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Autore: _volpettina_    19/06/2014    1 recensioni
10 ex concorrenti del reality
10 ragazzini che custodiscono un segreto
5 strane creature
5 strani oggetti
1 nemico disposto a tutto per eliminarli
dal capitolo 1
"-allora, è tutto pronto?
-sì, i digivice sono stati spediti via internet, troveranno sicuramente di chi abbiamo bisogno
-ne sei sicura? Sai che non abbiamo un’altra alternativa
-tranquillo, piuttosto, te hai rintracciato gli altri?
-sì, ci raggiungeranno appena potranno
-allora la sfida sta per cominciare... e se non accetteranno?
-non hanno scelta, o accettano, oppure verranno annientati e con loro anche il loro mondo"
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Courtney, Duncan, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I ruoli si invertono?!

Courtney tamburellava leggermente con la mano al tronco a cui era appoggiata.
Duncan non era ancora tornato.
Dopo il combattimento contro Kokatorimon, non avevano incontrato altri nemici, ed erano riusciti a scovare la tana di Astamon.
Si trattava di un enorme palazzo costruito in quella che sembrava ossidiana nera, ma completamente ricoperto da edere e terra che lo rendeva praticamente invisibile.
Le alte torri erano state ricoperte di foglie, così che sembrassero comuni alberi, mentre il gigantesco portone di pietra era stato coperto di rami, così da renderlo visibile. Infatti l’intera costruzione era stata coperta di una terra rossiccia, così che non sembrasse altro che una collina, le torri, con altri alberi che Courtney riteneva finti, erano sulla cima, così che non sembrasse strano quel terreno sterile.
Probabilmente era così che erano riusciti a nascondersi per tutto quel tempo.
Anche loro avevano vagato a vuoto all’inizio, poi si erano resi conto che i cespugli che coprivano alcuni punti della collina erano troppo regolari per poter essere naturali.
Ne avevano spostato uno e avevano scoperto sotto di esso uno spesso strato di vetro, sotto il quale si poteva vedere un immenso salone di piastrelle nere, con un trono (sempre rigorosamente nero) al centro.
Ora che erano sicuri che ci fosse qualcosa, non ci misero molto a scoprire il trucco delle foglie, che Court definì “banale” e “di poca fantasia”. (P.S. Duncan evitò accuratamente di dirgli che aveva ingannato anche lei, innizialmente).
Comunque, dopo aver trovato una finestra meno salda delle altre, avevano deciso di intrufolarsi di nascosto nella fortezza per scoprire cosa cospiravano... ma Duncan ci stava mettendo troppo!
Non era la prima volta che andava lui da solo con Boogeymon (utile per le ali), ma non ci stava mai così a lungo...
Forse lo avevano scoperto e fatto prigioniero... e ora giaceva inerme in una delle loro celle! Oppure lo stavano torturando con chissà quali marchingegni...
O anche peggio...
Alla ragazza veniva la pelle d’oca al solo pensarci...
Si era già alzata ed aveva impugnato il digivice, quando una voce famigliare la fermò.
- sono qui Court, scusa il ritardo...
Duncan avanzava tranquillo verso di lei. Dietro di lui c’era il solito, allegro, spensierto, Impmon.
La ragazza incrociò le braccia con fare da finta offesa.
- coma mai ci avete messo tanto? Stavo cominciando a preoccuparmi!
- che vuoi farci, la conversazione si stava facendo interessante e non potevo mollare tutto!
La ragazza si tranquillizzò e si sedette.
- bene, allora forza, raccontate tutto!
Anche Duncan si sedette, davanti a lei.
- non possiamo rinviare? sono piuttosto stanco...
Lo sguardo gelido di Court lo fece proseguire.
- tuttavia penso di poter fare ancora un piccolo sforzo... Impmon forza, viene anche tu, potrai aiutarmi a spiegare meglio le cose...
Il digimon si avvicinò, ma rimase in piedi.
Visto che nessuno dei due voleva cominciare, Courtney prese l’iniziativa.
- allora, hai scoperto chi sia questo misterioso “padrone”?
Duncan e Impmon scossero la testa.
-  nasconde sempre il volto, anche quando parla ai suoi sottoposti. Per me non l’hanno mai visto neanche loro.
- ma non ti sembra strano? Saranno ormai giorni che siamo qui a spiarlo, ma ancora niente! Tutto quello che siamo riusciti a sapere e che le due digiuova si sono schiuse e i digimon ora sono in analisi per non sappiamo cosa! E in più stanno radunando digimon per trovare questi templari... che, per come la mettono loro, contengono un potere immenso e impossibile da immaginare...
- comunque ci sono delle novità piuttosto interessanti riguardo a questo...
Gli occhi della guerriera dell’acqua brillarono
- suoi templari?
- no suoi digimon di Izzy e Sierra.
- che tipo di novità?
- da quello che ho potuto capire, uno dei due è entrato in una specie di fase... come l’aveva chiamata?
- fase dormiente
- si questa, e ora è inutilizzabile per gli esperimenti.
- e quindi? Cosa gli è successo esattamente? Lo avete capito?
- da come ne parlavano era come se fosse entrato in una specie di letargo dal quale non si può svegliare.
- vuoi dire che è come morto?
- non ancora, ma non è neanche vivo. È appunto, tra una via di mezzo, tra la vita e la morte...
Nel piccolo spazio dove avevano campeggiato Duncan e Courtney piombò il silenzio.
Solo Impmon, che non poteva sopportare questa quiete così irreale, riuscì a proseguire.
- non è del tutto vero. Hanno detto che un modo per svegliarlo c’è, ma non sappiamo quale sia.
Si grattò la testa imbarazzato
- ma una possibilità c’è, quindi non dobbiamo dare tutto per perso, no? E ci rimane pur sempre anche l’altro digimon da salvare, quindi non dobbiamo mollare, non ora!
I ragazzi annuirono. Impmon era un bene per loro, con la sua allegria e irruenza era l’unico in grado di sciogliere le tensione che calavano a volte (anzi, spesso)  tra i due.
- ha si, e poi hanno detto qualcosa anche riguardo l’altro... ma proprio non mi ricordo...
- hanno detto che è sotto il loro controllo, ma che questo è ancora troppo debole. Infatti dovrebbe aver cercato di liberarsi quando lo hanno mandato contro la propria digiprescelta… e quindi ora stanno cercando di rendere il controllo più forte.
- vuoi dire che ora uno è in questo letargo, mentre l’altro e sotto il loro controllo? Non mi pare che siamo messi poi così bene!
Courtney sorrideva mentre parlava, e Duncan non poté fare a meno di pensare che fosse bellissima.
- ma lui almeno sappiamo come salvarlo?
- lui si! Mentre Boogeymon restava ad ascoltare, io sono riuscito ad inseguire uno dei suoi principali, e lui mi ha portato dritto dritto nel laboratorio da dove controllano il digimon...  Hanno una specie di antenna trasmittente che impartisce gli ordini,ma questa funziona grazie a un componente unico nel suo genere, insostituibile. E quindi se noi lo rompessimo, o basta anche sottrarlo...
Duncan sorrise malizioso.
- loro non sarebbero più in grado di controllarlo. Non ti sembra una buona notizia?
Courtney annuì.
- si dai, se era per scoprire questo avete fatto bene a tardare... ma magari la prossima volta cercate di non metterci così tanto.
E scompigliò la cresta verde del punk.
- ormai dovresti esserti abituata alle nostre scorribande, no principessa?
La ragazza non ribatté, ma alzò lo sguardo al cielo, esasperata.
- E ora? che cosa faremo?
- non lo so Courtney, non en ho la più pallida idea...
- forse dovremmo cercare di metterci in contatto con gli altri. Dovremmo informarli di quello che abbiamo scoperto... l’ultima volta che gli abbiamo visti, Astamon rubò loro le digiuova, ma non sappiamo cosa sia successo dopo!
- forse hai ragione, provare a contattarli non sarebbe male. Magari anche loro nel frattempo hanno scoperto qualcosa che noi ignoriamo...
La castana annuì, ma lo guardò senza sorridere. Anzi, sembrava avere lo sguardo perso in chissà quali pensieri.
- però allo stesso tempo non possiamo permetterci di bloccare gli appostamenti…potrebbero esserci dei risvolti interessanti...
Quindi si alzò, e si diresse nel folto della foresta.
- dove vai?
La ragazza non rispose, ma con un cenno della testa disse di non preoccuparsi.
Camminava sicura, gli occhi puntati su un punto impreciso davanti a se, e intanto pensava.
Pensava a quello che aveva percepito qualche giorno fa, a quello che avevano detto Duncan e Impmon, ma soprattutto pensava a un buon piano per riuscire a salvarsi.
Era tutto così assurdo...
All’improvviso si era sentita pervasa da un’energia che non le apparteneva, che la manteneva sempre all’erta ma che allo stesso tempo la bloccava troppo su piccoli particolari, anche insignificanti...
Tutto questo accadeva quando digievolveva, ma poteva terminare anche qualche ora dopo che la trasformazione finisse...
In questo lasso di tempo era come se... non fosse più completamente umana.
Ecco, si sentiva come divisa in due...
Duncan aveva definito che digievolvere doveva essere fantastico perché possedevi un sacco di nuovi poteri utilissimi... ma non conosceva anche l’altra metà.
C’erano domande che l’assillavano sulla digievoluzione: come aveva fatto a capire fin da subito quali fossero i suoi poteri?l’aveva guidata una specie di istinto... ma non era ancora sicura che avesse scoperto tutto.
E poi, chi era in realtà Lanamon? Si trattava solo della guerriera dell’acqua o era anche qualcosa di più?
Le era accaduto di rivivere dei flashback quando digievolveva, scene di lotta contro altri digimon e… esseri umani.
Sì, aveva visto quei ragazzi feriti dai suoi attacchi... e questo, chissà perché, l’aveva fatta rabbrividire. Perché qui ragazzi, erano una parte degli altri bambini che li avevano accolti a digiworld, cioè il gruppo che era in grado di digievolvere come lei.
Non le era mai importata più di tanto degli altri, lei viveva nel suo piccolo mondo fatto di studi, tablet, avvocati. Aveva provato a legare con qualcuno, a creare delle relazioni, ma non aveva funzionato.
Duncan era stato un completo fallimento. L’aveva solo delusa e umiliata come non aveva mai fatto prima d’allora.
Sentì gli occhi cominciare a pizzicarli, e cominciò a parlare da sola per farsi coraggio.
- ma che stai facendo Court… che ti viene in mente di fare?
Non sapeva a cosa era rivolta quella frase. Se alle lacrime, o al fatto che stava aiutando Duncan.
All’inizio voleva solo proteggerlo parchè non voleva togliere ad altri il piacere di farlo soffrire, ma poi le cose erano completamente cambiate.
Dopo che l’aveva salvata da Kokatorimon, non la perdeva mai di vista, e l’aveva scoperto più di una volta a guardarla nel sonno...
Non era la prima volta che si comportava così. Anche in passato lo faceva.
Ma tutto prima del tour... ora faceva come se non fosse mai successo niente!
Eppure se lui aveva dimenticato Gwen, lei non poteva farlo… lei non avrebbe mai potuto dimenticare quell’umiliazione...
Intanto le lacrime continuavano a scendere, e lei non sapeva più dove andare.
Cercò di capire dove si trovasse, ma il luogo le appariva del tutto sconosciuto.
- merda, e ora dove sono...
Quando all’improvviso lo vide.
Un gigantesco lupo dalla pelliccia a righe bluacee la fissava con due grandi occhi ambrati.
 
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Courtney aveva già in mano il digivice.
Aveva affrontato molti scontri, e non si lasciava più intimorire come all’inizio.
Stava per attuare la digievoluzione quando il digimon parlò.
- ne ho trovata una! Matt!
Matt...
Quel nome le era famigliare... ma certo! Era quello del ragazzo biondo e occhi azzurri con il digimon simile a un buffo cane...
Vuoi vedere che quel lupo in realtà era il suo digimon digievoluto?
Come si chiamava? Goramon?Gobamon? Gabumon?
Si ecco, doveva chiamarsi proprio Gabumon...
Courtney elaborò tutte questi pensieri in alcuni secondi, così che quando Matt apparve dietro il digimon con Zoe, quella ragazza dai capelli biondi e il cappellino viola, non si scompose.
- finalmente vi abbiamo trovati! Avete idea di quanto ci avete fatto stare in pensiero? Vi cerchiamo da giorni ormai in questa foresta! Ma l’altro dov’è?  Parlo di Duncan e il suo digimon, ti erano venuti dietro.
La ragazza si fece seria improvvisamente.
- ti hanno trovato, vero? Non è che adesso dobbiamo cercare anche loro!
Courtney scosse la testa.
- devono essere da queste parti, io mi sono allontanata un attimo per fare un giro.
Si portò istintivamente la mano agli occhi, per controllare se fossero ancora bagnati.
Per fortuna no.
 
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Bridgette provò a fare un passo indietro istintivamente.
Non sembrava un digimon pericoloso, ma qualcosa l’avvertiva di stare all’erta lo stesso.
Il semplice fatto che fosse riuscito a muoversi ad una tale velocità lo dimostrava.
Sembrava formato interamente di pietre. Grandi, piccole, tonde, allungate...
Delle pietre bianche formavano interamente il suo corpo.
Sembrava una buffa costruzione di sassi, ma l’espressione per nulla amichevole facevano intuire che non fosse tanto facile da sconfiggere, o da sottovalutare.
 
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Appena si fu mostrato, Izzy J tirò fuori il computer, e cominciò a leggere.
- Meteormon. Digimon di livello mega. Si dice che si sia formato dopo l’impatto con una cometa proveniente dallo spazio. Il suo attacco è meteora spaziale
Meteormon squadrava pensieroso i ragazzi. Poi si rivolse a Bridgette.
- allora, mi consegnerai il digimon di tua spontanea volontà o devo venire a prenderlo io? Sinceramente ti consiglio la prima opzione...
Bridgette strinse ancora più forte la coda del digimon.
- non te lo lascerò portare via... non puoi separarci!
Meteormon continuò a fissarla pensieroso.
- scegli umana. Lui, o il ragazzo?
Bridgette sentì il mondo crollarle addosso.
Non poteva chiederle una scelta del genere!
- oppure...
Meteormon sorrise sadico.
- vieni anche te insieme al digimon. Così non sarete separati. Allora, non sono veramente gentile?
I suoi occhi si illuminarono di follia.
- allora? Cosa scegli?
Bridgette sentì Izzy J e Kumamon intimarla di rifiutare, che sarebbero riusciti a sconfiggerlo e avrebbero liberato Geoff... ma invano.
- vengo anch’io.
Senza timore cominciò a camminare al fianco di Dolphimon.
- bene bene…
Gli occhi gelidi di Meteormon scintillarono nuovamente quando afferrò con una mano il braccio di Bridgette, e con l’altra il digimon
- e voi due, non immaginatevi di seguirci, altrimenti... beh, a me non intaressa per niente la ragazza, solo il so digimon. Avete capito, vero?
Tommy deglutì. Avevano capito benissimo.
Velocemente come era apparso, Meteormon sparì, portandosi dietro Bridgette e Dolphimon.
La ragazza si era sentita mancare il respiro per un terribile secondo. Intorno a lei era tutto un vorticare di colori, solo la figura di Dolphimon e Meteormon erano identificabile.
A un tratto tutto si fermò, e la ragazza si sentì catapultata in avanti.
Meteormon però continuava a tener stretta la presa, e per poco non le si slogò il braccio per quell’improvviso contrappeso.
Intorno a lei lo spazio era tutto uguale, l’unica eccezione era per una gabbia nera aperta li vicino.
Non ci mise molto a capire a cosa servisse.
Meteormon, senza esitazione, spinse la ragazza dentro insieme a Dolphimon.
- Le sbarre sono fatte del materiale più duro di tutta Digiworld, e ricoperte da una scarica elettrica. Non vi conviene provare a scappare.
Bridgette annuì.
- e ora ragazza, dammi il tuo digivice.
Bridgette sobbalzò. Il digivice? A cosa gli interessava? Voleva far digievolvere Dolphimon? Non ha senso... soprattutto perché solo lei poteva farlo! E poi inizialmente non voleva neanche portarla con loro... a cosa gli serviva allora? Aveva anche un’altra funzione quel piccolo oggetto, qualcosa che loro ignoravano?
Riluttante, lo tirò fuori dalla tasca della felpa e lo osservo attentamente.
- forza, dammelo! Non costringermi a venire a prenderlo con la forza!
La ragazza glielo porse con estrema riluttanza, e Meteormon lo afferrò velocemente. Quindi chiuse i due dentro la gabbia.
- ora libera Geoff! Lo avevi promesso!
- tutto a suo tempo ragazza mia... tutto a suo tempo...
E senza lasciarle il tempo di ribattere, sparì.
Bridgette si accasciò sul fondo della gabbia.
E ora? Cosa avrebbe fatto?
Si trovava sola, e non sapeva assolutamente come uscire da lì...
E soprattutto, non sapeva come stesse Geoff!
Abbracciò forte Dolphimon, e calde lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi azzurri.
Dolphimon guardò la sua protetta piangere, senza saper minimamente come fare per aiutarla.
 
Meteormon rideva.
Il suo piano era stato assolutamente geniale!
Non sarebbe mai riuscito ad catturare il ragazzo, in fondo, possedeva sempre un digispirit, ma ora...
Ora avrebbe fatto tutto quello che gli ordinava.
Aveva fatto in modo che si perdesse nel bosco mentre cercava di ritornare nell’accampamento, ed era riuscito a convincere la ragazza che fosse suo prigioniero...
Sapeva che non avrebbe mai lasciato il suo digimon, e l’aveva convita a seguirli.
Ora era intrappolata, e lui aveva il suo digivice...
Con quello in mano il ragazzo avrebbe fatto tutto quello che gli ordinava se teneva alla salvezza della ragazza…
Compreso localizzare il templare e prenderne il contenuto...
L’unico inconveniente ora era localizzarlo.
Cosa da non sottovalutare neanche per lui che era in grado di muoversi alla velocità della luce.
Infatti la foresta era molto vasta, e il ragazzo poteva essere ovunque.
Il digimon stava riflettendo quando sentì una voce provenire proprio davanti a lui.
A pochi metri di distanza, c’era Geoff, intanto a togliersi delle foglie dalla giacca e dai capelli.
- acc... direi che salire su un albero non è stata la migliore delle mie idee...
Meteormon non poteva crederci. Non poteva essere stato così fortunato!
- bene bene... così alla fine ti ho trovato senza problemi
Geoff si voltò di scatto, e lo fissò con occhi gelidi.
Sapeva che era colpa sua se si era perso.
Non sapeva come avesse fatto, sapeva solo che lo era.
- ora seguimi. Ho bisogno che tu faccia qualcosa per me.
Il ragazzo sbuffò.
E cosa ti fa pensare che ti seguirò senza combattere? In fondo, potrei combattere e sconfiggerti, e sono sicuro che con la tua distruzione anche questo brutto scherzò finirebbe!
Completò la frase facendo un ampio gesto con le braccia, onde indicare il bosco intorno a lui.
- beh, potresti, ma in quel caso non sapresti mai dove si trovi la tua ragazza.
E gli mostrò il digivice che teneva in mano.
Geoff sbarrò gli occhi. Era quello di Bridgette, lo sapeva.
- brutto insieme di rocce! Che le hai fatto?! Se le hai anche solo torto un capello, ti farò rimpiangere di essere nato.
- quanta agitazione...ma è del tutto inutile. Per il momento non le ho fatto niente, ma se mi accadesse qualcosa, o te ti rifiuti di fare quello che ti dico…beh, non posso più garantire che i miei seguaci la lascino in pace.. sai cosa intendo, vero ?
Geoff strinse i pugni e lanciò al digimon l’occhiata più disprezzante e odiosa che riuscisse a fare in quel momento.
Doveva trovare una via d’uscita, e al più presto.
La cercò disperatamente, ma era in trappola. Non poteva far nulla per bloccare quel digimon e salvare Bridgette. Doveva solo sperare che nel frattempo lei potesse liberarsi da sola.
Appena Geoff abbassò la testa, sottomesso, Monmon gli impartì gli ordini.
- bene, intanto seguimi. Quando arriveremo in un posto, ho bisogno che tu prenda qualcosa per me... e ricorda, se proverai a ribellarti, la tua ragazza farà una fine orrenda!
Geoff strinse ancora di più i denti, ma si vide costretto a obbedire, seguendolo nella boscaglia.
 
 
 
Angolo dell’autrice
E finalmente sono di nuovo tra voi!
Mi scuso molto per l’immenso ritardo, ma la scuola mi aveva impegnato molto e sono appena tornata dalle vacanze, ma ora cercherò di recuperare il tempo perso!:)
Intanto, dopo tanta insistenza di una lettrice tantttoooo insistente (Ciao Xenja ;b ) finalmente si è risolto il mistero di Geoff... giusto in tempo perché venisse catturata Bridgette!
*risata malefica*
Lo so, questo è stato un bel colpo di scena... e ora? Cosa succederà a Bridgette? E cosa vuole Meteormon da Geoff?
Vi lascio con questi interrogativi, sperando di ricevere delle recensioni :)
Ciao
_volpettina_
 
  
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