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Autore: AlchimistaDiYogurt    21/06/2014    2 recensioni
"«Non è che sei davvero innamorato di me, eh?»"
Ed era felice di rincasare in quel piovoso pomeriggio autunnale col suo nuovo fumetto quando, nel suo salotto, trova un ospite molto irritante...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un tranquillo pomeriggio autunnale ed Envy, Alphonse e Ed stavano tranquillamente leggendo nel salotto di casa Elric in un incontro di un ipotetico e improbabile club del libro voluto da Al.

Tutti erano profondamente immersi nella lettura del libro del giorno, “Zanna Bianca”, o meglio, questo era quello che sembrava: Al nascondeva dietro le pagine un libro di fantascienza su pirati spaziali che cercavano un pianeta sul quale si trovava un tesoro; Envy era impegnato nella lettura del suo settimanale preferito, appollaiato, come suo solito, a gambe aperte con i gomiti sulle cosce e la schiena quasi inarcata; Ed, invece, non leggeva niente. Non perché non gli andasse, no, ma perché la sua attenzione era tutta per lo strano coso seduto sulla poltrona davanti a lui, oltre il tavolino. Lui voleva leggere il fumetto che Zanna Bianca nascondeva dietro di sé, ovvio, era uscito l'ultimo numero della sua serie preferita e lui lo aveva comprato giusto da poche ore con l'intento di leggerlo nel pomeriggio, ma una volta rincasato aveva trovato suo fratello minore e uno che non conosceva nel suo salotto, seduti davanti al camino. Costui indossava una maglia che copriva appena la zona del petto, una gonna-pantalone alquanto ambigua e delle specie di ghette che mandavano in bestia Ed da quanto fossero inutili. Aveva capelli lunghi fino al sedere verdi, tenuti indietro da una fascia posta sulla fronte. I suoi occhi erano quanto di più brutto esistesse: violacei con pupille verticali. Ad Ed facevano quasi paura. Al gli aveva spiegato che costui si chiamava “Envy”, lo aveva conosciuto stamani in libreria e, vedendo che anch'egli era interessato a Zanna Bianca, lo aveva invitato a casa per una tazza di te e, specialmente, per presentargli il fratellone. Così avevano entrambi acquistato le copie del libro che stavano guardando, più una per Ed, e si erano tranquillamente diretti verso casa Elric.

Queste informazioni non bastavano ad Ed. Per lui non era concepibile l'idea di portare un estraneo a casa solo perché si era interessati allo stesso libro. Doveva essere stato qualcos'altro a far incuriosire Al...

“Sarà rimasto colpito dai suoi capelli verdi? … O forse dall'eccentrico modo in cui è vestito?... O magari aveva un gatto con sé?” continuava a chiedersi Ed.

Era affascinato da quell'essere. “Essere” perché era sicuro non fosse umano.

Envy stava cambiando posizione: ora raccoglieva le gambe al petto, appoggiando i piedi sulla poltrona. Per un momento aveva alzato lo sguardo da ciò che stava leggendo, incrociando quello incuriosito di Ed. Il biondo avvampò in un istante e tornò immediatamente a guardare quello che fin ora avrebbe dovuto leggere. Era tutto rosso d'imbarazzo! Si sentiva lo sguardo dell'altro addosso e non gli piaceva, anzi, lo faceva arrossire ancor di più. Sollevò gli occhi ancora una volta per controllare se lo stesse ancora guardando. Envy era ancora lì, con lo sguardo fisso su Edward, con gli occhi quasi socchiusi per colpa di un sorriso beffardo che gli lasciava scoperta solo la parte sinistra della dentatura perfetta.

“Come mai continua a guardarmi?! Perché non torna a leggere il suo libro?! Dannazione, il suo fissarmi è soffocante! Il mio cuore batte così forte, sto sudando, sono rosso... Hey, non sarò mica malato, eh?!”.

Dopo un lasso di tempo che ad Ed parve interminabile, Envy, appagato il suo sadismo, abbassò lo sguardo sul suo settimanale e riprese la lettura. Il sorriso beffardo non era scomparso dal suo viso, e questo non era un buon segno, lo sapeva anche Ed che non lo conosceva!

Edward era un po' più tranquillo ora che aveva smesso di fissarlo. Per distrarsi, voltò la testa verso Al: non che servisse a molto, il suo status di armatura non lasciava trasparire molte emozioni... tuttavia gli sembrò abbastanza sereno e distolse lo sguardo. Quando finalmente, stanco di tormentarsi di domande, tornò alla lettura del suo fumetto con il vero intento di leggerlo, fu nuovamente Envy a distrarlo:

«NOOOO! CHE STORIA!» commentò a voce alta.

«Cosa?» chiese Al.

«In questo articolo raccontano che quando uno dice una balla fa sempre una specie di segnale involontario!» disse lui.

«Ma scusa non dovresti leggere il libro…?» domandò Ed ingenuamente, pur sapendo che nessuno in quella stanza lo aveva fatto.

«Andiamo, piccoletto, dimmi una balla!» disse maliziosamente Envy ignorando la sua domanda.

«N-no!» replicò Ed.

«E dai fratellone, perché no?» s'introdusse Al.

«Perché no, punto!»

«Uhhh, il piccoletto ha paura...»

«IO NON HO PAURA! E POI COME TI PERMETTI DI CHIAMARMI BRUTTA FORMICHINA RINSECCHITA DAL SOLE?!?»

«D-dai fratellone, vogliamo solo sapere qual è il tuo segnale...»

«... Per poi ritorcertelo contro in futuro» concluse Envy.

Ed si sentiva strano, come tradito dal proprio fratello per essere dalla parte di lui là.

«Ma non so cosa dire...» cercò di chiudere lì la faccenda, ma oramai erano troppo curiosi.

«Una cavolata qualsiasi, fratellone!».

Edward non sapeva che fare, aveva le spalle al muro e stava ricominciando a sudare e diventare rosso.

«Dì che mi am propose Envy con l'aria sadica del gatto che ha appena agguantato il topolino

«Oh, no, questo no!» Edward aveva risposto automaticamente, senza riflettere.

«Come mai no?»

«Perché no, uffa!»

«Non è che sei davvero innamorato di me, eh?» ridacchiava Envy canzonandolo.

Ed stava diventando un peperone, sentiva l'umiliazione e il caldo soffocarlo, stringendosi in un fastidioso nodo alla gola.

«IO NON SONO INNAMORATO DI TE!».

Si leccò le labbra... non è che forse stava mentendo?

>/////< SPAZIO DEMENTE >/////<
YATTA! FINALMENTE E' FINITO! Non è stato molto complicato scrivere la fanfiction, bensì mettere le virgolette del dialogo, per fortuna la mia Sorellona mi ha aiutato!
Alla prossima
*si allontata yatteggiando*
 
  
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