Anime & Manga > Kinnikuman
Ricorda la storia  |      
Autore: _Cthylla_    22/06/2014    3 recensioni
C'erano una volta due fratelli, il minore dei quali era molto, molto particolare...
Avviso: come per "meravigliosa creatura" qui compaiono solo OC della serie Occhi di Smeraldo.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Occhi di smeraldo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“certo che sei strano forte, piccoletto”.

Non era esattamente il pensiero più carino che si potesse avere, specie se riferito al proprio fratello minore, ma in fin dei conti il quindicenne Michael Connors non si era mai distinto per delicatezza e sensibilità. E a sua discolpa c’era da dire che in verità il piccolo due-quasi-treenne Zachary non era esattamente un bambino normale.

Già solo il fatto che fosse così pallido gli era risultato sconcertante. Erano fratelli, ma Zachary non somigliava nemmeno un po’a lui quando era piccolo. Michael infatti aveva pelle olivastra, occhi neri e capelli castani. Zachary invece era tutto bianco. Capelli bianchi, pelle bianca; un pupazzo di neve che camminava, insomma.

E poi c’erano gli occhi, uno azzurro ed uno marrone. Bah. In vita sua non gli era mai capitato di vedere nessuno con gli occhi di colore diverso fino a quando non era spuntato fuori lui.

Ciò che lo meravigliava era che fosse stato il solo ad essere rimasto veramente sorpreso da tutte quella faccende, perché il resto dei suoi parenti non si era stupito poi così tanto. Nonna Isabèl in particolare aveva detto che in fin dei conti in passato c’erano stati casi di, come si chiamava, ah si!... albinismo, in entrambi i rami della famiglia. Era quindi un qualcosa che “girava” in famiglia già da un po’, e che si era solo manifestato.

Eppure Michael continuava a trovarlo strano. Carino, si, perché nonostante tutto aveva un’aria dolcissima e voleva sempre essere preso in braccio e coccolato. Ma strano!

Anche se gli voleva bene, naturalmente.

Era come avere a che fare con un bambolotto vivente, visto che a quell’età non si era ancora degnato di parlare -nonostante avesse iniziato a camminare precocemente, così come estremamente presto aveva iniziato a leggere, a contare e perfino a scrivere parole semplici in stampatello; quando i suoi genitori l’avevano saputo l’avevano fatto sottoporre ad un test per verificare l’attività cerebrale e ta-dan! Era risultata molto superiore alla media- un bambolotto che spesso lo seguiva ovunque per casa cercando di imitare quel che faceva.

Anche adesso se ne stava lì ad osservarlo sorridendo, mentre lui accendeva il fornello con uno di quei fiammiferi lunghi una trentina di centimetri. Finché i suoi non si fossero decisi a comprarne uno nuovo sarebbe stata quella solfa.

«uff» sbuffò Michael. Voltandosi verso il fratello minore notò che adesso non stava più guardando lui, ma fissava il fiammifero ancora acceso seguendolo con lo sguardo.

«ti attira il fuoco, eh?» disse il ragazzo con una nota quasi beffarda nella voce «mi spiace, ma tu sei troppo piccolo per averci a che fare. Finiresti per scottarti subito. E per la cronaca, scottarsi fa male».

L’altro non proferì parola. Si limitò a tornare ad osservarlo…

E gli sorrise.

«certo che tu sorridi sempre» commentò il maggiore, riempiendo d’acqua una pentola e mettendola sul fuoco, per poi riporre la scatola di fiammiferi in una credenza, in alto «ok. Mentre aspettiamo che bolle ce ne andiamo a vedere un po’ di tv, che dici?»

Il piccolo però scosse la testa ed indicò il piano superiore.

«ah. Ok. Vuoi andare in camera tua. Come ti pare» disse Michael, passando dalla cucina in salotto e mettendosi a guardare la tv a tutto volume. Erano le nove di sera, i loro genitori non erano ancora tornati…il ragazzo pensò che Zachary già da quell’età fosse un tipo molto ligio alle regole. Gli aveva dato da mangiare un’ora prima, e quella per lui era l’ora della nanna, e dunque agiva di conseguenza andando in camera sua.

Ma che bravo bambino…

 

Non era una cosa così complicata. Alla fine, era come giocare a fare una torre con le formine.

Zachary aveva messo dei giornali accanto ad una sedia, la sedia accanto al ripiano sotto al quale c’era la credenza che gli interessava, era salito prima sui giornali, poi sulla sedia, poi sul ripiano, aveva preso la scatola di fiammiferi dalla credenza e poi era risceso. E neppure lentamente, rimettendo pure sedia e giornali a posto.

In seguito aveva trotterellato tranquillamente dalla cucina alla porta sul retro, aprendola piano piano per non farsi sentire, ed era uscito.

Il fatto era che suo fratello aveva fatto il fuoco. Quindi anche lui, non volendo essere da meno, voleva fare il fuoco. Il fuoco era colorato e si muoveva tutto…era tanto carino!

Ma cosa poteva usare per fare il fuoco? Anche perché lui non voleva mica farne uno piccolo. Il fuoco era bello quindi voleva vederne tanto, e quindi doveva essere grande.

Il capanno degli attezzi?...no, perché poi papà si sarebbe arrabbiato.

I fiori, il prato? No, perché poi invece si sarebbe arrabbiata mamma.

La motocicletta di suo fratello?...no, no, no! Non voleva fare arrabbiare Michael. Voleva bene a Michael.

Ma quindi con cosa poteva fare il fuoco…? Beh, si faceva bene con il legno…e per far ardere bene le cose per fare il fuoco Zachary aveva visto suo padre usare una bottiglia di liquido rosato -alcool-  l’aveva visto nell’ultimo barbecue insieme ai vicini.

…i vicini…

Il garage del signor Wilson era di legno?, si chiese, mentre andava da un giardino all’altro. Eh si, sembrava proprio di legno, a toccarlo, come il capanno degli attrezzi.

Ed era anche aperto…oh! Il liquido rosato!

Adesso si che poteva fare il fuoco!!!

 

(…)

 

L’acqua doveva stare bollendo, quindi Michael andò in cucina e buttò giù la pasta.

Ed uscendo di nuovo dalla cucina rimase estremamente sorpreso nel vedere Zachary davanti alla porta sul retro.

«tu non dovresti essere in camera tua?!»

Il piccoletto sorrise e per tutta risposta gli si avvicinò, lo prese per mano e camminò con lui verso la porta, aprendola con un sorriso.

Il ragazzo rimase a bocca aperta quando vide quella scena. Il garage del signor Wilson in fiamme, ed il vicino -non ne aveva sentito le urla solo perché c’erano quelle del programma tv che guardava prima a coprirle- che urlava al telefono chiamando i pompieri.

«Michael».

Ancora più attonito si voltò verso Zachary rendendosi conto che quella vocina che lo aveva chiamato dicendo così la sua prima parola era proprio la sua, cosa che lì per lì lo fece sorridere. Ma durò poco.

Il tempo di rendersi conto che il suo fratellino aveva in mano i fiammiferi, e li stava sventolando con una mano indicando invece il garage del signor Wilson con quella libera.

«fuoco! È tanto carino!!!»

Il ragazzo guardò lui, guardò il garage del vicino e guardò i fiammiferi, impallidendo sempre di più.

«cazzo, ma non puoi essere stato tu a…! erano in alto, maledizione!!!»

E adesso che doveva fare?! Dire ai suoi che per una sera, una, in cui nonna non era rimasta con loro perché aveva avuto veramente troppo da fare lui aveva lasciato che Zachary desse fuoco al garage del vicino?! Ma non se ne parlava proprio! Che figura ci avrebbe fatto?!

«ok» Michael trascinò in casa il fratello, gli tolse di mano i fiammiferi e lo mise a sedere sul divano guardandolo tanto duramente quanto in modo allarmato «ok, senti, tu non hai fatto nessun fuoco, hai capito? Quel fuoco non l’hai appiccato tu!...non si appiccano fuochi in giro!!! Merda!» non si tratteneva col linguaggio, eeeh no «se solo potessi capire come hai fatto a prendere quei maledetti fiammiferi…ok, ok…» si passò una mano sul volto «tu non c’entri con quell’incendio, hai capito? Non dirlo a nessuno, o finiamo entrambi in un casino che non ha più fine».

In particolare lui, visto che avrebbe dovuto badargli.

« zitto su questa cosa del fuoco, e guai a te se lo rifai!!! hai capito?!»

Zachary annuì, sempre sorridendo. Aveva capito eccome…la prossima volta che avesse dato fuoco a qualcosa, sarebbe stato zitto con tutti.




chissà, se Michael avesse detto ai suoi della cosa Zachary oggi sarebbe un po'diverso xD
Ok, lo so che i due fratelli non sono esattamente amatissimi. Però l'idea di questa one shot mi frullava in testa da un pezzo, quindi eccovela, che vi piaccia o no :D

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kinnikuman / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_