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Autore: The Lady of His Heart 23    22/06/2014    0 recensioni
Dopo un lungo divorzio, Molly e Sherlock si ritrovano spalla a spalla a risolvere un'altro travolgente caso di omicidio. L'avventura che stanno per vivere li avvicinerà sempre più rendendoli complici di un qualcosa che, dopo sei anni, sta per rinascere.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Lestrade, Molly Hooper, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock stava scendendo le scale con John al suo fianco. Casi di omicidio del genere lo rendevano sempre eccitato, fin troppo eccitato. Arrivarono all’ufficio della polizia e trovarono Lestrade ad aspettarli.
“Cosa abbiamo?” chiese.
“Un omicidio sul 21s. Ieri notte una prostituta è stata uccisa, e non è l’unica. Ci sono stati altri casi di aggressione del genere, sempre sulla stessa strada. Altre due ragazze sono infatti state trovate morte, legate a testa in giù ad un palo. Il che ci fa sospettare di un omicida maniaco.”
“Nessun maniaco farebbe una cosa tanto dettagliata, se non un sadico” disse Sherlock riflettendo ad alta voce.
“Magari se vedessimo i corpi, potremmo dedurre altri dettagli”disse John.
“I corpi non sono qui, sono stati trasferiti in un’altra clinica privata”
“Perfetto, allora andiamo, chi è il patologo?” domandò il detective aprendo la cartellina sul tavolo e leggendo cosa c’era scritto.
“Molly Hooper” disse Lestrade. A quel nome Sherlock scattò. Non gli era nuovo in effetti. Un minuto, vari lampi di ricordi ed eccola.
“Cambio di programma John si va sulla scena del delitto” disse il detective riponendo la cartellina sul tavolo mentre si allontanava a passo svelto.
“Cosa? E i corpi?”domandò John tenendo a fatica il suo passo.
“Non ho bisogno di vederli”disse continuando a camminare.
“Ma se non vediamo quei corpi, non possiamo …”
“Ho detto no!”disse secco il detective voltandosi a guardare l’amico negli occhi per un veloce istante. Si voltò di scattò e continuò a camminare uscendo dalla centrale. Aveva appena finito di scendere l’ultimo gradino quando John lo fermò.
“Chi è lei?”domandò.
“Lei chi?”disse Sherlock facendo finta di niente mentre alzava la mano per chiamare un taxi.
“Quella tipa che Lestrade ha citato prima, non ti ho mai visto così rigido e nervoso”
“Non so chi sia. Taxi?”disse ma non si fermò nessuno.
“Allora non avrai problemi a visitare i corpi con lei che gestisce tutto, vero?” disse lui. Stava cercando di provocarlo e fargli rivelare tutto. Sherlock non avevo intenzione di cedere ma, allo stesso tempo, non gli andava di litigare inutilmente, così decise di dirglielo.
“Molly … ecco … la conosco” confessò con un sospiro.
“Lo sapevo, una vecchia fiamma ai tempi del liceo?”chiese lui entusiasta.
“No. Molly è mia moglie”
“Cosa?” chiese incredulo John.
“Sali in macchina John”disse Sherlock salendo sul taxi.
“Non sapevo che avevi una moglie”
“Ex a dire il vero. Abbiamo divorziato sei mesi dopo il matrimonio”
“Che hai fatto a quella poverina? ”domandò lui ammonendolo con lo sguardo.
“Niente”disse Sherlock facendo spallucce.
“Andiamo, ti conosco meglio di chiunque altro e tu sicuramente non sei un santo”
“Un santo no, ma un dio forse.”
“Sherlock …”
“E va bene”dissi con un sospiro “L’ho sposata per fare un torto a Microsoft, la sera dopo la cerimonia lei lo ha scoperto e il giorno seguente ho disdetto la luna di miele e ci siamo divorziati sei mesi dopo, perché per legge prima di divorziarci dovevano passare all’incirca sei mesi.”
“Che?”
“Lo so. Quel viaggio mi era costato una fortuna”
“Non mi riferisco al viaggio, ma a quello che hai fatto. Hai sposato quella donna per una scommessa, le hai spezzato il cuore.”
“Non pensavo fossi un sentimentalista John, tenga pure il resto”disse il detective pagando il tassista e uscendo fuori dall’auto gialla.
“Vedremo quei corpi”disse John alle sue spalle.
“No”rispose Sherlock senza voltarsi.
“Invece si mio caro e prepara un discorso di scuse”
“Io non mi scuso mai. Con nessuno.”
“E invece lo farai, perché incontreremo quella donna che ti piaccia o no e tu ti scuserai con lei”
“Io non …”
“O si che lo farai. Sherlock incontrare quella donna, vedere quei corpi, ci permetterebbe di saperne di più e incastrare prima quel serial killer che si aggira per le strade della città. Sarà un punto a nostro favore” disse John.
“Ma non a mio di favore. Non posso incontrare quella donna. Non adesso, insomma sono passati sei anni. Quando abbiamo divorziato abbiamo pattuito di non rivederci mai più e adesso ci tocca lavorare insieme è assurdo. E poi adesso ho un’altra compagna.”
“Ma se tu non hai nessuna”disse John.
“Ti sbaglia Watson, come al solito. Okay non è tecnicamente una compagna, ma una mia amica. Si chiama Lola. E poi penso che lei non mi abbia totalmente dimenticato e vedermi con un’altra donna potrebbe farla soffrire.”
“Quindi adesso ti preoccupi per lei? Ahahah…”disse John scoppiando in una fragorosa risata.
“Non c’è niente da ridere”disse Sherlock continuando a camminare.
“E poi, Lola? Sul serio? Ma se è … ecco … andiamo lo sai”
“Sapere cosa? E poi credo che Lola sia un esemplare di femmina molto affascinante”
“Esemplare di femmina”disse John imitando la voce dell’amico.
“E’ molto attraente” tradusse Sherlock per lui.
“Questo l’ho capito, ma è molto stupida”disse John. Sherlock rimase sorpreso da quelle sue parole. Allora se ne era accorto anche lui. Rimase titubante qualche istante prima di entrare nel locale e prendere una tazza di caffè da portar via. John lo seguì con i mano il sacchetto delle brioche.
“Vedrai quella donna”disse John mentre uscivano.
“No, non la vedrò”
“Si, la vedrai”
“No, non la vedrò”
“Si, la vedrai”
“No, non la vedrò”
“Si, la vedrai!”
“No, non la vedrò!”

Il mattino seguente Sherlock ricevette una chiamata urgente di John dove gli chiedeva di raggiungerlo il più velocemente possibile alla centrale. Gli disse che aveva dei riscontri interessanti sul caso. Così, senza pensarci due volte, Sherlock si mise il suo lungo cappotto scuro, la sciarpa azzurra, il cappello e uscii.
“Cosa c’è di così urgente?”domando Sherlock entrando nell’ufficio di Lestrade. Rimase sorpreso nel vedere che seduto alla sedia non c’era lui, ma c’era una donna.
“Molly?”domandò confuso.
“Ciao Sherlock”disse lei salutandolo con freddezza e distacco con lo sguardo basso attenta a leggere dei fogli.
“Puoi scusarmi un istante”disse lui uscendo.
“Prego”disse lei con un cenno del capo senza alzare lo sguardo. Sherlock uscì fuori dalla stanza sbattendo la porta. Era furioso. Come aveva potuto John fargli una cosa del genere. Quell’ingrato, dopo tutto quello che aveva fatto per lui ed è così che lo ripagava, ma gliela avrebbe fatta pagare vendicandosi. Entrò nell’ufficio dove trovò Lestrade e John che prendevano una tazza di caffè insieme.
“Mandala via”disse entrando.
“Hai paura di una donna Sherlock”disse Lestrade alzandosi in piedi.
“Non è questo il punto”disse Sherlock.
“Il grande Sherlock Holmes che ha paura di una donna”disse John alzando la voce.
“Non ho paura di una donna”
“Hai paura del passato il che è diverso. Il passato ti tormenta e perseguita giorno dopo giorno, ma sai una cosa, non potrai evitarlo a lungo. Prima o poi dovrai affrontarlo e crescere una buona volta” disse John sorseggiando il suo caffè bollente. Sherlock sperò tra se che si sarebbe scottato la lingua.
“Sarò io a decidere quando farlo”disse il detective.
“Hey Lestrade, c’è uno schianto nel tuo ufficio”disse un poliziotto entrando senza bussare. Alle sue parole Sherlock provò un leggero senso di irritazione. La gente al giorno d’oggi era così maleducata. “E’ una tua amica”continuò lui.
“No, in realtà è l’ex moglie di Sherlock”disse Lestrade indicando con un cenno il detective mentre si portava alla bocca la sua tazza di caffè caldo.
“Non sapevo che avessi una moglie”disse il poliziotto voltandosi verso Sherlock.
“E io non sapevo che tradissi la tua”sbottò Sherlock.
“Non sei cambiato affatto col tempo vedo”disse Molly entrando dall’altra porta in vetro. Sherlock si era dimenticato che l’ufficio di Lestrade presentava due porte, una principale e una secondaria come uscita di sicurezza. Il poliziotto nel frattempo se ne era già andato.
“Molly”disse Lestrade porgendogli la mano cordiale.
“Lestrade”disse lei stringendogliela.
“Chi era quel tipo?”dice Sherlock voltandosi.
“Un nuovo arrivato”disse Lestrade.
“Licenzialo”disse Sherlock afferrando i fogli sul tavolo per leggerli.
“Fai ancora così?”disse Molly. A quelle parole Sherlock lasciò cadere i fogli sul tavolo e si voltò ad osservare Molly negli occhi. Era arrabbiata, anche se non lo dava a vedere.
“Penso che dovremmo vedere i corpi”disse John alzandosi in piedi.
“Sherlock l’hai saputa la novità?” disse Lestrade.
“Quale novità?”chiese il detective.
“Signorina Holmes”disse Lestrade rivolgendosi all’ ex moglie di Sherlock.
“Hooper in realtà. Ma può chiamarmi Molly”disse lei.
“Molly, prego esponga lei la notizia”disse Lestrade.
“Mi occuperò del caso … lavoreremo insieme” disse Molly senza alcun entusiasmo. Sherlock sentì come un forte nodo stringergli in gola.
“No, non lo farai”disse.
“Geloso?”lo provocò John.
“Sta zitto” lo ammonì Sherlock.
“La dottoressa Hooper è altamente qualificata per l’operazione, ha conseguito una laurea con altissimi voti e vari documenti che la rendono la persona più adatta per questo caso”disse Lestrade.
“Essere la mia ex moglie la rende la persona più adatta”disse Sherlock con strafottenza. John si voltò e lo fulminò con lo sguardo.
“Pensi davvero che tutto ti sia dovuto? Se avessi davvero voluto avere il successo facile,avrei tenuto il tuo cognome non ti pare?”domandò lei sfacciata.
“Ha ragione”disse John.
“Bene. Questi corpi?” domandò il detective.
“Se vuole seguirmi”disse Molly passandogli accanto. In un momento il suo profumo lo invase. Sapeva di vaniglia e mandorla e i suoi capelli profumavano di Cocco. Lo stesso profumo che aveva il giorno del matrimonio. I due si guardarono per una brevissima fazione di secondo prima che lei uscisse dalla stanza. Sherlock teneva il passo camminandole dietro, osservando il suo profilo lineare e bellissimo.
Gonna con spacco.
Gambe scoperte.
Tacco alto.
Rossetto.
Capelli cotonati.
Unghie fatte.
Aveva deciso di andare avanti con la sua vita. Come dargli torto. Entrarono nel taxi insieme a John, che si era seduto nel mezzo da perfetto consulente matrimoniale. Restarono in silenzio per tutto il viaggio prima di arrivare alla clinica. Presero l’ascensore e giunsero giù in obitorio. Molly indossò il camice con disinvoltura e si diresse verso il corpo coperto da un sacco. Lo aprì e, senza timore, prese il bisturi e iniziò a incidere mostrando i vari punti sul corpo e ad esporre gli argomenti fondamentali.
“Come potete ben vedere, le vittime presentano tutte dei segni sui polsi e sulle caviglie. Segno che sono state legate”
“Le dita sono molto curate, si trattavano bene pur essendo delle prostitute” disse Sherlock.
“Hanno anche dei segni sul collo”disse John.
“Li ha notati”disse lei con un sorriso cordiale che John ricambiò. Sherlock lo fulminò.
“Chiunque le abbia uccise deve averle strangolate per poi legarle”
“Perché prendersi tanto disturbo”disse John.
“Ottima considerazione”disse Molly con un altro di quei sorrisetti.
“Dall’esame dell’autopsia è risultato che sono morte per asfissia, mancanza di aria, il che vuol dire che sono state strangolate con una corda spessa all’incirca 2 centimetri circa. Da vari esami effettuati abbiamo rilevato che le ragazze non sono state violentate sessualmente. Strano, se considerate il fatto che sono delle prostitute. Ma le ragazze riportano un’altra caratteristica” continuò Molly scostando il lenzuolo lasciando il corpo completamente nudo.
“Hanno tutte delle incisioni sotto lo stomaco. Il che ci conduce a un qualche precedente parto cesario, ma qui viene il bello. Le vittime non risultano mai essere state incinte, questo ci porta … ”
“A dei corpi di asporto”dissi Sherlock capendo tutto “Ma si, è chiaro. Le ragazze vengono sezionate e all’interno del loro corpo viene riposta della droga”
“queste cose non succedevano solo con gli animali”
“A quanto pare no, quando le ho controllato l’intestino aveva dei residui di plastica nello stomaco.” disse Molly.
“Ma si è logico. Le ragazze vengono prese dal loro paese di origine e portate qui con la promessa di un futuro migliore. Il diretto interessato si occupa di loro, del loro lato estetico rendendole più carine possibile, per poi farle ingoiare delle pillole ogni giorno per farle dimagrire. Le ragazze le prendono senza sapere che al loro interno c’è della droga. Il loro corpo non riesce a digerirle e dato che sono rivestite di una sostanza particolare non si sciolgono con i succhi gastrici dello stomaco. Una volta sulla strada vengono avvicinate con la scusa di rapporti sessuali a pagamento e una volta nell’appartamento vengono strangolate e bi sezionate per prelevare la droga e ricucite. Scommetto che chi fa questo genere di operazioni ha un vero e proprio laboratorio” disse Sherlock.
“Si, ma perché riportare la ragazza sul luogo d’origine e appenderla al palo a testa in giù”disse John.
“Un segno, come ad indicare che l’operazione è andata a buon fine.”disse Sherlock.
“Okay, chiamo Lestrade per dargli qualche altra informazione”disse John uscendo dalla stanza, lasciando Sherlock solo con Molly. Questo lo mise molto in imbarazzo e preferii non dire nulla mentre lei richiudeva il corpo nel suo sacchetto. Ma quel silenzio era odioso e ancor più imbarazzante.
“Allora, come ti va la vita?”disse.
“Bene, grazie per l’interessamento”disse lei.
“Hai trovato casa?”
“Si, non è un appartamento molto grande, ma va bene”disse lei. “Tu abiti ancora al …”
“221B” disse interrompendola. Lei annuì.
“Mi fa piacere che tu stia bene”gli disse Sherlock.
“La vita continua, non esisti solo tu Sherlock”disse lei appuntando qualcosa su quella sua cartellina.
“Ti sei trovata un compagno in questo periodo?”domandò involontariamente Sherlock.
“Cosa?” disse lei alzando gli occhi dalla sua cartellina.
“Be, si, lo sai, un compagno”
“Tu invece?” lo provocò lei.
“Be, vedo qualcuna”
“Spero tu sia felice”disse lei.
“Allora Lestrade ha detto che ci vuole nel suo ufficio tra meno di mezz’ora”disse John entrando nella sala.
“Arriviamo”disse Sherlock.
“Brioche e caffè caldo” disse un uomo entrando nella sala e dirigendosi verso Molly. Sherlock pensò fosse il suo assistente, ma dovette subito ricredersi quando notò che gli baciò una guancia. Non poteva essere.
“Ciao tesoro”disse lei con un sorriso.
“Io e Dylan andiamo alla partita, vuoi venire?”gli domandò l’uomo.
“Mi piacerebbe, ma ho molto da fare”
“Va bene, ma cerca di non stancarti troppo”disse dandole un altro bacio. “E voi siete?”disse rivolgendosi a Sherlock e John.
“John Watson”disse John porgendogli la mano cordiale.
“Sherlock Holmes”disse Sherlock senza porgergli la mano.
“Quindi lavorerete con la mia coniglietta”disse l’uomo. In quell’istante, Molly arrossì chinando il capo, John sorrise e Sherlock si irrigidì. “Dovete sapere che è la migliore patologa dell’universo e inoltre i suoi biscotti sono grandiosi”disse l’uomo.
“Che gusto?”chiese John semplicemente curioso. L’uomo stava per rispondere a questa sua domanda, ma venne preceduto da Sherlock che rispose quasi istintivamente.
“Alle mandorle con gocce di cioccolato”disse. Molly alzò il volto e lei e Sherlock si guardarono con dolcezza.
“Infatti, grande intuito”disse l’uomo.
“Li prepari ancora”disse Sherlock ignorando il commento dell’uomo senza staccare gli occhi da Molly.
“Ogni tanto, quando capita”disse lei annuendo. “Anche se aggiungo un pizzico di cannella adesso, Mark l’adora.”
“Non sono un gran fan della cannella”disse Sherlock.
“Lo so. Ne sei allergico infatti. Ricordo quella volta in cui assaggiasti un dolce alla cannella e ti gonfiasti come un pallone”disse lei e entrambi scoppiarono a ridere.
“Aspetta un attimo, voi due vi conoscete?”chiese l’uomo. Sherlock tornò subito freddo e distaccato con quel tipo che li aveva interrotti.
“Però che occhio”disse provocandolo.
“Amici del liceo?”domandò.
“In realtà siamo stati più intimi”disse Sherlock con un sorrisetto provocante in volto. Mollhy lo guardò rimproverandolo e cercò di fermarlo facendogli cenno di NO con la testa, ma lui non si fermò.
“Eravate fidanzati?”domandò l’uomo titubante.
“A dire il vero …”disse Sherlock. Molly gli fece cenno di fermarsi e sgranò gli occhi. “Sono il suo ex marito”disse il detective.
“Ah!”disse l’uomo senza parole. “Non è un po’ strano per voi due lavorare insieme?”disse. Molly scosse il capo.
“E solo per un caso, finito ognuno tornerà alla propria vita e poi io e Sherlock non ci vediamo da un sacco di tempo, per cui …”
“Piccola, non mi devi nessuna spiegazione. Non sono geloso”disse. Sherlock soffocò una risata, dato che quello che aveva appena detto era una bugia. “Okay, io vado. Giusto il tempo di una partita veloce e poi devo tornare a lavorare, sono di pattuglia questa notte” disse dandole un ultimo bacio e uscendo.
“Quindi è lui il tuo ragazzo?”domandò Sherlock a Molly quando l’uomo uscì dalla stanza.
“Perché non lo hai capito?”disse e John rise.
“Stai con un uomo sposato”disse.
“Cosa?”
“Ha citato un bambino e tu sei giovane, sei sicura di volerti rendere carico di un peso del genere” disse lui.
“Dylan non è un peso per me chiaro? E non parlare più di lui in quel modo. E poi Mark non ha una moglie, non più almeno”disse Molly con gli occhi lucidi.
“Come mai tieni tanto a quel bambino?”chiese Sherlock.
“Ci sono molto affezionata, ma dubito che tu lo capisca dato che hai sempre cercato di rifiutare ogni genere di sentimento. E ora se vuoi scusarmi, Lestrade ci aspetta.”disse uscendo dalla sala. John si voltò verso l’amico a guardarlo.
“Che c’è?”domandò Sherlock.
“Sei geloso per caso?”domandò l’amico.
“Di quel tipo? Ti prego, non c’è competizione”disse uscendo dalla sala.

Voglio sconvolgervi la Molly della mia storia è lei: Image and video hosting by TinyPic

   
 
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