Salve bella gente!
Causa esami universitari/esaurimento nervoso/ansia persistente, in questo periodo non ho tempo per dedicarmi alla scrittura come vorrei: in compenso ho trovato pochi minuti per tirar fuori questa drabble che mi aleggiava nella testa da qualche giorno e che è dedicata ad uno dei miei personaggi preferiti della serie, Mason Verger, interpretato da un attore che nell’ultimo periodo mi ha mandato fuori di testa, il buon Michael Pitt. Ho provato ad immaginare in poche righe un'ipotetica riflessione su un passato che possa in qualche modo giustificare l'inquietante psicopatico che è. Non è nulla di che, ma fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate! :D
Vi lascio alla lettura, a presto,
Giovanna
Il girone del dannato
Il tempo non cancella, non attutisce, non perdona.
Il tempo chiarifica e definisce.
“Papà, posso tenerne uno per giocarci?”
Non ti ascolta: gli occhi gli luccicano mentre affonda la lama nel grasso della bestiola nera a macchie bianche.
Trattieni il pianto, sussulti un po’.
Il tempo è crudo, spietato, rivelatore.
“Papà non ha occhi che per te. Ti odio.”
Vorresti risponderle che non è così. La lasci andare impotente.
Il tempo è lo specchio in cui ricomponiamo noi stessi, pezzo dopo pezzo.
Affondi il calice fino a riempirlo. Bevi le lacrime che non hai mai saputo piangere.
Sei solo, Mason.
Il tempo chiarifica e definisce.
“Papà, posso tenerne uno per giocarci?”
Non ti ascolta: gli occhi gli luccicano mentre affonda la lama nel grasso della bestiola nera a macchie bianche.
Trattieni il pianto, sussulti un po’.
Il tempo è crudo, spietato, rivelatore.
“Papà non ha occhi che per te. Ti odio.”
Vorresti risponderle che non è così. La lasci andare impotente.
Il tempo è lo specchio in cui ricomponiamo noi stessi, pezzo dopo pezzo.
Affondi il calice fino a riempirlo. Bevi le lacrime che non hai mai saputo piangere.
Sei solo, Mason.