Mycroft Holmes
ha dieci anni e non ha mai desiderato avere un fratellino.
Per questa ragione non riesce proprio a rallegrasi della comparsa di quel
fagotto che catalizza tutta l’attenzione dei suoi genitori, lo tiene sveglio la
notte e gli ha fatto la pipì addosso non sa quante volte.
Mycroft stava bene come figlio unico e proprio non
riesce a capire perché suo padre e sua madre abbiano dovuto regalargli una
simile seccatura.
Soprattutto perché sua madre, non è proprio il prototipo della mamma perfetta
che si vede in televisione.
-Mike cos’è questo rumore?-
Mycroft alza gli occhi del libro, più grande di lui,
che sta leggendo e rivolge uno sguardo perplesso alla donna intenta a svolgere
un equazione sulla lavagna che troneggia sui mobili del salotto.
-Sarà il cane dei vicini?-
Mycroft inarca un sopracciglio mentre guarda sua
madre tornare a lavoro.
Non che sia una cattiva mamma, figuriamoci, ma quando le viene in mente qualche
teoria da confutare, non c’è per nessuno. Nemmeno per suo figlio di otto mesi
che piange perché ha fame.
Mycroft si alza, scalda il latte in un pentolino e ne
prova la temperatura sul polso. Sherlock è quasi viola per il troppo piangere
quando entra nella sua cameretta e non appena lo vede tende le manine verso di
lui.
Mycroft sbuffa, è certo che questo sia solo l’inizio.
Mycroft è
appena rientrato a casa dalla biblioteca quando quello stridore di ruote oltre
la porta lo sorprende e lo fa trasalire. Si volta di scatto lasciando cadere lo
zaino.
Ha lasciato suo fratello in giardino a giocare col cane.
Spalanca il portone e Sherlock è là, arricciato sul corpo di Barbarossa e lo
scrolla disperato .
Maledizione… Ha il tempo di dirsi
prima che suo fratello alzi gli occhi su di lui …Maledizione.
È sempre stato dannatamente debole a quell’espressione
disperata.
Sherlock è inconsolabile.
I loro genitori si sono offerti di comprargli un altro cane, quel microscopio
che voleva tanto, suo padre si è anche rimboccato una manica del maglione per
farsi prendere quel campione di pelle che a Sherlock serviva chissà per cosa,
ma niente da fare.
-Hai intenzione di piangerti addosso ancora per molto fratellino?-
Sherlock si gira per dargli le spalle, strofinando il sedere sul tappeto.
-Sei così patetico.-
Sherlock irrigidisce le spalle, ma ancora non si volta. Sta costruendo un diorama
per la scuola. Una scena tratta da Il
cuore rivelatore di Poe.
-Se fossi in te, cercherei chi ha ucciso Barbarossa e lo segnalerei alla
polizia. Andava ben oltre i limiti consentiti su questa strada e invece del
cane avrebbe potuto tirare sotto te o la bambina dei Raynolds
o quello degli O’Donnell-
-Forse era un forestiero.-
Mycroft sospira -Non pensavo che fossi davvero così
tardo.-
-Non sono tardo.- Sherlock si volta verso di lui tenendo il diorama fra le
mani.
-L’auto ha chiaramente svoltato a destra visto i segni che ha lasciato sulla
strada e cosa c’è a destra?-
-Il paese.- risponde il bambino.
-E…?-
-Quindi è qualcuno della zona, perché ha preso la scorciatoia che non è segnata
su nessuna mappa o atlante stradale.-
Mycroft annuisce soddisfatto poggiando le mani sui
poggioli della poltrona - Lo vedi che se ti impegni non sei poi così stupido
fratellino?-
-Mike.-
Mycroft non
alza gli occhi mentre sua madre lo affianca.
-Se volevi consolarlo non potevi abbracciarlo?-
-Non sono tipo da abbracci mamma, lo sai.-
-Mycroft l’ho
trovato!-
Mycroft alza gli occhi dal libro che sta leggendo e
lo sposta di lato per evitare che Sherlock lo butti a terra vista la foga con
cui gli sta strattonando il braccio - È stato Parker del negozio di mangimi.-
-Come sei arrivato a questa soluzione?-
Sherlock si siede ai suoi piedi e inizia ad enumerare sulle dita -Allora io ho
visto una macchina nera e lui ha una Ford del ‘69 nera.- Mycroft annuisce -
Ho visto tornando da scuola che ha un ammaccatura sul paraurti che è propria
dell’altezza di Barbarossa, e che ha
anche uno dei fari rotti.-
Mycroft muove una mano per fargli segno di continuare
-In strada ho trovato dei frammenti di vetro che corrispondono per opacità e
spessore.-
Mycroft sorride e accenna alla libreria accanto a lui
- Direi che finalmente sei pronto a leggere qualcosa di più impegnativo delle
favole che mamma si ostina a propinarti.-
Sherlock afferra un libro sulla psicologia dei serial killer e si siede accanto
ai suoi piedi leggendo ad alta voce, Mycroft sospira
osservando la sua testolina ricciuta.
Infondo fare il fratello maggiore non è così male certe volte.
-Che cos’è?-
Sherlock afferra la cartellina che Mycroft gli ha
lanciato in grembo e la apre con attenzione quasi la temesse.
-È il tuo nuotatore… Carl, qualcosa…-
Sherlock sorride come un bambino a natale mentre inizia a scorrere i fogli -
Non ho idea del perché tu ti sia appassionato così tanto a questo caso. È noioso.-
Sherlock inizia a girare intorno al divano leggendo ad alta voce e Mycroft incontra lo sguardo di sua madre che li spia dalla
cucina sorridente.
Sì ok, ha fatto un regalo di compleanno a suo fratello e allora? Non c’è
bisogno di fare quella faccia.
-Grazie.-
Mycroft
inclina la testa verso una spalla mentre Sherlock si stringe ancora di
più nel cappotto - Grazie.- lo sente ripetere sottovoce mentre l’auto lascia il
cimitero.
Mycroft ha visto entrare John Watson sottobraccio
alla signora Hudson e il cuore di burro di suo fratello non deve aver retto
alla vista della sofferenza degli unici amici che ha.
-Ti pare…- sospira osservando Londra scorrere oltre i vetri oscurati dell’auto.
-Ho bisogno che tu…-
-Non ti preoccupare, baderò io che non succeda nulla al dottore e alla vecchia
signora mentre tu sarai via.-
Sherlock annuisce fissando il Tamigi scorrere placido. La famiglia è anche
questo, aiutarsi nel momento del bisogno, ma Sherlock non riesce a non sentirsi
in debito con suo fratello.
-Mycroft.-
-Non diventarmi sentimentale ti prego.-
-Quel completo ti ingrassa.-
Sherlock non fa nemmeno a tempo ad alzare le braccia per pararsi che l’ombrello
di Mycroft si abbatte con tutta la forza di cui suo
fratello è capace contro la sua testa. Barcolla stordito e si aggrappa al
tavolo alla sua destra per non cadere.
-Si può sapere che diavolo ti è saltato in mente? Hai ucciso un uomo sotto gli
occhi di mezzo MI6, Cristo!-
Sherlock vorrebbe rispondere, ma al momento sta contando le stelline -Ora …Ora
non posso proteggerti.-
Sherlock corruga la fronte mentre una seconda ombrellata si abbatte sul suo
didietro.
-TUTTO PER JOHN WATSON? PER PROTEGGERE LUI NON È VERO?-
Sherlock non risponde e Mycroft sa di aver fatto
centro - Non lo rivedrai più.- Sherlock si volta a guardarlo da sopra una
spalla -Lo sapevo che quel tizio sarebbe stato o la tua salvezza o la tua
rovina e avevo ragione.-
È stata la tua rovina.
-Come sta?-
Risolto il caso Moriarty
è tornato? Mycroft si è adoperato per tenere
Sherlock il più lontano Londra e da John Watson. Facendo pressioni e promettendo favori è riuscito ad ottenere un
posto per suo fratello nell’MI6 e da quel giorno Sherlock gira il mondo per
risolvere crisi di rilevanza più o meno mondiale.
Però non c’è volta che non gli chieda di Watson.
-Bene, sua figlia ha appena compiuto tre anni. È una bella bimba bionda.-
Sherlock annuisce, alla fine John l’ha chiamata Shirley, che non è proprio il
femminile di Sherlock, ma lo ricorda.
-E Mary?-
-Sta bene anche lei.-
Sherlock annuisce sul suo violino - E…?-
Mycroft alza gli occhi al soffitto -No, non chiedono
mai di te.-
Sherlock riprende a suonare e Mycroft non può fare a
meno di sentirsi un verme.
John e Mary si sono separati qualche mese dopo la nascita della bambina,
nonostante le buone intenzioni dell’inizio, John non riusciva a sopportare l’idea
di vivere con una bugiarda. Shirley vive con lui a Baker Strett,
visto che la madre ad un anno dal divorzio
è sparita dalla circolazione e non fa che chiedergli notizie di Sherlock
ogni volta che lo vede.
Mycroft si alza, oltre il vetro appannato, Firenze è
splendida coperta di neve.
-Sherlock.-
-Non diventarmi sentimentale ti prego.-
-Lo…-
-Lo so che lo fai per me.- Mycroft
chiude gli occhi -È tutta la vita che ti
occupi di me.-
FINE
Amo il personaggio di Mycroft e amo soprattutto l’amore contorto che prova per
suo fratello. È il mio esordio nel fandom, se vi va, fatemi sapere come sono andata :)