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Autore: Julswords    20/06/2014    1 recensioni
Dal prologo: 'Mia mamma mi ha sempre ripetuto che ho praticamente iniziato prima a pattinare che a camminare, poichè la prima volta che ho indossato un paio di pattini non avevo neanche compiuto ancora quattro anni. Da quel momento, semplicemente, non ho più smesso.'
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dal bordo della grande pista ghiacciata guardavo quelle bambine trottolare emozionate da una parte all'altra, eseguendo quei passi che avevano provato milioni di volte, ma che non erano mai riusciute a fare davvero a tempo. C'era sempre qualche bambina che alzava le braccine un pò prima, o che girava un pò dopo le altre, ma in fondo erano bambine di età copresa tra i quattro e i sette anni, piene di lustrini e brillantini ovunque, sarebbero sembrate dolci e carine in ogni caso. Era bello guardarle, il giorno del loro primo saggio, sembravano quasi correre su quella pista tanta dall'emozione, e dall'euforia che stavano mettendo in quell'ultima prova prima delle grande esibizione. Le guardavo e rivedevo me con quel vestitino rosa scintillante che ancora conservo gelosamente in fondo al cassetto. L'emozione del primo saggio è una cosa che si porta dentro per sempre. L'ansia, la paura, ma anche la voglia di dimostrare che tutti quei pomeriggi passati in palestra, che fuori ci fosse la neve o ci fossero 45 gradi all'ombra, erano serviti a creare qualcosa di bello, qualcosa di magico. Mia mamma mi ha sempre ripetuto che ho praticamente iniziato prima a pattinare che a camminare, poichè la prima volta che ho indossato un paio di pattini non avevo neanche compiuto ancora quattro anni. Da quel momento, semplicemente, non ho più smesso. In quel momento vedo Ale entrare dalla grande entrata principale della palestra. Alessandro, alto, muscoloso al punto giusto, capelli castanni ed occhi verdi è il mio partner, da sempre. Pattiniamo in coppia da tipo tredici anni, e lui, da tredici anni, arriva in ritardo ogni santo giorno. Per questa sua fisicità, e per l'espressione da stronzo che si crede superiore al mondo intero che si porta sempre dietro, è l'idolo di tutte le ragazzine presenti in palestra, dalle bambine di quattro anni, alle nostre coetanee. 
'Saputa la bella notizia?' mi domanda appena arrivato di fianco a me.
'Ciao anche a te Ale, tutto bene grazie.' gli dico sarcastica.
'Tra poco non starai più così bene' mi dice quasi ridendo 'domani si inizia alle 7.30'
Sento quasi la mascella toccare terra da quanto spalanco la bocca.
'Cosa? Ma Cris è impazzito per caso?' e senza dire altro mi giro per raggiungere Cristiano, il nostro allenatore, all'entrata degli spogliatoi femminili. 
'Tu hai problemi! E molto seri anche!' arrivo sbraitando degna di un camionista.
'Vedo che Ale ti ha informata' mi risponde lui ridendo, e non dandomi neanche il tempo di ribattere 'non ora Giuls, anzi vai a dare una mano ad Amanda.'
Senza rispondere nulla, ma lanciandogli un mio ultimo sguardo truce, entro nello spogliatoio per raggiungere Amy, seduta su una delle lunghe panche in legno, ed intenta a truccare e riempire di strass e brillantini una lunga serie di bambine, allineate come dei soldati sugli attenti.
Amanda è la mia migliore amica da quando ho messo piede in questa palestra la prima volta. Ci siamo incontrate il giorno dell'accoglienza ai genitori e ai nuovi arrivati. La palestra quel giorno era piena di gente, io ero intenta a guardare incantata la pista di pattinaggio dal bordo vicino cui mi ero seduta, lei arrivò, si sedette accanto a me e all'improvviso mi disse 'io dico che un giorno andrai alle olimpiadi'. Poi si presentò e dopo la mia timidezza iniziale iniziammo a parlare. Amy è una ballerina di danza classica, la migliore ballerina di danza classica che io abbia mai visto, e ovviamente, ha il fisico da ballerina di danza classica. Ha i capelli lungi e biondi, e un paio di occhi azzurri come il mare. E' il mio opposto, in tutto, abbiamo pochissime cose in comune, ma proprio per questo ci completiamo. E' la parte mancante di me, quella che non sono mai stata, non sono, e non sarò mai, e anche se a volte la invidio un pò per questo carattere così diverso dal mio e che vorrei tanto avere, resta la persona più importante della mia vita. So di potermi fidare di lei più di chiunque altro, so di poterle dire tutto, e so che anche lei mi dice cose che non confiderebbe a nessun altro. 
E poi ci sono io Giuliana Latini, Giuls per tutti, capelli castani e ricci, e occhi verdi. Non ho il fisico di Amanda, ma sarei ipoctrita a dire di dovermi lamentare, ma in compenso ho un caratteraccio che fa a botte con tutti i brillantini, i lustrini, gli stass e le paillettes che sono costretta ad indossare alle gare.
Mi siedo accanto ad Amanda, che mi sorride, e inizio ad aiutarla a truccare le bambine che dovranno esibirsi stasera per il saggio di fine anno. E' una cosa che facciamo da sempre, quando ci sono i saggi, diamo sempre una mano con la preparazione dei bambini. E' ogni anno come tornare per po' indietro nel tempo, e rivivere milioni di momenti trascorsi in quegli spogliatoi, in quelle sale, in quella palestra che in fondo è casa nostra.
   
 
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