni, siete un po' restii a recensire, o perlomeno non lo fate più come prima. Vorrei che ricordaste che chi scrive qui lo fa per sé ma soprattutto per gli altri, quindi apprezzerebbe vedere il proprio lavoro ripagato, anche solo con una parola. Se poi credete che non valga neanche la pena recensire pazienza, ma io ve l'ho chiesto! Okay, ora mi tappo la bocca. Buona lettura! notoveryou


Biscotti per due


“Ehi Derek, senti come sono buoni i biscotti dello zio Sti…mmmphghf! Coff, coff… Che diavolo fai?” come al solito Stiles aveva ficcato in una frase un fiume di parole, un’imprecazione e in aggiunta stava anche per strozzarsi con uno di quei biscotti che aveva amorevolmente decantato un attimo prima.
Lui ed il Sourwolf si trovavano nella cucina del loft per preparare la cena del venerdì sera*, che avevano deciso di organizzare da quando a Beacon Hills era tornata la pace e si svolgeva sempre alla presenza di licantropi, banshee, volpi e umani, compresi lo Sceriffo e Melissa McCall. Inutile dire che Derek aveva tentato in ogni modo di svicolare la cosa, ma senza successo.
Per di più in quel momento si trovava con il re delle pesti che l’aveva praticamente obbligato a sfornare torte salate senza sosta, dopo avergli strappato con la forza la confessione che questo piatto gli riusciva discretamente.
Ebbene Derek, stanco di sentire il continuo blaterare dell’altro, gli aveva ficcato in bocca un piccolo ma gustoso pezzo di focaccia al prosciutto e mozzarella filante, che aveva appena sfornato.
“Brucia!” si lamentò il più piccolo dopo qualche istante di troppo, quando l’aveva già bella che ingoiata. Questo non gli impedì comunque di allungarsi sull’isola in marmo per afferrarne un pezzo tutto per sé.
“Stiles, se continui ad assaggiare tutto non rimarrà nulla per gli ospiti” Derek si era rassegnato al suo ruolo di cuoco del finesettimana, anche perché la maggior parte del lavoro veniva svolto da Stiles e non poteva lamentarsi, anche se a turni tutti si davano il cambio per aiutare in cucina.
Quel pomeriggio sarebbe toccato a Scott e Isaac, che però erano in ritardo come ogni volta. Quella tradizione era stata istuita da Stiles che lo vedeva come unico modo per sentire più vicine le persone che amava e anche quelle che non c’erano più, perciò nessuno aveva fatto obiezioni quando aveva proposto queste occasioni, che si rivelavano portatrici di momenti davvero esilaranti, come lo Sceriffo che divorava una bistecca con patate davanti al figlio, ed aveva l’espressione di chi era appena salito in Paradiso.
Stavolta avrebbero cenato con fish and chips, insalate miste e le mitiche torte di Derek, per chi non gradiva il pesce.
Kira e Malia si sarebbero occupate dei dolci, mentre Lydia pensava a musica e decorazioni. Peter era incaricato di procurare le bevande e Scott e Isaac… Dov’erano Scott e Isaac?
Quando se lo chiese, Derek per un attimo desiderò ardentemente di non essere un licantropo, in quanto dei sospiri gli giunsero chiari alle orecchie, dopo il rumore di freni di una moto che si arrestava e parcheggiava.
Riconobbe subito Scott e inizialmente pensò che fosse in compagnia di Kira, ma una risata familiare lo portò a sgranare gli occhi: McCall era nel bel mezzo di un round di baci piuttosto appassionato con Isaac… Con Isaac. Alfa e Beta si stavano baciando.
In quel momento guardò Stiles ed immaginò loro due al posto degli amici, e questo gli fece scuotere la testa, con un ringhio basso. “Cos’è questo rumore?” chiese improvvisamente Stiles, risvegliandolo da quegli strani pensieri.
“Isaac e Scott che si baciano” rispose senza pensarci. La mascella di Stiles parve cadere a terra per quanto il ragazzo spalancò la bocca: “Stai scherzando? Stai scherzando?” continuava a ripetere.
Derek scosse la testa e continuò a guarnire la focaccia bianca con pomodorini e lattura, facendo un cenno verso la finestra così che l’altro potesse accertarsi con i propri occhi di ciò che stava accadendo tra i due “coinquilini”.
Stiles si sentiva quasi un guardone, ma sgranò gli occhi quando si accorse che Scott aveva spinto Isaac contro un albero ed era impegnato a succhiargli una generosa porzione di collo candido, su cui già spiccava un succhiotto violaceo che però sarebbe sparito presto.
La situazione non lo mise a disagio, al contrario, ma gli venne la malsana voglia di prendere Derek e spingerlo contro quella dannata isola, per baciarlo con forza. Arrossì appena, pensando che l’altro l’avrebbe probabilmente ucciso.
Non immaginava neanche lontanamente che il licantropo scorbutico avesse invece fatto pensieri non molto diversi dai suoi, e che non mostrava segni di disagio semplicemente perché era lui, era Derek.
Ripresero a cucinare come se nulla fosse accaduto e i due piccioncini li raggiunsero dopo un quarto d’ora abbondante, con il fiatone, le labbra gonfie e rosse ed i vestiti stropicciati. Stiles e Derek si scambiarono uno sguardo divertito, complice, ma nessuno dei due osò dire una parola.
Gli altri due si diedero subito da fare per iniziare a pulire pentole e padelle, scambiandosi di tanto in tanto qualche sguardo imbarazzato. Neanche loro sapevano come si trovavano in una situazione simile, ma non avevano voglia di rinunciarci, non dopo aver scoperto che stavano così bene insieme.

La cena era andata a meraviglia, tutti si erano complimentati con Stiles per i fantastici bigné al cioccolato fondente ripieni di crema pasticcera e con Derek per le torte salate, ogni settimana se ne inventava di nuove varietà e questo veniva apprezzato.
Dopo cena lo Sceriffo aveva galantemente invitato Melissa a fare una passeggiata, e tutti incrociarono le dita affinché succedesse qualcosa tra i due.
Niente genitori di mezzo significava poter stare in compagnia ancora un po’, prima di raggiungere le rispettive case.
Complici gli alcolici che Peter aveva generosamente elargito ai minorenni dopo il via libera – Derek l’aveva guardato male da dietro il suo rum ma non aveva fiatato – ognuno di loro era allegro e un po’ su di giri. Improvvisamente Stiles decise che occupare da solo un lato del divano era uno spreco, perciò decise bene di spalmarsi letteralmente addosso a Derek.
Questi lo fulminò con lo sguardo ma il ragazzino aveva bevuto parecchio perciò si limitò a scrollarlo dal proprio corpo in maniera abbastanza gentile.
Ehi, Derek…” esordì il castano, come aveva fatto quel pomeriggio “Erano buoni i miei biscotti, vero?”
“Perché diavolo pensi ancora a quei biscotti?”
.
A quelle parole Stiles parve rabbuiarsi, infatti abbassò il capo e rispose: “Erano i preferiti di mia madre, la sua ricetta personale… La prima cosa che ho imparato a cucinare”.
Derek si maledì per non aver tenuto chiusa quella boccaccia, e non seppe trovare un modo per consolare l’umano anche se voleva, voleva sul serio.
“Erano molto buoni” riuscì soltanto a dire, ma Stiles era già crollato in un sonno profondo.
Dato che la situazione stava degenerando per i suoi gusti e non ne poteva più di Scott e Isaac incollati, Derek decise di riportare Stiles a casa e metterlo a letto, così lo Sceriffo non si sarebbe accorto di nulla durante la sua “ronda notturna in camera del figlio”. Aveva incaricato Peter di riaccompagnare tutti gli altri non più tardi di mezz’ora, perché per quella sera avevano festeggiato fin troppo. Giunto davanti a casa Stilinski, Derek prese coraggio e fece scivolare tra le proprie braccia il corpo smilzo di Stiles, che dormiva profondamente.
Una volta entrato, dopo aver recuperato le chiavi dalla tasca di una delle inseparabili felpe del ragazzo, salì al secondo piano e lo depose tra le coperte azzurre, stando attento a non svegliarlo.
Quando stava per andarsene, sentì un mugolio proveniente da quella bocca che fino a poche ore prima aveva creduto di ritenere fastidiosa, mente in quel momento desiderava ardentemente che avesse detto ciò che lui aveva capito, e cioè “Derek”.
Pensò di essersi sbagliato e si insultò da solo per la sua idiozia, ma poi lo sentì chiaramente: “Derek… Derek”.
Stiles ripeteva in modo quasi spasmodico il suo nome, mentre stringeva le lenzuola.
All’improvviso, il soggetto cambiò: “Mamma…” con un sospiro, il più grande si accorse che Stiles parlava nel sonno, per di più con la sua cara madre scomparsa.
“Mamma, ho fatto i biscotti… Ho fatto i biscotti dell’amore”. A quel punto Derek voleva saperne di più, quindi si avvicinò al letto e si sedette sul pavimento, ansioso di ascoltare. “Quei biscotti… E so che gli sono piaciuti anche se dice di no. Gli sono piaciuti, mamma”.
Quelle frasi apparentemente senza senso divennero pezzi dello stesso puzzle e lo ricomposero nel momento in cui Derek vide sulla scrivania la ricetta per i famosi biscotti, in una grafia elegante e leggermente tondeggiante che non conosceva.
In basso a sinistra, un appunto diceva: “Per chi ama il cioccolato, da regalare a chi ama il cioccolato. Da regalare alla persona amata”.
Una sensazione di vertigine si impossessò del corpo di Derek, che solo in quel momento aveva ricordato che Stiles non aveva portato i biscotti in tavola, servendo ai commensali dei bigné, ma li aveva lasciati su un piattino accanto alla tazza che Derek usava per il caffè del mattino, come invitandolo a mangiarli per colazione.
Una volta gli aveva detto di amare il cioccolato, e Stiles aveva risposto entusiasta: “Anch’io!”.
Era tutto chiaro in quel momento, mentre rileggeva le parole certamente vergate dalla madre di Stiles, Claudia.
E in quel momento sorrise, perché aveva finalmente trovato il cioccolato della sua vita.



* per la cena del venerdì sera mi sono ispirata al telefilm Una Mamma Per Amica, chi lo conosce sa bene di cosa parlo!
  
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