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Autore: funny1723    21/06/2014    0 recensioni
Dal testo:
"Strinse a sé il suo corpo. È facile quando non hai niente, perché non ti possono portare via più nulla; e adesso, lì da sola, senza Rue, Katniss non aveva più niente."
[...]
"Stava iperventilando quando Peeta le diede un bacio a fior labbra. _ Non riesci a dormire?_ chiese passandole una mano fra i capelli. Era sempre stato così delicato, una delicatezza assurda se associata alla forza ed alla ruvidezza delle sue mani."
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Rue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lotta per me

Nick dell'autore: Funny1723
Titolo: Lotta per me
Fandom: Hunger Games
Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Rue
Generi: introspettivo/commedia
Citazioni: "Sai, è facile quando non hai niente, perché non ti possono portare via più nulla."
Avvertimenti: nessuno
NdA: premetto per la seconda storia che io non ho mai letto "Il canto della rivolta", quindi è solo come secondo me dovrebbe andare...



 Introspettivo

 Prese il corpo di Rue tra le braccia. Era così piccola, così indifesa, così simile a Prim eppure così incredibilmente diversa. Rue era nata per essere libera, per volare di albero in albero come una ghiandaia imitatrice. Non era giusto, un esserino così piccolo non meritava di morire, non meritava una vita passata a lavorare, non meritava di essere scelta, non per gli Hunger Games.
 Strinse a sé il suo corpo. È facile quando non hai niente, perché non ti possono portare via più nulla; e adesso, lì da sola, senza Rue, Katniss non aveva più niente.
 Dopo aver onorato il corpo di Rue si levò in piedi. Posò le tre dita centrali della mano sulle labbra e le alzò verso il punto in cui era certa esserci una telecamera. Fu una strana sensazione quella che provò nel fare quel gesto; un pensiero che diventava speranza e prima che se ne accorgesse quelle tre dita erano diventate una promessa, un grido di battaglia.
 Iniziò a correre. Capitol city avrebbe visto di che pasta era fatta, tutto il mondo l'avrebbe visto.
 In lontananza una ghiandaia imitatrice fischiettò la canzone di Rue.

 
Commedia

Era notte fonda eppure ancora non riusciva a dormire. Era agitata. Domani sarebbe stata una giornata molto importante, forse la fine della fame per la gente di Panem. Il popolo si sarebbe ripreso ciò che suo di diritto, la rabbia, l'umiliazione, la paura, tutto si sarebbe estinto, rabbonito dalla pace e dalla giustizia.
 La parola rivolta era nata dal nulla, una scintilla guizzata in una fredda notte invernale. Eppure eccola lì, Katniss Everdeen, pronta a combattere per la propria casa, per Panem.
 Si rigirò nel letto. Era certa di stare facendo la cosa giusta, eppure non riusciva a calmarsi; era come le notti nell'arena la prima volta che aveva partecipato agli Hunger Games. Al ricordo di allora si sentì sopraffare da un'ondata di panico.
 Stava iperventilando quando Peeta le diede un bacio a fior labbra. _ Non riesci a dormire?_ chiese passandole una mano fra i capelli. Era sempre stato così delicato, una delicatezza assurda se associata alla forza ed alla ruvidezza delle sue mani. Katniss ci si strofinò contro. Amava le nottate passate con Peeta, quando il ricordo degli Hunger Games, del viso di Rue, di quello di Mags, non la lasciavano dormire; perché lui capiva, lui non ascoltava e basta, no, lui sentiva, lui che aveva provato le stesse sensazioni, visto gli stessi orrori. Peeta c'era sempre per lei. Gli prese il palmo e vi depose un bacio; la sua pelle aveva l'odore del pane appena sfornato. _ Allora, vuoi dirmi cosa ti preoccupa? È per domani vero? Per la ribellione?_ Katniss sorrise, un sorriso stanco. _ Capitol city crede che non ci ribelleremo, che non abbiamo motivi per lottare... A volte temo che abbia ragione, ma poi mi ricordo di te, di Prim, della mamma e mi dico che una ragione ce l'abbiamo, un perché che ci spinge ad alzarci in piedi e riprenderci ciò che è nostro. Sono in quei momenti che ho più paura, perché so che voi siete la mia arma ed il mio punto debole e di questo anche Capitol city ne è consapevole._ Fece una piccola pausa. _ Sai, è facile quando non hai niente, perché non ti possono portare via più nulla._ disse in tono grave. _ È vero, però non devi dimenticare che noi combatteremo, che questa è anche la nostra guerra e che non importa ciò che dirai o farai, noi saremo lì domani, a batterci con te, per te, che tu lo voglia o meno._ Peeta sorrise e prese Katniss fra le braccia. La ragazza sospirò, erano giorni che lei e Peeta discutevano sulla rivolta. _ Hai ragione, non dovrei preoccuparmi tanto, infondo Capitol city non può piegarci, non tutti, non di nuovo. Vinceremo, per Panem e soprattutto per noi stessi._ Si strinse forte nel caldo abbraccio del ragazzo del pane. Sarebbe andato tutto bene.
 Si addormentò guardando gli intensi occhi di Peeta, mentre fuori dalla finestra il sole sorgeva su Panem.

Commento: è la mia prima one-shot!! Non avrei mai pensato di farla su Hunger Games e sinceramente non so neanche se si può definire tale visto che le storie sono due XD Comunque eccomi qui ^.^ Questa storia ha partecipato al contest "One quote, two stories" indetto da S_Lily_S, ovviamente non ha vinto XD Baci e buone vacanze a tutti!!

   
 
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