E fu così che Lilith non scrisse più niente per mesi. Fine.
#27 Lo Psichiatra
Tra le tipologie di recensore a parer mio più irritanti non potevo non aggiungere lui, quello strano utente che, forse a causa di qualche bizzarra illusione ottica che distorce le immagini nel suo campo visivo, al posto di "Invia la recensione" probabilmente legge "Invia la perizia psichiatrica". Proprio così, my friends, oggi parliamo dell'utente """"""psichiatra"""""" (intenzionalmente scritto tra molte fila di virgolette).
Avendo guardato probabilmente un po' troppe puntate di telefilm come "The mentalist" o "Lie to me", questo individuo sembra convinto di aver sviluppato lo straordinario superpotere di leggere nella vostra mente e nella vostra anima neanche fosse un membro della psicopolizia di 1984 (ah, e nel caso tu che stai leggendo avessi più di quindici anni e non avessi mai letto questo libro: sei una brutta persona, sallo). Per il recensore psichiatra, infatti, recensire la fanfiction o la storia originale, che forse, in teoria, credo sia quello che si dovrebbe fare qui su EFP, è troppo mainstream. Secondo il punto di vista di questo utente, a quanto pare, lo scopo della recensione è tracciare un profilo psicologico (e non solo!) dell'autore della storia, attraverso la sua stessa opera.
Lo so, so cosa alcuni di voi stanno pensando: "Ma Lilith, in ogni storia un autore mette qualcosa di sé, della propria personalità, della propria vita e bla, bla, bla". Ebbene la mia risposta è: nì. È inevitabile, infatti, che tutto ciò che scriviamo, o diciamo, o disegniamo, o realizziamo in qualunque modo porti la nostra firma, ovvero tutta una serie di piccoli elementi che combinati insieme creano quella particolare sfumatura che fa dire a chi ti conosce "Questo sicuramente l'ha fatto X".
Però, come si dice dalle mie parti, scine ca scine, ma ca scine 'n tutte...! Che per i profani del dialetto abruzzese è un'espressione che sta a significare che a tutto c'è un limite. Insomma, è vero che dall'opera si può ricostruire qualche tratto della personalità dell'autore. Qualche, appunto. Ma a meno che l'utente non abbia scritto un'autobiografia, dubito che tu, caro recensore mentalista, possa diagnosticargli il complesso di Edipo solo perché ha scritto una incest, o bollarlo come serial killer o potenziale tale solo perché gli piace scrivere thriller e horror, o consigliargli di andare in comunità di recupero solo perché ha scritto un racconto sui problemi della droga.
Se il legame tra opera e autore fosse davvero così forte, non oso immaginare come sia la famiglia di George R. R. Martin, o quali orrori nasconda Stephen King nella sua cantina, o quanta metanfetamina si sia fatto Vince Gilligan per creare Breaking Bad! L'unico caso su cui ho qualche dubbio è E. L. James, pseudonimo dell'autrice della trilogia di "50 sfumature" che quasi certamente è una che sa come godersi la vita a modo suo!
Esperienza dell'autrice: a me personalmente non è mai capitato di vedermi recensita da questi aspiranti studiosi della psiche umana, ma devo dire che in giro ce n'è qualcuno e in genere recensiscono in questo modo storie particolarmente drammatiche o particolarmente assurde, oppure deliri adolescenziali, in genere in maniera negativa e spesso dimostrando di non aver capito che la storia magari è stata scritta per divertire o per lanciare qualche messaggio e non per una confessione o uno sfogo personale in stile Tumblr. Per quelle cose esiste appunto Tumblr.
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