Videogiochi > League of Legends
Ricorda la storia  |      
Autore: lunarfield    19/06/2014    2 recensioni
[Malzahar x Kassadin] / più volte gli si era presentata l'occasione di ucciderlo, di fargliela pagare duramente, ma non era mai stato capace di esprimere la sua rabbia a dovere; semplicemente, quest'ultima si offuscava in sua presenza. [...] i suoi sentimenti erano in subbuglio e, ancora una volta, era a causa sua.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Malzahar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le oscure braccia di una nottata d'inverno avevano stretto nella loro morsa la Landa degli Evocatori. I fuochi della battaglia appena conclusa erano stati spenti, e da ciò che rimaneva delle torce si levava una spire di fumo; il suo odore acre pervadeva l'aria, ma nessuno poteva inspirarlo: entrambe le squadre avevano già lasciato il luogo da molto tempo ormai.
Tuttavia, un'ombra massiccia ancora girovagava lentamente tra i fusti degli alberi della giungla. Dove sarà mai finito? Si chiedeva Kassadin guardando in ogni dove, più preoccupato di quanto avrebbe dovuto essere. Questo suo stato d'animo lo infastidiva notevolmente, dopotutto non era stata sua la colpa... comunque, non riusciva ad assumere un comportamento di sdegno nei confronti di colui che aveva combinato propositamente quel disastro. Più volte gli si era, infatti, presentata l'occasione di ucciderlo, di fargliela pagare duramente, ma non era mai stato capace di esprimere la sua rabbia a dovere; semplicemente, quest'ultima si offuscava in sua presenza. Purtroppo per Kassadin, i suoi sentimenti erano in subbuglio e, ancora una volta, era a causa sua.
Mentre si malediceva per i suoi pensieri, per il fatto di apparire così debole, il suo sguardo trovò, in lontananza, una figura scomposta che giaceva appoggiata a un grosso masso. Sulle prime pensò che fosse uno dei lupi della foresta che si stava ancora riprendendo (Vi non era stata clemente con quelle creature) ma, non appena si fece un po' più vicino, notò con sgomento che era lui, l'oggetto della sua permanenza nella Landa e del tanto cercare. Sono... sono stato io a fare questo? Si accostò al corpo completamente riverso nel sangue, notando le molteplici ferite da taglio e ustioni che ricoprivano la pelle abbronzata; il volto di Kassadin si deformò in una smorfia. Ringraziò di portare ancora la maschera.
Gli occhi di Malzahar erano chiusi e la bocca, non più coperta dal fazzoletto violaceo tipico del suo abbigliamento, era semiaperta. Kassadin sospirò, memore dello scontro che era capitato poco prima e degli ordini impartiti dal suo Evocatore: le azioni non erano dettate dalla sua volontà, ma dalla voce perentoria che in quei momenti albergava nella sua mente. Non trovando niente da dire, si limitò a sfiorargli il braccio.
Malzahar, probabilmente svegliatosi grazie al tocco freddo delle sue dita, aprì gli occhi lentamente, voltando il capo in direzione di Kassadin. Tossì un fiotto rosso di sangue che andò a bagnargli il mento.
- Cosa ci fai qui? - Chiese con voce fioca. - Credo tu sia in ritardo per il prossimo scontro, sai? Gli Evocatori non tollerano certi... comportamenti... - Tentò di sollevarsi, tuttavia i suoi muscoli erano troppo deboli. Kassadin scosse la testa e allungò le braccia per provare ad aiutarlo, ma Malzahar le scansò.
Infastidito, si allontanò di qualche passo. - Non sono tenuto a risponderti, non sono affari tuoi. -
Una risata roca gorgogliò dalle labbra dell'uomo riverso a terra e altro sangue andò ad inzuppargli i vestiti. La preoccupazione di Kassadin aumentava ogni secondo, ma non aveva intenzione di darlo a vedere.
- Ho la possibilità di ucciderti, adesso. - Sentenziò, avvicinando il pugnale alle labbra di lui. - Ma non lo farò. Nemmeno l'adilà ti si addice... voglio che tu soffra per sempre a causa mia. - Egli stesso aveva dei dubbi sulle sue parole, tuttavia l'ultima cosa che avrebbe voluto era quella di apparire debole ancora una volta.
Malzahar sorrise, guardandolo con quegli occhi innaturalmente azzurri, pieni dell'essenza del Vuoto. - Allora staremo insieme fino alla fine dei tempi. Soffriremo l'uno per la mano dell'altro. - Allungò un braccio, afferrando con forza la lama di Kassadin ed usandola come supporto per alzarsi. Caldo liquido rosso fluì dall'ennesima ferita. - Sai, va bene se non accetti né me né il Vuoto, per adesso. Lo farai in tempo. - Un ghigno gli increspò le labbra. - Esattamente come ha fatto lei. -
Kassadin lo guardò, l'odio che ritornava a infuocare il suo cuore a pezzi. Senza pensare alzò il pugnale, liberandolo dalla presa di Malzahar, e lo colpì in volto. Malzahar, affatto stupito, sorrise ancora una volta.
- Ricordalo... siamo senza tempo. - Disse, sputando sangue.
Per tutta risposta, Kassadin si girò e si incamminò con amarezza, lasciandosi alle spalle ciò che era venuto a cercare.
- Non apparterrò mai a qualcuno come te. -

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > League of Legends / Vai alla pagina dell'autore: lunarfield