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Autore: Hypnotic Poison    18/08/2008    12 recensioni
Quel ragazzo si chiamava Troy Bolton, aveva trent’anni ed era un ex giocatore dei Red Hawks ed ora allenatore dei Wildcats, la squadra di basket del suo vecchio liceo.
Prese fuori alcune carte piene di schemi da gioco, pronto a concentrarsi, ma decise che avrebbe lavorato meglio con un po’ di musica.
In quello stesso istante, dall’altra parte della città, una giovane donna dai tratti latini, seduta ad un pianoforte, fece la stessa cosa.
Gabriella Montez aveva trent’anni, lunghi capelli neri a boccoli e due occhi scuri come quelli di un cerbiatto, ed era una cantante.
Genere: Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Non ti scordar mai di me

Non ti scordar mai di me

 

 

 

 

Una macchina nera fiammante si fermò davanti al garage di una villa in centro nella cittadina di Albuquerque, New Mexico.

 

Da questa scese un ragazzo alto, muscoloso, dai capelli castani e gli occhi acquamarina coperti da un paio di occhiali scuri.

 

Entrò in casa, buttò le chiavi e si accomodò alla sua scrivania.

 

Quel ragazzo si chiamava Troy Bolton, aveva trent’anni ed era un ex giocatore dei Red Hawks ed ora allenatore dei Wildcats, la squadra di basket del suo vecchio liceo.

 

Prese fuori alcune carte piene di schemi da gioco, pronto a concentrarsi, ma decise che avrebbe lavorato meglio con un po’ di musica.

 

Quindi afferrò il telecomando del televisore e si sintonizzò sul suo canale di musica preferito.

 

In quello stesso istante, dall’altra parte della città, una giovane donna dai tratti latini, seduta ad un pianoforte, fece la stessa cosa.

 

Gabriella Montez aveva trent’anni, lunghi capelli neri a boccoli e due occhi scuri come quelli di un cerbiatto, ed era una cantante.

 

Chiuse il pianoforte e si concentrò sullo schermo, dove un giovane VJ stava annunciando la prossima canzone.

 

Ed ora, in anteprima assoluta per il nostro programma, il nuovo singolo della cantante che tutti amiamo, che da sei anni a questa parte ci fa sognare con la sua meravigliosa voce. Ecco a voi il video di ‘Non ti scordar mai di me’ di Gabriella Montez!”

 

Troy alzò improvvisamente gli occhi dalle sue carte, a bocca aperta, incredulo di quello che stava vedendo.

 

Gabriella sorrise imbarazzata e si sistemò un boccolo dietro l’orecchio.

 

 

Se fossi qui con me questa sera

Sarei felice e tu lo sai

Starebbe meglio anche la Luna

Ora più piccola che mai

 

 

Troy guardò la ragazza nello schermo, che sembrava fissarlo con i suoi occhioni, seduta su un letto dalle lenzuola rosse.

 

Qualcosa lo colpì forte al petto, all’altezza del cuore. Qualcosa che gli bloccò il respiro e gli fece rivoltare lo stomaco. Qualcosa che somigliava molto al senso di colpa.

 

 

Farei anche a meno della nostalgia

Che da lontano torna per portarmi via

 

 

La Gabriella sullo schermo si alzò in piedi, stringendo le braccia attorno al suo petto e ballando lentamente sul posto.

 

Quella vera, in carne ed ossa, sospirò tristemente, compiendo lo stesso gesto.

 

 

Del nostro amore solo una scia

Che il tempo poi cancellerà

E nulla sopravviverà

 

 

E Troy capì improvvisamente a chi era dedicata quella canzone.

 

Chiuse gli occhi, abbassando lo sguardo e stringendo i pugni.

 

Era passato davvero tanto tempo… sei lunghi anni. Sei anni in cui forse aveva vissuto con una maschera d’orgoglio.

 

Di loro due non era rimasto niente. Solo briciole di ricordi futili e ormai dolorosi.

 

Ricordi che in quel momento iniziarono a riaffiorare…

 

 

Non ti scordar mai di me

Di ogni mia abitudine

 

 

§§ “Gabri, tranquilla, non succede niente!”

 

La ragazza scosse la testa contro il suo petto: “Ti prego Troy, stringimi forte!”

 

Lui rise, abbracciandola ancora più forte: “Gab, è solo un temporale!” §§

 

 

§§ Troy entrò in cucina, appoggiandosi allo stipite della porta con una bottiglietta d’acqua in mano.

 

Gabriella era davanti al bancone, che stava mettendo in ordine alfabetico le spezie dentro il loro contenitore.

 

Lui rise e l’abbracciò da dietro: “Sei proprio fissata, eh?”

 

La mora rise, sistemando il peperoncino dopo la paprika: “Mi piace l’ordine!” §§

 

 

In fondo siamo stati insieme

E non è un piccolo particolare

 

 

Lo schermò inquadrò il viso di Gabriella, che scosse la testa con uno strano sorriso, e lui si sentì stringere il cuore.

 

No, non era affatto un piccolo particolare.

 

 

Non ti scordar mai di me

Della più incantevole

Fiaba che abbia mai scritto

Un lieto fine era previsto, assai gradito

 

 

La vera Gabriella sorrise tristemente. Era sempre stata una sognatrice. Amava ascoltare e raccontare fiabe.

 

Aveva anche creduto di viverne una, la più bella di tutte, finchè aveva capito che in realtà i principi azzurri sui loro cavalli bianchi non esistevano affatto.

 

E il suo lieto fine tanto sperato non era mai arrivato.

 

 

Forse è anche stata un po’colpa mia

Credere fosse per l’eternità

 

 

Troy guardò la sua ex fidanzata che sorrideva triste e un po’ colpevole, mentre ballava dolcemente, fasciata da un vestitino bianco con tanti fiori colorati.

 

Scosse la testa. La colpa era solo sua. Era stato lui ad andarsene. Anche se le aveva promesso che sarebbe durata per sempre.

 

 

A volte tutto un po’ si consuma

Senza preavviso se ne va

 

 

Era stato lui a farla soffrire. Lui a fare tutto da solo.

 

Lui, che durante una lite durata parecchie settimane, aveva tradito la sua fiducia, credendo di non amarla più.

 

Così aveva fatto le valigie e se n’era andato, buttandole lì una spiegazione grama e misera. Da sola, in lacrime, con il cuore spezzato.

 

Non le aveva fatto dire nemmeno ciò che gli aveva anticipato. Aveva colto l’occasione al volo.

 

Lei l’aveva chiamato, dicendogli Ti devo parlare, e alla fine aveva parlato solo lui.

 

 

Non ti scordar mai di me

Di ogni mia abitudine

 

 

§§ “Troy, ti piace questo vestito?”

 

La guardò uscire dal camerino, avvolta in un semplice abitino bianco e azzurro, e sorrise: “Ehi Gab… sarà il decimo vestito azzurro che hai nell’armadio! Poi dici di Sharpay e del rosa!”

 

Lei gli fece la linguaccia: “Vacci piano, Wildcat! Io non sono così fissata da ridipingere le pareti della camera!” §§

 

 

In fondo siamo stati insieme

E non è un piccolo particolare

 

 

La vera Gabriella si asciugò una lacrima che, involontariamente, le aveva percorso la guancia rosata.

 

Ancora, dopo tutti quegli anni, la sua era una ferita che bruciava.

 

Perché non poteva credere che lui avesse cancellato tutti gli anni passati insieme con un semplice colpo di spugna.

 

Ecco perché aveva scritto quella canzone, in un pomeriggio di pioggia.

 

Lei che tanto odiava i temporali, aveva trovato il coraggio di dire finalmente ciò che pensava mentre il cielo piangeva come lei ed i fulmini squarciavano l’aria come il dolore il suo cuore.

 

 

Non ti scordar mai di me

Della più incantevole

Fiaba che abbia mai scritto

Un lieto fine era previsto, assai gradito

 

 

L’aveva fatto per ricordargli che lei c’era, che era lì, e che in un modo o nell’altro sarebbero stati per sempre l’uno parte dell’altra.

 

Perché c’era ancora qualcosa, in quella fiaba finita male, che ancora li legava. Anche se lui non lo sapeva.

 

Perché in fondo, l’unico senza lieto fine era stato lui.

 

 

Non ti scordar

Non ti scordar

 

 

Troy si prese la testa tra le mani.

 

Eccolo, di nuovo, il dubbio. Se davvero la scelta fatta era quella giusta. Ritornava a galla prepotentemente, per quanto lui cercasse di affogarlo.

 

Scordarsi di Gabriella era impossibile. E lui era un dannato falso e bugiardo. Mentiva a lei, a se stesso… e soprattutto, mentiva al motivo per cui l’aveva lasciata.

 

Perché non c’era un singolo giorno in cui, anche solo per un secondo, non pensava a lei. Al suo nome, al profumo dei suoi capelli, al tocco della sua mano sulla sua.

 

 

Non ti scordar mai di me

Di ogni mia abitudine

 

 

§§ Gabriella si stese accanto a lui sul divano, coprendoli entrambi con una coperta di lana colorata, in mano una tazza di the alla vaniglia. Quello che beveva da anni, sempre alla stessa ora, sempre rannicchiata sotto un plaid caldo davanti alla TV.

 

Troy sorrise: “Non cambierai mai, eh?” scherzò circondandole le spalle con un braccio.

 

Lei appoggiò la testa al suo petto: “Perché, vuoi che cambi?”

 

Lui le baciò i capelli neri: “Assolutamente no.” §§

 

 

In fondo siamo stati insieme

E non è un piccolo particolare

 

 

Troy sentì un’auto fermarsi sul vialetto.

 

Era arrivata.

 

A quel pensiero, sentì lo stomaco contorcersi in una mossa.

 

Voleva vedere come sarebbe andato a finire il video. Voleva guardarla ballare per quella stanza con sguardo triste. Voleva specchiarsi ancora una volta nei suoi occhi.

 

Per catturare ogni piccolo particolare, e non lasciarlo scappare più.

 

 

Non ti scordar mai di me

Della più incantevole

Fiaba che abbia mai scritto

Un lieto fine era previsto, assai gradito

 

 

Proprio mentre sentiva le chiavi girare nella toppa, e la porta aprirsi, il video terminò.

 

La Gabriella nello schermo guardò la telecamera, poi scosse la testa ridendo tristemente, si alzò dal letto rosso e scomparve.

 

Troy spense la televisione, ancora con il cuore che batteva a mille.

 

Ed una voce riecheggiò nel suo studio: “Ciao amore!”

 

Senza staccare gli occhi dallo schermo scuro, sussurrò: “Ciao, tesoro.”

 

La donna scosse i lunghi capelli biondi: “Non sai che giornata stressante oggi! Giuro, quel regista è un vero incompetente! Ci ha fatto girare una scena dieci volte, ti rendi conto?! Devo farmi assolutamente un massaggio. Ah, ha chiamato Lia, domani siamo a cena da lei. Uff, non ne avevo proprio voglia, ma d’altronde… tu che hai fatto?”

 

Il castano scosse la testa: “Niente di particolare…”

 

La bionda scrollò le spalle: “Okay. Ti aspetto su, allora.”

 

Fece per uscire, ma Troy la fermò: “Sharpay… che ti ha detto il dottore?”

 

Sharpay Evans fece un sorriso: “Oh, giusto, tesoro. Siamo fortunati: non sono incinta! Non potremmo proprio, adesso, giusto? Io con i film e tu con i Wildcats! Bene, vado a farmi quel massaggio. A dopo!”

 

Lo salutò con la punta della dita, e scomparve per la grande casa.

 

Il ragazzo sbuffò. Fortunati? Se c’era una cosa che lui davvero voleva, erano dei figli. Ma evidentemente la sua fidanzata non la pensava così.

 

Sospirò, scotendo la testa, si alzò dalla sua poltrona. Prima di uscire dallo studio, guardò un’ultima volta la televisione, e sentì una morsa al cuore. 

 

In quello stesso istante, Gabriella aveva spento anche lei la televisione, e si era appoggiata stancamente al muro dietro di lei.

 

Il cuore le batteva forte. Chissà se lui aveva visto. Chissà se ancora pensava a lei, e a tutti i loro amici.

 

Erano sei anni che non si sentivano. Dopo che aveva scelto Sharpay, aveva perso tutti i contatti con loro. Perfino con Chad, Zeke e Jason.

 

Un improvviso scalpiccio di piedi la fece voltare verso la porta. Una bambina di cinque anni, dai lunghi capelli neri a boccolo e gli occhi acquamarina le si buttò in braccio: “Mamma!”

 

Gabriella la strinse forte: “Ciao, piccola. Hai dormito bene?”

 

La bimba fece di sì con la testa, si era appena svegliata dal suo riposino pomeridiano. La scrutò qualche secondo negli occhi scuri e domandò: “Perché sei triste, mamma?”

 

Lei sorrise: “Non sono triste, tesoro. Sono solo un po’ stanca.”

 

“Allora dovresti fare anche tu un pisolino come me!”

 

Gabriella scoppiò a ridere: “Forse, tesoro.”

 

La figlia si fece d’improvviso cupa: “Mamma?”

 

“Dimmi, dolcezza.”

 

“Quando… quand’è che potrò conoscere il mio papà? Oggi… oggi ti ho sentito che parlavi con zia Tay!”

 

La madre sentì il suo cuore perdere un battito. Cercò di sorridere e le scompigliò i capelli: “Presto, Charlotte.”

 

Il viso di Charlotte s’illuminò: “E dopo mi potrò chiamare come lui, vero?”

 

Gabriella rise: “Certo, tesoro, certo!”

 

La bimba si morse il labbro inferiore, pensando: “Mamma, non mi ricordo come si chiama papà.”

 

La cantante prese un grande respiro: “Si chiama Troy Bolton, amore.”

 

“Giusto!” Charlotte rise di gusto “Allora promesso, mamma?” le tese il dito mignolo.

 

Gabriella lo incrociò con il suo: “Promesso.”

 

La bambina scese dalle sue gambe: “Bene! Andiamo a fare merenda, mamma?”

 

“Certo. Vai tu, ti raggiungo subito.” Gabriella la guardò allontanarsi, i riccioli che svolazzavano ad ogni suo saltello.

 

Pianse una nuova lacrima sopra il suo sorriso: -Tuo padre ti amerà, piccola. Te lo prometto. E non si dimenticherà di te, lo so.-

 

 

Fine

 

 

 

 

Oh mio Dio, l’ho fatto. Ho scritto una fic dove Troy sta con Sharpay invece che con Gabriella. Però è indiscutibilmente una Troyella, questa.

 

Vi ho sorprese, dita la verità! Non ve lo aspettavate un finale del genere, eh??

 

Premetto, non so se scriverò un seguito. Mi piace così, in fondo.

 

Allora, la canzone è appunto Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri, che ho ascoltato decine e decine di volte mentre scrivevo.

 

Dedicata a chi ama le Troyella, ma anche a chi piacciono le Tropay ^^. Penso che questa sarà l’unica che scriverò XD.

 

Ma dedicata anche a coloro che sperano di non essere dimenticati mai da qualcuno a cui hanno voluto bene.

 

Se mi lasciaste un commento, sarei davvero felice.

 

Grazie a tutte voi in anticipo, vi voglio bene

 

Hypnotic Poison

 

   
 
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