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Autore: Jetag    22/06/2014    1 recensioni
In ritardo sull'intera settimana, pubblico l'unico prompt della Faberry Week 2014 che ho avuto tempo e voglia di sviluppare :)
Warning: taaaanta presenza di Brittana
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Dalla storia:
"Sbaglio o questa è un'effrazione del codice del buon coinquilino?" sussurrò Rachel con gli occhi che scintillavano di divertimento
"Tu non sbagli mai, amore" rispose con un occhiolino Quinn
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scar(s)

 

 

Era un freddo martedì sera d'autunno a New York, le tende erano tirate e le coperte in attesa di essere utilizzate sul divano dalle proprietarie di quella sottospecie di sgabuzzino sulla Cinquantasettesima Strada. 
Quinn si chiuse la porta alle spalle, sbuffando e con la faccia arrossata dal vento. Nella destra portava un sacchetto di plastica straboccante di quel che, a giudicare dall'odore, era cinese non proprio di prima qualità. La sinistra invece cerava di slacciare il poco virile guinzaglio rosa di Wiland, il cui nome fu frutto di un malriuscito compromesso di mezz'estate tra Wilde e Streisand. Quinn sbuffò ancora, nella speranza che vedendola un briciolo in difficoltà magari qualcuno sarebbe venuto in suo soccorso. Speranza ovviamente malriposta. Sentiva lo scroscio dell'acqua e dei rumori che sembravano tanto quel qualcosa che aveva evitato come la peste di sentire in quei tre anni di convivenza con Brittany e Santana. 

Qualche imprecazione e alcuni minuti dopo, Wiland e le sue piccole zampette bianche da Husky furono libere di correre per l'appartamento e il cibo venne infilato dentro al microonde sul piano della cucina. Quinn udì poi il getto della doccia fermarsi e la porta aprirsi. Dalla nube di vapore creatasi, ne uscì finalmente la sua visione paradisiaca personale. Rachel indossava il suo immancabile (e repellente al sesso in doccia, a detta di Santana) accappatoio rosa confetto, i capelli raccolti in uno chignon scombinato e la faccia corrucciata che si distese subito in un sorriso di bentornato per la sua ragazza. Quinn sorrise di rimando, sospirando finalmente di felicità e sollievo dopo una giornata di studio estenuante. Si ritrovò fra le sue braccia senza nemmeno accorgersene, mentre appoggiava la fronte contro la sua e le loro labbra si cercavano con bisogno. Fu un gemito per niente silenzioso a farle staccare e guardare con complicità. 

 

"Sbaglio o questa è un'effrazione del codice del buon coinquilino?" sussurrò Rachel con gli occhi che scintillavano di divertimento

 

"Tu non sbagli mai, amore" rispose con un occhiolino Quinn

 

Un altro gemito e un Oh, Britt!, fecero sorridere ancor più maleficamente le due fuori dalla porta che avevano deciso di interrompere sul più bello il piacere di Santana. Uno strano miagolio faceva da sottofondo, ma né Rachel né Quinn se ne preoccuparono particolarmente. Quando udirono infine quel Sto per venire spalancarono la porta di legno e si fiondarono in camera con gli occhi chiusi  a prevenire qualsiasi tipo di trauma. Ma se Rachel e Quinn si erano aspettate grida e insulti in spagnolo, rimasero interdette dal quel silenzio che si era creato improvvisamente. Quinn allora si decise ad aprire un occhio, tenendo coperto con la mano l'altro e spalancò la bocca incredula.

 

"Non posso credere che l'abbiate fatto davvero!" esclamò indignata Quinn aprendo entrambi gli occhi e tirando un colpo di gomito a Rachel 

 

"Credici, Q.!" rispose con un sorriso terribilmente simile a quelli di poco prima su altri due visi

 

Brittany se ne stava comodamente sdraiata e vestita, così come Santana, sul loro letto vicino all'unica finestra della casa. Sulle sue gambe c'era il suo portatile a cuoricini e stava riproducendo quello che sembrava il loro (primo? unico?) video sexy, dando un senso a quei miagolii misti alla voce roca di Santana. Santana si alzò e si avvicinò con passo cadenzato verso le due ragazze immobili sul ciglio della porta.

 

"Bene, bene, bene… Cos'abbiamo qui, Britt? Non sembra anche a te una violazione del codice del buon coinquilino?" 

 

"Oh, sì! Ma non riesco a ricordare se era l'articolo sedici o diciassette…" disse Brittany pensierosa

 

"Tesoro, è il diciassette se non erro… Fammelo recitare un attimo… È severamente proibito entrare in camere altrui senza bussare. La pena minima è la scelta del film serale per una settimana, quella massima invece è una cena offerta in un ristorante a scelta. Beh, non so voi ma questo mi sembra proprio un caso di pena massima… e vorrei far notare l'irruenza ingiustificata delle due incriminate" cantilenò sempre più sorridente

 

"Ma-ma… voi stavate infrangendo la regola numero nove! N-noi non potevamo certo sapere che era solo quel disgustoso filmato!!" cercò di difendersi Rachel

 

"Questo non è un problema mio, Berry cara! L'articolo nove in questione dice: È severamente proibito consumare in nudità durante le ore diurne in presenza delle altre coinquiline. Pena l'obbligo di far lavatrici e stirare per un intero mese la biancheria di tutte e quattro, con l'aggiunta di non aver voto nella scelta né del cibo che del film serale. Tuttavia, non siamo né nude né tantomeno stavamo consumando. Quindi, abbiamo vinto noi questa volta! Prendetela come un piccolo regolamento di conti"

 

"Santana, per la centesima volta! Non ho fatto apposta quando ti ho fatto quello sgambetto alle Nazionali!"

 

"Non ci crederò nemmeno quando saremo vecchie e decrepite in casa anziani, Berry!"

 

Al ché, Rachel si girò verso Quinn con le lacrime agli occhi e un sorriso a trentadue denti. Quinn le sorrise tremolante e incerta, senza riuscire a vedere un motivo per cui piangere di gioia.

 

"Amore, hai sentito cos'ha detto? Pensa che da vecchie saremo ancora amiche! Ha detto che mi vuole bene!" poi si rivoltò verso Santana che la guardava come se fosse appena uscita da un horror "Santana, allora non sei di pietra… Anch'io ti voglio bene!" 

 

Rachel fece un passo verso di lei, con l'intenzione di abbracciarla, ma Santana cominciò ad indietreggiare prima lentamente per poi arrivare a correre nascondendosi dietro Brittany. 

 

"Non ho detto niente di tutto ciò, Hobbit! Saremo nello stesso ospizio semplicemente perché è lì che ci rinchiuderanno i nostri figli, non certo perché ti voglio bene! Pff, che fesseria è mai questa" disse sporgendo solo con la testa sotto l'ascella della sua bionda che le sorrideva amorevole

 

"Tu vuoi dei figli, Sannie?" le chiese infatti Brittany

 

"Britt-Britt, non mi sembra il momento di parlare dei nostri figli davanti a queste due impiccione…" disse addolcendo il tono di voce, come succedeva sempre quando parlava con Brittany 

 

Poi però, Santana le posò le mani sulla pancia piatta stringendola contro il suo petto e si alzò sulle punte per sussurrarle all'orecchio qualcosa che Rachel e Quinn non poterono afferrare, ma che intuirono facilmente dal sorriso raggiante di Brittany e quello un po' più timido e tremendamente felice di Santana. 

Mentre Brittany si rigirava nell'abbraccio di Santana e la prendeva tra le sue braccia facendola roteare, Quinn prese dolcemente la mano di Rachel e la condusse in camera loro. 

Le sciolse con attenzione lo chignon, le pettinò i capelli e preparò dei pantaloni comodi e una felpa calda da indossare per la sera, consapevole del fatto che presto sarebbe toccata anche a lei la stessa domanda di Santana. Non che Quinn avesse dubbi, ma l'idea di renderla una possibilità concreta la intimoriva un po'. Tuttavia, Rachel si limitò a sorriderle, a vestirsi, a baciarle delicatamente le labbra rosee per poi trascinarla in sala. 

Tolsero le pietanze dal microonde e le sistemarono sul tavolino davanti al divano. 

Le risate felici di Brittany e Santana echeggiavano ancora, mentre si accomodavano nei loro soliti posti. 

Mangiarono quasi in silenzio quella sera tutte e quattro, dopo le domande di rito sulla giornata di ognuna. Anche perché… beh, fare conversazione con Brittany e Santana che sembravano parlarsi solo con gli occhi non era proprio facile. E Quinn non sapeva bene cosa significasse il silenzio di Rachel, quindi preferì stare zitta pure lei.

Fu al momento della scelta del film, che si riaccesero le polemiche.

 

"Allora, che si guarda stasera?" chiese infine Quinn

 

"Tocca a noi, tesoro!" intervenne Rachel sprovvedutamente

 

"Berry, ti devo ricordare la pena dell'effrazione all'articolo diciassette?"

 

"Oh, andiamo! Non puoi fare sul serio, Santana! Era uno scherzo" esclamò convinta

 

Santana sghignazzò perfida.

 

"Sono serissima"

 

Prima che Rachel potesse ribattere, parlò Brittany, abbindolatrice professionale di more fessacchiotte dal 1994.

 

"Ma Rach, questi sono gli accordi! E poi non vorrai mica che Santana obblighi i nostri figli a metterci in case per anziani distanti, no?" disse con quel suo broncio triste infinitamente tenero

 

"O-okay… se la metti così allora… Però qualcosa di decente" asserì Rachel

 

Quinn ridacchiò dietro le sue spalle, attenta a non farsi vedere dalla sua arrendevole ragazza. Era incredibile che qualsiasi cosa dicesse Brittany fosse oro colato per tutti in quell'appartamento.

 

"Tutti i film che piacciono alla mia Britt-Britt sono decenti, Hobbit" ribatté altezzosa Santana

 

Rachel sbuffò e poi si lasciò cadere sullo schienale del divano, cercando la comodità delle braccia di Quinn, che l'avvolsero immediatamente.

 

"Stasera c'è il Re Leone!" annunciò infine Brittany

 

Rachel sentì il corpo rilassato di Quinn diventare improvvisamente teso e rigido al solo nome del film Disney. Voltò il suo sguardo verso di lei, chiedendole cosa non andasse sottovoce. Quinn scosse la testa sorridendo leggermente, senza che però le si illuminassero anche gli occhi come al solito, e si sforzò di perdere tutta quella tensione accumulata in così poco tempo. Mentre le prime note della colonna sonora venivano intonate, Rachel baciò con tutta la dolcezza possibile la sua ragazza.

 

"Non finisce così, piccola" sussurrò a Quinn che prese un libro dal tavolo e iniziò a leggerlo

 

Brittany se ne accorse e non poté fare a meno di chiederle se voleva che cambiassero cartone animato. 

 

"Tranquilla, Britt. Devo solo leggere questo libro entro qualche settimana ed è meglio se comincio ora" 

 

Ma se Brittany ci credette subito, lo stesso non fu per Santana che la squadrava sospettosa. E il fatto che Quinn avesse raccolto un libro di studio della mora, invece che uno dei propri non aiutava la sua bugia. Quinn scosse piano la testa, a dirle che non era il momento, e Santana rivolse di nuovo tutte le sue attenzioni a coccolare Brittany, dopo un'ultima occhiataccia minacciosa. 

Brittany fu ben presto l'unica a interessarsi al film, senza curarsi di quel che le accadeva attorno, troppo intenta a doppiare ogni singola battuta dei personaggi, perché anche Rachel smise di prestare attenzione allo schermo, per poter osservare i movimenti della ragazza accanto a sé. Quinn evidentemente non stava leggendo, girava le pagine troppo in fretta, non spostava gli occhi, e non portava nemmeno i suoi soliti occhiali per riposare la vista mentre leggeva. Fu quando Quinn sobbalzò che Rachel iniziò a preoccuparsi davvero. Poi durante la scena della morte di Mufasa, mentre le lacrime di Brittany scendevano senza vergogna, Quinn si alzò dal divano mormorando qualcosa come un bicchiere d'acqua. Rachel si scambiò uno sguardo preoccupato con Santana, ma fu Brittany a parlare prima che la cantante raggiungesse la sua ragazza.

 

"Rach, credo che a Quinnie non piaccia Scar" disse con la voce un po' da pianto

 

Infatti, se Rachel o Santana avessero fatto caso a ciò che succedeva sullo schermo, avrebbero facilmente intuito che ogni sospiro o sobbalzo di Quinn era correlato alle apparizioni del leone con la cicatrice. 

Rachel scattò in piedi e raggiunse in fretta Quinn che beveva in cucina, con gli occhi fissi sullo scorrere dell'acqua del lavandino.

 

"Quinn… parlami" implorò Rachel dopo minuti di ostinato silenzio

 

"Non c'è niente da dire"

 

"Cos'ha che non va Scar?"

 

"Scar ha tutto che non va, Rachel!" esplose Quinn

 

"E perché ti tocca?"

 

"Io sono Scar! Mio padre aveva ragione, l'ha sempre detto. Sono marcia come Scar!"

 

Rachel strabuzzò gli occhi, non sapeva se essere più incredula di fronte al fatto che un padre potesse dire cose simili o che Quinn potesse crederci.

 

"T-tu non sei marcia! Per niente! L'unico tuo problema è Russel"

 

"Lui aveva ragione, aveva ragione…"

 

"Cosa diceva, Quinn?" chiese consapevole che avrebbe dovuto distruggere pian piano quel muro di menzogne

 

"I-io... diceva che mi avevano scambiato nella culla, che non potevo essere davvero una Fabray… Detesto mia sorella, perché sono invidiosa della sua cazzo di vita perfetta! Sono stata violenta, malvagia e arrogante, sempre coperta da quello strato di educazione patinata! Dimmi che non sono Scar, Rachel! Dimmelo!" esclamò con una mano tra i capelli

 

"Non sei un errore genetico e se davvero ti avessero adottata, beh questo spiegherebbe molte cose! Quanti secondo te non sopportano i propri parenti perfetti, solo in superficie? Frannie non è perfetta e probabilmente non è nemmeno lontanamente felice come lo siamo noi. E sì, al liceo hai commesso i tuoi errori come tutti. Io ero petulante, ora ho imparato a stare zitta ogni tanto" uno sbuffo sarcastico le raggiunse dalla sala "È così, Santana! E tu eri… un po' stronza magari… Ma hai capito e sei cambiata! È questo quello che conta, tesoro.
Va bene?" concluse infine Rachel 

 

"Va bene" crollò dopo aver assorbito tutto quel discorso, chiudendosi nell'abbraccio rassicurante di Rachel

 

"Non sei Scar, non sei Scar,…" ripeté al suo orecchio coperto da una cascata di capelli biondi "E poi Scar non è nemmeno lontanamente bello come te. Sai cosa facciamo ora? Passiamo la not-"

 

"Ahi! Ahi! No, no, no! Non voglio sentire cosa diamine farete stanotte, taci, Hobbit!" esclamò Santana portando le mani sulle orecchie di Brittany, che nonostante le grida della sua ragazza dormiva placidamente tra le braccia di quest'ultima

 

"Non dovresti ascoltare e basta, Santana! Non ti hanno insegnato che non si origlia, per l'amor di Dio?" disse Rachel esasperata

 

"Le tate si saranno scordate di dirmelo" ribatté scrollando le spalle indifferente

 

Rachel scosse la testa scettica, dopo di che tornò a rivolgersi alla sua ragazza.

 

"Comunque dicevo, ora ci mettiamo sul divano e-"

 

"Ti ho detto che non voglio sentire! Bah, che maleducazione" sbottò per poi posare le labbra sulla fronte di Brittany e cercare di svegliarla "Piccola, dai andiamo a letto… Queste due ci stanno sfrattando dal nostro divano…" sussurrò dolcemente

 

"Sannie, Lord Tubbington è nel cielo con i Grandi Re del Passato?" mormorò a caso con voce impiastrata dal sonno e dal pianto

 

"Certo, amore. Era un lord, no? Tieniti ora, ti porto in camera" 

 

Brittany si aggrappò alle sue spalle e avvolse le gambe attorno alla vita di Santana, che le poggiò molto elegantemente le mani sul sedere per sostenerla. Gli occhi socchiusi di Brittany, tornarono vigili e si scurirono in un battere di ciglio. Sussurrò qualcosa all'orecchio di Santana che suonava terribilmente come "Dico che è ora di provare se davvero non puoi mettermi incinta, Sannie… Magari le altre volte la cicogna si era persa!" 

Santana non rispose, ma le dita si contrassero involontariamente e le gambe si mossero con una velocità inaspettata, per essere quasi l'una di notte. 

Quinn ridacchiò e Rachel la guardò ammaliata da tanta bellezza.

 

"Allora?" chiese provocante con il suo solito sopracciglio inarcato "Qual è il tuo piano per stanotte?"

 

"Oh, Dio no! Passi troppo tempo con Santana! Io davvero non voglio farci niente su quel dannato divano, se non riguardare quel dannato film e farti notare ogni dannata differenza con Scar e ogni dannata somiglianza con Mufasa. Questo è il mio piano per stanotte!" sbottò sdegnata Rachel

 

Quinn sorrise dolcemente e le carezzò una guancia con lentezza finché non la vide sbollire. La spinse verso il divano con un sorriso divertito.

 

"Okay" disse Quinn, poi una volta partito il film aggiunse "Basta che quando capirai che sono più simile a Scar che a Mufasa, non scappi da me" 

 

Rachel sbuffò e le tirò un pugno sul braccio. Poi si accomodò di nuovo fra le sue braccia, descrivendo tutti i particolari che si addicevano a Quinn. 

 

"Non sei Scar. E poi se io sono Sarabi, è ovvio che tu sia Mufasa" annunciò mentre scorrevano i titoli di coda

 

"E perché mai dovresti essere Sarabi?"

 

"Perché sono bellissima e potente, naturalmente" rispose altezzosa

 

"E nella sua bellezza e potenza c'è anche spazio per Mufasa, o deve fare solo da comparsa?" 

 

"Mufasa è parte di lei, non potrebbe vivere senza! E nemmeno senza Simba" aggiunse speranzosa

 

"È un modo per dirmi che vuoi un gatto?" chiese Quinn prendendola in giro

 

"Quanto sei idiota!" rise scuotendo la testa "Sai cosa intendo"

 

"Hai ragione, anche a me piacciono i gatti! Dovremmo prenderne uno! Anche se non so se è il massimo per Wiland… sai, can-"

 

"Quinn!" la richiamò Rachel

 

"Vuoi davvero dei figli?" si arrese infine Quinn

 

Rachel annuì piano, senza mostrare la sua apprensione per il prendere tempo della sua ragazza.

 

"Con me? Sei sicura?"

 

"Certo che ne sono sicura! Tu piuttosto, li vorresti?" chiese un po' timorosa

 

"Basta che non lo chiami Simba" rise Quinn

 

"A quello ci penserà Brittany… Avremo una famiglia… Va bene?"

 

"Va bene"

 







Okay, ci tenevo comunque a pubblicare questa schifezzuola, anche se la settimana è terminata. Per il resto beh... mi spiace, ma non riesco a scrivere su Glee senza aggiungere almeno un po' di Brittany e Santana :P non ci posso fare niente se mi hanno stregato il cuore così tanto c:
E scusate se l'ho fatta trooooppo luuunga, ma avevo bisogno di scrivere...

A presto, spero :)


Jetag
 

  
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